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giovedì 11 luglio 2019

Buone nuove da Torino



Nella felice coincidenza del dodicesimo anniversario della promulgazione del motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI, domenica 7 luglio 2019 la Chiesa che è in Torino ha vissuto un evento davvero eccezionale, con la visita dell’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia alla chiesa della Misericordia, dove ha assistito alla S. Messa celebrata nella forma straordinaria del rito romano ed ha pronunciato l’omelia durante la consueta celebrazione festiva. 



Ci piace ricordare, con l’occasione, che a Torino, nella chiesa della Misericordia, da oltre trent’anni – da quando cioè il card. Giovanni Saldarini di venerata memoria accolse benevolmente e diede concreta applicazione al m.p. Ecclesia Dei di San Giovanni Paolo II – si celebra regolarmente tutte le
domeniche e feste di precetto la S. Messa in rito antico con canto gregoriano e con la partecipazione di almeno un centinaio di fedeli. Dopo il provvedimento normativo di papa Benedetto le occasioni di celebrazione si sono poi ampliate in maniera significativa con grande edificazione di coloro che apprezzano la continuità teologica e liturgica della Chiesa che l’ususantiquior rappresenta e permette di vivere.



Giunto sul sagrato della chiesa verso le 10,45, domenica scorsa l’Arcivescovo è stato accolto dal Rettore della Chiesa, il can. Francesco Saverio Venuto, e dai confratelli dell’Arciconfraternita di San Giovanni Battista decollato (detta “della Misericordia”) in abito, preceduti dal loro Governatore, avv. Alberto Tealdi, poi da tutto il popolo adunato in festa come nelle grandi occasioni, in copioso numero, come sempre, nonostante il morso della canicola estiva cittadina. Erano presenti anche la Confraternita del Santo Sudario ed una rappresentanza della Confraternita dello Spirito Santo, con le quali la Misericordia intrattiene da tempo ottimi rapporti. Sua Eccellenza ha attraversato l’aula della chiesa benedicendo i presenti, poi si è soffermata un momento in adorazione in presbiterio, dove poi ha assistito alla Messa delle 11 celebrata dal Rettore.



Nell’omelia l’Arcivescovo, prendendo spunto dal Vangelo della quarta domenica post Pentecosten (Lc 5,1-11) che tratta della chiamata dei primi discepoli, ha parlato ampiamente ed approfonditamente della vocazione:anzitutto alla vita, poi alla fede, e infine alla santità, che è il coronamento di tutta la vita del cristiano. Un istante di sorpresa timidezza ha colto i fedeli allorché mons. Nosiglia, a mo’ sintesi del suo ragionamento, ha domandato «ricordate il catechismo di S. Pio X: per qual fine Dio ci ha creati?»; poi, subito superata una certa compostezza sabauda, è seguita la risposta coraleall’unisono con il presule: «per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell’altra in paradiso»!



Al termine della Messa i discorsi di ringraziamento, tutt’altro che formali. Il Governatore dell’Arciconfraternita ha espresso la gioia e la riconoscenza – dei Confratelli e di tutta la numerosa comunità di fedeli che si è andata formando radunandosi ogni domenica per la celebrazione eucaristica – per questa visita. Una visita tanto significativa per le molte ragioni che non è necessario esplicitare, ma anche perché si può dire sia stata la prima volta in cui l’Ordinario del luogo ha partecipato alla celebrazione in rito antico. L’avv. Tealdi, in proposito, ha ricordato che dopo l’indulto del card. Saldarini tre vescovi hanno celebrato alla Misericordia: mons. Pier Giorgio Micchiardi, che peraltro allora era il vescovo ausiliare di Torino, mons. Guido Pozzo dell’Ecclesia Dei ed il card. Darìo Castrillòn Hoyos. Il Rettore don Francesco Saverio, visibilmente gioioso e anche un po’ commosso, ha espresso la sua riconoscenza al Vescovo, confermando la fedeltà ai pastori e la comunione con la Chiesa che questa porzione di popolo di Dio ha sempre vissuto e manifestato e consegnandogli in dono due libri.



Mons. Nosiglia ha ringraziato per l’accoglienza ricevuta ed ha espresso il suo elogio per la partecipazione corale dei fedeli, che ha visto pregare con devozione, manifestando altresì il suo particolare apprezzamento per il silenzio sperimentato nella liturgia, aspetto – che non ha esitato a dire – oggi un po’ trascurato, ma anche per la continuità che la liturgia tradizionale testimonia e valorizza. Siamo grati all’arcivescovo mons. Nosiglia che con questa visita ha espresso con cuore di “Vescovo, padre e amico” (come egli stesso ama presentarsi) la sua sollecitudine per tutti i componenti della chiesa torinese a lui affidata.



Di questa giornata si conserva la gioia ed il rinnovato entusiasmo in capo ad una comunità, la Misericordia di Torino, fatta di confratelli e di fedeli provenienti anche da fuori città, forse un po’ eterogenea, ma che ha saputo restare unita (dentro di sé ma anche nella Chiesa) e crescere, anche grazie al ministero di valenti sacerdoti, tra cui ricordiamo in special modo due rettori: mons. Oreste Bunino e mons. Renzo Savarino. Proprio quest’ultimo è stato festeggiato alla Misericordia la scorsa domenica 30 giugno in occasione dei suoi sessant’anni di sacerdozio, allorché ha celebrato la S. Messa con l’assistenza del Vescovo emerito di Acqui, mons. Micchiardi, che ha tenuto l’omelia, del Parroco del luogo e del nuovo Rettore, don Venuto, succedutogli da pochi mesi. Per l’occasione l’Arciconfraternita ha curato la pubblicazione di un volume che raccoglie dodici omelie di don Renzo Savarino, apprezzato predicatore e conferenziere, anima della Misericordia da diversi anni. 

M.G.







2 commenti:

  1. Ricordo con commozione una mia partecipazione alla Messa celebrata nella chiesa della Misericordia a Torino, ove mi trovavo casualmente proveniente dalla mia Taranto, nell'anno 2016. Sursum corda amici e ricordiamo la Promessa fatta a Fatima: " alla fine il mio cuore trionferà" Preghiamo perché il trionfo del cuore immacolato di Maria venga anticipato. CRISTO REGNI - SEMPRE

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