
Che schifo, ma mons. Delpini cosa ci sta a fare?
QUI sul prete in questione e sulle sue eresie.
Gli criviamo?
Luigi C.
02 Lug 2025, UCCR
Il prete arcobaleno don Armando Cattaneo benedice il Pride milanese giustificandosi con la negazione del binarismo sessuale. E’ giusto mostrare la vicinanza della Chiesa, ma mai separare la verità dalla carità.
Don Armando Cattaneo si faceva spesso fotografare con i paramenti arcobaleno durante la Messa.
Oggi è un sacerdote anziano della chiesa di San Carlo al Lazzaretto, a Milano. Ogni anno fa trova comunque modo di far parlare di sé per la sua partecipazione e benedizione al Pride.
Quest’anno si è inventato un cartello rosa a scritte gialle: «Felici perché Dio Padre ci ha fatti tutti bellissimi!». La “o” di Dio è sostituita da un cuoricino.
Mentre è seduto sul deambulatore, i partecipanti al Pride milanese gli sfilano davanti. Tra Famiglie Arcobaleno, vip e politici locali c’è n’è per tutti i gusti. Chi nudi, chi con bambini, chi con la museruola sadomaso, chi con il bavaglio fetish, chi portato al guinzaglio dal padrone.
Lui guarda, sorride e benedice con il pollice alzato.
Don Armando Cattaneo, vicinanza ma ambiguità
Leggendo la sua intervista a “Il Corriere” non si esprime su matrimoni, adozioni e non rinnega apertamente la dottrina cattolica. Almeno in questo caso.
Se da un lato è apprezzabile lo spirito cristiano di vicinanza verso tutti, senza scandalo, dall’altra, oltre all’ambiguità irrisolta tra vicinanza e complicità, spicca la sua evidente allergia per la Tradizione ecclesiale.
Ha lamentato infatti che «la Chiesa cammina lentamente, si trascina dietro duemila anni di storia», mentre l’anno scorso chiedeva addirittura scusa «per la Chiesa ancorata alla tradizione». Se per il mondo cattolico è un valore, per lui è una sconfitta.
Strafalcioni teologici e scientifici sul binarismo sessuale
Proprio un anno fa don Cattaneo ha pronunciato frasi di profonda ignoranza teologica e medico-scientifica.
Dopo aver domandato «come possiamo pensare che il Padreterno ci abbia fatto solo maschi o femmine?» e aver ricevuto una puntuale risposta da un’ostetrica, il prete brianzolo è caduto in una tremenda gaffe.
«Il concetto di maschio e femmina», ha risposto don Armando Cattaneo, «ha dovuto fare i conti, negli ultimi decenni, con l’emergere di conoscenze scientifiche che ci costringono a distinguere il sesso fenotipico (assegnato alla nascita in base a una sommaria valutazione degli organi genitali) dal sesso genetico (che, invece, viene determinato sulla base delle varie combinazioni dei due “gonosomi” che lo determinano)».
Rifugiandosi così nelle fantomatiche «statistiche disponibili» sulle condizioni intersessuali che riportano «un’incidenza superiore all’1,5% per cento della popolazione. Dobbiamo arrivare alla conclusione che si tratta di persone “sbagliate”?».
Oltre a ignorare che l’antropologia cristiano-cattolica si basa sul binarismo sessuale ben espresso nella Genesi, don Cattaneo usa la tipica retorica argomentativa degli attivisti gender (chissà dove l’ha imparata) basata su concetti come “l’assegnazione” arbitraria e sommaria del sesso al momento della nascita.
L’osservazione dei genitali è infatti un elemento sufficiente (e per nulla “sommario”) nella quasi totalità dei casi a identificare correttamente il sesso biologico. Le rarissime eccezioni sono, per l’appunto, anomalie genetiche (sindrome di Turner o di Klinefelter), condizioni patologiche o disordini dello sviluppo sessuale che non generano nuovi sessi.
Il prete arcobaleno sta quindi usando un’eccezione per tentare di invalidare la norma.
Precisiamo anche che le cifre da lui riferite sono false, secondo la scienza le variazioni intersessuali si riscontrano nello 0,018% della popolazione e le anomalie dei genitali si verificano 1 volta su 4500 nascite (lo 0.0222% dei casi).
Ha comunque ragione don Armando, neanche loro sono persone “sbagliate”. Il punto però è che soffrono di anomalie genetiche che, in quanto tali, non smentiscono il binarismo maschile-femminile.
Mai separare la carità dalla verità
Al di là degli abbagli teologici e scientifici di don Armando Cattaneo, resta la sua più grande mancanza in quanto sacerdote: saper unire alla carità anche la verità.
Annunciare un Vangelo senza croce, una misericordia senza conversione, una benedizione senza discernimento non è un atto di accoglienza, ma una complice omissione pastorale.
Chi abdica alla verità per piacere al mondo riceve gli applausi dei Pride e dei giornali, ma tradisce il mandato ricevuto nel giorno dell’ordinazione sacerdotale.
Guai a quelli che chiamano bene il male e male il bene,che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre....
RispondiEliminaA un certo punto leggendo questo articolo persino voi ammettete che sia Cristiano stare vicini a tutti senza scandalo. Mi sa che proprio quelli che si scandalizzano per tutto su questo blog sono i veri non Cristiani e mi rammarico perché so quanto doloroso sia per loro mancare il punto.
RispondiEliminaSe è per questo, la Chiesa è vicina a tutti, anche ai peggiori criminali e in ogni carcere infatti c'è un cappellano ma per confortare gli afflitti, non per rinegoziare il V o il VII comandamento tramite la "benedizione del rapinatore".
EliminaSecondo: queste manifestazioni rappresentano una componente della composita "categoria" degli omosessuali che spesso rifiutano queste carnevalesche oscenità.
Terzo: non sorge il dubbio che benedire (cioè dire bene) manifestazioni dove pertanto spesso e volentieri sono vilipesi la chiesa, Cristo e Maria ecc. possa disorientare e scandalizzare le persone pertanto fosse opportuno interpellare l'ordinario? Sempre che non sia stato fatto, Dio ce ne scampi.
Intanto fate passare una foto presa chiaramente negli USA come foto del Pride milanese.
RispondiEliminaCome dice Luigi C: “Che schifo”.