Con soddisfazione – ma anche con preoccupazione – possiamo annunciare che la controversa “veglia di preghiera per il superamento dell’omobitransfobia” (QUI MiL: "Il Vescovo Assente di Lugano: la crisi della virilità ecclesiale") non si terrà più nella Basilica del Sacro Cuore di Lugano, come inizialmente previsto. Dopo giorni di silenzi imbarazzanti e sconcertanti ambiguità, l’amministratore apostolico Monsignor Alain de Raemy ha fatto marcia indietro, costringendo gli organizzatori a trasferire l’iniziativa altrove (QUI Ticinolive) .
Il nostro post, ampiamente ripreso anche dalla stampa ticinese (come Ticinolive), ha raccontato di come Mons. de Raemy avesse inizialmente dato il proprio assenso all’evento, senza tenere conto né del luogo sacro designato – una basilica cattolica! – né della gravissima confusione dottrinale che ne sarebbe derivata.
Dopo la nostra denuncia, il fronte dei fedeli ha trovato voce: lettere, proteste, contatti con sacerdoti e religiosi preoccupati per l’ennesimo strappo alla Tradizione. Di fronte a questa mobilitazione, l’amministratore apostolico ha dovuto fare un passo indietro. Anche perché mentre egli appoggiava iniziative LGBT, il neo eletto Papa Leone XIV – senza timore – ha ribadito che la famiglia è fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna.
Cresce intanto il malessere tra i fedeli ticinesi. Stanchi di una pastorale ambigua, di una liturgia desacralizzata e di una gerarchia che sembra più preoccupata di compiacere il mondo che di annunciare la Verità. E resta in attesa della nomina del nuovo vescovo di Lugano, nella speranza sia un pastore di tutti, fedele alla dottrina e alla Tradizione.
Noi di Messa in Latino continueremo, con coraggio e chiarezza, a vigilare e a denunciare. Per amore della Chiesa. Per fedeltà al Vangelo.
E qualche volta i blog sono utili per smuovere anche i vescovi!
Luigi C.
Articolo che riprende MiL (foto a fianco):