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lunedì 18 luglio 2022

Orrori architettonici… e dove trovarli #97 a Todi (PG)

Il Santuario dell’Amore Misericordioso dell’arch. Julio Lafuente (1965-1974).

Lorenzo

Il Santuario di Collevalenza è opera dell’architetto spagnolo Julio Lafuente. Attraverso la sua architettura ha saputo tradurre in arte le convinzioni che hanno mosso e guidato il pensiero e la vita di Madre Speranza.

LA BASILICA
La Basilica è sorprendente nella sua architettura e nelle sue linee a partire dall’ingresso.
Una lastra di cemento all’ingresso principale e che si protrae all’esterno come una pensilina, ha il significato di comunicare al pellegrino che chi entra si sente oppresso e schiacciato dalle sue pene, preoccupazioni, peccati. Una volta varcato l’ingresso ha la sensazione di trovarsi nella Casa del Padre e respira l’immensità del Tempio.
I cilindri portanti dell’edificio costituiscono le Cappelle, sei per lato. Delle dodici cappelle, una è stata adibita alle Confessioni.
I pellegrini si soffermano volentieri presso la Cappella dove è esposto un Bambino Gesù dalle sembianze delicate. Invita alla meditazione il pensiero che Dio si sia fatto bimbo per amore nostro.
Fa da riferimento per tutta la Famiglia Carismatica dell’Amore Misericordioso la Cappella dove è esposto il quadro dedicato a Maria Mediatrice.
Nei due ingressi, laterali, sotto un cono di luce, sono sistemate le due pile per l’acqua santa di marmo bianco, ben levigata, in contrasto con la pietra grezza che le sostiene. È simbolo dell’anima purificata dalla Grazia di Dio.











LA CRIPTA
L’altare della Cripta è consacrato a Maria Mediatrice. Sopra l’altare campeggia un mosaico, opera del prof. Mariano Villalta, che raffigura la Madonna riunita con gli apostoli nel cenacolo.
Dietro l’altare si trova la tomba di Madre Speranza. Osservandola attentamente, si può vedere descritta la parabola del seme che Gesù applica a Sé e a ciascuno di noi: “In verità in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12, 24).
Il pavimento della tomba sembra muoversi e sollevarsi. È ciò che fa il grano. Marcito, germina, spacca la zolla e spunta alla luce del sole, rivestito di splendore nuovo.
Questa tomba vuol testimoniare che la Vita è più forte della morte e annunciare un mistero di Speranza che riempie di significato il nostro pellegrinaggio in questo mondo.
I pellegrini cercano questo luogo così raccolto per potersi ispirare e parlare familiarmente con la beata Speranza di Gesù, che sentono madre premurosa e dal cuore grande, molto vicina al Dio delle misericordie.







IL CAMPANILE
L’amore di Dio, espresso nel Crocifisso dell’Amore Misericordioso, vuole essere gridato agli uomini del mondo intero, tanto che i tonavoce sono diretti verso i quattro punti cardinali.
L’idea dominante espressa dal campanile alto 45 metri, è quella di una croce, ma anche di quattro chiavi che svettano verso il Cielo, come ad aprire le porte del Paradiso.
Le 5 campane sono dedicate a Maria SS. Del Pilar, Madonna della Speranza, San Giuseppe, Maria SS. Mediatrice, Cristo Re Amore Misericordioso.
Quest’ultima è la più grande e pesa 50 quintali.





Le informazioni e le fotografie sono tratte principalmente dal sito collevalenza.org

6 commenti:

  1. Avete messo tra gli orrori l’ennesima chiesa splendida!
    L’interno è molto raffinato con quei giochi di luce e di volumi. Crea un’atmosfera che invita alla meditazione e alla contemplazione. Imponente il ciborio sopra l’altar maggiore che conferisce ancora più solennità al luogo. La vetrata della facciata ricorda ed amplifica i giochi di luce dei rosoni gotici. Organo spettacolare.

    Ormai è chiaro: se non vi piace, vai tranquillo che è bellissima!

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  2. Signore pietà! Cristo pietà! Signore pietà!

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  3. La chiesa, che ho potuto visitare, non è affatto brutta e non trasmette il senso di freddezza tipico come accade in altre chiese. Anche il gioco della luce sulle varie superfici è decisamente riuscito. Molto bello il ciborio che evidenzia l'altare. Meno persuasiva la cripta con la timva della fondatrice, a mio giudizio.

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  4. Un tempo l’arte sacra permetteva agli analfabeti di imparare ciò che non avrebbero capito con la parola scritta. Adesso, invece, c’è bisogno di leggere una guida per capire l’arte sacra.
    https://lanuovabq.it/it/una-cappella-molto-contemporanea-e-poco-sacra
    In conclusione : Si va lì per pregare? Per unirsi all'Eterno? No, si va lì come ad un museo e come in un museo, prima di accedere, leggere le istruzioni/spiegazioni del committente e del costruttore..
    Elle

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    1. Quindi rimpiangi i tempi in cui erano tutti analfabeti?
      Per pregare è necessario trovarsi tra ori barocchi? Se si pensa che tanti santi vivevano e meditavano in grotte e caverne…

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  5. Anche sta volta avete tappato. Vi chiedo eminenti architetti quali sono gli stili che debbono essere adottati? Del resto le realizzazioni odierne lasciano trasparire il sentimento religioso di oggi. Oppure volete brutte copie di edifici in stile romanico che oggi sarebbero fuori luogo? Del resto dopo aver frequentato messe tridentino mi sono reso conto che non ne vale la pena. Stare nel nostro recinto di pecore questo dobbiamo fare in attesa di Colui che verrà

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