Cari Amici, il Pellegrinaggio 2025 Parigi-Chartres continua a riservarci sorprese provvidenzialmente piacevoli. Una risale a qualche giorno fa (precisamente a venerdì 6 giugno, vigilia del primo giorno di cammino), e ce l'ha offerta Avvenire, il quotidiano dei Vescovi italiani, che ha dedicato un intero articolo all'evento, consegnandocene una lettura inaspettatamente positiva. Ve la proponiamo qui di seguito, unendo, in calce, le ultime foto pervenuteci ieri dai Capitoli italiani che fra qualche ora entreranno a Chartres insieme alle altre migliaia di pellegrini.
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Il caso. I 19mila in marcia da Parigi a Chartres: la fede che risveglia la FranciaAndrea Galli, venerdì 6 giugno 2025Il boom del pellegrinaggio che vede protagonista il popolo legato alla Messa in rito antico, ma non soloÈ stato presentato lo scorso 2 giugno il primo rapporto del neonato Osservatorio Francese del Cattolicesimo, centro di ricerca indipendente creato per monitorare in modo più accurato l’evoluzione della Chiesa d’Oltralpe. Ombre e luci, si può dire in sintesi del suo contenuto. Le prime sono note e prevedibili: per esempio solo il 44% dei francesi dice di credere in Dio, mentre continua a calare la frequenza ai sacramenti, con il 66% dei battezzati che non va mai a Messa e solo il 2% che vi partecipa ogni domenica. Le seconde, le luci, sono in parte sorprese degli ultimi anni e di esse si è molto parlato recentemente: per esempio la Chiesa gode ancora del favore della larga maggioranza dei francesi – i quali più hanno cattolici praticanti fra i loro contatti e più pensano bene della loro “casa madre”– e soprattutto crescono i catecumeni, adulti che cercano il Battesimo, che quest’anno sono stati oltre 17mila, un record. «Una società francese sempre più secolarizzata, ma segnata sia da un’ampia ricerca spirituale sia dall’affermarsi di un cattolicesimo vivo e più assertivo» scrive il quotidiano La Croix. Ovvero un cattolicesimo che è sempre più minoranza, ma una minoranza sempre più consapevole e convinta.Una manifestazione tra le più scenografiche e in crescita di questa tendenza è il pellegrinaggio di Pentecoste Parigi-Chartres, che inizia domani sabato 7 giugno e termina lunedì 9, e vede protagonista il popolo legato alla Messa in rito romano tradizionale, ossia secondo il Messale del 1962. Si tratta di 100 chilometri di cammino, seguendo in modo piuttosto preciso la strada che fece un illustre pellegrino più di 100 anni fa, nel 1912, Charles Péguy, che partì a piedi dalla capitale diretto alla Cattedrale di Chartres, splendore del gotico medievale, per affidare alla Vergine il figlio gravemente malato. Questo tracciato sacro è stato ripreso nel 1983 dall’associazione laicale Notre Dame de Chretienté, che lo ripropone ogni anno, quindi non è una novità. Negli ultimi anni ha visto però un’impennata di iscrizioni che lo hanno reso un “caso”. «L’anno scorso le iscrizioni sono state 18mila – ci dice Hervé Rolland, una dei portavoce del pellegrinaggio –. Quest’anno abbiamo dovuto fissare il tetto a 19mila, scontentando molti, ma non era possibile fare altrimenti. Il corteo unico sarebbe lungo 7 chilometri, e attraversare Parigi e altre città sarebbe molto problematico, motivo per cui quest’anno sarà anche diviso in tre tronconi. Il pellegrinaggio è organizzato in 450 capitoli, ossia gruppi, ognuno dei quali conta di circa 45 pellegrini. Per quelli che sono rimasti esclusi, più di duemila, abbiamo creato un capitolo chiamato “Santa Pazienza”, scherzosamente, promettendo che il prossimo saranno loro i primi a essere iscritti alla Parigi-Chartres».La partenza è prevista domattina da Parigi, dopo la Messa nella chiesa di Saint-Sulpice celebrata dal gesuita Jean-François Thomas. Le tappe del primo e secondo giorno sono di 40 chilometri, la terza di 20. «Un cammino inframmezzato da canti e rosari – spiega sempre Rolland –; le meditazioni sono tenute generalmente da seminaristi, perché i 450 sacerdoti partecipanti, uno per ogni capitolo, si concentrano sulle confessioni. Due anni fa a Parigi, in Rue Saint Jacques, un senzatetto ha fermato un sacerdote del pellegrinaggio dicendogli che voleva confessarsi, erano 40 anni che non lo faceva. Si è inginocchiato e il sacerdote l’ha confessato, in mezzo alla strada. È stata una scena toccante. Ma sono molti che restano colpiti dal fiume di persone che vedono passare, per questo ci sono pellegrini, coppie di sposi, che come servizio si dedicano a rispondere alle domande dei curiosi». Riguardo all’identikit del partecipante, Hervé Rolland fa notare che «l’età media è di 23 anni», inoltre «il 60% va alla Messa in rito antico, il 25% va alla Messa in novus ordo, mentre il restante è composto da persone in ricerca, oppure da evangelici. E ci sono anche alcuni musulmani. Sono amici o parenti di musulmani che si sono convertiti al cattolicesimo e che li hanno invitati. Una volta uno di loro mi ha detto: noi preghiamo in ginocchio e vedere ventimila giovani che pregano inginocchiati per un’ora ci colpisce profondamente».L’esperienza è di quelle fisicamente impegnative, oltre ai 100 chilometri c’è il pernottamento in tenda, la sveglia alle 5 del mattino e la possibilità di lavarsi e andare in bagno in luoghi prestabiliti, funzionali ma che non sono proprio stanze di hotel. «Ci chiedono perché la Parigi-Chartres è così popolare – chiosa Rolland – e io rispondo: anche perché è difficile».Ad accogliere a Chartres i pellegrini sarà il pastore della diocesi, il vescovo Philippe Christory, che abbiamo interpellato. «Li incontro la domenica – spiega il presule – camminando con loro per tre ore e poi trascorrendo la serata con un capitolo. Desiderano che io li istruisca su temi religiosi e spirituali. Hanno il desiderio di formarsi bene nella conoscenza della fede». Chiediamo a monsignor Christory che cambiamenti ha visto in questi anni. « Ho notato una crescente partecipazione dei pellegrini – ci risponde – in un clima sereno per la maggior parte di loro, tanto più che molti vengono per lo sforzo fisico compiuto in onore di Dio, per vivere un momento di fratellanza, per essere segno che la Chiesa cattolica è viva. Per gran parte dei pellegrini non ci sono rivendicazioni tradizionali, ma piuttosto il desiderio di esprimere la propria fede in una società secolarizzata dove la laicità tende ad escludere il fatto religioso dallo spazio pubblico».
Ed ora, le ultime immagini di ieri