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sabato 3 gennaio 2015

Tango a San Pietro mentre la barca va alla deriva

 Dopo l'analisi teologica di Mons. Livi per smascherare gli errori dei fautori di una riforma "fantasiosa" della Chiesa in nome dello Spirito Santo (ma in realtà fatta a loro uso e consumo), anche de Mattei, con un articolo di oggi 3 gennaio 2015 uscito su il Foglio, contesta con analitica precisione i colpevoli della confusione in cui è la Chiesa: "nave senza nocchiero in gran tempesta". Il Professore evidenza i tentativi di molti prelati di scardinare il sistema, e avvisa dei pericoli di alcune annunciate scelte del Papa, in fortissima contraddizione con il Magistero e la dottrina. 
Raccogliamo l'appello del Card. Burke e invitiamo preti, vescovi e laici a pregare perchè la situazione non peggiori e si scongiuri il pericolo di una sciagurata divisione della Chiesa.
Roberto


 Tango a San Pietro mentre la barca va alla derica
di R. de Mattei, da Il Foglio del 03.01.2015

tangheri a San Pietro il 17 dicembre per il compleanno del Papa
(foto LaPresse)
Forse gli storici di domani ricorderanno che nel  2014 in piazza San Pietro si ballava il tango, mentre i cristiani venivano massacrati in oriente e la chiesa era sull’orlo di uno scisma. Questa atmosfera di leggerezza e di incoscienza non è nuova nella storia. A Cartagine, ricorda Salviano di Marsiglia, si ballava e si banchettava alla vigilia dell’invasione dei Vandali e a San Pietroburgo, secondo la testimonianza del giornalista americano John Reed, mentre i bolscevichi conquistavano il potere i teatri e i ristoranti continuavano a essere affollati. Il  Signore, come dice la Scrittura, acceca chi vuole perdere (Gv 2, 27-41).
Il dramma principale del nostro tempo non è tuttavia l’aggressione che viene dall’esterno, ma quel misterioso processo di autodemolizione della chiesa che sta giungendo alle ultime conseguenze, dopo essere stato per la prima volta denunciato da Paolo VI nel famoso discorso al Seminario Lombardo del 7 dicembre 1968. L’autodemolizione non è un processo fisiologico. E’ un male che ha dei responsabili. E i responsabili sono in questo caso quegli uomini di chiesa che sognano di sostituire il Corpo Mistico di Cristo con un nuovo organismo, soggetto a una perpetua evoluzione senza verità e senza dogmi.
Un quadro impressionante della situazione è stato offerto alla fine del 2014 da due dossier sulla chiesa rispettivamente pubblicati dal quotidiano francese Figaro e dal quotidiano italiano Repubblica.
Il Figaro, un giornale di centrodestra, noto per la sua moderazione, ha dedicato il suo  supplemento di dicembre, “Figaro Magazine”, a Guerre secrète au Vatican. Comment le pape François bouleverse l’Eglise: 11 pagine, a cura di Jean-Marie Guénois, considerato uno dei vaticanisti più seri e competenti.
“Qualcosa sembra ribaltarsi nella Chiesa dopo il Sinodo sulla famiglia dell’autunno 2014 – scrive Guénois – e  l’accumulazione degli indizi autorizza a interrogarsi: la Chiesa non rischia di affrontare una tempesta alla fine del 2015, dopo la seconda sessione del Sinodo sulla famiglia?” Guénois rivela l’esistenza di una “guerra segreta” tra cardinali che non ha come fine la conquista del potere. Quella in corso è una battaglia di idee, che ha come principale oggetto la dottrina della Chiesa sulla famiglia e sul matrimonio. Papa Francesco è accusato all’interno della Curia di una gestione autocratica del potere che il giornalista francese riassume nella formula: “Quand il tranche, le Pape ne met pas de gants” (Quando il Papa decide, non usa i guanti), ma il vero problema è la sua visione ecclesiale, ispirata e consigliata dalle correnti più progressiste del Vaticano.
Secondo Guénois, tre teologi definiscono i nuovi obiettivi: il cardinale tedesco Walter Kasper, il vescovo italiano Bruno Forte e l’arcivescovo argentino Victor Manuel Fernández. “E’ questo trio che ha dato fuoco alle polveri in occasione del Sinodo sulla famiglia!”. Kasper, detto per inciso, è la testa di ariete per l’ammissione dei divorziati risposati ai sacramenti, Forte è fautore della legalizzazione dell’omosessualità e Fernández esponente di spicco della teologia peronista del popolo.
Guénois ha intervistato quindi sul Sinodo il cardinale Burke, che, come è suo costume, si è espresso con cristallina chiarezza: “Il Sinodo è stata un’esperienza difficile. C’è stata una linea, quella del cardinale Kasper, potremmo dire, con la quale si sono allineati coloro che avevano in mano la direzione del Sinodo. Di fatto  il documento intermedio sembrava essere stato già scritto prima degli interventi dei Padri sinodali! E secondo una linea unica, a favore della posizione del cardinale Kasper…Inoltre è stata introdotta la questione omosessuale – che non ha niente a che vedere con la questione del matrimonio – cercando in essa elementi positivi. (…) E’ stato quindi molto sconcertante. Come pure il fatto che nella relazione finale sono stati mantenuti i paragrafi sull’omosessualità e sui divorziati risposati che però non erano stati adottati secondo la maggioranza dei vescovi richiesta. (…) Sono molto preoccupato – ha aggiunto il card. Burke – e chiamo  tutti i cattolici, laici, sacerdoti e vescovi, a impegnarsi, da oggi fino alla prossima Assemblea sinodale, al fine di mettere in luce la verità sul matrimonio”.
Che le preoccupazioni del cardinale Burke siano giustificate lo dimostra il supplemento settimanale il Venerdì di Repubblica del 27 dicembre 2014 interamente dedicato a una Inchiesta sulla Chiesa: 98 pagine con 20 articoli, in cui si descrive “la nuova èra di Francesco, tra avversari, santi, perseguitati e peccatori”.
Il campione della Repubblica” è il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga, che conferma la sua apertura ai divorziati risposati e alle coppie omosessuali, nega la decadenza morale dell’occidente, e afferma che “la cosiddetta secolarizzazione è uno sviluppo necessario della libertà. E una società libera è un progresso, secondo il vero punto di vista del Vangelo”. Francesco, spiega “vuole condurre la Chiesa alla forza originaria della sua testimonianza. Ha una chiara visione di quel che vuole, ma non segue un piano fisso, personale o prestabilito, né un programma di governo. Lancia segnali e dà esempi, come ha fatto nel Sinodo dedicato al matrimonio e alla famiglia”.
All’interno dello stesso dossier, Marco Ansaldo, in un’intervista dal titolo Franzoni, la rivincita dell’ex abate rosso, dà ampio spazio a Giovanni Franzoni, ex abate della Basilica di San Paolo fuori le Mura, sottolineando come le posizioni per cui fu condannato si avvicinano ora a quelle del Vaticano. Franzoni fu dimesso dallo stato clericale, per il suo sì alla legge sul divorzio e sull’aborto, e per le sue dichiarazioni di voto a favore del Partito comunista. Sposato con una giornalista atea giapponese, oggi non rinnega le sue idee e afferma di avere “scoperto la sessualità come arricchimento totale e non come deprivazione di energie che potrebbero essere dedicate al Signore”.
Secondo alcune indiscrezioni Papa Francesco avrebbe intenzione di ammettere al sacerdozio alcuni laici sposati (i cosiddetti viri probati) e di reintegrare nell’amministrazione dei sacramenti preti già sposati, ridotti allo stato laicale, come lo stesso Franzoni o l’ex francescano e teologo no-global Leonardo Boff, che vive attualmente in Brasile con una compagna. Il 17 dicembre Boff, che è passato dalla teologia della liberazione alle eco-teologia, ha confermato all’Ansa di avere mandato al Papa, su sua richiesta, materiale per la prossima enciclica, e il 28 dicembre, in polemica con Vittorio Messori, ha espresso su Noi siamo chiesa il suo Appoggio al Papa Francesco contro uno scrittore nostalgico, con queste parole: “E’ sommamente importante una Chiesa aperta come la vuole Francesco di Roma. Bisogna che sia aperta alle irruzioni dello Spirito chiamato da alcuni teologi ‘la fantasia di Dio’, a motivo della sua creatività e novità, nelle società, nel mondo, nella storia dei popoli, negli individui, nelle Chiese e anche nella Chiesa Cattolica. Senza lo Spirito Santo la Chiesa diventa un’istituzione pesante, noiosa, senza creatività e, ad un certo punto, non ha niente da dire al mondo che non siano sempre dottrine sopra dottrine, senza suscitare speranza e gioia di vivere”.

Chi può negare l’esistenza di una confusione assoluta? Il tango ballato a San Pietro il 17 dicembre 2014 per il compleanno di Papa Francesco, ricorda un’altra musica: quella che si suonava sul Titanic la notte della tragedia. Ma allora la punta dell’iceberg, apparve all’improvviso, e i danzatori erano inconsapevoli del disastro imminente. Oggi l’iceberg è visibile e c’è chi brinda all’impossibile naufragio della Barca di Pietro. Tante persone però sono in allarme e hanno la forte sensazione, come ha detto il cardinale Burke, che la Chiesa sia una nave alla deriva. Noi siamo tra questi e per questa ragione non abbiamo salutato il 2015 con balli e fuochi di artificio, ma con la ferma decisione di raccogliere l’appello dello stesso cardinale Burke a combattere, da oggi fino al prossimo Sinodo, e oltre, per difendere la verità del Vangelo sul matrimonio.

12 commenti:

  1. Tanghèri o tàngheri?
    L'analisi di de Mattei è indiscutibile. La Chiesa attraversa un periodo nefasto, Gli scricchiolii delle colonne portanti del Nuovo Tempio son sempre più numerosi e sordi. S'odon sussurri circa la possibilità di scismi,. anche se di fatto di scismi modernisti quanto blasfemi di fatto esistono da decenni.
    Purtroppo noi fedeli non possiamo far altro che rimaner forti nella nostra santa dottrina e combatter con la preghiera. La barca non affonderà, si salverà ancorché piccola e resterà faro luminoso nelle tenebre del nostro faticoso cammino.

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  2. Qualsiasi cosa potrebbe essere criticabile se rapportata a determinati stati della Chiesa che sono relativi a chi li indica. Si potrebbe dire se è il caso di pensare ai pizzi e ai merletti quando una parte dei cattolici si ostina a no riconoscere il CVII! Si tratta per lo più di sofismi, nei quali, va riconosciuto, sono maestri i reazionari pseudo-cattolici.

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    1. Pseudo-cattolici sono i progressisti che si ispirano alla teologia della liberazione.

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    2. C'è una beata riconosciuta dalla Chiesa, una certa Emmerich, che ha previsto esattamente quello che sta succedendo e colloca gli avvenimenti, di distruzione della Chiesa dal suo interno, in corrispondenza con la presenza di due papi. Dato che l'evento, unico nella storia, caratterizza il nostro tempo, la precisione è assoluta.
      E' Gesù Cristo a dirci che ci saranno dei segni e che saremo tenuti a comprenderli.

      Quali sono questi segni? Non siamo invasati protestanti fai da te, qui è la Chiesa stessa ha riconoscerli e proporli ai fedeli. E la Emmerich è sicuramente la più precisa a indicarci tempo e luogo. Che cosa ci serve di più?

      Espongo questo ragionamento:

      Se non ascoltiamo la Beata Emmerich manchiamo di obbedienza a San Paolo Giovanni II
      che ce l’ha proposta per cosa, se no?

      Se la ascoltiamo, però, non veniamo a mancare di rispetto a Papa Francesco, come tanti credono,
      in quanto Egli è colui che ha elevato di grado Papa Woityla in Cielo e di conseguenza i suoi santi.

      Quindi. Anche se con determinati giudizi e comportamenti sembra che possiamo mancare di rispetto ed obbedienza a Papa Francesco in realtà noi lo rispettiamo maggiormente, e maggiormente gli obbediamo, nell'ascoltare la veggente beatificata dal papa che lui stesso ha santificato.

      Perché la Chiesa, è in ciò sta la sua grandezza, se in un Pontefice sbaglia con una mano, con l'altra provvede a fornire, tramite lo stesso Pontefice, tutti i mezzi per reagire al male che essa stessa si infligge. Poichè in un Papa vi è l'aspetto umano e l'aspetto divino, Gesù Cristo non gli ha promesso l'indefettibilità, ma gli strumenti di grazia per sopperire ai suoi errori gli sono dati e quanto detto ne è prova.

      In conclusione, disobbediamo tranquillamente a Papa Francesco nelle azioni che sono frutto palese delle sue debolezze umane (mania di protagonismo e gigioneria piaciona) e nelle quali non si avvale dell’infallibilità, che non è stata promessa da NSGC per ogni cosa un Papa faccia, e ciò è di fede… e ubbidiamolo molto di più nelle sue azioni più prettamente papali in cui si avvale certamente dell’infallibilità, e quindi ascoltamo la Emmerich e ascoltiamo il vero Francesco.

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    3. Ma quanto sei inutile!

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    4. Ma un commento intelligente e inerente ce la fai a farlo?
      ...certo che ne hai del tempo da perdere...

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  3. Strano articolo, quello del professor de Mattei. Dopo quasi due mesi prende nota dell'appello del card. Burke per l'impegno di tutti i cattolici a favore del matrimonio, ma non nei toni forti e virili che erano risuonati a Vienna il 4 novembre u.s.: "La Chiesa deve far tutto cio' che può per sostenere (to uphold) - per tener su (to hold up) la verita' riguardo al matrimonio, per darle voce, per cogliere ogni opportunità scrivendo o parlando, od anche in testimonianze da persona a persona, per aiutare il mondo a capire il matrimonio come Dio lo creo' dal principio."
    De Mattei ci da' invece la versione edulcorata filtrata attraverso il Figaro, giornale "noto per la sua moderazione", dove non traspare minimamente l'urgenza - non di combattere non si sa bene chi, ma di far capire a tutti non solo perché e' male peccare contro la castità, ma soprattutto perché e' bene il viverla.
    De Mattei cita ancora il Figaro a proposito di Kasper, Forte e Fernandez; poi Reinhard Marx (via La Repubblica), poi, sempre via La Repubblica, i pensieri di Giovanni Franzoni; ed infine Leonardo Boff. Strano pero' che in quest'articolo a difesa della tradizione cattolica (così scrive Il Foglio) non si citi papa Francesco. E gia', perché Cristo ha dato il potere delle chiavi a Pietro [continua]

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  4. e l'ultima parola in questioni dottrinali spetta ai suoi successori; che, guarda caso, e' proprio quanto papa Francesco disse il 18 ottobre scorso a conclusione della quindicesima Congregazione del Sinodo: il papa e' "garante dell'ubbidienza e della conformità della Chiesa alla volontà di Dio, al Vangelo di Cristo e alla tradizione della Chiesa, mettendo da parte ogni arbitrio personale, pur essendo - per volontà di Cristo stesso - il "Pastore e Dottore supremo di tutti i fedeli" e pur godendo "di potestà ordinaria che e' suprema, piena, immediata e universale nella Chiesa."
    Queste parole, de Mattei non le ha ricordate; peccato perché basterebbero da sole ad eliminare la tanto deplorata "confusione assoluta."

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  5. I pizzi e i merletti, ancora! Come argomentazione è banale e oziosa. Il vaticano II non si può non riconoscere: c'è stato. Se ne posson discutere alcune sue conclusioni, però, per le ambiguità del linguaggio ed il contrasto col magistero precedente. Se ne dia da Chi di competenza la retta interpretazione.

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  6. La gente che parla per parole d'ordine che servono a inibire la credibilità dell'interlocutore senza argomentare ("reazionario" "pseudo- qualcosa" "sofisma") è già di per sé asservita e indottrinata da qualche entità che non lavora nella Luce. e in questo non c'è niente di Nuovo.
    Non siamo scimmie, né puri spiriti: siamo corpo e spirito, e tutto ciò che spezza quell'ordine formale che nella nostra umanità è l'unica via alla manifestazione dell'adesione all'ordine di Dio, è semplicemente anti Cattolico.
    Se non vi va bene niente di ciò che costituisce dottrina semplicemente non siete cattolici, siete protestanti in pectore, magari. Fatevi qualche domanda in merito, invece di tentare demolire una secolare grandezza.

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  7. Non c'è scritto da nessuna parte negli atti del Concilio che si deve fare una Chiesa debosciata, si è sancito soltanto, in varia modalità, la partecipazione più attiva dell'assemblea dei fedeli alla vita della Chiesa. In nessun punto dei documenti conciliari si trova lo spunto per l'insolenza liturgica, l'eresia e la profanazione.
    Il Papa è il Papa, il problema è lo spirito con cui si organizzano certe manifestazioni, che non è affatto candido. Un contadino abruzzese con la prima elementare ha molta più "cultura" di questi macachi, e molto più senso del sacro.
    Ma si tratta di semplice malafede, bisognerebbe chiudere le discussioni e diventare più perentori con gli imboscati di altre organizzazioni anti-cattoliche, perfettamente individuabili. Stop.

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  8. Tra l'altro la cosa più oltraggiosa, e altamente simbolica, è che questo ballo, il Tango, fu agli inizi del XX secolo il primo ballo che dette scandalo a livello mondiale in quanto portò a livello di massa e nei ceti sociali colti qualcosa che apparteneva solo alle classi più ignoranti dando il via alla decandenza dei costumi e all'appiattimento verso il basso delle differenze sociali a venire. La perdità di autorità, gerarchia ed aristocrazia avvennero anche attraverso questa prima moda di massa.

    E' davvero qualcosa che ricorda tragicamente il Titanic. La Barca di Pietro sta affondando come la nave da crociera con i suoi passeggeri inebetiti, storditi e ignari di quello che sta succedendo.

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