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venerdì 22 agosto 2025

Le prime mosse di Papa Leone XIV: ridefinire le eccezioni

Grazie a Korazym.org e ad Andrea Gagliarduzzi per questa analisi sulle prossime decisioni di Leone XIV.
Luigi C.

18 Agosto 2025, Andrea Gagliarducci

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 18.08.2025 – Andrea Gagliarducci] – Mentre Papa Leone XIV superava il traguardo dei 100 giorni di pontificato, resoconti e analisi sottolineavano la sua discrezione, persino quanto poco sembrasse finora governare, quanto fosse riluttante a lasciarsi completamente travolgere. Il 13 agosto, tuttavia, Papa Leone XIV ha compiuto il primo passo di un processo che probabilmente caratterizzerà il primo anno del suo pontificato e potrebbe avere ripercussioni ben oltre il primo anno.
Sebbene abbia ricevuto scarsa attenzione mediatica, la decisione di Papa Leone XIV di collocare il Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini all’interno del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, non può essere considerata una decisione di poco conto. Nel contesto più ampio della procedura di assegnazione papale, che prevede decisioni in sospeso su cinque importanti dicasteri (incluso il suo successore al Dicastero per i Vescovi), il rescritto che trasferisce il Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini al Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita non è esattamente una svolta. È, tuttavia, una mossa fortemente indicativa, non solo a livello simbolico, ma anche come presagio di come Papa Leone XIV governerà quando arriverà il momento.
Il Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini è stato istituito da Papa Francesco il 20 novembre 2024, come organismo che risponde direttamente al pontefice. Il Presidente del Comitato è Padre Enzo Fortunato, OFM Conv., che si era dimesso a febbraio dall’incarico di Responsabile della comunicazione della Basilica di San Pietro.
In breve, il Comitato è stata una delle tante eccezioni che Papa Francesco ha istituito nel corso dei suoi 12 anni di pontificato. La Giornata Mondiale deli Bambini è nata come un evento una tantum, poi è diventata un evento regolare, e quindi Papa Francesco ha istituito un comitato per supervisionarla. Ma il comitato da lui istituito era essenzialmente un organismo autonomo, esterno alla normale struttura curiale, che rispondeva direttamente al Papa.

Non era la prima volta che Papa Francesco creava un’eccezione, alcune delle quali venivano talvolta assorbite in altri dicasteri. Ad esempio, aveva istituito una Commissione per i Migranti e i Rifugiati all’interno del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ponendola ad tempus (cioè per un certo periodo) direttamente sotto la sua autorità. Questa eccezione fu assorbita quando il Papa nominò cardinale il Sottosegretario della Sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Michael Czerny, SI, e in seguito lo nominò Prefetto del Dicastero. tutte mosse che di fatto resero la migrazione la massima priorità del “superdicastero” sotto la guida di Czerny.

Altre eccezioni sono state lasciate così come sono state create. Non c’è stato alcun Prefetto della Casa Pontificia in carica da quando l’Arcivescovo Gänswein è stato messo in congedo a tempo indeterminato nel 2020 e poi non è stato rinnovato nel suo incarico.

Papa Francesco ha anche attuato una sorta di “promozione asimmetrica” in molti casi, come quello in cui il Segretario della Sezione disciplinare del Dicastero per la Dottrina della Fede, Mons. John Joseph Kennedy, è Arcivescovo, mentre il Segretario per Sezione dottrinale, Mons. Armando Matteo, non lo è.

E poi ci sono le eccezioni papali al processo vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato – il cosiddetto “processo Becciu” – in cui Papa Francesco è intervenuto con quattro rescritti, modificando di volta in volta le regole del processo. L’appello è previsto per il 22 settembre, ma Papa Leone XIV potrebbe voler prima affrontare le varie anomalie nella giustizia vaticana – si consideri che la riforma della giustizia è stata attuata tre volte in pochi anni. Il Promotore di giustizia per l’appello è lo stesso del processo di primo grado, una decisione piuttosto insolita.

In generale, eccezioni degne di nota e riforme eccezionali hanno caratterizzato l’intero pontificato di Papa Francesco. Tutto è iniziato con l’idea di riorganizzare una Curia che sembrava intrattabile, cercando una riorganizzazione che solo un Papa venuto dai confini del mondo avrebbe potuto attuare, semplicemente perché non era legato alla storia e alle tradizioni della Curia romana. Invece, ci siamo trovati di fronte a un Papa che non ha riformato, ma ha improvvisato e ha costruito con ciò che aveva a disposizione. Francesco non ha semplificato, né tantomeno snellito. Ha invece fatto delle eccezioni.

Oggi, Papa Leone XIV si trova a dover gestire una pletora di motu proprio e decisioni di Papa Francesco, che deve elaborare, assorbire o attuare. In alcuni casi, i processi continuano, perché non potrebbe essere altrimenti. È il caso, ad esempio, del decreto attuativo del Motu proprio Per una migliore armonizzazione del 2024, che ha stabilito nuove regole per l’aggiudicazione degli appalti pubblici. Il Motu proprio ha risolto diverse questioni relative alla normativa vaticana sugli appalti, che rimanevano poco chiare o che necessitavano di essere semplificate e rese più pratiche. Il codice degli appalti fu reso necessario dall’adesione della Santa Sede alla Convenzione di Mérida, che, tra le altre cose, richiedeva l’istituzione di un’agenzia anticorruzione nello Stato firmatario. Papa Leone XIV approvò un decreto che definiva le modalità di applicazione del Motu proprio, seguendo l’esempio del suo predecessore. Era qualcosa, certo, ma si trattava soprattutto di approvare un adeguamento. Leone XIV non necessariamente agirà in questo modo per tutte le decisioni lasciate dal suo predecessore. In ogni caso, c’è molta pressione su di lui. Molti dei più fedeli seguaci di Papa Francesco hanno tentato di avvicinarlo facendo riferimento alle ultime volontà del suo predecessore, nonostante queste non siano documentate o verificabili.

Ogni volta che arriveranno delle decisioni difficili, potrebbero porre fine alla luna di miele di Papa Leone XIV con i media. Finora, la stampa non ha afferrato nulla di veramente grande o scandaloso, reale o presunto. Ecco perché una decisione come quella riguardante il Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini ha un valore altamente simbolico. Non si tratta solo di riorganizzare. Si tratta di portare nuova armonia e chiarezza in situazioni difficili, che sono davvero moltissime.

Questo articolo nella nostra traduzione italiana è stato pubblicato dall’autore in inglese sul suo blog Monday Vatican [QUI].