Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1219 pubblicata da Paix Liturgique il 10 giugno, in cui Christian Marquant, Presidente dell’associazione Oremus-Paix Liturgique (contact@veilleurs-paris.fr), prendendo spunto da un sondaggio commissionato dall’Observatoire français du Catholicisme sull'identità, pratiche e percezione del Cattolicesimo in Francia (il quale conferma un potente e rapido processo di secolarizzazione), riflette sul risveglio e sulla rinascita del Cattolicesimo nelle comunità tradizionali, che riguarda essenzialmente i giovani, i quali cercano «un Cristianesimo chiaramente identificato, che trasmetta un messaggio dottrinale e dogmatico con tutta la forza del Vangelo, e la cui liturgia esprima con forza la trascendenza misericordiosa e il sacro che porta il cuore alla preghiera».
L.V.
Le sentinelle continuano per la 194ª settimana le loro preghiere in difesa della Messa tradizionale davanti all’Arcivescovado di Parigi (rue du Cloître-Notre-Dame, 10), dal lunedì al venerdì, dalle ore 13:00 alle ore 13:30
Cari amici, inevitabilmente, in Francia, mentre il mondo conciliare continua a sgretolarsi e le correnti tradizionali mantengono la loro buona salute, queste ultime aumentano la loro importanza in termini assoluti, ma ancora di più la loro importanza relativa. E anche quest’anno, il Pèlerinage de Pentecôte dell’associazione Notre-Dame de Chrétienté, che parte dalla Église Saint-Sulpice di Parigi il 7 giugno e arriva alla Cathédrale Notre-Dame di Chartres il 9 giugno, lo ricorda con forza. Il successo dello scorso anno aveva stupito l’intero mondo cattolico. Quest’anno è ancora maggiore, poiché la direzione del pellegrinaggio ha aumentato il numero dei posti disponibili a 19.000, che sono stati esauriti in cinque giorni. Lunedì, la folla che si è unita ai giovani pellegrini e si è radunata nella cattedrale e sul sagrato della Cathédrale Notre-Dame di Chartres era impressionante.
Questa vetrina del Cattolicesimo tradizionale francese va quindi considerata anche in relazione all’insieme del Cattolicesimo sullo sfondo di una Francia sempre più secolarizzata.
Proprio il 2 giugno è stato lanciato pubblicamente un Observatoire français du Catholicisme [Osservatorio francese del Cattolicesimo: N.d.T.], la cui creazione è stata sostenuta essenzialmente dal mecenatismo del Fonds du bien commun (Damien Thomas), promosso da Pierre-Edouard Stérin. Il patrocinio di Stérin indica, data la sua sensibilità personale, la posizione «moderata» dei membri dell’Observatoire français du Catholicisme, a cavallo tra i Cattolici tradizionali e i Cattolici «ufficiali», il che è perfettamente funzionale allo scopo informativo perseguito: Samuel Pruvot, caporedattore ed editorialista del settimanale Famille Chrétienne, Élisabeth Geffroy, caporedattrice del mensile La Nef, Arnaud Bouthéon, responsabile in Francia dei Knights of Columbus. La direttrice dell’Observatoire français du Catholicisme è Aurélie Pirillo, consigliera comunale di Parigi nel gruppo Les Républicains, del Municipio del XVI arrondissement, responsabile del gruppo di studio sui Cristiani d’Oriente e le minoranze perseguitate all’Assemblée nationale, un’eccellente comunicatrice. Il sostegno di mons. Bruno Valentin, Vescovo di Carcassonne e Narbona, è stato immediato.
Il primo lavoro dell’Observatoire français du Catholicisme è stato quello di commissionare un sondaggio all’Institut français d’opinion publique sull’evoluzione delle credenze e delle pratiche religiose in Francia («Identité, pratiques et perception du Catholicisme en France») [Identità, pratiche e percezione del Cattolicesimo in Francia: N.d.T.]. I risultati, resi pubblici il 2 giugno [QUI: N.d.T.] e immediatamente ripresi dal quotidiano Le Figaro [QUI: N.d.T.], dal quotidiano La Croix [QUI: N.d.T.] ecc., confermano tendenze già note, precisandole con dati numerici. Nel complesso, essi misurano un potente e rapido processo di secolarizzazione, poiché il 59 per cento dei duemila intervistati dichiara di non credere in Dio, contro il 51 per cento nel 2021. Il 46 per cento si dichiara Cattolico (il 62 per cento dei 65enni e oltre, il 21 per cento dei 18-25enni). Il calo si nota nella pratica religiosa, ormai minima, nel numero dei Battesimi in diminuzione (91 per cento dei 65enni e oltre, 42 per cento dei 18-25enni) e nel minore coinvolgimento dei Cristiani nella vita della Chiesa. «È stato compiuto un passo molto significativo», commenta Jérôme Fourquet, Direttore dell’Institut français d’opinion publique. «La scomparsa delle generazioni anziane, che spesso rappresentano i nonni, costituiva ancora un punto di contatto tra la Chiesa cattolica e il resto della popolazione» [QUI: N.d.T.].
Ci si può quindi chiedere quale sia il significato del numero record di Battesimi di adolescenti e adulti registrati a Pasqua negli ultimi anni, passato da circa duemila all’inizio degli anni Duemila a quasi diecimila oggi. I Cattolici conservatori, che si entusiasmano facilmente – vedono già in Papa Leone XIV un nuovo San Pio X, prima ancora che abbia fatto qualcosa di significativo – parlano di «risveglio», di «rinascita» del Cattolicesimo. Sta effettivamente accadendo qualcosa di molto positivo, ma che è ben lungi dal compensare il crollo dei Battesimi dei bambini piccoli. È importante essere lucidi nel valutare lo sforzo missionario da compiere e tenere presente, come ho già osservato, che per ogni persona che entra nella Chiesa cattolica in Francia, ce ne sono sedici che la lasciano. Resta il fatto che, dice lo stesso Jérôme Fourquet, «il secondo insegnamento che emerge dall’indagine è che siamo passati da un Cattolicesimo di conformismo sociale e di tradizione, maggioritario, a un Cattolicesimo minoritario nella società francese, ma sempre più frutto di un’affermazione e di una scelta» [QUI: N.d.T.].
Ora, questo nuovo atteggiamento di adesione molto personale, che riguarda essenzialmente i giovani, giova ampiamente al Cattolicesimo tradizionale, nella misura in cui ciò che cercano questi nuovi Cattolici è un Cristianesimo chiaramente identificato, che trasmetta un messaggio dottrinale e dogmatico con tutta la forza del Vangelo, e la cui liturgia esprima con forza la trascendenza misericordiosa e il sacro che porta il cuore alla preghiera. È evidente, ad esempio a Parigi, che le chiese tradizionali, Église Saint-Roch, Église Saint-Nicolas-du-Chardonnet, Église Saint-Eugène-Sainte-Cécile, registrano un numero particolarmente elevato di Battesimi di adolescenti e adulti. Più in generale, il fenomeno della conversione o del ritorno alla religione nelle giovani generazioni è nettamente più sensibile.
Tanto più deplorevole è l’atteggiamento repressivo dei Vescovi francesi nei confronti dell’istituzione di luoghi di culto tradizionali, della visibilità delle comunità (con, ad esempio, la persecuzione contro la Fraternità sacerdotale di San Pietro) e dei pellegrinaggi tradizionali che si stanno moltiplicando. Da sessant’anni, da quando è stata introdotta la riforma liturgica e si è costituito un notevole movimento di opposizione, tutto sembra procedere come se i Vescovi francesi non avessero imparato nulla e si dimostrassero incapaci di essere pastori di questi Cattolici, che nel migliore dei casi preferiscono ignorare, nel peggiore tentano di far scomparire. Ma questi ultimi, lentamente e continuamente, non smettono di crescere.
Preghiamo, care sentinelle parigine, per la missione della Chiesa, che passa in modo così evidente attraverso il tesoro della liturgia. Preghiamo con i Rosari che recitiamo davanti agli uffici dell’Arcivescovado (rue du Cloître-Notre-Dame, 10), dal lunedì al venerdì, dalle ore 13:00 alle ore 13:30, nell’Église Saint-Georges di La Villette (avenue Simon Bolivar, 114, nel XIX arrondissement), il mercoledì e il venerdì alle ore 17:00, davanti all’Église Notre-Dame-du-Travail (rue Vercingétorix, 59, nel XIV arrondissement), la domenica alle ore 18:15, e anche nella Basilique Sainte-Clotilde-et-Sainte-Valère (nel VII arrondissement), il lunedì alle ore 12:45.
Echi di veglia: una signora dal volto familiare si ferma davanti a noi: «Trovo straordinaria la vostra perseveranza». «Infatti siamo qui da 190 settimane». «Lo so bene, vi vedo regolarmente venire a bere un caffè da me!». E noi ricordiamo che è proprio la cameriera di un bar vicino… «E poi non mollate!» ci dice mentre se ne va.
In unione di preghiera e amicizia.

Non è bello generalizzare ma il clero francese lascia molto a desiderare.I vescovi invece possiamo dire che sono mediamente pessimi.Ciò premesso le prospettive di una forte ripresa della Chiesa cattolica in Francia sono molto alte .Intanto perchè il cv2 dopo gli anni di Francesco ha perso moltissimo del suo fascino.Poi perchè la situazione politica è catastrofica e molti giovani cercano nel cristianesimo quei valori identitari che la Republique non può dare .I vescovi che cercano disperatamente di impedire la celebrazione della Messa in latino sono dei poveri illusi.Molti anni son passati e le loro utopie si sono dimostrate stupidaggini buone ad abbindolare i grulli... .
RispondiEliminaAbbastanza delirante come commento.
EliminaOgni anno, migliaia di giovani scelgono di farsi battezzare nella Chiesa cattolica. Alla faccia del disastro!