Un bell'aneddoto sulla resistenza contro i comunisti in Polonia nel santuario di Czestochowa.
Luigi
Quando un commando religioso liberò l’icona della Madonna Nera arrestata dai comunisti
«La peregrinazione inizia da Czestochowa il 26 agosto ’57 e (...) la copia dell’icona si mette in viaggio visitando ogni parrocchia. “Il pellegrinaggio – ricorda don Józet Wójcik, – riuscì splendidamente: vi furono numerose conversioni, la gente dopo anni ritornò al confessionale, molti matrimoni furono regolarizzati. Col favore delle tenebre, anche gli impiegati statali andavano a confessarsi”. Le autorità, preoccupate per questa manifestazione di “religiosità popolare”, nel 1966 decidono di arrestare la copia dell’icona, (...) “Mentre eravamo in viaggio, la polizia ci fermò con un gran dispiegamento di forze e sequestrò l’auto con a bordo l’immagine”.
Il quadro viene portato in curia a Varsavia dove resta agli “arresti domiciliari” per tre mesi, ma la peregrinatio continua: a partire da Sandomierz, infatti, viaggia solo la cornice vuota. (...)
Le ripetute richieste di Wyszynski e del cardinal Wojtyta alle autorità statali restano lettera morta. Perciò, con la benedizione del primate e aiutato da un altro sacerdote e da due suore, don Wójcik decide di liberare l’icona. Il 13 giugno ’72, di mattina presto, il commando religioso interviene “e alle 9 l’icona era già in parrocchia a Radom”. Lì viene esposta cinque giorni dopo, tra la commozione dei fedeli e alla presenza del primate, del cardinal Wojtyta e di altri vescovi». (A.Bon.)