
La Bellezza salverà il mondo...e la Chiesa.
"Ora, potreste pensare che almeno la domenica possiamo salvarci da tutta questa bruttezza visiva e spirituale andando in chiesa; ma troviamo la bruttezza anche lì, perché è probabile che la vostra chiesa sia già stata depredata da moderni barbari cattolici che non hanno nemmeno il senso artistico dei protestanti unitariani che siedono nei consigli per i beni culturali e storici delle vostre città".
Luigi C.
di Michael Whitcraft, TFP
Recentemente, il conduttore del Daily Wire, Michael Knowles, ha commentato che dei tre trascendentali dell’essere, bontà-verità-bellezza, i conservatori americani sebbene amino inquadrare le loro argomentazioni in termini di verità e ricorrano spesso all’argomento della bontà, tuttavia danno poca importanza alla bellezza. È un'osservazione acuta che influisce molto sulla efficacia della loro azione.
Ma cosa sono i trascendentali e perché sono importanti?
Bontà, verità e bellezza
I trascendentali sono quelle proprietà comuni a tutti gli esseri. In quanto tali, vanno oltre, o "trascendono", le caratteristiche individuali. Poiché Dio è l'origine dell'essere e l'unico essere necessario, ci si può riferire a Lui nei termini di questi trascendentali. Anche se le Sue creature possiedono una bontà, una verità e una bellezza relative, solo Dio le possiede in modo assoluto. Ecco perché le creature possono essere descritte come buone, vere e belle, mentre solo Dio è Bontà, Verità e Bellezza.
Tra tutte le creature, gli uomini e gli angeli sono destinati a trascorrere l'eternità con Dio. Infatti, è per questo che sono stati creati. Per aiutarli a raggiungere questo scopo, Dio ha posto in loro un insaziabile appetito per Lui stesso. Ecco perché Sant'Agostino affermava notoriamente che: "Siamo fatti per Te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te".
L'appetito che gli esseri umani hanno per Dio significa che desiderano anche la bontà, la verità e la bellezza e hanno bisogno di sperimentarle tutte e tre.
Fortunatamente, la bellezza abbonda in tutto il creato. Che si esprima attraverso meravigliosi tramonti, fiori brillanti o maestosi uccelli rapaci, una qualche forma di bellezza è accessibile a tutti. Quando si sperimentano queste meraviglie, esse possono trasportare la mente della persona direttamente a Dio.
Il noto giornalista Whittaker Chambers (1901-1961) sperimentò questo da bambino. Sebbene a casa sua non si parlasse mai di Dio, in gioventù ebbe tre esperienze religiose. La seconda fu provocata interamente dalla bellezza.
Ecco come la descrisse:
"Un giorno mi allontanai da solo e mi trovai davanti a un'alta siepe che non avevo mai visto prima. Era così alta che non potevo vedervi sopra e così fitta che non potevo vedervi attraverso. Ma, sdraiandomi a terra, mi sono trascinato tra gli steli della pianta. Mi trovai, dall'altra parte, in un campo ricoperto da un capo all'altro, alto quanto la mia testa, di cardi in piena fioritura. Aggrappati ai fiori viola, in bilico su di essi o cinguettanti e in volo, c'erano decine di cardellini, piccoli uccelli giallo-oro con contrastanti ali e mantelli neri. Non mi prestarono la minima attenzione, come se non avessero mai visto un ragazzo prima.
"La vista era così inaspettata, la bellezza così assoluta, che pensai di non poterla sostenere e mi aggrappai alla siepe per reggermi. Ad alta voce dissi: "Dio!". Era una semplice affermazione, non un'esclamazione, di cui non sarei stato allora capace. In quel momento, che ho ricordato per tutti gli anni della mia vita come uno dei suoi momenti più alti, ero più vicino di quanto lo sarei stato per quasi quarant'anni all'intuizione che sola poteva dare un senso alla mia vita: l'intuizione che Dio e la bellezza sono una cosa sola”1.
Questo sta a dimostrare come la bellezza naturale possa nutrire l'anima. Tuttavia, da sola non basta. L'uomo vuole sperimentare la bellezza anche nei suoi simili. Le cose belle create dall'uomo dovrebbero soddisfare questo appetito. Che si tratti di arte, musica, architettura, mobili eleganti o oggetti simili, le meraviglie create dalle persone umane sono importanti perché ogni volta che qualcuno crea qualcosa, vi imprime qualcosa di sé. Infatti, l'artista può produrre qualcosa solo se un modello di quella cosa è presente dentro di lui.
Così, quando l'uomo fa qualcosa di bello, è l'espressione di qualcosa di bello che esiste nella sua anima. Poiché Dio è l'origine di ogni bellezza, un riflesso della bellezza di Dio risplende nell'anima degli uomini, attestando che l'uomo è fatto a Sua immagine e somiglianza. Ciò aiuta le persone a dare il giusto rispetto agli altri, facilitando la pratica della carità verso il prossimo.
Purtroppo, questo tipo di bellezza manca nella società odierna. È stata sostituita da quella che alcuni hanno definito "culto della bruttezza".
Il culto della bruttezza: La negazione dell'esistenza di Dio
Nel 2001, il sacerdote e artista Anthony Brankin tenne una conferenza proprio su questo tema, sponsorizzata dalla Società Americana per la difesa della Tradizione, Famiglia e Proprietà (TFP), in cui sosteneva che l'uomo contemporaneo era circondato già allora da così tanta bruttezza che la sua capacità di identificare qualcosa come brutto si era spenta.
Diceva "quando dico che vivete a tu per tu con questa bruttezza, intendo dire che, andando e tornando da questa sala, siete circondati da chilometri e chilometri di bruttezza incorreggibile: McDonald's e Burger King, stazioni di servizio della Amocos e case popolari. Certo, voi non scambiate tutto questo per bellezza, ma è così onnipresente che potreste non riconoscerlo neppure più come specificamente brutto.
"Forse non vi accorgerete mai della bruttezza di tutti quei centri commerciali con le loro false facciate e gli interni ancora più falsi o dei condomini che sono altrettanto vuoti e sterili all'interno come all'esterno. È così che tutto appare ora. E, naturalmente, questo è solo un inizio, perché c'è anche nel nostro mondo una bruttezza spirituale non meno onnipervasiva e in qualche modo collegata alla bruttezza visiva che ci circonda".
Più avanti, p. Brankin ha proseguito dicendo: "Ora, potreste pensare che almeno la domenica possiamo salvarci da tutta questa bruttezza visiva e spirituale andando in chiesa; ma troviamo la bruttezza anche lì, perché è probabile che la vostra chiesa sia già stata depredata da moderni barbari cattolici che non hanno nemmeno il senso artistico dei protestanti unitariani che siedono nei consigli per i beni culturali e storici delle vostre città"2.
Questa immersione nella bruttezza ha effetti deleteri sulla società. Se la presenza della bellezza creata dall'uomo rafforza la realtà che Dio esiste e si riflette nell'anima dell'uomo, la prevalenza della bruttezza afferma il contrario.
Padre Brankin si esprimeva in questi termini: "Il messaggio subliminale in ogni opera confusa e deforme dell'architettura moderna, dell'arte, della musica o del teatro è che Dio non c'è. Il messaggio subliminale in ogni deliberata mutilazione delle forme naturali, in ogni tributo alla perversione fisica e personale, è che Dio non c'è. Il messaggio subliminale in ogni rappresentazione dello strano e del morboso è che Dio non c'è. Questo messaggio subliminale è sicuramente un "Vangelo illuminato della Morte", che qualsiasi cultura abbia mai proclamato e, in virtù della sua onnipresenza in ogni aspetto della vita moderna, siamo costantemente incoraggiati ad accettare questo vangelo"3.
Quindi, una società che possiede la bellezza riflette Dio e una che la rifiuta, rifiuta anche Dio. Questo è un punto cruciale. È il motivo per cui qualsiasi soluzione alla crisi della rivoluzione moderna che non includa il riempimento della società con la bellezza non può sperare di essere permanente o sufficientemente profonda.
L'azione diretta della bellezza sull'anima
Tuttavia, una società abbondante di bellezza influenzerà necessariamente coloro che ne fanno parte e ciò perché la bellezza può agire quasi automaticamente sull'anima, anche con poca riflessione o sforzo intellettuale. Tutti ne hanno fatto esperienza. Ci sono momenti in cui incontriamo una bellezza così profonda che, quasi involontariamente, la mente viene attratta da Dio e dalle realtà superiori. Questo è particolarmente vantaggioso oggi, quando l'uomo contemporaneo rifugge dalla riflessione.
Anni fa, un mio collega della TFP mi raccontò di aver visitato la Sainte Chapelle di Parigi e di aver visto al suo interno un personaggio ombroso eppure sopraffatto dall'emozione. Quando gli parlò, tutto quello che quel poveretto riuscì a dire fu: "Sento che questo posto mi sta ripulendo l'anima". Sì, tale è l'effetto che la bellezza può avere.
Se questa "pulizia" o influenza che la bellezza può avere è spesso istantanea, ciò non significa che i suoi effetti siano effimeri. Il famoso scrittore del XIX secolo Joris-Karl Huysmans risalì dagli abissi del vizio fino alla sua conversione al cattolicesimo analizzando la bellezza del canto e dell'arte medievale. Si potrebbe dire che l'apostolo che lo portò alla fede fu la bellezza.
Un'opzione preferenziale per la bellezza
Tutto ciò solleva la domanda: quante anime che languono sotto il culto della bruttezza nella società contemporanea potrebbero trarre beneficio, o addirittura convertirsi, dall'incontro con la bellezza? Come prima detto, il conduttore Michael Knowles ha commentato che pochi conservatori americani si pongono questa domanda. Ed è un peccato, perché si tratta di un problema che dovrebbe essere preso sul serio e affrontato.
Per questo, è indispensabile che i conservatori americani esercitino un'opzione preferenziale per la bellezza. Per quanto possibile, dovrebbero far vedere ai loro figli cose belle; dovrebbero decorare le loro case nel modo più bello possibile; dovrebbero fare tutto il possibile per riempire la società con quel tipo di bellezza per cui la civiltà cristiana è ancora riconosciuta e ammirata. In questo modo, rifiuteranno il culto della bruttezza che li circonda e inviteranno Dio a tornare nel posto che Gli spetta nella società.
Attribuzione immagine: By HerrAdams - Own work, CC BY-SA 4.0, Wikimedia.
NoteWhittaker Chambers, Witness(Washington D.C., Regnery, 2014), p. 125, iBook.
Don Anthony Brankin, The Cult of Ugliness in America, 14 luglio 2009, in //www.tfp.org/the-cult-of-ugliness-in-america/.
Ibid.
Fonte: Tfp.org, 23 Dicembre 2022. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.