Testo tratto dal Martirologio Romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel MDCCXLIX da Benedetto XIV (quarta edizione italiana, Libreria Editrice Vaticana, MDCCCLV).
Oggi la Chiesa cattolica celebra sant’Agnese.
L.V.
21 Gennaio 2025, Luna vigesimaprima
A Roma la passione di sant’Agnése, Vergine e Martire, la quale, sotto Sinfrónio, Prefetto della città, gettata nel fuoco, e questo estintosi per le sue orazioni, fu percossa con la spada. Di lei così scrive il beato Girólamo: «Con gli scritti e con le lingue di tutte le genti, specialmente nelle chiese, fu lodata la vita di Agnése; la quale vinse e l’età e il tiranno, e col martirio consacrò la gloria della castità».
Ad Aténe il natale di san Públio Vescovo, il quale, dopo san Dionígi l’Areopagíta, nobilmente governò la Chiesa degli Ateniési, e illustre per virtù e l’eccellenza della dottrina, per la testimonianza di Cristo fu gloriosamente coronato.
A Tarragóna, in Spagna, i santi Martiri Fruttuóso Vescovo, Augúrio ed Eulógio Diaconi, i quali, al tempo di Galliéno, prima furono racchiusi in carcere, quindi gettati nel fuoco, finché, abbruciatisi i ceppi e stese le mani in forma di croce, pregando compirono il martirio. Nel loro giorno natalizio sant’Agostíno tenne un discorso al popolo.
Nel monastero di Einsiedeln, in Svízzera, san Meinrádo, Prete e Monaco, il quale nel medesimo luogo, dove poi si sviluppò il monastero stesso, conducendo vita eremitica, fu ucciso dai ladroni. Il suo corpo, prima sepolto nel monastero di Reichenau, nella Germánia, fu poi riportato in quello di Einsiedeln.
A Troyes, in Fráncia, san Pátroclo Martire, che si guadagnò la corona del martirio sotto l’Imperatore Aureliáno.
A Pavía sant’Epifánio, Vescovo e Confessore.
¶ Ed altrove moltissimi altri santi Martiri e Confessori e sante Vergini.
℟. Deo grátias.
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