
Piccole buone notizie dagli USA: "Planned Parenthood è in difficoltà. Non sono i pro-life a dirlo. Perfino il New York Times deve ammettere che qualcosa non va terribilmente storto. Grazie a Dio!".
Combattiamo l'aborto, sempre, comunque e dovunque.
Luigi C.
di John Horvat, TFP
Sono pochi i sostenitori di Planned Parenthood più accaniti del New York Times. Il giornale racconta con favore, da decenni, le infami azioni del più grande abortificio della nazione. La sua pagina editoriale sostiene costantemente l'organizzazione con il pretesto della promozione dei "diritti riproduttivi".
Pertanto, le cose devono essere diventate davvero brutte se adesso pubblica un lungo articolo che espone gli enormi problemi e il dissenso all'interno dell'istituzione. La facciata si sta incrinando e rivela problemi importanti che non possono più essere nascosti, nemmeno agli amici.
Una crisi multipla
La giornalista Katie Brenner cerca di mostrare alcuni punti positivi in mezzo al caos. Tuttavia, il titolo dell'articolo dice tutto: "Cure sbagliate e personale stanco: Planned Parenthood in crisi".
Il fornitore di aborti si trova in gravi difficoltà finanziarie. Il morale è basso e il turnover dei dipendenti è estremamente elevato. Le cliniche abortive utilizzano attrezzature obsolete gestite da personale stanco, mal pagato e poco formato. Alcune donne fanno causa agli affiliati per procedure mal eseguite e aborti sbagliati.
Il New York Times ha esaminato documenti e casi legali per l'articolo. La giornalista ha intervistato oltre 50 dirigenti, consulenti e dipendenti per fornire un'idea precisa della crisi che minaccia l'immagine e la narrativa dell'organizzazione.
L'establishment liberal ha a lungo dipinto Planned Parenthood come un campione per i diritti delle donne e per la loro emancipazione dalla vecchia morale. Quell'immagine rischia d’essere smentita allorché delle donne si stanno lamentando del trattamento freddo riservato loro in alcune strutture fatiscenti. La figura monolitica di un movimento che lotta per le donne è frantumata dal dissenso interno e dal crollo del morale.
Raccolta fondi massiccia e cliniche scadenti
Il fornitore di aborti soffre di gravi problemi finanziari nonostante gli sforzi di raccolta fondi. Nel 2022, dopo la decisione di Dobbs (ndt, sentenza della Corte Suprema che rovescia la precedente sentenza abortista), la Federazione nazionale di Planned Parenthood ha raccolto quasi mezzo miliardo di dollari in donazioni. Tuttavia, la maggior parte dei fondi non può essere destinata alle cliniche vere e proprie. Lo statuto dell'organizzazione stabilisce che tali fondi devono essere spesi per la difesa politica e legale dell'aborto procurato, non per la procedura medica vera e propria.
Il risultato è una struttura burocratica pesante e finanziariamente solida, con alla base affiliati indipendenti e poveri, molti dei quali operano con budget ridotti. La pressione finanziaria provoca risentimento interno, formazione insufficiente e strutture mediche fatiscenti.
La maggior parte delle cliniche sopravvive grazie ai pagamenti governativi di Medicaid per le procedure non abortive, oltre che agli sforzi locali di raccolta fondi tra i loro donatori. L'attivismo pro-life è stato molto efficace nel limitare i rimborsi Medicaid, poiché molti Stati conservatori hanno bloccato questi contributi statali a Planned Parenthood.
Il risultato è che le cliniche stanno chiudendo perché non redditizie o in deficit. Da un massimo di 900 strutture negli anni Novanta, oggi ce ne sono circa 600 (e non tutte praticano aborti). Circa 2,1 milioni di persone hanno visitato Planned Parenthood quest'anno, rispetto ai 5 milioni di trent'anni fa.
Una struttura in decadenza
Tuttavia, il denaro non è l'unico problema che affligge Planned Parenthood. Da tempo cerca di proiettare un'immagine pulita ed efficiente di professionalità e affidabilità quando ha a che fare con i poveri. Questa reputazione è un enorme vantaggio.
Tale immagine è danneggiata dagli esempi scandalosi di strutture citate nell'articolo, che riporta "decine di denunce esaminate dal Times che accusano Planned Parenthood di scarsa assistenza". Queste includono aborti sbagliati , dispositivi contraccettivi inseriti in modo improprio e procedure erronee eseguite sulle pazienti. Sono in corso molte cause legali da parte di chi è stato leso da queste pratiche.
Inoltre, alcune cliniche soffrono di perdite idrauliche, aria condizionata rotta e problemi strutturali. A causa di un problema di fognatura a Omaha, "i pazienti vomitavano per la puzza". In un centro amministrativo dell'Iowa – a causa di un guasto al sistema di raffreddamento – le temperature hanno superato i 32 gradi per diverse settimane.
La carenza di farmaci antidolorifici da banco e di flebo ostacola ulteriormente alcune operazioni.
"Chiediamo l'elemosina per i rifornimenti e ci viene negata continuamente perché non possono permetterseli", si è lamentata Ashley Schmidt, una specialista della formazione che ha lavorato in una struttura del Nebraska fino a quando si è dimessa a dicembre.
Lavoratori poco formati
In quanto organizzazione liberal, ci si potrebbe aspettare che la gigantesca federazione compensi generosamente i suoi lavoratori come parte della sua missione di aiutare i poveri.
Al contrario, i lavoratori delle cliniche spesso guadagnano così poco che molti hanno diritto a Medicaid e all'assistenza alimentare. I loro salari tendono a essere ben al di sotto di quelli corrisposti per lavori simili in strutture sanitarie autentiche, che lavorano per salvare vite umane.
In molte strutture, il turnover degli operatori clinici si aggira intorno al 50% all'anno. Una lamentela ricorrente è che non ricevono una formazione adeguata.
Numerose ex dipendenti hanno fatto causa alla Planned Parenthood, adducendo cause legate al lavoro, tra cui il rifiuto di pagare gli straordinari, di fare pause o di concedere permessi per esigenze personali, tra cui la cura dei propri figli. Alcune cliniche sono a corto di personale e hanno quella che è stata definita una cultura del lavoro tossica.
Alcuni dipendenti intervistati hanno detto che la direzione ha risposto con malumore alle loro lamentele invitandoli a sacrificare le loro pretese visto che il movimento abortista stava vivendo un urgente "momento di missione" per mantenere l'aborto legale.
Appuntamenti a catena
Infine, i dipendenti intervistati si sono lamentati della costante pressione per aumentare il flusso di persone nelle cliniche. L'obiettivo era quello di più che raddoppiare l'attuale numero di 2,1 milioni di persone come mezzo "per contribuire ad aumentare le entrate".
La Planned Parenthood della Grande New York, ad esempio, punta a un ritmo di quattro appuntamenti l'ora, con una durata media di circa dieci minuti per le visite non abortive. I dipendenti riferiscono di tempi di attesa in sala d'aspetto fino a tre ore per le visite non abortive.
Un ex manager di Columbus, Ohio, ha detto che le pazienti si lamentavano del fatto che le cliniche funzionassero come fabbriche. Un'altra infermiera in Minnesota ha paragonato il funzionamento delle cliniche a una catena di montaggio.
Difesa legale
Planned Parenthood ha risposto con attenzione alle denunce del New York Times. I suoi funzionari non hanno voluto parlare della maggior parte delle cause legali a causa delle clausole sulla privacy. L'autrice dell'articolo si è accuratamente protetta da attacchi legali sottolineando la portata limitata della sua indagine. Anche i funzionari di Planned Parenthood hanno rilasciato dichiarazioni per limitare i danni, insistendo sul fatto che gli incidenti citati non riflettono le pratiche della maggior parte delle cliniche. L'articolo chiarisce anche che Planned Parenthood sente la pressione costante ed efficace dell'attivismo pro-vita.
Il linguaggio legale di Planned Parenthood, le dichiarazioni di gestione delle crisi e le clausole di riservatezza sono tutt'altro che rassicuranti. Le testimonianze di coloro che, senza accordi di riservatezza, hanno osato farsi avanti suggeriscono che il malcontento emerso sia solo la punta dell'iceberg.
Planned Parenthood è in difficoltà. Non sono i pro-life a dirlo. Perfino il New York Times deve ammettere che qualcosa non va terribilmente storto. Grazie a Dio!
Fonte: Tfp.org, 26 febbraio 2025. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.
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