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sabato 24 maggio 2025

Firenze: la pastorale del vescovo Gambelli per l’inclusione omosessuale

Mala tempora currunt.
Per protestare, rispettosamente, con sua Ecc. Rev. Gherardo 
Gambelli:   segreteria.gambelli@diocesifirenze.it
Luigi C.


Ricordo che una quindicina di anni fa, al “Giornale”, fui incaricato dal Direttore Riccardo Mazzoni di fare un servizio sulla parrocchia della “Madonna della Tosse” di Largo Adone Zoli, vicino a piazza della Libertà: era parroco don Stinghi e assistei a una sorto di Messa…che di Messa aveva ben poco,a cominciare dall’elevazione allorché il “Don” inneggiava a Maometto e ad altri non ben definiti profeti…lasciamo perdere il resto. Poi appresi che in quella chiesa si riunivano gli aderenti al gruppo di “cristiani omosessuali e lesbiche” Kairos, ovvero il momento giusto, l’occasione propizia. Si riunivano spesso nella sala parrocchiale anche altre comunità Lgbtq+ per affrontare i temi più scottanti, per loro, della sodomia e risulta che abbiano fatto – precedendo l’organizzazione nazionale – alcuni “gay pride cristiani” (non saprei come altro chiamarli) dove, ieri come oggi,si affermava che i testi sacri non condannano il peccato contro natura. Tanto che un gruppo di questi “teologi” il 16 ottobre 2012, sprezzando il ridicolo, afferma che : “La Bibbia non legittima né condanna le relazioni omosessuali” F.toDon Fabio Masi, don Alessandro Santoro (quello che veste in Jeans e sciarpa arcobaleno e che da anni alle “Piagge” benedice i matrimoni tra omosessuali e accolse in “parrocchia”, solidarizzando con i carnefici, il padre di Eluana Englaro), don Giacomo Stinghi e Suor Stefania Baldini.
Peccato che i “firmaioli” si siano dimenticati di leggere alcuni brani dell’Antico Testamento come il Levitico (Lev.18,22 e 29; Lev.20,13; Is.3,9) : “Non accoppiarti con un maschio come si fa con una donna: è cosa abominevole.(…),verranno sterminati di mezzo al popolo” Se poi avessero ancora un po’ di tempo i difensori di Sodoma, potrebbero leggersi appunto la distruzione delle città di Sodoma e Gomorra, proprio a causa del peccato impuro contro natura:“Allora il Signore fece piovere dal cielo zolfo e fuoco su Sodoma e Gomorra, e distrusse quelle città e tutta la pianura e tutti gli abitanti della città e ogni sorta di piante”(Gen,18,20;19,12-13; 19, 24-28) Vi risparmio la sequela di Santi che hanno condannato fortemente la sodomia: da San Pietro e Paolo a San Pier Damiani, da San Tommaso a Sant’Agostino, da S. Caterina da Siena a San Bernardino, da San Bonaventura a San Pietro Canisio…

Ma “L’omosessualismno cristiano” che fino ad allora era stato abbastanza discreto, con Papa Francesco “Essere Omosessuali non è un delitto,siamo tutti figli di Dio”) si fa aggressivo e arrogante per cui il gruppo Kairos ora pretende, visto il serpeggiare del malumore da parte dei “conservatori” che quella parte “più retriva dei fedeli” venga educata o, forse, “rieducata”, tanto che l’arcivescovo Mons, Giuseppe Betori – che pur si era opposto all’uccisione di Eluana Englaro ed aveva redarguito e punito don Alessandro Santore (che lo aveva però berteggiato) per quelle sue blasfemie di “benedire” le unioni civili (nella gente passava l’idea che si potessero sposare davanti all’altare persone di ugual sesso – cede su tutta la linea e dichiara : “…la Chiesa esprime la sua maternità per tutti i battezzati , segue il cammino di ognuno…Questo intende esprimere la (nostra) pastorale dell’inclusione degli omosessuali”

Già, come se prima la Chiesa non avesse aperto le braccia a tutti i battezzati,omosessuali e lesbiche compresi, e non li avesse fatti avvicinare alla Santa Eucarestia…solo che esigeva (ed esige) il pentimento dei peccati e il proposito di non più peccare, come disse Gesù all’adultera: “I tuoi peccati sono stati perdonati, vai e non peccare più”.

Nel coordinamento per l’inclusione degli omosessuali ora c’è anche don Andrea Bigalli, un prete che i matrimoni, quelli veri, tra persone normali, non li celebra più in chiesa ma in Comune, civilmente…un “agit prop” politico quando venne l’Onorevole Salvini a parlare a Firenze non trovò di meglio di incitare alla rivolta invitando a gettare “Napalm su Salvini”, per poi fare precipitevolissimevolmente marcia indietro, allorché ebbe sentore di una querela per incitamento all’odio: “Ma figuratevi, io a Salvini non torcerei nemmeno un capello!”

Intanto il popolo gay sta organizzandosi: a Lucca don Nando Ottaviani organizza ogni settimana una Messa per le “vittime dell’omotransfobia” (che sono un po’ come l’araba fenice: che ci sian ciascun lo dice, dove siuan nessun lo sa)

Già, precedentemente, a Pistoia (Sala Bigongiari) – dove si presentavano libri sull’omosessualità e sul gender,Samuele Cafasso: “I figli dell’arcobaleno”; Donatella Testa: “Sventola l’Aquilone” etc – erano di casa i “gay e lesbiche credenti” in collaborazione con il gruppo-guida Kairos cristiani omosessuali di Firenze.

Ora nella chiesetta della Madonna della Tosse c’è un nuovo parroco don Gherardo Gambelli che celebra Messe e rosari per i gay e le lesbiche del gruppo Kairos…che presto è diventato arcivescovo di Firenze e che subito ha dimostrato di essere tutto pane, burro immigrati e gay: già due o tre riunioni di Kairos e compagnia cantante, oltre ad aver trasformato il duomo, al momento della sua elezione, in una tendopoli in onore degli immigrati.

Ora il vescovo Gherardo Gambelli il venti maggio presiederà , dalle ore 20:50, presso la Parrocchia della B.V. Maria delle Grazie all’Isolotto, una “veglia per il superamento dell’omotransfobia dal titolo “Dio non ha preferenze di persone”. Ma il catechismo che definisce l’omosessualità un orrendo peccato contronatura?

Macché taglia corto Mons.Gambelli: “La dottrina deve far posto e piegarsi ai fenomeni”. Eppure il Priore Generale degli agostiniani padre Robert Prevost (oggi Leone XIV) affermava nel 2012:“I media occidentali sono straordinariamente efficaci nel promuovere una diffusa solidarietà pubblica verso credenze e pratiche contrarie al Vangelo, come ad esempio l’aborto , l’omosessualità e la eutanasia. Al massimo, i media tollerano la religione come qualcosa di insulso e bizzarro, purché non si opponga attivamente alle posizioni su questioni etiche che i media presumono proprie(…) I pastori cattolici che predicano contro la legalizzazione dell’aborto vengono descritti come persone ideologiche, dure e insensibili. Ma non per qualcosa hanno fatto o detto,bensì perché il pubblico confronta il loro messaggio con il tono gentile e compassionevole dell’immagine fabbricata dai media.”

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