La nuova Esortazione Apostolica Dilexit te, quattro vescovi compiono un atto di riparazione per la profanazione arcobalenita in Vaticano. Papa Leone sottrae l'esclusiva della IOR sui soldi della Chiesa. Cosa sta succedendo in casa cattolica?
Con il nostro Luigi Casalini e Giovanni Zenone.
QUI e sotto il video integrale.
QUI Franca Giansoldati: "Dilexit Te, cosa c'è nel primo documento di Leone XIV: l'eredità di Francesco sui poveri e i limiti della proprietà privata".
QUI il video di Corrado Gnerre.
New English Catholic – Gavin Ashenden: Leo allo scoperto, mente progressista e cuore cattolico: “Quindi, ora, dopo “Dilexit Te”, lo sappiamo. Due passi a sinistra quando si tratta, in primo luogo, d’immigrazione e, in secondo luogo, di politica ed economia; e uno a destra - sesso e morale; e una sorta di probabile neutralità semi-benigna che finora aleggia sulla Messa in latino...”
Religiòn Digital – José M. Vidal: "Dilexi te. Odora di Francesco, ha il sapore di Francesco, è Francesco".
Duc in Altum di A. M. Valli/Vincenzo Rizza: "Dilexi te, tutte le differenze con la Rerum Novarum"
Catholic World Report – Larry Chapp: "Riflessioni su Dilexi te, il primo documento magisteriale di Leone XIV".
Tradition & Sanity - Weekly Round up – Peter Kwasniewski: L’Esortazione Apostolica di Leone XIV: “Il papa ha pubblicato il suo primo documento importante. Per la maggior parte è valido, ma non dice nulla di veramente nuovo. Se la pensate come me sui documenti vaticani, ovvero “TL;DR” (troppo lungo, non lo leggo)…In sintesi: Nel complesso, Dilexi te è un testo di transizione. Eredita i temi di Francesco – i poveri, la misericordia, i movimenti popolari – ma li avvolge in una teologia più classica. Leone sembra dire: sì, i poveri rimangono centrali, ma perché rivelano la povertà di Cristo, non perché sono una classe politica. I suoi punti di forza:Una solida teologia dell'amore divino e dell'Incarnazione; una forte condanna della cultura dello scarto; un rinnovato legame tra Eucaristia e carità. I suoi punti deboli: Moralismo ripetitivo senza un pubblico o un'applicazione chiari; Mancanza di sfumature sulla responsabilità economica e la prudenza; Occasionali scivolamenti in toni sentimentali o accusatori. Se Dilexi te è davvero la “dichiarazione di intenti” di Leo, suggerisce un pontificato che cerca l'equilibrio tra il populismo pastorale di Francesco e la profondità intellettuale di Benedetto, tra misericordia e giustizia, tra compassione e verità. Rassicurerà i cattolici che desiderano l'ortodossia che la teologia di Leone è riconoscibilmente cattolica; tuttavia, potrebbe deludere coloro che sperano in una riforma dottrinale più incisiva. Tuttavia, la visione conclusiva dell'esortazione, di una Chiesa purificata dall'amore, povera di spirito ma ricca di misericordia, offre la speranza che i prossimi documenti di Papa Leone passeranno dal registro sociologico di Francesco a un rinnovamento più spirituale, eucaristico e incentrato su Cristo. (…) Mentre alcuni settori di Internet stanno già annunciando un “Francesco 2.0”, penso che non sia quello che stiamo vedendo, anche se ammetto che Leone si sta rivelando più controverso di quanto sperassi. (…) Continuo a pensare che l'opinione di Gavin Ashenden sia nel complesso più convincente; egli ha scritto un articolo intitolato “Il momento di Papa Leone” (vedi sopra primo link) che vi consiglio di leggere. È una sorta di “interpretazione di Kevin Tierney” sotto steroidi. La domanda cruciale, sostiene Gavin, è: come può un papa raddrizzare la barca senza ripudiare il suo predecessore e, di conseguenza, trasformare l'ufficio papale in una partita di calcio, come tra repubblicani e democratici? Per la cronaca, dirò chiaramente che sono dell'opinione che Francesco dovrebbe essere solennemente scomunicato da più concili e papi, proprio come lo fu Onorio, perché se lo merita cento volte di più. L'unica ragione per cui è difficile credere che ciò accadrà è la lussuosa crescita dell'iperpapalismo, che ha elevato gli occupanti della cattedra di San Pietro a una sorta di status semidivino che sottrae i loro pontificati a ogni normale analisi filosofica o teologica. Inutile dire che questa prospettiva distorta è già in fase di correzione e continuerà a sgretolarsi con il passare del tempo.(…)"
Roberto
