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giovedì 28 febbraio 2013

Dolce Cristo in terra


Un Sacerdote ha composto questa poetica invocazione di preghiera per il "Dolce Cristo in terra". 
Addolciamo l'odierna severità sedevacantista con l'indispensabile orazione:  perchè nei nostri cuori non manchi la dose di cristiana speranza che ci permette di sopravvivere , forti nella Fede, in questi  tempi tanto difficili.

Mio dolcissimo Cristo in Terra,

permettimi di chiamarti così, mentre là fuori tutti esultano, ed io ti vedo iniziare il Getsemani. Vorrei tergerti almeno il sudore dalla fronte in questo martirio silenzioso e camuffato da festa.
Oh, come detesto le mani che oggi sventolano per salutarti: mi paiono tanti schiaffi dati al Santo Volto e vorrei riceverli mille volte io piuttosto che veder offendere il tuo sacro onore.
No, non le mani della povera gente. Le loro son sempre state carezze per te.
Le mani del Sinedrio che ti circonda, i lupi davanti ai quali chiedesti preghiere per non aver paura.
Eccoli, allegri e festanti mentre la vittima è portata al patibolo.
Ma non era così anche durante la Pasqua ebraica?
In tutta Gerusalemme fervevano le gioiose preparazioni e il Cristo giaceva spoglio e abbandonato nel sangue e nel sudore.
Oh, se la gente potesse vedere com'è tutto uguale. Caifa, Giuda, Pilato. I soldati.
Ti cingono le vesti e ti portano via come agnello strattonato dai macellieri.
Ma certo, oggi tutto è vestito a festa, così adatto alla recita sul palcoscenico del mondo.
Chi potrà mai accorgersene?
E così battiamo le mani a tempo, dando ritmo all'agonia come fosse una danza.
Come picchiano i soldati. Come urla la folla.
Fingono di celebrare la tua grandezza e rinnegano le tue parole “così amare che se le sono già dimenticate”; accusano il tuo magistero “così scandaloso che non ne vorranno mai più uno”; svillaneggiano il tuo amore per la Chiesa insinuando “vile traditore”.
Oggi, giovedì eucaristico, inizia la grande Passione.
Che Quaresima breve facciamo.
Tra poco i lupi del Sinedrio per l'ultima ti percuoteranno con i loro saluti, con i loro sorrisi di circostanza e ti flagelleranno con le loro lingue biforcute – grovigli mai sazi di calunnia – nel darti omaggio in pubblica piazza.
Ti guarderanno allontanarti e diranno tra loro “se ne va, abbiamo vinto! Il Palazzo è senza custode. Saccheggiamolo!”. Poveri Barabba che suggeriscono alla folla: “Non poteva fare altrimenti!”. E nessuno pensa a cosa si può nascondere in una parola come “altrimenti”.
Lupi affamati che, mentre il Mare ritira sdegnato le sue Acque, corrono a cibarsi delle carcasse spiaggiate sull'arenile.
E tu che facendoti beffe di loro hai passato gli ultimi giorni a dirci continuamente “guardate che resto! Io vado nel giardino degli ulivi profumati, vado a vegliare su di voi nella Notte imminente. Non capite?”
No, mio dolcissimo Cristo in Terra, non capiamo.
Là fuori ci sono preti, frati, suore, chierichetti, ministri straordinari dell'Eucarestia, catechisti, interi consigli pastorali e di affari economici, perpetue, cantori, volontari d'ogni specie di solidarietà e comuni fedeli che non sono più in grado di capire.
La Fede si è spenta e la cecità li assale.
Non capiscono che stanno scendendo le Tenebre. Che sono già nell'oscurità.
Pecore e pastori incapaci di vegliare. Ancora una volta, come duemila anni fa.
Nel mezzo dell'Anno della Fede, Dio nasconde la Luce sotto il moggio, spegne il Faro dell'umanità, adombra il Sole, lascia che l'Eclissi avanzi sul pianeta.
E tutto va bene.
Le mamme non richiamano i loro figli in casa.
Le navi vicino alle coste non suonano le sirene.
Le guardie non si levano dai deschi a controllare le strade.
Le sentinelle non salgono sulle mura a scrutare l'orizzonte.
Sembra sia rimasto solo tu a sapere cosa stia per succedere.
Hai pure detto alle Vergini sagge l'ora in cui le Porte della Città si spalancheranno in apparente resa.
E aspetti l'invasione nella Notte come noi, a fianco di carcerieri intoccabili come stelle, inafferrabili come nuvole, invisibili come insetti.
Ma a tutto c'è un senso per chi riposa nella Speranza.
Nel buio delle Tenebre qualcuno potrà finalmente intravedere che gli brilla una Luce nel cuore.
Per alcuni solo una piccola candela, per altri una lampada più gagliarda, per altri ancora un cero pasquale.
In molti sapranno cos'è la Fiamma Celeste e correranno a portarla al riparo nella Torre d'Avorio, l'inespugnabile Cuore della Madre. E così il silenzioso esercito dell'Immacolata si alzerà in battaglia e urlerà il suo canto.
Ecco la Luce che non appartiene a questo mondo.
Ecco la Luce che è venuta ad incendiare il mondo.
Ecco la Luce su cui non prevarranno le oscurità.
Tenebrae factae sunt.
Et Lumen Christi refulsit.
Lo hai detto. “E' necessario che l'Unto di Spirito Santo si ritiri nel deserto per smascherare i falsi Messia”. “La Chiesa sta morendo per i suoi peccati ma risorgerà per la sua Fede. Non temete”.
Fiant aures intendentes.

La mia decisione di rinunciare all'esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell'officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo. Egli ci ha mostrato la via per una vita, che, attiva o passiva, appartiene totalmente all'opera di Dio”.
L'iniquità è dove c'è contraddizione. Essere e non essere al medesimo tempo e alla medesima maniera. Come Cristo sulla Croce ti fai ai nostri occhi apparente contraddizione per togliere la maschera al mistero di iniquità. Papa e non papa, libero e prigioniero, qui e altrove.
Stat crucifixus dum volvitur orbis.
 

Sei diventato il Perno.
Il centro della Creazione ribolle. La pioggia di fuoco attende.
Il Cuore Immacolato della Regina batte per il suo trionfo.
Questa Via Crucis cercata, voluta e preparata secondo una Volontà superiore, inizia.
Ma prima dimmi.
In quale notte un angelo di Dio, il soffio dello Spirito, la Luce dell'Anima ti fece visita e ti mostrò tutto questo, come a San Giuseppe prima della fuga in Egitto?
Perché la gravità di questa situazione non ti spaventa. Io tremo.
Dici che se Dio ti chiama a salire il monte è per servire meglio la Chiesa.
Ma se un Papa, che sta seduto così in alto da guardare tutta la Terra, sale ancora un poco non entra dritto nel Paradiso?
Dimenticavo. Il Calvario è la scala per il Paradiso.
E allora mi viene alla mente che anche suor Lucia vide un vescovo vestito di bianco salire alla Croce. “Avevo il presentimento fosse il Santo Padre” osò dire. Ed io oggi oso pensare.
Oggi, che sembra tutti si sian dimenticati chi veramente sei, Pietro.
Oggi che s'accaniscono contro il tuo ufficio e ti dimenticano addosso i simboli.
L'abito, il nome, il titolo. La tiara di spine.
Pietro si è, Pietro non si fa.
Padre si è, Padre non si fa.
Il potere di un Papa risiede nella tua stessa Sacra Persona.
Egli ha un potere così alto e sovrano che solo Dio potrebbe scioglierlo.
Perfino il Papa, che può sciogliere tutto, non può sciogliere se stesso.
Può decidere di non fare ciò che fa. Ma non può decidere di non essere ciò che è.
Dio non si contraddice.
Tu es Petrus.
Et super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam. 
Nessuno più vede le profondità metafisiche del Papato.
E nessuno più vede gli abissi vertiginosi della Battaglia.
Il Nemico vuole annientare la Presenza da questo mondo fin dai tempi dell'Incarnazione.
L'odio che mosse Erode a cercare Cristo tra gli innocenti.
L'odio che mosse Lutero a negare Cristo nella transustanziazione.
L'odio che, infine, mosse certi novatori a corrompere i Sacri Riti.
Ecco l'odio che ti odia, Pietro!
Tu sei la Pietra del Palazzo, il Vicario del Padrone, il Custode della Presenza.
Eliminandoti, i perfidi vignaioli pensano di impossessarsi dell'eredità.
Povero bianco Agnello che geme.
Cristo morendo volse lo sguardo verso Roma per benedirti.
E anche tu, oggi, lo raggiungi tacendo mansueto.
Vedo il tuo sorriso e lo sguardo rivolto all'Oltre.
All'Oriente dove si nasce e dove non si muore.
Sì, sei il Vicario di Gesù Cristo in Terra. Anche in questa trentatreesima ora del mondo.
Vicario di onori nei giorni del Messia osannato dalla folla.
Vicario dei dolori nei giorni della Vittima che si trascina al Sacrificio del Calvario.
Ora va' alla tua bianca prigionia.
Dimentico del passato e proteso verso il futuro, corri verso la meta per arrivare al premio che Dio ti chiama a ricevere lassù, in Cristo Signore.
Alza le mani al Cielo e benedici il mondo col tuo perdono.
Ancora una volta Vicario di Cristo in Terra.
Ancora un volta Vicario del Re Vittorioso.
Amen.

13 commenti:

  1. “La Chiesa sta morendo per i suoi peccati ma risorgerà per la sua Fede. Non temete”.
    Fiant aures intendentes.

    Un grazie al Sacerdote che ha inviato queste bellissime e profonde riflessioni.

    Preghiamo per la santificazione dei preti perchè è solo a partire dalla loro vita personale vissuta realmente in purezza e santità che la Chiesa potrà risorgere.

    Altrimenti nella Chiesa saranno solo tenebre e rovine.

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    1. Mi associo alla tua preghiera.

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    2. Placet anonimo 12:36.

      Preghiamo per la santità dei preti, unica via di salvezza per la Chiesa.

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    3. Spero ,che siano in molti ad avere i tuoi sentimenti .Condivido pienamente

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  2. Uno scritto pieno di catastrofismo e si adombrano i soliti complotti senza mai provarli. La redazione poteva far anche a meno di pubblicarlo.

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  3. E tu Nuovo puoi anche evitare di leggere quello scritto che viene dal cuore Sacerdotale di un sofferente Consacrato di altissima elevatura.
    Fai clik con il mouse... grazie

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    1. Se e' per qiesto anche tu puoi evitare di leggere il commento di NUOVO.
      Magati non arrivera' alla elevatura del consacrato perche' non scrive in versi, ma il suo pensiero sintetico esprime molto bene i suoi dubbi circa il perche' di certe notizie pubblicate su questo blog.
      La maggior parte dei consacrati ancora piu' elevati di costui non ha mai usato i toni dello stesso.
      Quindi NUOVO ha contribuito a tirare fuori un nuovo spunto di riflessione.
      Cara redazione di questo blog, a che gioco state giocando?

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  4. Quindi, in pratica, l'autore di questa "invocazione" considera Joseph Ratzinger ancora Papa.
    Ratzinger, alla fine, è tornato ad essere com'era durante il concilio. Un nemico del Papato.

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  5. Per Anonimo delle 16:00 : Non mi pare che sia ancora obbligatorio inneggiare alla tremenda e difficile scelta di Papa Benedetto XVI all'unanimità, come erano soliti fare nei regimi comunisti e dittatoriali ...
    Pur rispettando completamente la scelta del Papa il Consacrato vuole interpretare in modo più spirituale ( secondo la propria sensibilità) quegli ultimi momenti del pontificato di Papa Ratzinger.
    C'è qualcosa di male ?
    Oppure è obbligatorio applaudire piuttosto che pregare ?
    La Redazione del blog sta attuando da anni la politica della serietà dell'osservazione e della NON omologoazione del pensiero !
    Gli altri applaudono ? Noi meditiamo e preghiamo !
    Se non riesce a capire questa scelta coraggiosa della Redazione ... allora sarebbe meglio che trovasse un modo per arrivarci se non con la mente almeno con il cuore.

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    1. Lasciamo stare i seguaci della setta farisaica dediti all'attività di dissimulazione tipica dei trolls.
      Nessuno discute la normativa vigente che risale, per altro, a pochi decenni prima del CVII.
      Ciò che si discute è il valore simbolico del gesto, che viene per altro osannato su tutti i massmedia. Evidentemente queste persone, proprio come i farisei di duemila anni fa, sono più attaccate alle leggi fatte dagli uomini che a quelle che ci ha dato Dio.
      Lasciamo che i morti seppelliscano i morti e restiamo in guardia dagli impostori.

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  6. Costringere un papa a dimettersi...è inaudito ma a tanto sono arrivate le vedove montiniane e woitiliane!
    I preti ipocriti,i vescovi riottosi e disobbedienti i cardinali falsi, i professori eretici delle università pontificie che l'hanno sempre odiato son finalmente contenti si godono la vittoria a noi rimane il dolore e l'amarezza ma la lotta continua e sarà aspra senza esclusione di colpi contro questa casta farisaica indegna che spadroneggia da cinquant'anni nella chiesa di Cristo.

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  7. Stupendo testo, poetico e spirituale, grazie alla Redazione.
    C'è molto da meditare, molto da pregare, molto da fare penitenza (per noi e per altri). Siamo in Quaresima.
    Apriamo gli occhi dell'anima, poichè stiamo percorrendo la grande Via Crucis della Santa Sposa di Cristo: il Corpo Mistico è nel suo Getsemani, già da molti anni, e molto presto salirà al suo Calvario, dopo una dolorosa Passione.
    Come il suo Sposo e fondatore, dovrà percorrere la Sua Via:
    PER CRUCEM AD LUCEM
    Sia fatta la Volontà del Padre, in noi, su di noi, Corpo Mistico come per Gesù Nostro Salvatore, in quella Santa Passione dell'anno 33.
    La Via Crucis epocale, mai vissuta in queste dimensioni di oscurità, è entrata ora nella sua fase più oscura.
    Eclissi: proprio così disse la SS.ma Madre di Dio nel 1846:
    ci sarà una lunga e grave Eclissi della Chiesa.
    Il Sole di Giustizia Eterna tornerà a brillare sul mondo solo nei modi e tempi del beneplacito Divino, e solo dopo la Crocifissione vedremo l'alba di Resurrezione.

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    1. La mia preghiera più accorata per la sorella Iva che ha inteso tutto, perfettamente, per la Luce che le è concessa. Di quella Luce ne rubo un raggio anch'io e oggi La porto con me sull'Altare. Grazie, grazie, grazie.

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