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lunedì 2 giugno 2025

Martirologio Romano: 2 Giugno 2025

Testo tratto dal Martirologio Romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel MDCCXLIX da Benedetto XIV (quarta edizione italiana, Libreria Editrice Vaticana, MDCCCLV).

Oggi la Chiesa cattolica celebra, secondo il calendario romano tradizionale, il lunedì dopo l’Ascensione.

L.V.

2 Giugno 2025, Luna quinta

A Roma il natale dei santi Martiri Marcellíno Prete e Piétro Esorcista, i quali, sotto Diocleziáno, in prigione ammaestrando molti nella fede, dopo crudele prigionia e moltissimi tormenti, dal Giudice Seréno furono decapitati nel luogo, detto Selva Nera, che poi, in onore dei Santi, cambiato nome, fu chiamato Selva Cándida. I loro corpi furono sepolti nelle catacombe, vicino a san Tibúrzio, e il loro sepolcro fu poi adornato con versi da san Dámaso Papa.
In Campánia sant’Erásmo, Vescovo e Martire. Questi, sotto Diocleziáno Augústo, prima battuto con flagelli piombati, quindi percosso gravemente con bastoni, poi versatogli addosso resina, zolfo, piombo, pece, cera ed olio, rimase illeso; quindi a Fórmia, sotto Massimiáno, fu tormentato di nuovo con diversi ed atrocissimi supplizi, ma fu conservato da Dio perché confermasse gli altri; finalmente, chiamato dal Signore, illustre pel martirio, con santa fine si riposò. Il suo corpo fu in seguito trasportato a Gaéta.
A Lióne, in Fráncia, i santi Martiri Potíno Vescovo, Santo Diacono, Vézio Epágato, Matúro, Póntico, Bíblide, Attalo, Alessándro e Blandína, con molti altri, i cui forti e ripetuti combattimenti, al tempo di Marco Aurélio Antoníno e Lúcio Vero, sono raccontati in una lettera scritta dalla Chiesa di Lióne alle Chiese dell’Asia e della Frígia. Tra questi santa Blandína, di sesso più debole, di corpo più esile, di condizione più umile, sopportò più lunghi e più acerbi combattimenti, e perseverando sempre impavida, trapassata nella gola da una spada, seguì gli altri, che essa esortava alla palma.
Nell’isola di Mármara, nella Propóntide, san Nicéforo, Vescovo di Costantinópoli, il quale fortissimo difensore delle paterne tradizioni, pel culto delle sante immagini, costantemente si oppose a Leóne Arméno, Imperatore Iconoclasta, dal quale fu condannato all’esilio, ed ivi, avendo per quattordici anni sostenuto un lungo martirio, passò al Signore.
A Roma sant’Eugénio primo, Papa e Confessore.
A Trani, nelle Púglie, san Nicóla Pellegríno, Confessore, i cui miracoli furono narrati nel Concilio Romano, presieduto dal Papa beato Urbáno secondo.
Ed altrove moltissimi altri santi Martiri e Confessori e sante Vergini.
℟. Deo grátias.

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