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venerdì 19 settembre 2025

Giansoldati. "Per Leone XIV sarà un autunno caldo, è finita la tregua tra conservatori e progressisti: tutti scontenti e in attesa di svolte"

Grazie a Franca Giansoldati per questa analisi sull'intervista di ieri del Papa e sulla Supplica (QUI MiL), sempre ieri.
QUI il video Casalini e Zenone sul tema.
A propositi di Papi e omosessualità, parole di Giovanni Paolo II sul pride tenutosi nel Giubileo del 2000: "A nome della Chiesa di Roma, posso solo esprimere il mio profondo dolore per l'oltraggio al Grande Giubileo dell'Anno 2000 e l'offesa ai valori cristiani di una città tanto cara ai cattolici di tutto il mondo. La Chiesa non può tacere la verità, perché ciò significherebbe mancare alla sua fedeltà a Dio, Creatore, e non aiuterebbe a distinguere il bene dal male» (CCC, n. 2358). (Angelus, 9 luglio 2000)".
Luigi C.

Franca Giansoldati, Il Messaggero, 18-9-25

Si prospetta un autunno piuttosto caldo per Papa Leone XIV. La tregua tra conservatori e progressisti è su un crinale. Finora era stata mantenuta in attesa di comprendere il modo in cui il nuovo pontefice vuole indirizzare il prossimo cammino della Chiesa. C'è chi aspetta delle sterzate e chi delle svolte, altri si accontenterebbero di vedere sconfessate alcune delle più controverse decisioni di Francesco. Ad aver mandato in fibrillazione le ali estreme della Chiesa, dopo i primi quattro mesi di regno di Leone XIV, è stata l'intervista fatta alla giornalista americana Elise Allen per la prima biografia autorizzata appena uscita in Perù, in cui il Papa si mantiene prudente, cerca di non sbilanciarsi, per non polarizzare ulteriormente il clima ma, su alcuni temi scottanti – la messa in latino, la questione Lgbt, la benedizione delle coppie gay, il sacerdozio e il diaconato femminile – ha finito, con le sue parole, di scontentare sia da una parte che dall'altra, per opposti motivi. Le aspettative che le due fazioni riponevano nel nuovo pontefice americano erano altissima già al conclave.
Alcuni giorni fa i conservatori hanno rotto gli indugi e consegnato una “Supplica” al Papa per chiedergli formalmente di abrogare i due documenti che nel pontificato precedente avevano provocato una specie di guerra interna, Amoris Laetitia e Fiducia Supplicans, la prima è una esortazione apostolica post sinodale in cui si sono rivisti i confini della famiglia e per la prima volta sono stati ammessi i divorziati risposati alla comunione. L'altro è il testo con cui sono state introdotte le benedizioni alle coppie gay. A Papa Francesco nel 2015 fu chiesto, proprio con una analoga Supplica, di non approvare Amoris Laetitia perchè contraddiceva il Vangelo laddove parlava della indissolubilità matrimoniale. All'epoca la richiesta fu firmata da 800 mila persone, compresi 211 prelati fra cardinali e vescovi, e implorava di ribadire chiaramente il magistero cattolico perenne, in modo «da superare la crescente confusione fra i fedeli» e impedire «la relativizzazione dell’insegnamento di Gesù Cristo». A dieci anni di distanza, la storia si ripete con una iniziativa analoga e Leone viene stavolta messo in guardia dalla “potente lobby” gay che include la comunità LGBT. 

MESSA IN LATINO

I conservatori sono, inoltre, perplessi per le parole usate nella sua lunga intervista sulla dibattuta questione della messa in latino. Anche in questo caso quella fetta di cattolici che vuole continuare a celebrare la messa secondo il vetus ordo si è fatta sentire. A farsi portavoce del malumore è il seguito blog Messainlatino.it. «Nelle parole di Leone XIV non c'è comprensione per il mondo tradizionalista e non si citano la marginalizzazione e la violenza che il mondo tradizionale ha subito sotto Papa Francesco. Non c'è mai la parola "inclusione e pace" per il nostro mondo. Addirittura il problema del rito tradizionale. è molto "complicato, polarizzante".. e sembra condividere la tesi bergogliana secondo cui settori tradizionalisti sarebbero immotivatamente - secondo lui – ideologizzati». 

LGBT

Le reazioni al pensiero espresso da Leone XIV nella intervista rilasciata per la sua biografia hanno avuto una sorta di effetto domino. Anche nel mondo arcobaleno si registra delusione. Il movimento "Out in Church" ha, infatti, criticato il Papa per aver affermato che la moralità sessuale della Chiesa non cambierà e che la famiglia è composta solo da uomo e donna. «A meno che la dottrina sessuale cattolica non cambi, significa che le persone non eterosessuali o le persone che non si conformano al modello di genere binario non sono benvenute nella Chiesa», ha affermato il portavoce alla agenzia cattolica tedesca KNA. Noi però «continuiamo a chiedere nuove regole perché ciò che è in gioco non è altro che l'osservanza e l'attuazione dei diritti umani». Nel gennaio 2022, circa 125 dipendenti e membri della Chiesa cattolica tedesca si erano dichiarati pubblicamente omosessuali o transgender.

DONNE

Sempre nel giorno in cui è uscita l'intervista del Papa - in cui in un passaggio ribadisce che non consacrerà mai donne prete - il vescovo di Spira, Karl-Heinz Wiesemann, è sbottato: l'ammissione delle donne ai ministeri ordinati nella Chiesa cattolica a suo parere è ormai necessaria teologicamente e per motivi di uguaglianza. «Non c'è un argomento teologico assoluto contro l'ordinazione delle donne».

PADRE MARTIN

Soddisfatto della posizione di Leone XIV sulla questione Lgbt – che evidentemente vuole procedere a tappe e senza provocare altri strappi – è padre James Martin, il gesuita americano diventato la bandiera dei diritti dei cattolici arcobaleno. Riferendosi all'intervista, in un post su X, il gesuita amico di Francesco ha scritto che per farla breve l'approccio di Leone non fa altro che confermare la rotta tracciata dal predecessore, focalizzando tutto sulla pastorale, sulla inclusione, piuttosto che sulla dottrina.