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giovedì 14 agosto 2025

A Valence il dialogo con il Vescovo, partito in vacanza, è interrotto? E nel frattempo i fedeli occupano la loro cappella… ma dov’è la pace nella Chiesa?

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1250 pubblicata da Paix Liturgique il 13 agosto, in cui si torna ad esaminare la situazione nella Diocesi di Valence, nella quale il 15 maggio scorso, con un messaggio su Facebook, il Vescovo ha reso nota la decisione di allontanare la Fraternità sacerdotale di San Pietro e sostituirla con un sacerdote diocesano, abolendo di fatto la Santa Messa tradizionale quotidiana e gli altri sacramenti (ne abbiamo scritto di recente QUI, QUI, QUI e QUI su MiL).
In particolare si riporta e commenta la lettera filiale che i fedeli hanno scritto a mons. Durand, il quale è sinora rimasto indifferente ad ogni richiesta.

L.V.


La situazione della Santa Messa tradizionale celebrata dalla Fraternità sacerdotale di San Pietro a Valence appare, a metà agosto, piuttosto complicata. Il dialogo è interrotto tra mons. François Durand, Vescovo di Valence, e i fedeli di Valence, che occupano la loro Église Notre-Dame di Valence dall’inizio dell'estate.

Pietà, Monsignore!

Due giorni fa, i fedeli hanno scritto una lettera aperta al loro Vescovo, invitandolo a scrivere a Roma per beneficiare dell’esenzione dalla lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes sull’uso dei libri liturgici anteriori alla riforma del Concilio Vaticano II, di cui ha beneficiato la Diocesi di San Angelo in Texas, dove le Sante Messe e i Sacramenti nel rito tradizionale continuano per altri due anni. All’inizio della lettera, la constatazione di un dialogo interrotto [QUI: N.d.T.]:

Monsignore, vi preghiamo di perdonarci per la forma pubblica di questa supplica. Avremmo voluto incontrarvi per comunicarvela, ma ci avete fatto sapere che non saremmo stati ricevuti. Non è quindi per scelta, ma per necessità che ricorriamo a questo mezzo.
San Angelo (Texas), 30 giugno 2025 – Per la prima volta dall’entrata in vigore della lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes, una Parrocchia cattolica ottiene ufficialmente una deroga: la Santa Messa tradizionale e i Sacramenti potranno continuare ad essere celebrati per altri due anni nella Parrocchia di St. Margaret of Scotland, nella Diocesi di San Angelo (Texas), e saranno mantenuti tutti gli insegnamenti di cui la comunità ha bisogno. La decisione, approvata lo scorso 28 maggio, porta la firma del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti e gode del sostegno di mons. Michael James Sis, Vescovo di San Angelo.
Questa proroga rappresenta il primo notevole allentamento del regime restrittivo imposto da papa Francesco nel 2021. I fedeli del Texas, che da anni beneficiano della Santa Messa tradizionale, hanno accolto la notizia con profondo sollievo e filiale gratitudine verso il loro Vescovo. Mons. Michael James Sis aveva chiesto a Roma in febbraio una deroga all’articolo 3, paragrafo 2, della lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes per consentire il proseguimento della celebrazione delle Sante Messe e dei Sacramenti in una chiesa parrocchiale.
Le chiediamo solennemente, Monsignore, di avere la benevolenza di rivolgersi a Roma per quanto riguarda la nostra situazione. Potrebbe ottenere questa stessa deroga, che sarebbe il modo più giusto per riesaminare e lavorare con tutti voi sui punti difficili, per trovare i mezzi per l’unione tanto desiderata da tutti.

Una santa ira che ribolle


Davanti alla Église Notre-Dame di Valence, una tenda nel parcheggio e striscioni con scritte «Nous sommes pas des pantins mais des chrétiens» [Non siamo burattini ma cristiani: N.d.T.], «Unis contre la désunion» [Uniti contro la divisione: N.d.T.], «Retirer la Messe traditionnelle est une erreur exceptionnelle» [Abolire la Santa Messa tradizionale è un errore eccezionale: N.d.T.].

La chiesa è occupata tutti i giorni – e tutte le notti – dall’inizio dell’estate, ma continua ad ospitare Messe in entrambi i riti ed eventi diocesani, tra cui, abbastanza recentemente, una veglia di preghiera su iniziativa della Église Saint-Jean-Baptiste nel centro della città di Valence.

«Organizziamo Santi Rosari ogni sera. Dopo la Santa Messa tradizionale domenicale restiamo tutti e ceniamo insieme. Negli ultimi mesi le persecuzioni hanno notevolmente rafforzato la coesione e i legami nella nostra comunità parrocchiale, hanno spinto i fedeli a difendere la loro identità, la loro Parrocchia e la loro fede».

A Valence, come a Quimper e a Parigi, i Cattolici non capiscono più i loro Vescovi

I fedeli delle altre Parrocchie che passano di qui ci dicono di non capire la decisione di mons. François Durand, constata un fedele della Église Notre-Dame di Valence che partecipa alla presenza quotidiana in chiesa. «Trovano deplorevole che mons. Durand persegua i propri fedeli e che ci sia posto per tutti – la Église Notre-Dame di Valence non crea problemi a nessuno nella Diocesi».

La Parrocchia, che ha visto aumentare notevolmente il numero dei fedeli dopo l’epidemia di COVID-19, conta molti giovani convertiti.

«Alcuni qui hanno conosciuto solo don Bruno Stemler F.S.S.P. Per loro, la sua partenza è un dramma personale. La Diocesi di Valence sembra in qualche modo disdegnare questo aspetto della questione e molti le rimproverano di essere assente in materia di comunicazione. Non è nemmeno una mancanza di ascolto: ci troviamo di fronte a un muro, come un fondo di investimento d’oltreoceano che attua un piano sociale in una fabbrica sperduta nella Drôme e se ne frega completamente delle reazioni sul posto, della fabbrica bloccata, delle famiglie distrutte».

«Da parte nostra siamo nel buio. Il Vescovo di Valence non ha cercato di contattarci nemmeno per presentarci i sacerdoti che intende assegnare alla Parrocchia; una sera è venuto un sacerdote diocesano che ci ha intimato di lasciare i locali, ma per noi questo non è possibile. Il Vescovo ha distrutto la nostra Parrocchia come se fosse un giocattolo, ha cacciato la Fraternità sacerdotale di San Pietro e, una volta rotto il giocattolo, non si cura più di noi».

Mentre mons. François Durand, Vescovo di Valence, è stato assente più volte quest’estate, recandosi a Lourdes, a Roma, e poi ripartendo ancora – come se la Église Notre-Dame di Valence e i suoi fedeli non esistessero più – i trecento fedeli della Santa Messa tradizionale a Valence aspettano un po’ più di carità.

«Siamo ignorati in modo palese, negati nella nostra volontà di essere cattolici a pieno titolo della Diocesi di Valence, a causa della nostra Messa, del fatto che difendiamo i Sacramenti e il Catechismo. Il disprezzo per la nostra comunità è del tutto anormale e testimonia un clericalismo sfrenato e superato. Mons. François Durand, che è venuto qui alcuni mesi fa, perseguita i Cattolici che lo hanno accolto bene e lo rispettano, ma che non sono pecoroni!», afferma un padre di famiglia per il quale «il Vescovo di Valence, come il padre di famiglia, deve essere un esempio e un modello per i suoi e ci si può aspettare che ci ami per come siamo e non per come vorrebbe che fossimo – purtroppo siamo molto lontani da questo e ci sentiamo feriti».

7 commenti:

  1. la migliore cosa è quella di non andare a messa quando celebra il sacerdote diocesano così si manda un segnale forte a questo vescovo che non è il padrone della chiesa

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  2. Dai loro frutti li riconoscerete.

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  3. Ecco, giusto... Dov'è la pace nella Chiesa? Chiedetevelo per bene!

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    1. Nella comunione coi legittimi pastori. Molto semplice rispondere a quella domanda.

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  4. Bisognerebbe chiedere l'abolizione di TC, non il suo non implemento.

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    1. Bisognerebbe finalmente mettere fuorilegge il rito ante concilio e scomunicare chi ancora lo vuole celebrare.

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