DIARIO CLINICO
DI PAPA FRANCESCO (II Parte)
Comunicati
della Santa stampa della Santa Sede
Nel corso della conferenza stampa dei due team medici che assistono il Papa (dr. Sergio Alfieri, Gemelli e dr. Luigi Carbone, Vaticano/FAS) di venerdì 22 scorso, proprio alla fine la prima settimana di ricovero, fra molte affermazioni due non si devono perdere di vista: la prima è che il Papa è un malato cronico e perciò si lavora per arginare la crisi acuta; e la seconda è che la questione infettiva, in particolare alle vie respiratorie, è una sorta di spada di Damocle.
▀ Sabato 22 febbraio –
aggravamento di Papa Francesco
Le indiscrezioni, senza firma ma attribuibili
alla Sala stampa, diffuse via social sabato 22 febbraio dicevano: il Papa “ha
riposato bene”. Resterà in ospedale “almeno tutta la prossima settimana”. Non
presiederà l'Angelus di domenica 23 febbraio. Come la domenica precedente, 16
febbraio, sarà diffuso il testo della sua riflessione. Dunque, nessun
video-collegamento dalla stanza di ospedale come si è pensato in questi giorni.
Le
indiscrezioni autorizzate un po’ imprecise
Queste indiscrezioni rituali, ma
autorizzate, diramate in mattinata presto, non fecero neanche sospettare che in
quei stessi momenti il Papa stava affrontando il momento più delicato e
dirimente della sua lunga vita circondato da numerosi medici e personale
paramedico per aiutarlo ad affrontare una prolungata crisi asmatica molto
severa (spasmi di broncocostrizione).
Poche ore dopo questi eventi è arrivato il Comunicato della doccia fredda; il Pontefice si è aggravato rapidamente e molto.
Infatti, sul tardo pomeriggio il Comunicato N° 8 diceva testualmente: “Le
condizioni del Santo Padre continuano ad essere critiche, pertanto, come
spiegato ieri, il Papa non è fuori pericolo. Questa mattina Papa Francesco ha
presentato una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo,
che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi. Gli esami del
sangue odierni hanno inoltre evidenziato una piastrinopenia, associata ad
un'anemia, che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni. Il Santo
Padre continua ad essere vigile e ha trascorso la giornata in poltrona anche se
più sofferente rispetto a ieri. Al momento la prognosi è riservata.”
▀ Domenica 23 febbraio – il
Papa ormai un malato terminale
L’abituale indiscrezione autorizzata,
fatta girare sui social nelle prime ore del mattino di sabato 23 - e a questo
punto poco credibile – si è limitata a diffondere la frase “il Papa ha passato
una notte tranquilla”. Qualcuno ha comunicato alla TV altre due frasi: “Il Papa
non è intubato e in mattinata ha avuto bisogno ancora di ossigeno”.
Il Comunicato N° 9 delle 19.05 circa ha però precisato alcuni dettagli
molto significativi, cosa rarissima:
“Le
condizioni del Santo Padre permangono critiche; tuttavia da ieri sera non ha
presentato ulteriori crisi respiratorie. Ha effettuato le due unità di emazie
concentrate con beneficio e con risalita del valore di emoglobina. Stabile è
rimasta la piastrinopenia; tuttavia alcuni esami sanguigni dimostrano una
iniziale, lieve, insufficienza renale, allo stato sotto controllo. Prosegue
l'ossigenoterapia ad alti flussi attraverso le cannule nasali. Il Santo Padre
continua ad essere vigile e ben orientato. La complessità del quadro clinico, e
l'attesa necessaria affinché le terapie farmacologiche possano dare qualche riscontro,
impongono che la prognosi resti riservata. Nel corso della mattina, presso
l'appartamento allestito al 10° piano, ha partecipato alla Santa Messa, insieme
a quanti in questi giorni di degenza si prendono cura di lui.”
▀Lunedì 24 febbraio –
condizioni stazionarie
La prima
indiscrezione del giorno uscita da fonti vaticane è semplice:
“La notte è trascorsa bene, il Papa ha dormito e sta
riposando.” Null’altro. Si attende il comunicato della serata per conoscere
alcuni particolari sull’evolversi di alcune patologie più impegnative.
A San Pietro il Rosario
per la salute del Papa tutti i giorni. Poi, a
mezzogiorno, nel Bollettino giornaliero della Santa Sede è stato pubblicato
questo comunicato: “In San Pietro per pregare per la salute del Papa. Comunicato
della Sala Stampa della Santa Sede. Da questa sera, i Cardinali residenti a
Roma, con tutti i collaboratori della Curia Romana e la Diocesi di Roma,
raccogliendo i sentimenti del popolo di Dio, si raccoglieranno in piazza San
Pietro, alle ore 21, per la recita del Santo Rosario per la salute del Santo
Padre. La preghiera, oggi, sarà presieduta da Sua Eminenza il Card. Segretario
di Stato, Pietro Parolin.”
Prima delle 19.00
la Sala stampa ha diffuso il Comunicato
N° 10. Ecco il testo: “Le condizioni cliniche del Santo Padre nella loro
criticità dimostrano un lieve miglioramento. Anche nella giornata odierna non
si sono verificati episodi di crisi respiratorie asmatiforme; alcuni esami di
laboratorio sono migliorati. Il monitoraggio della lieve insufficienza renale
non desta preoccupazione. Continua l'ossigenoterapia, anche se con flussi e
percentuale di ossigeno lievemente ridotti. I medici, in considerazione della
complessità del quadro clinico, in via prudenziale non sciolgono ancora la
prognosi. In mattinata ha ricevuto l’Eucarestia, mentre nel pomeriggio ha
ripreso l'attività lavorativa.”
In serata ha chiamato il Parroco della Parrocchia di Gaza
per esprimere la sua paterna vicinanza. Papa Francesco ringrazia tutto il
popolo di Dio che in questi giorni si è radunato a pregare per la sua salute.”
▀ Martedì 25 febbraio – in atto una ripresa
Secondo la Sala stampa, ieri 24 febbraio, il Papa ha
ricevuto il Segretario di stato, card,. Pietro Parolin, insieme al Sostituto della
Segreteria di stato, Arcivescovo Edgar Peña
Parra, e ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare
alcuni Decreti. La notizia è stata diffusa solo questo 25 febbraio.
Verso le 19.15 la Sala stampa ha pubblicato il Comunicato N° 11. Ecco il testo: “Le condizioni cliniche del
Santo Padre rimangono critiche, ma stazionarie. Non si sono verificati episodi
acuti respiratori ed i parametri emodinamici continuano ad essere stabili. In
serata ha effettuato una Tac di controllo programmata per il monitoraggio
radiologico della polmonite bilaterale. La prognosi rimane riservata. In
mattinata, dopo aver ricevuto l’Eucarestia, ha ripreso l'attività lavorativa.”
Postilla della giornata. Concistoro e rinuncia.
Papa Francesco dal
Policlinico "Gemelli", il 25 febbraio, in occasione della
promulgazione di decreti di beatificazione e canonizzazione ha fatto annunciare
che ci sarà un Concistoro per il quale non è stata precisata nessuna data
ancora. In questo contesto è venuto in mente a molti che Papa Benedetto XVI
annunciò la sua rinuncia a sorpresa, il 13 febbraio 2013, in un Concistoro
voluto e presieduto per perfezionare processi di beatificazioni e di
canonizzazioni.
▀ Mercoledì 26 febbraio – va
meglio, ma la prognosi
è sempre
riservata
Al primo mattino, verso le ore 08.00, la Sala stampa
vaticano ha fatto circolare via social questa frase: “Il Papa ha trascorso una notte tranquilla e sta
riposando.” Altre autorevoli indiscrezioni della giornata: "Non è escluso,
prima della fine della settimana, un incontro stampa con i medici per essere
aggiornati della situazione generale". "Il Papa può mangiare
normalmente". Si precisa: quando si usa l'aggettivo "critiche"
per parlare delle condizioni di salute del Papa, le stesse fonti spiegano che
"la prima volta che è stato usato questo termine è stato quando i medici
hanno detto che il Papa non è fuori pericolo e che quindi la prognosi è
riservata".
Intanto, la medesima Sala stampa pubblicava la Catechesi del Santo Padre
preparata per l’Udienza generale di mercoledì 25 febbraio. (Testo).
In serata ecco quanto si poteva leggere nel Comunicato N° 12: “Le condizioni cliniche del Santo Padre nelle
ultime 24 ore hanno mostrato un ulteriore, lieve miglioramento. La lieve
insufficienza renale riscontrata nei giorni scorsi è rientrata. La TAC torace,
eseguita ieri sera, ha evidenziato una normale evoluzione del quadro flogistico
polmonare. Gli esami ematochimici ed emacrocitometrici della giornata odierna
hanno confermato il miglioramento di ieri. Il Santo Padre continua
l'ossigenoterapia ad alti flussi; anche oggi non ha presentato crisi
respiratorie asmatiformi. Continua la fisioterapia respiratoria. Pur
registrando un lieve miglioramento, la prognosi rimane riservata. Nel corso
della mattina il Santo Padre ha ricevuto l’Eucarestia. Il pomeriggio è stato
dedicato alle attività lavorative."
▀
Giovedì 27 febbraio - sono necessari ulteriori
giorni di stabilità clinica
L'abituale e mattutina
indiscrezione, voluta dal Vaticano, ribadisce quella di questi ultimi giorni:
"Il Papa nella notte ha dormito bene e ora sta riposando."
Il Comunicato N° 13, delle ore 18.55 dice: “Le condizioni cliniche del
Santo Padre si confermano anche nella giornata odierna in miglioramento. Oggi
ha alternato ossigenoterapia ad alti flussi con ventimask. In considerazione
della complessità del quadro clinico, sono necessari ulteriori giorni di
stabilità clinica per sciogliere la prognosi. Il Santo Padre ha dedicato la
mattina alla fisioterapia respiratoria alternandola al riposo, mentre il
pomeriggio dopo una ulteriore seduta di fisioterapia si è raccolto in preghiera
nella Cappellina dell'appartamento privato sito al 10° piano, ricevendo
l’Eucarestia; quindi si è dedicato alle attività lavorative.”
▀
Venerdì 28 febbraio – nuova e pericolosa crisi
Come abituale da 15 giorni
la Sala stampa alle prime ore del mattino fece circolare questa frase: “Come
nei giorni scorsi, la notte è trascorsa tranquilla e il Papa ora sta riposando.”
Alla fine della mattinata l'AdnKronos in un suo dispaccio aggiunse: “Le
condizioni di Papa Francesco sono oggi, 27 febbraio, in lieve ma costante
miglioramento. Il Pontefice, ricoverato al Gemelli dal 14 febbraio scorso,
riportano fonti vaticane, ‘è uscito dalla fase più critica’. In considerazione
della complessità del quadro clinico - precisano però dalla Santa Sede -, sono
necessari ulteriori giorni di stabilità clinica per sciogliere la
prognosi".
Testo del Comunicato N° 13.
“Il
Santo Padre nel primo pomeriggio di oggi, dopo una mattinata trascorsa
alternando la fisioterapia respiratoria alla preghiera in cappella, ha
presentato una crisi isolata di broncospasmo che ha, tuttavia, determinato un
episodio di vomito con inalazione e repentino peggioramento del quadro
respiratorio. Il Santo Padre è stato prontamente broncoaspirato ed ha iniziato
la ventilazione meccanica non invasiva, con una buona risposta sugli scambi
gassosi. Il Santo Padre è sempre rimasto vigile e orientato, collaborando alle
manovre terapeutiche. La prognosi permane pertanto ancora riservata. In
mattinata ha ricevuto l’Eucarestia.”
Sabato 1°
marzo la Sala stampa vaticana ha precisato che dopo l'episodio di ieri
(polmonite definita “ab ingestis”,
cioè da ingestione) il Papa ha passato una notte tranquilla. Fondamentali
saranno le prossime 24-48 ore.