Testo tratto dal Martirologio Romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel MDCCXLIX da Benedetto XIV (quarta edizione italiana, Libreria Editrice Vaticana, MDCCCLV).
Oggi la Chiesa cattolica celebra i santi Vincenzo e Anastasio.
L.V.
22 Gennaio 2025, Luna vigesimaseconda
A Valénza, nella Spagna Tarragonése, san Vincénzo, Levita e Martire, il quale sotto l’empissimo Preside Daciáno, avendo sofferto prigione, fame, eculeo, storcimento di membra, lastre ardenti, graticola di ferro infuocata ed altri generi di tormenti, se ne volò al cielo a ricevere il premio del martirio. Il nobile trionfo della sua passione fu molto bene descritto in versi da Prudénzio e celebrato con somme lodi dal beato Agostíno e da san Leóne Papa.
Presso Betsáloe, nell’Assíria, sant’Anastásio, Monaco Persiano, il quale, dopo molti tormenti di prigione, battiture e catene, sofferti in Cesaréa di Palestína, afflitto con molte pene da Cósroe, re di Pérsia, infine fu decollato, avendo prima mandati innanzi nel martirio settanta Compagni sommersi nel fiume. Il suo capo fu trasportato a Roma, alle Acque Sálvie, insieme con la sua venerabile immagine, al cui cospetto, come attestano gli atti del secondo Concilio Nicéno, vengono scacciati i demoni e guarite molte malattie.
Ad Embrun, in Fráncia, i santi Martiri Vincénzo, Orónzio e Vittóre; i quali, nella persecuzione di Diocleziáno, furono coronati col martirio.
A Novára san Gaudénzio, Vescovo e Confessore.
A Sora san Doménico Abate, celebre per miracoli.
¶ Ed altrove moltissimi altri santi Martiri e Confessori e sante Vergini.
℟. Deo grátias.
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