Testo tratto dal Martirologio Romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel MDCCXLIX da Benedetto XIV (quarta edizione italiana, Libreria Editrice Vaticana, MDCCCLV).
Oggi la Chiesa cattolica, secondo il calendario romano tradizionale, celebra il mercoledì delle Quattro Tempora di Quaresima.
L.V.
12 Marzo 2025, Luna decimaprima
A Roma san Gregório primo, Papa, Confessore ed esimio Dottore della Chiesa, il quale, per le ammirabili gesta e per aver convertito gli Inglesi alla fede di Cristo, è stato detto Magno e soprannominato Apostolo dell’Inghiltérra.
Nello stesso luogo la deposizione di sant’Innocénzo primo, Papa e Confessore. La sua festa si celebra il ventotto Luglio.
Così pure a Roma san Mamiliáno Martire.
A Nicomédia i santi Egdúno Prete ed altri sette, i quali furono strangolati uno per giorno, per incutere timore agli altri.
Nello stesso luogo la passione di san Piétro Martire, il quale, essendo cameriere dell’Imperatore Diocleziáno, e lamentandosi molto francamente degli immensi supplizi dei Martiri, per questo, per ordine dello stesso Imperatore, fu condotto alla sua presenza, e da prima messo penzoloni, fu lunghissimamente tormentato con flagelli, poi cosparso di aceto e sale alla fine venne arrostito sulla graticola a fuoco lento, e così si mostrò vero erede della fede e del nome di Piétro.
A Costantinópoli san Teófane, il quale da ricchissimo fattosi povero Monaco, dall’empio Leóne l’Arméno, per il culto delle sante immagini fu tenuto due anni in prigione, e, quindi deportato in Samotrácia, ove, consumato dagli stenti, rese lo spirito, e fu illustre per molti miracoli.
A Cápua san Bernárdo, Vescovo e Confessore.
¶ Ed altrove moltissimi altri santi Martiri e Confessori e sante Vergini.
℟. Deo grátias.
Perché attingete i testi del Martirologio in italiano dalla IV edizione del 1955 e non dalla V del 1964, ultima prima della riforma e conforme alle rubriche del 1960?
RispondiEliminail motu proprio Summorum Pontificum e la successiva istruzione Universæ Ecclesiæ (n. 28) tracciano come linea di demarcazione i libri liturgici vigenti al 1962.
EliminaPeraltro don Claude Barthe, in un suo recente saggio, ha indicato come «tradizionale» l’edizione «del Martirologio Romano del 1914 (con le ultime variationes del 26 luglio 1960)» (che è quella che usiamo per la rubrica di MiL)