Post in evidenza

L'impegno sociale cattolico ai nostri giorni. Paolo Gulisano a Cremona venerdì 28 marzo ore 18 - #dottrinasociale

Venerdì 28 marzo 2025 ore 18:00 CREMONA , convento dei PP. Barnabiti  Conferenza sul conte Stanislao Medolago Albani, fondatore dell'imp...

martedì 25 febbraio 2025

De Mattei. "La santità della Chiesa e gli scandali al suo interno"

Grazie a Roberto de Mattei per questa approfondita analisi sugli ultimi scandali della Chiesa.
Luigi C.

12-2-25

Come spiegano i teologi, la Chiesa fondata da Gesù Cristo è il Regno di Dio su questo mondo, il compimento della Redenzione, la perfezione dell’opera dello Spirito Santo, la più gloriosa manifestazione della Santissima Trinità. La glorificazione della Santissima Trinità è lo scopo ultimo della Chiesa e dell’intera creazione. La santità di Dio, Uno e Trino, costituisce la ragione della santità della Chiesa, che è per sua natura intrinsecamente santa, pura ed immacolata, anche se composta da peccatori. Questa santità è testimoniata dai suoi membri. Per quanto possa essere grande la corruzione all’interno della Chiesa, vi sarà sempre un numero sufficiente di santi che mantengono la vera fede e conducono una vita di perfezione. La santità del Corpo Mistico non esige che tutti i suoi membri siano santi, ma che vi siano dei santi e che la loro santità appaia come il frutto dei principi e delle regole di santità affidate da Cristo alla Chiesa (Corrado Algermissen, La Chiesa e le chiese, Morcelliana 1942, pp. 3-15).
Purtroppo questa dimensione soprannaturale della Chiesa è estranea non solo a coloro che la combattono ma talvolta anche a coloro che la difendono. La Chiesa, ha sempre avuto i suoi detrattori e i suoi difensori, ma oggi c’è il rischio che anche questi ultimi possano considerarla alla stregua di un’azienda o di un movimento politico.
Papa Francesco, ad esempio, appare spesso come un leader politico, piuttosto che come il successore di Pietro. Ma al di là del discutibile esercizio del suo governo e della rappresentazione mediatica che ne viene fatta, egli resta il legittimo Vicario di Cristo, 266º papa della Chiesa cattolica.

Legittimi successori degli Apostoli sono i cardinali che lo circondano e ai quali spetterà eleggere il suo successore. Però le controversie che avvolgono la figura del regnante Pontefice si estendono anche al Sacro Collegio, per gli errori pubblicamente professati da alcuni porporati e per gli scandali morali che, a torto o a ragione, coinvolgono alcuni di essi. Scandali ed errori hanno accompagnato fin dalle sue origini la vita della Chiesa, che ha costituito al suo interno tribunali ecclesiastici che potessero verificare le accuse e irrogare ai colpevoli le dovute pene ecclesiastiche. Un preoccupante fatto nuovo è che condanne e assoluzioni oggi sono decretate sui media, prima che nelle aule dei tribunali ecclesiastici, capovolgendo quella tradizione di discrezione e giustizia che ha sempre caratterizzato l’operato della Chiesa al suo interno.

La stampa internazionale ha dato rilievo nei giorni scorsi al caso del cardinale peruviano Juan Luis Cipriani Thorne, arcivescovo di Lima, che secondo la ricostruzione della vicenda del quotidiano spagnolo El País del 25 gennaio, seguita dall’intervento del Cardinale e da una dichiarazione della Sala stampa vaticana, ha subito dei provvedimenti della Santa Sede restrittivi della sua attività pubblica, del luogo di residenza e dell’uso delle insegne cardinalizie. Ciò perché il Papa sembra ritenerlo colpevole di delitti gravi in materia morale e lo ha sanzionato penalmente, ma senza che nessuno conosca le prove su cui si basano tali sanzioni. Per ora il cardinale Cipriani si è dichiarato innocente e ha protestato per il mancato rispetto delle regole giuridiche. Come il cardinale Cipriani, l’arcivescovo peruviano José Antonio Eguren, coinvolto nelle recenti vicende che hanno portato alla soppressione del Sodalitium Christianae Vitae, ha denunciato di essere stato sottoposto a un processo in cui non sono stati rispettati i suoi diritti, lasciando intendere che la Santa Sede procede sul piano giuridico utilizzando pratiche indegne della Chiesa di Cristo.

Il rischio è che agli abusi morali di cui sono accusati questi prelati si sovrappongano abusi giuridici altrettanto gravi. Ciò può sollevare una nebbia di incertezza attorno ai numerosi scandali, che negli ultimi anni del pontificato hanno colpito il collegio cardinalizio, a cominciare, dal caso del cardinale statunitense Theodore McCarrick, dimesso dallo stato clericale da papa Francesco nel febbraio 2019, per gli abusi sessuali in cui è stato coinvolto.

Un mese dopo, nel marzo 2019, l’arcivescovo emerito di Santiago del Cile Ricardo Ezzati Andrello, nominato cardinale dallo stesso papa Bergoglio nel 2014, ha dovuto rassegnare le sue dimissioni da arcivescovo, per aver insabbiato denunce di abusi sessuali su minori. Negli stessi giorni, in Francia, il cardinale Philippe Barbarin è stato condannato a sei mesi di reclusione con sospensione della pena per non aver denunciato abusi sessuali commessi da un sacerdote nella sua diocesi. Sebbene la condanna sia stata successivamente annullata in appello nel gennaio 2020, Barbarin ha presentato le sue dimissioni da arcivescovo di Lione, che Papa Francesco ha accettato nel marzo 2020.

Il 24 settembre 2020 papa Francesco ha accolto la rinuncia del cardinale Becciu ai “diritti connessi al cardinalato”, compreso quello di entrare in un futuro conclave. Becciu era coinvolto nello scandalo di un investimento immobiliare a Londra. Si è sempre dichiarato innocente, ma nel dicembre 2023 un tribunale del Vaticano, composto esclusivamente da giudici laici, lo ha condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione, con interdizione perpetua dai pubblici uffici per reati finanziari, tra cui appropriazione indebita, riciclaggio di denaro, frode, estorsione e abuso d’ufficio. Non sembra avere avuto conseguenze penali invece la vicenda del cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, coordinatore del gruppo chiamato a consigliare il Papa nel governo della Chiesa. Nel 2017 il cardinale honduregno si è trovato al centro di accuse di cattiva gestione finanziaria, inclusa la ricezione di ingenti somme di denaro dalla Università cattolica dell’Honduras, di cui è stato cancelliere, ma si è dimesso da arcivescovo della diocesi solo nel 2023, a 81 anni.

Gli scandali dottrinali e morali pervadono ormai tutto il corpo sociale della Chiesa, sfigurandone l’immagine. Chiunque frequenti le comunità ecclesiali, conosce la triste situazione in cui versano molte di esse. Il quadro presenta parroci opportunisti e codardi; vescovi affaristi, ignoranti di teologia e di diritto canonico; superiori di ordini religiosi più attenti a organizzare lobby all’interno delle proprie congregazioni che al bene dei fedeli; religiose e religiosi, ormai disamorati dalla Chiesa, che calpestano i loro voti religiosi. Per non parlare dello stato di degrado in cui versano gli edifici ecclesiastici, quando non siano sostenuti da potenti contributi statali od europei, ma soprattutto colpisce la sciatteria e l’indifferenza con cui viene celebrato il Santo Sacrificio della Messa, sempre più lontano, non solo nella forma, ma anche nello spirito, da quello apostolico.

E’ questa una ragione per fare di tutt’erba un fascio e buttare a mare con disprezzo la Chiesa visibile? Non è quanto farebbe la Madonna, che ai piedi della Croce raddoppiava il suo amore per il Corpo piagato di Nostro Signore. La Chiesa sulla terra è Cristo stesso, sopravvivente in modo mistico. La storia della Chiesa ne riflette la vita. L’intera vita del Figlio di Dio fu una Via Crucis e tale è la vita della Chiesa attraverso le travagliate vicende storiche. E come nella vita di Gesù al Venerdì santo seguì la trionfale domenica di Pasqua, così i membri della Chiesa parteciperanno un giorno alla sua glorificazione, Per questo Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi avrà perseverato fino alla fine, sarà salvo» (Mt 24, 13-14).

Le ferite inflitte alla Chiesa dai suoi membri interni devono dunque alimentare la nostra perseveranza e la nostra fiducia nella indefettibilità della Chiesa. Tanto più essa è mortificata, tanto più deve crescere il nostro desidero di esaltarla e glorificarla.

I cuori magnanini confidano nel trionfo finale della Chiesa, destinata a risplendere, santa ed immacolata, non solo alla fine dei tempi, ma in un futuro storico che la Provvidenza certamente realizzerà secondo i suoi misteriosi disegni.

Nessun commento:

Posta un commento