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lunedì 28 luglio 2025

Martirologio Romano: 28 Luglio 2025

Testo tratto dal Martirologio Romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel MDCCXLIX da Benedetto XIV (quarta edizione italiana, Libreria Editrice Vaticana, MDCCCLV).

Oggi la Chiesa cattolica celebra, secondo il calendario romano tradizionale, i santi Nazario e Celso, Vittore I e Innocenzo I.

L.V.

28 Luglio 2025, Luna seconda

A Miláno il natale dei santi Martiri Nazário, e Celso fanciullo, i quali da Anolíno, nella rabbiosa persecuzione mossa da Neróne, lungamente straziati ed afflitti in carcere, furono fatti uccidere colla spada.
A Roma la passione di san Vittóre primo, Papa e Martire.
Nello stesso giorno sant’Innocénzo primo, Papa e Confessore, il quale passò al Signore il dodici Marzo.
Nella Tebáide, in Egítto, la commemorazione di moltissimi santi Martiri, i quali patirono nella persecuzione di Décio e Valeriáno, quando, desiderando i Cristiani di esser percossi colla spada pel nome di Cristo, lo scaltro nemico eleggendo supplizi, che ritardassero la morte, desiderava uccidere le anime, non i corpi. Uno di loro, dopo aver superato l’eculeo, le lastre e le padelle, unto di miele, colle mani legate dietro le spalle, fu esposto sotto ii sole ardentissimo alle punture delle vespe e delle mosche; un altro, tra i fiori mollemente legato, essendo andata da lui un’impudicissima femmina per eccitarlo alla libidine, tagliatasi con i denti la lingua, la sputò in faccia a colei che lo accarezzava.
Ad Ankara, nella Galázia, sant’Eustázio Martire, il quale, straziato con vari generi di tormenti, e sommerso nel fiume ma liberatone da un Angelo, finalmente, venendo una colomba dal cielo, fu chiamato ai premi eterni.
A Miléto, nella Cária, sant’Acázio Martire, il quale, sotto l’Imperatore Licínio, dopo diversi tormenti gettato in una fornace e con l’aiuto di Dio rimasto illeso, colla decapitazione compì il martirio.
Nella Bretágna san Sansóne, Vescovo e Confessore.
A Lióne, in Fráncia, san Pellegríno Prete, la cui celeste gloria è attestata dalla fama dei miracoli.
Ed altrove moltissimi altri santi Martiri e Confessori e sante Vergini.
℟. Deo grátias.

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