Post in evidenza

Messainlatino ha vinto la causa contro Google!

Il piccolo Davide-MiL ha fiondato Googlia, si parva licet componere magnis . (Per inciso: è significativo che l'aggettivo 'filisteo...

mercoledì 3 settembre 2025

La lotta per la libertà della Santa Messa tradizionale continua più che mai

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1263 pubblicata da Paix Liturgique il 1º settembre, in cui Christian Marquant, Presidente dell’associazione Oremus-Paix Liturgique (contact@veilleurs-paris.fr), si riportano alcuni casi (a Parigi, Tours e Valence) in cui è ancora lontana la distensione nei confronti dei fedeli tradizionali.

L.V.


Le sentinelle continuano per la 206ª settimana le loro preghiere in difesa della Santa Messa tradizionale davanti all’Arcivescovado di Parigi (rue du Cloître-Notre-Dame, 10) dal lunedì al venerdì dalle ore 13:00 alle ore 13:30

Cari amici, a quasi quattro mesi dall’inizio del Pontificato di Papa Leone XIV, in Francia non si intravede alcun segno di distensione riguardo alla Santa Messa tradizionale. Anzi, è proprio il contrario.

Così, a Parigi, il nostro amico Francis Aubouin, che anima la protesta instancabile dei fedeli della Église Notre-Dame-du-Travail nel XIV arrondissement, dove la Santa Messa tradizionale, che aveva la particolarità di essere perfettamente integrata nelle Messe della Parrocchia, è stata soppressa senza spiegazioni in seguito alla lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes sull’uso dei libri liturgici anteriori alla riforma del Concilio Vaticano II, ci informa di un rifiuto che l’Arcivescovado gli ha opposto a una richiesta puntuale. Lo scorso settembre aveva chiesto che, in occasione della riapertura della Cathédrale Notre-Dame di Parigi, fosse fatto un gesto di benevola apertura nei confronti dei fedeli affezionati alla liturgia antica e che fosse celebrata una sola Santa Messa tradizionale nella Cattedrale ristrutturata.

Gli è appena stata data risposta dal can. Jean-Christophe Vinot, segretario di mons. Laurent Bernard Marie Ulrich, Arcivescovo metropolita di Parigi, che «per quanto riguarda la Cattedrale, l’Arcivescovo di Parigi, in ascolto delle direttive romane, desidera mantenere un unico rito (in francese e in latino) che manifesti l’unità della Chiesa diocesana». E i riti orientali? Il can. Vinot ha pensato anche a questo: «È nella chiesa madre della Diocesi che viene celebrata l’Eucaristia secondo il rito ordinario della Chiesa cattolica. È anche in questo luogo che il rito della Chiesa caldea, riformato dopo il Concilio Vaticano II sotto l’autorità del card. Louis Raphaël I Sako, Patriarca della Chiesa cattolica caldea, è stato celebrato lo scorso 24 maggio». Precisiamo che la liturgia caldea è estremamente lunga e che la «riforma» postconciliare è consistita nell’abbreviarla leggermente.

In parole povere, secondo l’Arcidiocesi di Parigi «in ascolto delle direttive romane»: solo i riti «riformati» manifestano l’unità della Chiesa. Che lo dicano i parrocchiani della Église Saint-Roch, Église Saint-Eugène-Sainte-Cécile, Église Sainte-Odile, Chapelle Notre-Dame-du-Lys e altri luoghi parigini dove il rito tradizionale è tollerato.

I fedeli tradizionali della provincia non sono trattati meglio. A Valence, il Vescovo mons. François Durand ha fatto sapere al sacerdote della Fraternità sacerdotale di San Pietro incaricato della Santa Messa tradizionale nella Église Notre-Dame di Valence, che assicura anche tutti gli altri servizi parrocchiali e in particolare un catechismo molto seguito da numerosi bambini di altre Parrocchie, che non era necessario: don Bruno Stemler F.S.S.P. sarà d’ora in poi sostituito da tre sacerdoti diocesani che impareranno a celebrare la Santa Messa tradizionale e si alterneranno per celebrarla al suo posto. E soprattutto: i genitori dei bambini che frequentano il catechismo nella Église Notre-Dame di Valence sono pregati di iscrivere i propri figli ai catechismi delle altre Parrocchie.

Allo stesso modo a Tours, dove le folle domenicali della Église Saint-Pierre-Ville e il fiorente catechismo che vi viene impartito provocano gelosie stridenti, la Santa Messa tradizionale viene spostata nella Église Saint-Pierre di Parçay-Meslay, a nove chilometri a nord-est del centro. E così via…

Molto pacificamente, come a Parigi, la Église Notre-Dame di Valence è «occupata» tutti i giorni – e tutte le notti – dall’inizio dell’estate. Ciò significa che i fedeli si ritrovano lì per pregare, senza però disturbare in alcun modo la celebrazione delle funzioni secondo il nuovo rito. E poi, in modo non meno pacifico, alcuni di loro sono venuti a recitare il Santo Rosario, alle ore 15:30, al di fuori di qualsiasi funzione, nella Cappella del Santissimo Sacramento della Cathédrale Saint-Apollinaire di Valence. Furia del Rettore don Guillaume Teissier, che ha affisso un cartello – il ridicolo non uccide – precisando che l’accesso alla Cattedrale era «vietato ai fedeli di Notre-Dame»… I quali hanno insistito, provocando l’intervento urlante di una sorta di sagrestano, che si è detto pronto a scontrarsi sul sagrato con il fedele che animava il Santo Rosario [QUI; QUI su MiL: N.d.T.].

A Parigi, in unione con i coraggiosi fedeli di Valence, continuiamo a recitare i nostri Santi Rosari davanti agli uffici dell’Arcivescovado (rue du Cloître-Notre-Dame, 10), dal lunedì al venerdì, dalle ore 13:00 alle ore 13:30.

Echi delle veglie: tutta una famiglia si ferma e una signora mi chiede: «La Santa Messa tradizionale è la Messa in latino?»… È una seconda signora della famiglia che le risponde: «No, è la Santa Messa come prima, in ginocchio e in silenzio, e abbiamo la fortuna di poterla seguire a casa nostra a Praia, a Capo Verde».

In unione di preghiera e di amicizia.

1 commento:

  1. "In ginocchio e in silenzio"...sembra più una punizione che un'azione sacra.
    Tremendo e, soprattutto, contrario a ciò che insegnò Gesù Cristo e che facevano i primi discepoli.

    RispondiElimina