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sabato 13 settembre 2025

Aurelio Porfiri: a proposito di don Leonardo Maria Pompei

Riceviamo dal m. Aurelio Porfiri e condividiamo l’interessante video trasmesso il 6 settembre sul suo canale YouTube Ritorno a Itaca, in cui riflette sul recente caso di don Leonardo Maria Pompei, già Parroco di Santa Maria Assunta in Cielo in Sermoneta (LT) e noto per la sua attivissima frequentazione sui social network.
Don Leonardo aveva comunicato di dimettersi da Parroco e di non sentirsi più in comunione con il Vescovo diocesano e con la gerarchia della Chiesa e di non intendere più celebrare la Messa secondo la liturgia del Concilio Vaticano II, dopodiché, il 3 settembre, con un video trasmesso in diretta on line, «è venuto meno in forma positiva e pubblica all’obbligo di obbedienza al suo Ordinario».
A seguito di ciò, il 4 settembre mons. Mariano Crociata, Vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, ha firmato il decreto di sospensione dal ministero presbiterale «da tutti gli atti della potestà di ordine, da tutti gli atti della potestà di governo e dall’esercizio di tutti i diritti o funzioni inerenti all’ufficio. Qualunque atto di governo dovesse essere posto dal presbitero in parola è da ritenersi invalido. Al Rev. Don Leonardo Pompei è concessa la dispensa dall’obbligo di portare l’abito ecclesiastico ed è chiesto di non presentarsi pubblicamente come sacerdote» (QUI).
Come spiega il m. Porfiri, «andarsene [dalla Chiesa cattolica] per cercare rifugio in realtà sostitutive non è quello che il Signore chiede a noi: ci chiede, invece, di rimanere per conservare il fuoco».

L.V.



6 commenti:

  1. Scusi professore ma quale chiesa cattolica? Quella di Pachamama ? Quella del giubileo LGBT quella che ha abbandonato i cinesi cattolici lasciandoli in balia di un regime ateo? Per me ha fatto bene

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    1. Il chiodo fisso sempre conficcato.
      E la sua, sig.a Caserta, che chiesa è? Una che ha fondato lei stessa?

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  2. Analisi corretta. Ho conosciuto don Leonardo una volta che sono salito a Sermoneta e mi ha dato un gran dispiacere la sua scelta. Preghiamo perché abbia un ripensamento e la Chiesa revochi la sospensione!

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  3. si tratta di una vicenda drammatica nella quale non ci sono soluzioni facili e i giudizi gratuiti sono fuori luogo. mai come in questo caso vale il precetto non giudicare,ma purtroppo tutti parlano gratuitamente. Le parrocchie stravolte dai canti postconciliari ,dalle eresie continue e devastanti delle comunioni in mano e altre brutture,fanno vacillare le certezze di chiunque abbia una fede sana

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  4. La Chiesa è solo una, ma le Chiese intese come gerarchie sono molte. La FSSPX è una Chiesa indipendente come ce ne sono tante altre, in Italia e all’estero, di matrice vetero-cattolica e cattolico-liberale. Chiudersi in casa come dei carbonari o peggio fare la parte dei perseguitati (come finiscono col fare molti tradizionalisti italiani) ha poco senso: se uno è disposto a scendere a compromessi e ad accettare le derive della Chiesa contemporanea (tutte derivanti da un’estremizzazione del ruolo del papato e, quindi, dall’idea che si possano definire nuovi dogmi e nuove pratiche universali, liturgia compresa) stia con Roma, tante benedizioni. Ma si tratta di un’adesione solo formale, che comporta - tra le tante cose - il rifiuto della Messa “ballata” a suon di bonghi nella parrocchia confinante, una cosa che oggettivamente, se sei in comunione con Roma, non puoi fare. Io personalmente seguo il monito di Cristo: sia il vostro parlare sì sì, no no, il di più viene dal demonio; non si può stare con due piedi in una scarpa. Non mi ritrovo più nella Chiesa romana, e sono andato altrove. Gradirei, da parte di chi è rimasto, lo stesso amore fraterno che si riserva a quanti ci sono vicini ma fanno scelte che siamo liberi di non condividere. La mia esperienza vita mi ha portato lontano dalle strutture umane del cattolicesimo contemporaneo, ma resto cattolico. Non spetta agli uomini giudicarmi, ma a Dio. Pax vobis ++Aloysius

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  5. L'atto in sé può essere comprensibile e (per certi aspetti) condivisibile. La spiegazione alla scelta è da principiante, non si può dire e sentire "non sono in comunione con la gerarchia"...!
    Vuol dire essere automaticamente fuori dalla Chiesa!
    Bisogna fare le cose con astuzia, ci sono ancora le possibilità per essere preti tradizionali e restare "ufficialmente" nella Chiesa.
    I modernisti hanno cambiato la Fede dall'interno e voi pensate che rifugiarsi nelle enclave tradizionaliste sia la soluzione...?

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