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domenica 8 giugno 2025

Il discorso di padre Jean-François Thomas S.I. ai pellegrini del 43º Pèlerinage de Pentecôte (da Parigi a Chartres) nella Église Saint-Sulpice di Parigi

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1218 bis pubblicata da Paix Liturgique il 7 giugno, in cui si riporta il discorso pronunciato ai pellegrini di Chartres ieri mattina da padre Jean-François Thomas S.I. (QUI su MiL il video).

L.V.


Cari pellegrini, partite in pellegrinaggio sotto lo sguardo benevolo e protettivo di tutte le schiere celesti e della corte dei santi. La Santissima Vergine è commossa da tanto ardore e devozione. Come canta Charles Péguy, vostro illustre predecessore sulle strade della Beauce, quando si rivolge alla Cathédrale Notre-Dame di Chartres:

Ci vedete camminare su questa strada diritta,
Tutti impolverati, infangati, con la pioggia tra i denti. […]
Andiamo avanti, le mani nelle tasche,
Senza apparato, senza ingombri, senza discorsi,
Con passo sempre regolare, senza fretta, senza ricorso […]
Tu ci vedi camminare, noi siamo la plebe.
Avanzando un passo alla volta.
(La Tapisserie de Notre Dame. Présentation de la Beauce à Notre Dame de Chartres)

Venti secoli di Francia cristiana vi precedono, popoli e re, santi e peccatori, martiri e soldati, poveri e ricchi, potenti e piccoli. Sulle vostre spalle poggia l’eredità di tante preghiere, di tanti sacrifici, di tanta carità. C’è da tremare nel ricevere a vostra volta un tale tesoro, quindi lanciatevi senza timore, con rispetto, lasciando il giusto spazio al silenzio, alla contemplazione, evitando le chiacchiere, allontanando ogni atteggiamento superficiale, perché qui non c’è posto per il divertimento. Le vostre scarpe solleveranno la polvere o affonderanno nel fango, il cielo vi manderà pioggia e sole, e i vostri piedi doloranti diventeranno forse la prima prova del vostro amore per Dio. Mediterete sul regno di Nostro Signore in cielo e sulla terra. I vostri dolori, i vostri sforzi, le vostre mortificazioni saranno piccole pietre che contribuiranno modestamente alla costruzione di questo edificio.

La grande falsificazione del mondo non è cosa di oggi, anche se noi abbiamo più mezzi per commettere il male rispetto ai nostri lontani antenati. Questa processione, che unirà la Santissima Vergine di Parigi, patrona della Francia nella sua Assunzione, e Nostra Signora in mezzo ai campi e ai granai, si inserisce nella scia di ciò che già proclamava il profeta Isaia (52, 7):

Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza, che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».

Nella nostra epoca polieretica, tempo di decostruzione di tutto il messaggio cristiano, di resistenza diabolica alla Rivelazione, ogni passo compiuto da una semplice sentinella contribuisce al regno di Dio, che è effettivo anche se non è riconosciuto e accettato. Dipende da ciascuno di voi prendere slancio in questi giorni di cammino gioioso e spartano. Non bisogna poi indebolirsi in questo volo e molto si giocherà nelle ore che vi attendono, nel modo in cui interiorizzerete ogni istante, nel modo in cui offrirete ogni disagio, ogni scomodità.

Accumulate le forze spirituali e il nutrimento dell’anima per resistere in un mondo spesso ostile che vuole divinizzare l’uomo, che cerca di unificare tutti i popoli in una Torre di Babele e che sogna di costruire sulla terra un Paradiso contrario a Dio. Il vostro pellegrinaggio, vivo e vegeto, è una testimonianza del rifiuto di inginocchiarsi davanti ai padroni di questa terra e alle loro opere di morte. Ma non illudetevi: il Maligno coglie ogni occasione, anche le più sante, per cercare di avanzare i suoi pedoni. State quindi in guardia, con l’attenzione del cuore, con la frequenza dei sacramenti, con il radicamento nella preghiera, con l’esercizio della penitenza. San Pietro non smette di avvertirci (1 Pt 5, 8-9):

Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede […].

Charles Baudelaire, questo tormentato del soprannaturale, aveva ben riassunto la situazione dei nostri secoli malati precisando che la maggior parte delle persone crede in Dio ma non Lo ama, mentre ama il diavolo in cui non crede.

Durante il vostro pellegrinaggio, servitori del regno di Dio, riprendete la meditazione sui due stendardi negli Esercizi Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola, perché si tratta dell’eterna lotta della storia dell’umanità e di ogni storia personale: il sovrano e vero capitano, Cristo Nostro Signore, sta in umile posizione con l’esercito dei peccatori pentiti che siamo noi, mentre Lucifero, con il suo aspetto terrificante, riunisce con le sue truppe di demoni tutti gli uomini desiderosi di onori, piaceri e gloria mondana. Bisogna scegliere da che parte stare, quella di Dio naturalmente, e rimanervi con fatica, zoppicando.

Sant’Agostino, sopravvissuto al peccato e all’eresia, guarda solo alla Città di Dio e ci consiglia così (Sermoni):

Noi siamo viaggiatori. Che cos’è viaggiare? Lo dico in una parola: avanzare. Che ti dispiaccia sempre ciò che sei, per raggiungere ciò che non sei ancora… Avanzate sempre, camminate sempre, aggiungete sempre. Non fermatevi lungo la strada, non indietreggiate, non uscite dalla strada. Chi non avanza rimane immobile. Meglio uno zoppo sulla strada che un corridore fuori strada.

Le tenebre che sono cadute sulla terra, come sottolineava il venerabile Papa Pio XII nel 1939, non sono una fatalità finché rimarranno anime umili e fedeli, anche se solo un piccolo residuo. Non smarriamoci e rimaniamo in questo corteo incessante in cammino verso il Paradiso. Che questi tre giorni vi conducano alla Resurrezione.

Cari pellegrini, mettete nella vostra bisaccia le ricchezze della Tradizione e vi infilate anche le intenzioni per la Chiesa e per il Sommo Pontefice Leone XIV. Siate zoppi pacifici, entusiasti, tutti rivolti al Cielo.

Che la Santissima Vergine vi protegga con il suo manto di misericordia, che gli angeli e tutti i santi accompagnino i vostri canti e sostengano i vostri passi.

Che il regno di Dio invada i vostri cuori.

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