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lunedì 15 febbraio 2021

Il Santo Padre si occupa dei legumi

 

Riportiamo (vedi QUI) l'articolo di Vaticannews dove Papa Francesco esprime in un documento ufficiale alla FAO il suo parere sull'importanza, anche morale,  dei legumi nell'alimentazione mondiale in quanto, secondo il Papa, “sono un alimento nobile, con un enorme potenziale per rafforzare la sicurezza alimentare a livello mondiale”.  Infatti “sono privi di superbia e non riflettono lusso.

 Ci permettiamo di notare che la visione della donna rurale che romanticamente  raccoglie i baccelli a mano sia vagamente ottocentesca: “il ruolo fondamentale delle donne rurali nella produzione e distribuzione di alimenti attraverso meccanismi cooperativi che, sostanzialmente, trovano la loro ragione e la loro forza nell’amore per il prossimo e nel lavoro congiunto”. E ancora: imitare “gli atti belli e buoni di quelle donne rurali che non rinunciano alla missione di alimentare i propri figli e i figli delle altre famiglie”

Ci chiediamo se quelle donne siano così felici di fare quel tipo di lavoro faticosissimo, se siano in qualsiasi modo sfruttate o aspirino a un miglioramento sociale.

Avremmo preferito sentire dal Santo Padre parole forti sulla famiglia, sul rispetto della vita, sulle teorie gender, piuttosto che notizie di alimentazione (che lasceremmo ai dietologi).

Claudio

Il Papa: i legumi possono rafforzare la sicurezza alimentare mondiale

Nel messaggio alla Fao per la celebrazione online della Giornata mondiale dei legumi, Francesco, ricorda che lenticchie, fagioli, piselli e ceci sono un cibo nobile, essenziale di una dieta sana, “alimenti semplici e nutrienti che superano barriere geografiche, appartenenze sociali e culture”. E sottolinea il ruolo delle donne rurali nella coltivazione e raccolta, che non danneggia la terra


Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Un invito ad “essere vigorosi e resilienti come i legumi” e a unirci per porre fine, una volta per tutte, alla fame. Così si conclude il messaggio di Papa Francesco, in spagnolo, firmato dal segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, l'arcivescovo Paul Gallagher, per l’evento celebrativo online organizzato oggi pomeriggio dalla Fao, l’Organizzazione mondiale delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, in occasione della Giornata Mondiale dei Legumi del 10 febbraio.
Alimenti privi di superbia, che non riflettono lusso

I legumi, secondo il Papa, “sono un alimento nobile, con un enorme potenziale per rafforzare la sicurezza alimentare a livello mondiale”. Infatti “sono privi di superbia e non riflettono lusso”, ma “costituiscono una componente essenziale dei regimi alimentari sani”, perché “alimenti semplici e nutrienti che superano barriere geografiche, appartenenze sociali e culture”. Quindi, ricorda Francesco, “lenticchie, fagioli, piselli e ceci si possono trovare sulle tavole di molte famiglie, perché riescono a soddisfare diverse necessità proteiche nelle nostre diete quotidiane”.
Una raccolta fatta a mano, senza danneggiare la terra

Il Pontefice, nel suo messaggio, ricorda che la parola “legumi” deriva dal latino legumen, che si riferisce ai frutti o baccelli “che si raccolgono non falciando, bensì strappando le piante a mano”. Un lavoro svolto soprattutto dalle donne, a “contatto con la terra”, in orari scomodi e in climi spesso difficili. Per questo Papa Francesco sottolinea “il ruolo fondamentale delle donne rurali nella produzione e distribuzione di alimenti attraverso meccanismi cooperativi che, sostanzialmente, trovano la loro ragione e la loro forza nell’amore per il prossimo e nel lavoro congiunto”.
Condividere i frutti della terra pensando a chi verrà dopo

Concretamente spiega il Papa, dalle donne rurali e le donne indigene possiamo imparare come lo sforzo e il sacrificio ci permettono di costruire, “insieme all’altro e non grazie all’altro”, reti che assicurino “l’accesso agli alimenti, l’equa distribuzione dei beni e la possibilità che ogni essere umano realizzi le sue aspirazioni”. In un mondo nel quale, ricorda Francesco “ci sono ancora molte persone” e tanti bambini “che non possono accedere alle risorse più elementari e mancano di alimenti sani e sufficienti”, la pandemia ha aggravato ancora la situazione. Per questo è urgente, prosegue Francesco, “il compito di coltivare la terra senza danneggiarla, di modo che possiamo condividere i suoi frutti pensando non solo a noi stessi, ma anche alle generazioni che verranno dopo di noi”.
Il diritto universale a una dieta sana

Ricordando che “mangiare una dieta sana dovrebbe essere un diritto universale”, il Pontefice si appella agli Stati perché incoraggino “politiche di educazione pubblica che promuovano l’inserimento di alimenti nutrienti conformi a ogni realtà particolare”, e nelle quali “sicuramente i legumi dovranno essere parte”, insieme ad altri alimenti che li completino.
Grazie alle donne rurali, che alimentano anche i figli degli altri

L’invito finale di Papa Francesco è ad imitare “gli atti belli e buoni di quelle donne rurali che non rinunciano alla missione di alimentare i propri figli e i figli delle altre famiglie”. Nella casa comune della quale tutti dovremmo sentirci parte, “ci deve essere posto per tutti, senza scartare nessuno. Alimentiamo tutti e in modo sano, affinché tutti abbiano le stesse opportunità e possiamo costruire un mondo inclusivo e giusto”.
"Ama i legumi, per un’alimentazione sana e un pianeta sano”

La Giornata mondiale dei legumi ha lo scopo di riconoscere “i valori nutrizionali di questi alimenti” e il “contributo che essi offrono ai sistemi agroalimentari sostenibili e a un mondo privo di fame”, sottolinea in un comunicato la Fao. Il tema della giornata di quest’anno è stato “Ama i legumi – per un’alimentazione sana e un pianeta sano”. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel 2018, ha deciso di celebrare questa Giornata il 10 febbraio di ogni anno, affidando alla Fao la gestione della ricorrenza, alla luce del suo contributo all’ Anno internazionale dei legumi 2016.
I pregi dei legumi, fonte di proteine e micronutrienti

I legumi, ricorda la Fao, i semi commestibili delle piante leguminose tra cui le lenticchie, i ceci e i fagioli Bambara, “sono alimenti ad alto valore nutrizionale e ingredienti fondamentali di una dieta sana, nonché un’apprezzabile fonte di proteine e micronutrienti”. Rispetto ad altre colture alimentari di base, “i legumi hanno un prezzo di vendita più elevato e sono quindi un’importante coltura commerciale per i piccoli produttori”. E sono noti per la loro caratteristica di fissare l’azoto atmosferico, “contribuendo ad arricchire il suolo di materia organica di alta qualità, e di aumentare la capacità del terreno di trattenere l’acqua”. Queste proprietà consentono agli agricoltori di ottimizzare l’uso dei fertilizzanti e dell’energia nei sistemi arabili, con una conseguente riduzione anche delle emissioni di gas a effetto serra.
Una coltivazione che richiede meno acqua di altre fonti proteiche

La coltivazione dei legumi, spiega ancora la Fao, “richiede un minor quantitativo d’acqua rispetto ad altre fonti di proteine ed è essenziale per la biodiversità”. Infatti, la consociazione delle colture con i legumi accresce la biodiversità delle aziende agricole e crea un paesaggio più diversificato per animali e insetti. Infine, i legumi possono essere conservati per mesi senza perdere il loro elevato valore nutrizionale, e quindi “arricchiscono l’offerta di alimenti disponibili tra un raccolto e l’altro”.
I legumi, alleati nella lotta contro la povertà

Per questo, conclude la Fao, “i legumi possono contribuire a migliorare la sostenibilità dei nostri sistemi agroalimentari e sono alleati indispensabili nella lotta contro la povertà e in favore della sicurezza alimentare, della salute e nutrizione umana, e dell’ambiente”. Quindi svolgono “un ruolo chiave nel conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile”.
I partecipanti all’ evento virtuale del 12 febbraio

All’ evento virtuale del pomeriggio del 12 febbraio, con interventi e dichiarazioni dal vivo e videomessaggi, hanno partecipato il direttore generale della Fao, Qu Dongyu, l'osservatore permanente della Santa Sede presso la Fao, l’arcivescovo Fernando Chica Arellano, per conto di Papa Francesco; la first lady argentina, Fabiola Yáñez; i ministri dell’Agricoltura di India e Francia, Narendra Singh Tomar e Julien Denormandie, e il rappresentante del ministro cinese dell'Agricoltura, Renjian Tang; i rappresentanti permanenti del Burkina Faso e dell’Argentina presso la Fao, Joséphine Ouedraogo e Carlos Bernardo Cherniak; l’inviata speciale del Vertice delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari del 2021, Agnes Kalibata; la presidentessa della Confederazione mondiale dei legumi 2021, Cindy Brown; il consigliere dell’Organizzazione mondiale del commercio, Diwakar Dixit; e il vicedirettore generale della Fao, Beth Bechdol.

11 commenti:

  1. Sentivamo il bisogno del parere di Bergoglio sui legumi, un parere peraltro autorevole. LOL

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    1. Almeno ci spiegasse i segreti dell'asado!

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  2. Speriamo che continui...almeno lascia in pace la dottrina cattolica.

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  3. Ok, però è un messaggio indirizzato alla FAO per la giornata mondiale dei legumi. Che doveva dire? Si è attenuto alla tematica.

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    1. Nel mio quartiere, settimana prossima, si terrà la sagra dello gnocco fritto...se il Santo Padre volesse partecipare con una prolusione, faccia pure.

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    2. La sua sagra è un evento internazionale?

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    3. gsimy, perché? Invece la FAO è un'istituzione che c'entra con la chiesa cattolica? Capisco che, dopo il messaggio al Super Bowl di qualche anno fa è un passo avanti, ma manca che faccia anche la pubblicità e poi ha fatto tutto.

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    4. Ma il Papa deve parlare solo ai cattolici o può rivolgersi a tutti?

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    5. Visto che c'è chi vuole sempre mettere i puntini sulle i e spaccare il capello in 128, direi che sì, il Papa, essendo Papa dei cattolici, deve (non può, deve!) rivolgersi in primo luogo ai cattolici, istruirli e guidarli.
      Se il Papa poi volesse rivolgersi all'universo mondo, cosa non certo proibita, non potrebbe usare un pulpito che non sia quello di un'organizzazione nata con intenti e finalità antitetiche rispetto a quelle della Chiesa di Nostro Signore?
      E sai qual è la cosa buffa? Che la Chiesa aveva tutti gli strumenti per parlare al mondo: scuole cattoliche, opere missionarie, orfanotrofi, buona stampa, arte...poi, negli anni '60, ha cestinato e distrutto tutto e ora deve appigliarsi ad associazioni come la FAO per far sentire la propria voce. Guarda che la Chiesa è da duemila anni che dà da mangiare agli affamati! Semmai è la FAO che dovrebbe chiedere consiglio alla Chiesa.

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  4. vabbhè dai non capisco il problema su queste dichiarazioni riguardo ad un evento FAO, non credo avrebbe dovuto parlare diversamente. Come anche non ho chiara la questione della contaminazione e dello Spirito Santo che gli avrebbe tappato la bocca con la stoffa. A volte veramente scendiamo nel ridicolo. Non mi sembra stesse negando la Santità di Dio, credo si stesse riferendo che se Dio è vero uomo e si è fatto carne e si è preso i nostri peccati attraverso il Figlio che nel Getsmani ha provato paura e sudato sangue in un certo senso ha vissuto le debolezze umane per redimerle. Come anche la polemica su Maria non nata Santa; non mi risulta che abbia mai negato l'immacolata concezione ma ha voluto far intendere il cammino di santità come percorso di prove e sofferenze che anche la Madonna ha patito nonostante la sua posizione privilegiata. Io credo che a volte esageriamo un pò in preda ad un impeto di distruzione disordinato o di superbia.

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