Pagine

lunedì 6 febbraio 2023

Orrori architettonici… e dove trovarli #125 a Potenza (PZ)

Chiesa parrocchiale di Santa Maria della Speranza degli arch. Giancarlo Grano e Domenico Dragonetti e dell’ing. Massimo Notari (anno 2021).

Dopo aver guardato con raccapriccio i risultati degli investimenti economici anche dell’Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo (spesa totale di 4.500.000 euro), ribadiamo la domanda: se lo meritano l’otto per mille?

L.V.

Descrizione: La lunga permanenza dei modesti manufatti prefabbricati, anonimi, fatiscenti e in via di smantellamento, ha richiesto, quasi per contrasto, la progettazione di un edificio che finalmente apparisse durevole, elevato e non privo di ampiezza planimetrica.
Si è quindi pensato a un una architettura legata armonicamente al suolo e da esso decisamente emergente, per conferire all’intero sito, anche a livello urbano, una inedita polarità visiva.
Si è voluto associare in maniera consapevole la costruzione della nuova chiesa ad una esplicita rappresentazione del mistero cristiano.
Soprattutto l’Aula liturgica, nucleo dell’intero complesso, evoca la figura ovale della mandorla, il primo frutto della primavera, segno della natura che si rinnova dopo l’apparente morte invernale e densa di numerosi contenuti simbolici.
Dal punto di vista geometrico la forma della mandorla nasce come una intersezione di due cerchi che richiamano l’incontro tra cielo e terra.
La nuova costruzione è stata concepita come una forma di comunicazione, come ogni buona architettura che abbia la capacità di parlarci, di esprimere e lasciare un segno ‘leggibile’ (a maggior ragione quando si tratta di un tempio sacro), senza ridursi esclusivamente a un fatto tecnico, o a un mero funzionalismo.
Ecco perché questa nuova chiesa, dedicata a Santa Maria della Speranza, ricorderà sempre, in qualche modo, la ricchezza della Rivelazione, portando inscritta nelle sue stesse fondamenta e nel suo slancio ascensionale, il programma che la comunità cristiana qui ospitata è chiamata a realizzare: conoscere e diffondere, nel mondo e nella storia, l’amorevole presenza di Dio.
Il complesso parrocchiale si sviluppa su un’area di circa 4700 mq ed è costituito da tre volumi principali: l’Aula liturgica con la cappella feriale, gli spazi annessi, il Coro, il Battistero, la Sacrestia e gli uffici parrocchiali; il Salone Parrocchiale ad uso polifunzionale; ed i Locali di Ministero Pastorale che si sviluppano su due piani: al piano terra ci sono 4 aule di catechesi ed una sala riunioni con i servizi igienici, al piano primo la Casa Canonica che ospiterà il parroco ed il vice parroco.
Restano da completare tre aule ed una bibliomediateca, al piano primo dei Locali di Ministero, e la sistemazione esterna nella parte posteriore del lotto con le aree a verde.
Le opere d’arte interne sono dello scultore Felice Lovisco e del liturgista don Domenico Pace costituite dall’Ambone in pietra scolpita e da un crocifisso in bronzo adagiato su una lastra di ottone lucido, nonché del tabernacolo in bronzo e dal fonte battesimale cilindrica su un parallelepipedo in pietra.
Il complesso è dotato di strutture portanti verticali e orizzontali in cemento armato, i solai sono in latero cemento e prefabbricati.
L’involucro esterno è in laterizio ed è coibentato con un cappotto da 10 cm su tutta la superficie. Le coperture sono tutte coibentate con pannelli termoisolanti da 10 cm. I solai di calpestio sono completamente staccati dal suolo mediante un sistema di granchi a perdere che costituiscono un vero e proprio piano creato. I pavimenti sono coibentati con pannelli termoisolanti da 10 cm. Gli infissi sono in pvc con doppio vetro. L’involucro esterno è di altissima qualità e dalle alte capacità prestazionali.
L’attenzione alla riduzione dei consumi è stata massima anche negli impianti. Il complesso è dotato di un impianto fotovoltaico per l’energia elettrica, ed un impianto solare termico per l’acqua calda sanitaria e per l’assistenza agli impianti termici. I corpi illuminanti istallati sono tutti a Led.
L’impianto termico è suddiviso in varie zone: l’Aula Liturgica, la Cappella Feriale ed i locali adiacenti sono dotati di impianto a pavimento; i locali della Sacrestia, gli uffici parrocchiali, le aule di catechesi e la casa canonica sono dotati ciascuno di caldaie a condensazione; il Salone Parrocchiale è dotato di un impianto di climatizzazione ad aria. Le zone sono tutte indipendenti e servibili all’occorrenza.
La termoregolazione e l’illuminazione possono essere gestite da remoto, da un tablet o uno smartphone.

Descrizione ed immagini tratte dalla pagina chiesaoggi.com.

Immagini degli esterni:






Fotografie degli interni:






9 commenti:

  1. Piu' nuda di così , si muore..

    RispondiElimina
  2. Mah, bella anche questa, soprattutto dentro, che è molto tradizionale.

    RispondiElimina
  3. Nessa igreja, não me sentiria em paz, recolhido em oração, mas como alguém abduzido por extraterrestres em sua nave, e pronto para ser estudado, sabe-se lá com quais instrumentos. Um horror!

    RispondiElimina
  4. Un commentatore sulla vostra pagina Facebook ci fa sapere che il Santo Padre è “un apostata messo sul trono di Pietro da una mafia di cardinali”.

    Ma veramente vi stupite se venite osteggiati, vi vietano le messe e vi cacciano dalle chiese?
    Cioè, la percepite proprio come un’ingiustizia?

    RispondiElimina
  5. Non mi pare affatto brutta. L'esterno è almeno pulito nella volumetria e con una bella croce sopra il portale. Magari un po' altisonante il raccordo con gli edifici annessi, ma comunque suggestivo. L'interno è luminoso, chiaramente orientato verso l'altare e con arredi che vanno dal dignitoso (altare) al decisamente bello (vetrata del battistero e Crocifisso). Purtroppo non avete fotografato la custodia eucaristica e la cappella feriale. L'unico limite mi sembrano le pareti eccessivamente spoglie e lisce. Qualche caduta di gusto (sedie in plastica in presbiterio!) che però non sono da addebitare a colpa dell'architetto.

    RispondiElimina
  6. Come la maggior parte delle chiese degli ultimi due secoli, sono più simili ad una tomba, che ad un luogo di incontro con Dio: sono prive di luce e, se non ci fossero le lampadine, sarebbero proprio una tomba, perché gli architetti che le hanno progettate sono senza fede e, quindi, sono ciechi senza Dio.
    Il Gotico è la forma più alta, più sublime della fede Cristiana in architettura e lo dimostra nella ricerca della luce naturale e spirituale dell’uomo e della donna che cercano Dio. La Sagrada Familia, pur del Novecento, ha riconosciuto al Gotico la sua supremazia nell’architettura cristiana

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Prive di luce? Ma le hai guardate le foto? Dove vedi il buio?

      Elimina
  7. Bella così. Hai voglia a mettere quadri e statuine grazie al sollecito aiuto dei fedeli al clero. Sempre che i fedeli lo facciano. Perché se no va bene pure così. Del resto nella bibbia c'è scritto non vi farete immagini.

    RispondiElimina
  8. Ho avuto modo di visitarla e l'ho trovata particolarmente accogliente e luminosa. Essenziale ma estremamente elegante. L'effetto "spoglio" lamentato in alcuni commenti è sapientemente bilanciato dal tipo di illuminazione utilizzata. Purtroppo è situata nella zona in cui, a seguito del terremoto dell'80, è stata creata una cittadella in prefabbricati che dovrà essere necessariamente riqualificata. Al termine dei lavori la Chiesa avrà modo di apparire ancora più bella.

    RispondiElimina