Secondo l’articolo 19 dell’Istruzione “Universae Ecclesiae” tutti coloro che dicono o vanno alla Messa tradizionale non devono essere contrari alla validità e legittimità della Nuova Messa, quindi non possono mettere in discussione il rito di Paolo VI. Vuol forse dire che secondo il documento non c’è più nessuna possibilità di critica in materia? Dove va a finire la libertà del dibattito teologico? E come affrontare, ad esempio, i problemi del nuovo Offertorio: la discussione in merito sarebbe dunque preclusa? Come svolgere, nel rispetto di questa norma, le pur serissime obiezioni sulla Nuova Messa?
Affronta lo spinoso tema un corposo articolo di Disputationes theologicae, del quale anticipiamo le conclusioni e che invitiamo e leggere per intero nei suoi passaggi logici:
Il Santo Padre a suo tempo ha attestato per iscritto la problematicità della riforma liturgica e l’articolo 19 non impone di negarla, ma viene ad affermare che solo l’Autorità Suprema può portare un giudizio definitivo in una materia e in una situazione tanto delicata come quella liturgica. Anche negli ambienti del tradizionalismo che si vorrebbe “più puro” vanno riviste le mentalità, e talvolta i toni, durissimi contro coloro che celebrano la nuova Messa o vi prendono parte, quasi essa non godesse di nessuna approvazione e fosse né più né meno che un rito a-cattolico. La questione è ben più complessa e ciò va riconosciuto. Non basta essere “tradizionalisti”, bisogna imparare a distinguere. Soprattutto bisogna imparare a rispettare l’autorità di Pietro e a muoversi in spirito di carità ecclesiale. La fedeltà a questi principi fondamentali d’appartenenza cattolica non ha impedito tuttavia ai Cardinali Ottaviani e Bacci di sottoscrivere il “Breve esame critico del Novus Ordo Missae”; né al Card. Castrillòn Hoyos di scrivere (peraltro da parte della Santa Sede) che, se si ha evidenza di incoerenze, la critica costruttiva può essere un prezioso servizio per la Chiesa.
Perchè NO, lo sfascio liturgico non è finito. Perchè NO, le ragioni della Messa non sono nostalgico-sentimentali. Perchè NO, Ottaviani vive e lotta insieme a noi.
Il dibattito teologico è sempre gradito. Però, chi afferma che la liturgia nella forma ordinaria è un rito luterano, eretico e realizzato da un massone (che poi massone non è), questi dovrebbe tacere, visto che il N.O. è stato approvato dal sommo pontefice Paolo VI e celebrato dai Papi successivi.
RispondiElimina"...Vi sono addirittura semplici fedeli, senz’alcuna cognizione teologica, ..."
RispondiEliminaOrrore! si intromettono...
Mt. 11,25
In illo tempore respondens Iesus dixit: "Confiteor tibi, Pater, Domine caeli et terrae, quia abscondisti haec a sapientibus et prudentibus et revelasti ea parvulis. Ita, Pater, quoniam sic fuit placitum ante te"<span>
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Ma non piace, evidentemente, a Don Stefano Carusi.
Concordo con Pietro! e aggiungo e visto che anche la "FSSPX ha sempre e pubblicamente riconosciuto la validità dei sacramenti celebrati autenticamente secondo i libri liturgici post-conciliari"<span><span> secondo la sua ultima lettera ai sacerdoti amici ( N°50, vedasi il mio intervento nel thread "roma-fsspx-momenti-decisivi-in-vista.") , mi sembra che la posizione di Paolo B. sia antiquata, sorpassata e smentita. I.P.</span></span>
RispondiEliminaLa validità della S. Messa di Paolo VI è INDISCUSSA E INDISCUTIBILE! Ha fatto bene a precisarlo.
RispondiEliminaSi possono avere osservazioni su aspetti della liturgia più o meno "ortodossi" o su alcuni parti del Messale (diciamo un po' "ecumenici" o "filo protestanti"), ma sulla validità della Messa no!.
Roberto
Pur preferendo la Messa di sempre, celebro molto spesso la Messa di Paolo VI (per motivi di opportunità).......
RispondiEliminasono convinto comunque che l'articolo 19 non può proibire la critica legittima e sacrosanta alla Messa Bugniniana, anche perchè se cosi fosse si dovrebbero bruciare tutti i libri dell'allora card. Ratzingher in cui si critica fortemente la riforma liturgica con espressioni che nemmeno i cardinali Bacci ed Ottaviani usarono a suo tempo. Ratzingher paragona la riforma liturgica al culto idolatrico del vitello d'oro, tanto vituperato nell'esodo (pag 79 del libro: Davanti al protagonista, ed. Cantagalli).
Perciò l'articolo 19 vieta semplicemente di considerare invalide le Messe Novus Ordo, ma non può proibire nessuna critica altrimenti sarebbe una disposizione oscurantista e autoritaria.
Inoltre se celebrata Coram Deo, in latino (in toto o in parte), con la comunione in ginocchio e i canti gregoriani, la Messa di Paolo Vi, può essere di molto migliorata........ quantunque personalmente preferisco la Messa gregoriana.......
Insomma l'articolo 19 ha i piedi di argilla e non vale niente.....
L'articolo 19 (stiamo scivolando su un gergo da sindacalisti di terza fascia) è un evidente richiamo all'opportunità di non alzare la voce e di non sbraitare: in questa direzione può avere un senso; certo è un dato di fatto che il NOM sia lecito e legittimo, nonostante sappiamo tutti quanto sia artificiale, equivocamente aperto a un fumoso empito di ecumenismo alla bersagliera, scarno, brutto, sfuocato, contrario all'arte, "derubricato", malpotato e quindi costante vittima dei personalismi creativi dei (con)celebranti. Ma è valido e legittimo. In sostanza inopportuno e non conveniente stando ai dati di fatto, ma pur valido e legittimo.
RispondiEliminaCerto che è duro per chi ha preso usciate nel muso, è stato oggetto di dileggio, stimmatizzato al pubblico ludibrio, per chi s'è visto continuamente negare il Rito della Tradizione con comportamenti altezzosi, superbi, crudeli e soprattutto illegittimi, è duro -dicevo- tener a freno la lingua o le dita. E' difficile frenarsi, richiede uno sforzo di carità che, per esempio, io adesso non ho a sufficienza, ne chiedo venia e ripeto ancora una volta: il NOM è valido e legittimo.
Rispondo ad Antonello con le parole del primo intervento ( Pietro ) " <span>Il dibattito teologico è sempre gradito. Però, chi afferma che la liturgia nella forma ordinaria è un rito luterano, eretico e realizzato da un massone (che poi massone non è), questi dovrebbe tacere, visto che il N.O. è stato approvato dal sommo pontefice Paolo VI e celebrato dai Papi successivi".</span>
RispondiElimina<span>Una sana e seria riflessione storica-teologica sulla nascita del Novus Ordo potrà essere edificante anche per il futuro .</span>
<span>Gli insulti e/o il dubbio che la celebrazione con il nuovo rito possa essere invalida ( neppure Mons.Lefebvre disse mai tanto) o che possa essere nociva sono inaccettabili perchè, tralaltro, non giovano alla buona causa...</span>
<span>Trasformare il terreno liturgico, che ci porta direttamente alla contemplazione di Dio nel Paradiso che si rivela sull'Altare, in una specie di nireo scontro è contrario alla pietas e alla concezione cattolica.</span>
<span>Non è con lo scontro che giova alla Tradizione ma la preghiera, il sacrificio e la penitenza !</span>
<span></span>
Ha ragione perfettamente Cesare !
RispondiEliminaTalvolta mi chiedo se per qualcuno sia ancora importante che ci sia il "popolo santo di Dio" .
<span><span>il NO è valido, legittimo e purtroppo, idoneo a diluire, intiepidire e spegnere progressivamente la Fede, la Speranza e la Carità di chi vi "partecipa" o assiste cercando di rimanere passivo ascoltatore e pregando con forza il Signore (turandosi le orecchie) di non dover assorbire quelle musiche profane che è costretto a sentire (offrendo la TORTURA SPIRITUALE come sacrificio unito al Suo....) e quelle formule antropocentriche e orizzontali, tutte molto umane, che rinviano sempre alla "cena", al convivio, alla social-carità fraterna e TERRENA (transeunte-temporale) e quelle omelie spesso infarcite di vere volgarità, non potete immaginare quante e quali.... quando non di rado da affermazioni eretiche (potrei farne una lista da rabbrividire, citando il peccato senza i peccatori, che non so quanto siano consapevoli del male che fanno alle anime....); sono sempre più numerose le messe dove ormai , ripeto, le parole del Vangelo vengono addirittura falsificate !
RispondiElimina(state attenti a confrontare, anno per anno, certi passi, certe parabole, certe frasi di Nostro Signore stesso, come vengono alterate, rispetto alle originarie che sentivamo fino a 20 anni orsono, e la modifica è così impercettibile - una parrocchia sì una no, una messa sì, due no- così che il 99,9% dei fedeli non se ne accorge...ma intanto beve, assorbe l<span>'alimento modificato </span>!...)</span>
..<span>..questo
danno oggettivo, pervicace, progressivo, lento e profondo, simile all'erosione sotterranea delle fondamenta di una casa, secondo voi, non ha nessun peso, nessuna ricaduta sulla Fede di tutta la Chiesa ?</span></span>
Non solo non piace a Don Stefano Carusi, ma.. perdonatemi: non dovrebbe piacere a nessun uomo di buona volontà.
RispondiEliminaPossibile che il primo droghiere che passa al bar dopo la terza media pontifica con sicumera nel merito di questioni teologico-liturgiche?
E' veramente una scienza da prendere così alla leggera, uno scibile da raccolta punti della standa, paghi due, prendi tre?
Possibile che su questioni di medicina e chirurgia ognuno voglia consultare un esperto, e invece sull'offertorio basta la zia Pina? E guardate che la zia Pina è una santa donna..! Si crede veramente che basti aver letto qualche libro e qualche articolo per risolvere la questione? Ma allora le Università Pontificali son lì a fare i fanghi agli ippopotami..
Non credo che Don Carusi stia "zittendo" il dibattito... ANZI!! E' proprio lui (trovatemene altri di preti Ecclesia Dei che abbiano il coraggio di alzare il ditino e ribadire che la critica è possibile e doverosa, cribbio!!!) che riapre una breccia su un versante impervio.
Però si permette pure (..pensate un po'!) di chiedere che lo si faccia con perizia.. Io non ho cognizioni teologiche: lo so, lo riconosco, non mi avventuro in colloqui dottrinali.. posso esprimere la mia opinione, posso dire al pretuncolo progressista-modernista di turno "perchè io vado SOLO alla Messa tradizionale"..
Ma pensare che i difensori del Novus Ordo sian tutti ciabattari, è un'illusione becera.
E un qualsiasi alto teologo dell'Opus Dei ci mette 3 secondi a rivoltare come un calzino chi parte con questa presunzione stupida.
Quindi O ci si rende conto della complessità COLOSSALE della questione e allora ci si fa su le maniche e si piega la schiena per anni in studi teologico liturgici, O si deve aver l'umlità di riconoscersi incompetenti in materia, visto che "il popolo santo di Dio" non è battezzato nelle acque del Cepu.
Questo non esclude che ognuno abbia le sue coriacee ragioni e che scelga coerentemente con quelle: quindi IO, semplice m**dina di fronte all'infinito, non mi occupo di risolvere questioni siderali su legittimità o riformabilità, ma posso tranquillamente augurare tante buone cose alla forma ordinaria, e escluderla dalla mia vita straordinaria.
Allegria.
<span>Si, va beh! la sparata del giorno... dai Areki.
RispondiEliminaVedi la differenza tra te e Don Carusi, se permette (già il fatto che lui non celebra la Messa di Paolo VI per motivi di opportunità.. sed transeat..)
Lei chiude la questione con un "non vale niente": lo vada a dire a Mons. Pozzo, caro Areki. Lo vada a dire al Card. Canizares, che "l'art 19 non vale niente"..!
Qualcosa mi dice che non lo farà mai..e allora senta: se quel che ulula qui NON lo può dire colà dove si puote ciò che si vuole, allora quel che dice non è di alcun aiuto per nessuno.
Don Carusi invece prende atto di un documento del Magistero (che vale eccome, altro che "non vale niente") e si interroga sul significato de "“inpugnent formam ordinariam” - “sint infensae”. Visto che il testo "valido" è quello latino e non le traduzioni capziose in lingua volgare.. E osserva questioni interessanti, valide e utili PER TUTTI, sostenibili (e sostenute, visto che sn pubbliche) pure innanzi a Pozzo e a Canizares.</span>
Non essere contrari alla legittimita' vuol dire semplicemente non negare che sia stato promulgato da un Papa che aveva il potere di farlo (posto che il Papa e' anche capo del rito latino, non ci piove). In altre parole, basta non essere sedevacantisti.
RispondiEliminaNon essere contrari alla validita' vuol dire semplicemente non negare che anche con il NO si produca il sacramento. Non mi risulta posizione della FSSPX in contrario, cioe' che affermino che il pane eucaristico consacrato con il NO in realta' non sia tale.
Eviterei di "caricare" di troppo significato le parole dell'Istruzione, soprattutto per evitare che qualche vescovo ci si appelli per proseguire la persecuzione del VO ...
ecco, se si usasse un po' di più - non tanto, solo un po' di più - di buonsenso, come tutto sarebbe più semplice!
RispondiElimina<span>erò, chi afferma che la liturgia nella forma ordinaria è un rito luterano, eretico e realizzato da un massone (che poi massone non è), questi dovrebbe tacere,</span>
RispondiEliminaa) se vi piace arrampicarvi sugli specchi, per negare la realtà, affar vostro;
b) ricordatevi della condanna che i successori lanciarono su quel Pontefice, che, in spirito di unità della Chiesa, impose il silenzio sulla questione MONOTELITA;
c) per quel che mi concerne, io non ho motivo, riguardo la pura e semplice narrazione di fatti veri, di tacere,
d) se il N.O. è gradito a Dio, perchè io e tanti altri ben più di me, ci siamo rovianti al vita?
<span>E un qualsiasi alto teologo dell'Opus Dei ci mette 3 secondi a rivoltare come un calzino chi parte con questa presunzione stupida. </span>
RispondiEliminaConosco un CLaudius Chiunquefus, che ha costretto un autorevole chierico (che scrive anche su queste pagine) a trincerarsi dietro l'argomento "autorità del pontefice".
Cadano i veli, basta con la teologia, si tratta di questione estetica o meglio esteriore: il rito nuovo, ortodoso, pecca di superficialità rubricistica, parliamoci chiaro è bruttino, scarno a volte troppo privo di fascino. Si metta tutto sul piano rituale, quello che la Sacrosantum Concilum ha stabilito è indiscutibile. Poteva essere fatta meglio la riforma, il Papa solo Lui può prender mano alla faccenda , visto che la Sede Ap. ha competenza per i riti,e migliorare la gestualità, i testi, le rubriche, tenendo per buone le intuizioni conciliari. La teologia sacramentaria del Vaticano II coincide con quella di Trento e le precisazioni dei padri conciliari e di Paolo VI riuniti in Concilio sono teologicamente serie e di altissimo livello magisteriale. Chi, pazzescamente si ostina a giudicare il Vaticano II non sa che giudica criticamente la Chiesa di Cristo. Infatti la costituzione L. G. da molto ruolo alla Chiesa , alla ecclesiologia, si deve essere nella Chiesa per Essere di Xsto, il nesso tra Xsto e la Chiesa è inscindibile. Si Parla tanto di continuità, la continuità è la Chiesa che oggi esiste, è il papa legittimo sedente, la continuità è quello che c'è ora su questa terra e noi ci siamo dentro. . Chiedete che si ritocchino l'ars celebrandi, alcuni testi, o altre cose concrete dell'azione liturgica, ma non sparate sulla teologia. Ridiamo alla gente un bel rito, comprensibile, ortodosso, serio e affascinante.
RispondiElimina<p><span>Don Nicola Bux in Sicilia - l'inarrestabile fascino della Tradizione cattolica</span>
RispondiElimina</p><p><span></span>
</p><p><span>Un tripudio di fedeli, ma soprattutto, tantissimi giovani per la Messa solenne che è stata celebrata venberdì 26 agosto scorso a Biancavilla, per la prima volta dopo la riforma liturgica post-conciliare. Se a Roma, nel maggio scorso, avevamo assistito ad un esercito di sacerdoti fedeli alla tradizione, qui c’è stata la novità di una falange di giovanissimi ministranti (età media 16 anni) innamorati della Tradizione, provenienti dalle Parrocchie di Biancavilla, coordinati dal Collegio liturgico “Card. Francica Nava” di Catania. Ritornano in mente le parole dell’antico inno: Qual falange di Cristo Redentore…!</span>
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<p><span>La Basilia Santuario era gremita di fedeli che in orante silenzio hanno assistito al solenne rito celebrato da don Nicola Bux, con l’assistenza di Don Ambrogio Monforte (novello sacerdote) e di un diacono permanente, entrambi della diocesi di Catania.</span>
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</p><p><span>Nella conferenza don Nicola ha sottolineato proprio questa straordinaria presenza di giovani dicendo testualmente: “Lo Spirito Santo soffia dove vuole e come vuole. Arriverà il momento in cui non potrà essere ignorato, neanche dai Vescovi! Questo movimento inarrestabile è frutto dello Spirito Santo… e di internet!”.</span>
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</p><p><span>Grazie all’avviso su Messa in latino sono venuti a conoscenza della celebrazione anche amici di Catania, Acireale, Siracusa, Lentini, Noto, Paternò e Monreale che hanno preso parte alla serata! Tra di essi anche diversi seminaristi. Tra i molti messaggi significativi proposti da don Nicola, vi è stato l’invito a creare un coordinamento regionale in Sicilia, come già realizzato con frutto in altre regioni d’Italia (ad es. in Puglia).</span>
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</p><p><span>Ulteriori foto sono pubblicate sul sito: </span><span><span>www.santamariaelemosina.it</span></span>
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</p><p><span>Grazie ancora agli amici di Messainlatino per aver cooperato alla riuscita dell’evento.</span></p>
"L'uomo non può farsi da sé il proprio culto; egli afferra solo il vuoto se Dio non si mostra"
RispondiElimina"La liturgia non può trarre origine dalla nostra fantasia, dalla nostra creatività, altrimenti rimarrebbe un grido nel buio o una semplice autoconferma"
"Di questa non arbitrarietà del culto vi sono nell'Antico Testamento numerose ed impressionanti testimonianze. In nessun altro passo però, questo tema si manifesta con tanta drammaticità come nell'episodio del vitello d'oro. Questo culto guidato dal sommo sacerdote Aronne, non doveva affatto servire un idolo pagano. L'apostasia è più sottile ... ... Due cose portano a questo cedimento, inizialmente appena percettibile. Da una parte la violazione del divieto delle immagini, non si riesce a mantenere la fedeltà al Dio invisibile, lontano e misterioso. Lo si fa scendere al proprio livello, riducendolo a categorie di visibilità e comprensibilità. In tal modo il culto non è più un salire verso di Lui, ma un abbassamento di Dio alle nostre dimensioni...... l'uomo si serve di Dio secondo il proprio bisogno e così si pone in realtà al di sopra di Lui. Con ciò si è accennato alla seconda cosa: si tratta di un culto fatto di propria autorità ..... Questo culto diventa una festa che la comunità si fa da sé, celebrandola la comunità non fa che confermare se stessa....."
"La danza intorno al vitello d'oro è l'immagine di questo culto che cerca se stesso, che diventa una sorta di banale autosoddisfacimento."
DOMANDA RETORICA: Con chi ce l'ha il card. Ratzingher con queste sue affermazioni?
Signori evitiamo per cprtesia di reifilare troppi "paonazzametni" (se capite cosa intendo) ed ombrellini a don Nicola, che non ne ha bosogno. La Messa che cantò qualche tempo fa all'altare della prima Messa di Papa Paolo VI è per me un bellissimo ricordo e fu servita con orridi camicioni cin cerniera che, mi costa dirlo, erano certo piò opportuni di quantovedo nelle immagini postate; fatti salvi ovviamente usi particolari.
RispondiEliminaCon la risurrezione di Gesù "un nuovo spazio è stato aperto per la religione a cui tutti noi ora dobbiamo sottometterci; questa religione che consiste nell'accostarci alla persona del Risorto, ai cui piedi le donne si prostravano e lo adoravano. ... "
RispondiElimina"Dobbiamo riacquistare la dimensione del sacro nella liturgia. La liturgia non è una festa; non è una riunione con lo scopo di passare dei momenti sereni. ..."
"La liturgia è ciò che fa sì che Dio tre volte Santo sia presente fra noi; è il roveto ardente; è l'alleanza di Dio con l'uomo in Gesù Cristo, che è morto e di nuovo è tornato in vita. La grandezza della liturgia non sta nel fatto che essa offre un intrattenimento interessante , ma nel rendere tangibile il Totalmente Altro, che noi da soli non siamo capaci di evocare. Viene perchè vuole."
"in altre parole, l'essenziale della liturgia è il Mistero che è realizzato nella ritualità comune della Chiesa; tutto il resto lo sminuisce" ....
DIFRONTE A QUESTE ESPRESSIONI DELL'ALLORA CARD. RATZINGHER una domanda sorge spontanea: come la mettiamo con l'Art. 19? QUALCUNO CI DIA QUALCHE SPIEGAZIONE. A me pare che dopo queste affermazioni dell'allora card. Ratzinger la riforma liturgica ne esca un tantino malconcia, non credete? Urge per tanto come dice Papa Benedetto una riforma della riforma. Aspettiamo fiduciosi dalla massima autorità, obbediamo in tutto alle sue indicazioni e al suo esempio: croce immezzo all'altare, comunione in ginocchio, uso del gregoriano e del latino almeno durante il canone.......
il solito problema della nuova educazione televisiva! ormai siamo tutti opinionisti tutti possono dire tutto su tutto e tutti sono tuttologi! bah.... nemmeno sulla dottrina e sulla liturgia riusciamo a chinare il capo davanti a chi ne sa davvero.
RispondiElimina<span>@ Cajetan...orrore. Concordo con quanto Ella ha scritto " Possibile che su questioni di medicina e chirurgia ognuno voglia consultare un esperto, e invece sull'offertorio basta la zia Pina? " .
RispondiEliminaL'umiltà e l'accettazione della propria nullità è una caratteristica, santa, di un cattolico.
L'Apostolo Paolo lo aveva esortato ai Romani " ...piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi".
C'è, comunque, un grosso ma.
Il rischio di relegarsi, di chiudersi in una torre d'avorio lontani dal popolo.
Ieri sera ci siamo ritrovati a cenare in diversi avendo alle spalle un bellissimo paese che vantava molte chiese, ormai chiuse e spoglie.
Ad un nostro commensale del posto è stata rivolta questa domanda : " Come mai la gente non ha detto nulla delle opere d'arte sacra che sono state indebitamente vendute dal parroco mediante la spoliazione di ben tre chiese?" ( Per la cronaca non ne aveva neppure il diritto perchè due chiese appartenevano, campi compresi, ad altrettante confraternite, fatte illegalmente chiudere).
La risposta è stata " Perchè il prete disse che erano cose che riguardavano la parrocchia e la curia: una specie di - cosa nostra- ecclesiale".
E' vero che chi non ne ha titolo non può disquisire sulle cose ecclesiastiche, tanto più su quelle liturgiche e/o teologiche.
Cerchiamo dunque di gareggiare nel santo esercizio della carità ricordandoci sempre di ravvivare l'indispensabile spirito missionario e non facendo chiudere soprattutto i preti nelle torri d'avorio, rischio sempre incombente specie per gli studiosi ...</span>
Non capisco perchè le cose belle debbano spaventare la gente.... questi paramenti sono perfettamente appropriati a Dio e alla bella chiesa settecentesca che li custodisce.
RispondiEliminaSe i paramenti imbarazzano allora anche la bella e ricca chiesa che li custodisce dovrebbe imbarazzare!.
Suggerisco al signor parroco di venderla e comprare un bel capannone dove tutti saranno poveri e felici e privi di arte e cultura come piace ai nuovi cattolici pauperisti.
Faccio i complimenti ad Alessandro e ai nobilissimi Amici Siciliani per l'organizzazione della Santa Messa nella Basilica Santuario di Biancavilla.
RispondiEliminaNon siate mai avari nel portare la bellezza nella celebrazione della Santa Messa nell'antico rito della Chiesa : direi quasi eccedete per mostrare l'angolo di Paradiso che si compie attraverso la celebrazione dell'Eucaristia nella forma straordinaria !
Ricoderò sempre l'esortazione del Card. Siri ai suoi preti " La vostra povertà sia una costante quotidiana : a Dio tutta la gloria !"
La grandezza del nobile popolo siciliano ci vede anche dall'organizzazione esteriore di questa celebrazione !
Il popolo, assetato di sacro, deve vedere la differenza e sentire ( attraverso la musica sacra ) che si tratta di un rito diverso , di una diversa preghiera, di un differente modo di porsi davanti al Re dei Re !
Una curiosità : che Organo è quello che si vede in presbiterio ? E' funzionante ?
Davvero tante congratulazioni e grazie per averci fatto elevare attraverso la visione delle foto, nel sito se ne vedono tante altre !
Grazie !
<span> <span>obbediamo in tutto alle sue indicazioni e al suo esempio:</span></span>
RispondiEliminacerto, come principio-base dell'essere sempre "cum Petro" va bene, ma....
....come si concretizza questo "obbedire al suo esempio" nel prossimo grande evento di Assisi3 ?
in che modo il cattolico obbediente deve <span>seguire </span>il Vicario che si appresta a recarsi, in rappresentanza di tutta la Chiesa Cattolica, al meeting di preghiera inter-religioso di<span> risonanza mondiale ?</span>
C'è il sempre più "cattolico" don Mazzi che oltre a voler abolire i seminari (minori) si augura anche un nuovo concilio (il terzo) per affrontare i problemi del 2000 nella Chiesa :(
RispondiEliminaCosì magari oltre alle "speranze" di Don Mazzi mettiamo anche qualche altra "novità" nella Santa Messa...
Dio c'è ne scansi e liberi...
E' c'è chi applaude...
forse sarebbe da mettere in risalto questa sua intervista con un articolo adeguato nel Blog
http://tv.repubblica.it/cronaca/pedofilia-don-mazzi-shock-aboliamo-i-seminari/75060/73422?pagefrom=1
Alla faccia, brutta, dei cattolici pauperisti, come ha saggiamente scritto Andrea S., io ho messo sulla mia bacheca di FB una foto e l'indicazione del sito degli Amici Siciliani !
RispondiEliminaSenta 'Cajétan..orrore?', io non sono nemmeno droghiere e vista l'età dispero di acquisire le necessarie competenze per ottenere una licenza, non frequento i bar, e mi stanno sugli attributi quelli che pontificano sui blog.
RispondiEliminaLeggo questa lettera indirizzata a un Papa da due cardinali, uno dei quali responsabile per anni del Sant'Uffizio, non l'altro ieri ma più di quarant'anni fa, in una situazione della Chiesa ben diversa da quella attuale:
Beatissimo Padre,
esaminato e fatto esaminare il Novus Ordo preparato dagli esperti del Consilium ad exequendam Constitutionem de Sacra Liturgia, dopo una lunga riflessione e preghiera sentiamo il dovere, dinanzi a Dio ed alla Santità Vostra, di esprimere le considerazioni seguenti:
1) Come dimostra sufficientemente il pur breve esame critico allegato - opera di uno scelto gruppo di teologi, liturgisti e pastori di anime - il Novus Ordo Missae, considerati gli elementi nuovi, suscettibili di pur diversa valutazione, che vi appaiono sottesi ed implicati, rappresenta, sia nel suo insieme come nei particolari, un impressionante allontanamento dalla teologia cattolica della Santa Messa, quale fu formulata nella Sessione XXII del Concilio Tridentino, il quale, fissando definitivamente i «canoni» del rito, eresse una barriera invalicabile contro qualunque eresia che intaccasse l'integrità del Mistero.
2) Le ragioni pastorali addotte a sostegno di tale gravissima frattura, anche se di fronte alle ragioni dottrinali avessero diritto di sussistere, non appaiono sufficienti. Quanto di nuovo appare nel Novus Ordo Missae e, per contro, quanto di perenne vi trova soltanto un posto minore o diverso, se pure ancor ve lo trova, potrebbe dar forza di certezza al dubbio - già serpeggiante purtroppo in numerosi ambienti - che verità sempre credute dal popolo cristiano possano mutarsi o tacersi senza infedeltà al sacro deposito dottrinale cui la fede cattolica è vincolata in eterno. Le recenti riforme hanno dimostrato a sufficienza che nuovi mutamenti nella liturgia non porterebbero se non al totale disorientamento dei fedeli che già danno segni di insofferenza e di inequivocabile diminuzione di Fede. Nella parte migliore del Clero ciò si concreta in una torturante crisi di coscienza di cui abbiamo innumerevoli e quotidiane testimonianze.
3) Siamo certi che queste considerazioni, che possono giungere soltanto dalla viva voce dei pastori e del gregge, non potranno non trovare un'eco nel cuore paterno di Vostra Santità, sempre così profondamente sollecito dei bisogni spirituali dei figli della Chiesa. Sempre i sudditi, al cui bene è intesa una legge, laddove questa si dimostri viceversa nociva, hanno avuto, più che il diritto, il dovere di chiedere con filiale fiducia al legislatore l’abrogazione della legge stessa.
Supplichiamo perciò istantemente la Santità Vostra di non volerci togliere - in un momento di così dolorose lacerazioni e di sempre maggiori pericoli per la purezza della Fede e l'unità della Chiesa, che trovano eco quotidiana e dolente nella voce del Padre comune - la possibilità di continuare a ricorrere alla integrità feconda di quel Missale romanum di San Pio V dalla Santità Vostra così altamente lodato e dall'intero mondo cattolico così profondamente venerato ed amato.
+ A. Card. Ottaviani
+ A. Card. Bacci
A questa lettera segue il 'Breve esame critico'.
A tutt'oggi non c'è stata risposta. Silenzio assoluto.
Io, anche se facente parte della plebaglia che deve stare al suo posto e lasciare queste questioni a chi ha studiato teologia per almeno 35 anni prima di osare pronunciare per la prima volta un beh... ma battezzato e cresimato, ho il diritto di pormi e porre quanlche domanda?
E chi mi dovrebbe dare risposte? i [...]
Ringrazio Luigi perchè guardando l'intervista di Don Mazzi, come suggerito da Luigi, la mia pressione, troppo bassa, si è alzata.
RispondiEliminaSiccome debbo andare a suonare fra poco ho bisogno di stare più arzillo.
Grazie dunque : la vsione del video suggerito da Luigi può far innalzare la pressione miracolosamente !
( Specie quando cita il Card. Martini & alia...)
<span>Ciao Andrea,
RispondiEliminal'organo è perfettajmente funzionante. Si tratta di un Serassi della prima metà del 1800, rimaneggiatto e "ammodernato" da Ruffatti.
Grazie per le parole di incoraggiamento.
Purtroppo il poolo siciliano è stato tenuto all'oscuro del rinnovamento liturgico in atto, opera del mite esempio del Santo Padre, ma non appena si dà loro la possibilità di scegliere i risultati sono sotto gli occhi di tutti. </span>
<span>Tuttavia, alcuni preti continunano a parlare di "rigurgiti nostalgici" e a dire - come mi è stato ripetuto anche in questa circostanza - che i fedeli non hanno alcun interesse per la Mess tridentina.
Interesante richiamare a proposito le parole di don Nicola: "hanno proclamato il profetismo dei laici. perchè non riconoscono il loro ruolo anche in quesdto inarrestabile movimento liturgico? Prima o poi si arrenderanno all'evidenza dei fatti".</span>
Grazie caro Alessandro !
RispondiElimina" Così fan tutti ... " Ruffatti è sbarcato nell'Isola-paradiso per modificare ed ammodernare ( brrrrrrrrrr che brivido di freddo ....) un Organo Serassi ...
Che tu sappia ci sono altri Serassi in Sicilia ?
Dedicato al 150° dell'unità d'Italia : la presenza di Organo Serassi dei primi dell'800 nel suolo della Sicilia è ulteriore conferma, una delle ulteriori conferme, dell'ottima situazione economica e intellettuale della nobilissima terra Siciliana prima dell'invasione nordica.
Un'ultima domanda : il diacono e il suddiacono sono preti ?
Grazie
Due cose:
RispondiElimina1 - se la casa si sta erodendo dalle fondamenta di solito è perché le fondamenta non sono così solide con il tempo che passa.
A meno che si confonda le fondamenta con la taverna o il pianterreno.
Perché se il fondamento è Gesù Cristo,uomo e Dio, morto risorto, stia tranquilla che non casca nulla di veramente irreparabile.
2 - mi sono sempre chiesto cosa cantassero gli apostoli durante il ricordo eucaristico del loro rabbì...
Nel frattempo il cardinale diventò Papa, forse è tutto lì.
RispondiEliminaE comunque, davvero, se è solo questione di croce in mezzo all'altare, comunione in ginocchio, uso di gregoriano e latino in certi momenti. Serve davvero così poco a voi? Va bene, se ne parli se è tutta qui la Riforma che chiedete. Purché non tremiate di fronte alle richieste pratiche che il mondo di oggi avanza.
><span>gli apostoli durante il ricordo eucaristico del loro rabbì.</span>
RispondiEliminaAnche solo con queste parole ti riveli non cristiano, ma messianico.
Semplicemente per chiarire le posizioni nel dibattito.
Provando a comprendere, senza pregiudizi, i motivi che hanno spinto all'ecumenismo la Chiesa Cattolica.
RispondiEliminaOh! Anche a me il video prima del video mi ha scosso! La playstation3 costa un botto!
RispondiEliminaGrazie del link.
@ Mauro : cos'è la playstation3 ? Fra pochi giorni me ne parleranno i miei alunni a scuola....
RispondiEliminaPerfetto. E ora che ho scoperto essere messianico perché ho forzato volutamente la mano nella frase, procediamo nel dibattito che da quel che ho capito ora sarà certamente deformato dal pregiudizio.
RispondiElimina<span><span> =-O come come.....?!?!?!?
RispondiEliminagli apostoli....durante il ricordo eucaristico del loro rabbì.......</span></span>
<span><span>??? =-O =-O ...???????
ma io chiedo: come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto ?.... :-[ .....
questa aberrante esternazione è il frutto marcio di oltre 40 anni di catechesi eretiche giudaizzanti, quelle che impunemente Kiko&co spacciano nelle loro sale segrete per vera DOTTRINA CATTOLICA, sulla testa dei poveri adepti, SENZA che nessuno li fermi ! e questi poveretti KI-Katekizzati credono di essere stati formati al cristianesimo cattolico (sono APPROVATI, e si ssentono tranquilli e sicuri di essere CATTOLICI AUTENTICI, non hanno problemi<span> di perfetta comunione con Roma</span>, certo !!....e così arrivano dopo TOT anni a pronunciare simili giga-scempiaggini !
come quel catechizzatoNC, che dopo tot anni di simile catechesi, lessi che chiedeva in un blog:
"....ma secondo voi, (voleva dire, rivolgendosi ai dialoganti:.....VOI che sproloquiate di Cristianesimo come nuova religione nata dalla Nuova Alleanza, riguardante il nuovo popolo eletto ecc. ecc.....) secondo voi,
Gesù Cristo sapeva di ESSERE CRISTIANO ? ...."
Miserere nostri, Domine !
:'( :'( :'( </span></span>
Ecco, è arrivato un nuovo modernista tra noi, il quale crede di avere a che fare con degli alienati stupidi-integralisti-fuori dal mondo. Poveri noi! Ci tocca ricominciare da zero a spiegargli il tutto! Aiuto!
RispondiEliminaProvando a comprendere, senza pregiudizi, i motivi per cui la Chiesa Cattolica non deve essere ecumenista.
RispondiEliminaOT: Allora digli che 250 euro (scontata) per una console elettronica, fatta solamente per perdere ore davanti ad un videogioco, è un costo immane! ;)
RispondiEliminaC.V.D.
RispondiEliminaDi fronte all'affermazione schietta e chiara, non si risponde.
<span>Caro mio, credo proprio che tu hai dei pregiudizi mondanizzanti sulla realtà di noi tradizionalisti.
RispondiEliminaSappi che siamo tutti persone inserite nel mondo, non eremiti; siamo diplomati, laureati o semplicemente persone che usano la propria testa per farsi domande, ma soprattutto riusciamo a vedere nella vita quotidiana l'opera di Nostro Signore, oso dire chiamati alla Tradizione da Qualcuno più alto di certi maestri del nulla. E, probabilmente a differenza tua, adusi a non seguire le sirene del mondo.
Liberissimo di pensarla come vuoi, ma non pretendere di insegnarci ciò che noi siamo.</span>
non è un modernista, ma molto peggio: è un kikiano (ormai irrecuperabile, temo, a meno di un miracolo della Grazia che lo liberi dal resettamento pisichico-culturale che ha già ricevuto, come è evidente dalle assurdità che dice qui sopra: leggere il post delle 15:43....obbrobrio dottrinale, di cui i pastori conniventi dovrebbero misurare tutta la gravità, che si trascina da 4 decenni, e di cui nessuno vuol prendere coscienza, riguardo alla perdita della vera Fede di tante anime: questo è il grande castigo della Chiesa ecumenista e multi-tollerante, castigo di CAOS E OSCURAMENTO, in atto all'interno del Gregge sbandato, condotto da decenni per mille diversi sentieri, tutti "UGUALMENTE CATTOLICI", mentre i veri obbedienti alla Dottrina di sempre vengono tenuti fuori, considerati ecclesialmente scorretti e banditi dalla compagine ecclesiale: non è questo forse un gigantesco mistero d'iniquità, così smisurato che solo Dio potrà allontanare dalla sua Chiesa, non sappiamo quando e come ?......)
RispondiEliminaOspite, le cose non sono così semplici... Condivido xò che restituire ai fedeli la Bellezza nella liturgia in tutta la sua profondità sarebbe già un passo in avanti tale da valere mille disquisizioni teologiche; si potrebbe dire che sarebbe il mmiglior catechismo.
RispondiElimina<span>anche da noi è così, tanti giovani preti e giovani ministranti.</span>
RispondiElimina<span>povero mauro.......
RispondiEliminanon potendo ora qui spiegarle il grande tenebroso mistero d'apostasia che la Chiesa sta attraversando (simile ad un tunnel o ad una lunga eclissi di sole....) ormai da mezzo secolo, le propongo solo di tener presente questa dichiarazione, come certezza di Fede e programma di vita e pensiero fatta da S. Massimiliano Kolbe:
"L'ecumenismo è il nemico dell'Immacolata".
(Ci rifletta su e faccia una ricerca, legga la vita e l'opera di S. Kolbe: si chieda ad es. perchè la Madonna Immacolata non vuole l'ecumenismo.....ma se lo dovrebbero chiedere tanti pastori, in alto e in basso nella Chiesa, da mezzo secolo a questa parte, da quando la Sposa di Cristo ha subito lo stravolgimento epocale, che l'ha costretta a cambiarsi da Militante-Apostolica in "dialogante" onni-inclusiva-indifferentista....)</span>
Veniamo a noi:
RispondiElimina- dove ho avuto pregiudizi nei confronti dei tradizionalisti scrivendo quello che ho scritto sopra? Li ho avuto quando parlavo di fondamenta o quando facevo ironia (brutta bestia eh) circa al "canto" degli apostoli. Era troppo poco raffinata l'ironia per cogliere la forzatura della frase? Si. Ok, chiedo venia.
- presumibilmente camminante, avendo accertato l'ironica frase, si sarà sentito preso in giro circa il gregoriano. La mia intenzione era, con una domanda assurda, portare ad un ragionamento che questa assurda frase cela. Mai celare troppo in internet, non lo imparerò mai.
- camminante scrisse:
<span>Liberissimo di pensarla come vuoi, ma non venire a insegnare a noi ciò che noi siamo.</span>
l'ospite prima MI scrisse:
<span>con queste parole ti riveli non cristiano, ma messianico</span>
e mai mi venne in mente, leggendole, una frase simile a quella di camminante. Forse perché ho poca considerazione di me stesso, forse perché nemmeno io so cosa sono (ah, il fumo del dubbio moderno con le corna) o forse so che su web è facile avere incomprensioni visto che non hai la persona davanti e non puoi cogliere tutte le sfumature fisiche del discorso (gestualità, sorriso, tono, accenti sarcastici ecc).
E ora veniamo alle scuse:
- chiedo scusa se ho seminato pregiudizi con alcune mie affermazioni
- chiedo scusa se ho usato l'ironia, ammetto di bassa lega (son musicista, mica comico), in un contesto web dove può essere fraintesa
- chiedo scusa se non sono avvezzo ad usare le faccine nei post - tanto care a memory, che a quanto pare non ha colto e che ora dirà che nascondo la mia ignoranza catechistica dietro un'ironia che non esiste - visto che queste sicuramente ammortizzano l'impatto di una frase cercando di far comprendere l'intenzione di chi scrive
<span>Caro Mauro, questo "poco" che tu dici sarebbe già molto, nella situazione attuale. Se questo poco fosse attuato in tutte le chiese e in tutte le messe, a prescindere VO o NO, sarebbe già molto. Perché i segni, i simboli non sono orpelli. I simboli parlano, e spesso dicono più di mille parole. La Messa NO, un po' di suo, un po' per come cui viene di regola celebrata, è piena di parole e vuota di simboli e di silenzio. Prova a pensarci senza pregiudizi, lasciando perdere i toni con cui alcuni esaltati ti parlano (sia fra i "progressisti" sia fra i "tradizionalisti"). O magari prova a sperimentarlo nella tua chiesa, se ne hai la possibilità.</span>
RispondiEliminaMannò, è un pò che vi seguo, non cominciare proprio da zero.
RispondiEliminaEppoi da cantante, più gregoriano, più lavoro.
RispondiEliminaE' ironiaaaaa, aspetta... la faccina:
8-)
<span>vabbé luigi, bisogna rendersi conto che ogni giorno che Dio manda sulla terra è matematicamente certo che un numero X di abitanti del globo dica una ca...ta. Stavolta toccava a d. Mazzi. Diamoci pace. E' anche vero che alcuni probabilmente hanno turni più frequenti </span> ;)
RispondiEliminaE infatti eccomi qui a scrivere. :)
RispondiElimina(circa i pregiudizi, ho già chiesto scusa sopra).
Cesare, leggendo "<span><span>Cajétan..orrore? ", ho avuto lo stesso suo pensiero, </span></span>
RispondiElimina<span><span>ma infondo chi erano</span></span><span></span>
Ottaviani e Bacci..... forse solo figli del droghiere... peccato che non abbiano chiesto consiglio a Cajetan, prima di inviare qualsiasi lettera... e guai allo sprovveduto che la pensi come loro!
Il Diacono è don Ambrogio Monforte, ordinato sacerdote il 5 gennaio 2011; il suddiacono è un diacono permanente. Entrambi dell'Arcidiocesi di Catania.
RispondiEliminaSottoscrivo quello che dici a proposito dell'Unità d'Italia che ha depauperato la terra siciliana!
A detta di molti esperti, l'intervento di Ruffatti sul Serassi è stato catastrofico.
Mi risulta che ci sono altri organi Serassi in Sicilia e nella Provincia di Catania. Proverò a documentarmi meglio e ti darò ulteriori notizie.
Andando al sodo del discorso: le fondamenta della Tradizione radicate sul culto dell' Eucaristia, della Santa Trinità e della Santa Vergine son quelle che salveranno l'edificio che è stato minato e che ancora vede all'opera accaniti e impenitenti picconatori.... Ma non praevalebunt! Lo sappiamo. La battuta sulla memoria eucaristica poteva anche starci ma qui suona come una provocazione.
RispondiEliminaInsomma, una volta riconosciuta la validità del NOM, e come potrebbe esserne altrimenti, lo celebra il Papa, io mi autorizzo a dire che quella forma non fa per me, che con quella Messa non sto bene, quando ci andavo sentivo un disagio, un malessere profondo, una forma di dolorosa estraneità a ciò che mi circondava, a quella continua agitazione e creatività, a quel fiume di parole, a quell`assenza di silenzio, e, purtroppo, sopratutto a ciò che ascoltavo e vedevo all`altare.
RispondiEliminaQuella Messa non è la "mia" Messa , se oso eprimermi così, forse dovrei dire quella Messa con tutte le sue "declinazioni" visto che è oggetto di manipolazioni varie e arbitrarie, purtroppo sembra rese possibili dai vari "oppure" , "di preferenza"..., è come se ci fosse il NOM e tante sottoforme.
Mi permetto dunque di criticarne certi aspetti, certe sottoforme o applicazioni che si sono allontanate, tradendola in modo vergognoso, dalla Sacrosanctum Concilium.
Forse, dico forse, avrei meno difficoltà con una Messa celebrata in modo strettamente fedele e conforme alla Sacrosanctum Concilium, ma non mi pongo problemi inutili perchè ho ritrovato la "mia" Messa di sempre!
E poi, scusate, i nemici del VOM possono dircene di tutti i colori, svuotare il loro sacco colmo di scherno, sarcasmo, astio e anche odio e via con i pizzi e merletti, il rubricismo, la fredezza, il sacerdote che fa tutto da solo, le vecchiette che recitano il Rosario, i fedeli che non capiscono niente( e sì tutti dei gran ignorantoni), l`incenso a profusione ...e noi dovremmo starcene zitti ?
No, non ci sto!
<span><span>I canti della liturgia sono stati animati dai giovani dell'Associazione "Maria SS. dell'Elemosina" di Biancavilla diretti dal M° Giuseppe Malgioglio, di Catania, con la straordinaria partecipazione del M° Paolo Cipolla.</span></span>
RispondiEliminaAngelo grazie.
RispondiEliminaTe lo dico ricordando le tante elevazioni musicali che ho strtturato e cantato che preparavano gli astanti alla successiva messa, nelle quali inserivo del gregoriano con mio sommo piacere (cantarlo, se fatto insieme a cantanti professionisti, è davvero splendido). Messe ordinarie eh, che poi si sono sempre rivelate molto belle.
Circa il discorso simboli e silenzio ci sto pensando si, son mica qui a perdere solo tempo (e farlo perdere a voi). :)
Riguardo a kiko, memory, come già scrissi, l'ho scoperto grazie a lei.
Il mio cammino è molto meno strutturato, ahimé dico io. Anche se non rinnego i trascorsi lontano dalla Chiesa, Chiesa che ho sempre trovato con la porta aperta.
Porta
Aperta
A me che ero in alto mare. Questo significa che ho trovato la chiesa in alto mare con me, non abbarbicata su antichi castelli ad urlarmi "vedi ad uscire cosa succede?". E l'alto mare mi piace, sono io questo alto mare. Magari pian piano nuoterò verso il castello. Ma se castello sarà, sarà certo di vetro, trasparente, solido e fragile. E sarà un castello che naviga, in alto mare, verso il futuro.
Vorrei sottolineare che sono un po' stupito dalla forma che prende questo dibattito sull'articolo 19 della U.E.
RispondiEliminaIl testo esatto è il seguente: "<span>19. I fedeli che chiedono la celebrazione della forma extraordinaria non devono in alcun modo sostenere o appartenere a gruppi che si manifestano contrari alla validità o legittimità della Santa Messa o dei Sacramenti celebrati nella forma ordinaria e/o al Romano Pontefice come Pastore Supremo della Chiesa universale."</span>
Il punto centrale pare essere quello di "sostenere o appartenere a gruppi", i quali gruppi debbono manifestarsi in quanto contrari "<span>contrari alla validità o legittimità della Santa Messa".</span>
Nulla è detto quanto al fatto che non si debba preferire la forma straordinaria a quella ordinaria: anzi mi sembra che questo sia sottinteso dal fatto stesso che l'Istruzione è lì per tutorare chi preferisce appunto la forma straordinaria.
Dal punto di vista morale ai fedeli non è quindi richiesto di pensare che la forma ordinaria sia la forma la più perfetta di liturgia, ma rimane perfettamente lecito rivolgere critiche (costruttive) verso detta forma.
Invece, ai fedeli, è richiesto di farsi un piccolo esame di coscienza e ricordare loro che essi non si possono dire essere in comunione con la Chiesa di Cristo senza riconoscere come perfettamente valida e legittima la Santa Messa celebrata dal Santo Padre e il Santo Padre stesso: richiesta normale per un cattolico romano coerente.
Al fedele dunque di discriminare perchè vuole partecipare alla forma straordinaria: se è per utlizzarla come vessillo per tagliarsi dalla comunione con il Santo Padre non riconoscendolo e non riconoscendo la forma ordinaria dell'unico rito romano, allora l'istruzione U.E. non si applica a lui.
In altre parole, si può essere "simpatizzante" FSSPX e riconoscere la validità e la legittimità della forma ordinaria e quindi lecitamente richiedere l'applicazione per sè di U.E. visto che "ufficialmente" nella sua lettera N°50 ai sacerdoti amici la FSSPX dice ciò; oppure si può essere un "simpatizzante" FSSPX che non riconosce la forma ordinaria in quanto valida o legittima e allora no si ha il diritto morale di chiedere l'applicazione per sè di U.E. I.P.
E di questo chiedo scusa.
RispondiEliminaDifatti io e Maria abbiamo un rapporto, come dire, quanto meno difficile ecco. Ma so essere un mio limite. Intanto grazie.
RispondiElimina1. le faccine le uso di rado;
RispondiElimina2. preferisco il sì sì no no a tanti giri di frase contorti , oscuri ed equivocabili, soprattutto quando si parla di Dottrina, Vangelo, Vita e Parola di NSGC, che mai devono essere strumentalizzate e/o alterate, o messe al servizio di ideologie mondane, o soggette al nostro opinionismo secondo panta rei.
(o peggio : trattate alla stregua di comuni scienze/lettere/aneddotica/favolistica umana da intrattenimento.....)
rabbì Lo chiamava Giuda. Pietro e gli altri, oltre e più che Rabbì, lo chiamavano Signore.
RispondiEliminaL'Eucaristia non è un seplice 'ricordo', è la RIATTUALIZZAZIONE, davanti al Padre, del Sacrificio...
NO. Non ci sto, nemmeno io. Con tutto il garbo e il rispetto, cioè con carità, non cambio l'Oro (il VO) con la latta (NO), per quanto valido sia.
RispondiEliminaGarbo e rispetto?
RispondiEliminaUn conto è dire: "preferisco il VO, è più mio. La Chiesa è grande, tanto grande da far entrare sia me che Luisa e non sentirci "estranei", ma la latta di mic...
Va beh, attendiamo il prossimo affondo.
(io e Maria ? ?.....e chi sarebbe questa misteriosa "Maria", una sua compagna di scuola, con cui non ha un buon rapporto ?....)
RispondiEliminaQui appare chiaro che lei ha gran difficoltà ad indicare nella scrittura le giuste qualificazioni della sacra persona di Maria SS.ma Madre di Dio e della Chiesa, la Santissima Vergine, Madre Immacolata del Signore Gesù Nostro Salvatore: questi appellativi le sembrano leziosaggini, le fanno ripugnanza, come fossero attributi da rigettare ?
è molto significativo che lei provi disturbo nell'usare quei termini relativi alla speciale SANTITA' DI MARIA , la quale , avendo concepito il Nostro Salvatore, mentre riceveva il saluto di S. Elisabetta, che esaltava "la Madre del mio Signore", ispirata dallo Spirito Santo, ha detto di sè:
tutte le generazioni mi chiameranno BEATA.
Non si può essere cattolici senza avere una devozione SPECIALE alla Madonna, Madre della Chiesa: si chiama culto di iperdulia, venerazione superiore a quella che dobbiamo ai Santi, inferiore all'adorazione che dobbiamo a NSGC.
(....ma se mi confermo nell'impressione che lei mi stia schernendo, cancellerò subito questo post: esso è facile bersaglio del suo disprezzo "ironico", che la fa sentire superiore forse, anche alla Madonna, della cui Maternità forse non sente il bisogno per sentirsi cattolico...?....)
Nessuno scherno, no. E non ho timori ora come ora a non usare tutti gli appellativi da lei usati, non perché mi senta "a posto", ma perché in me suonerebbero falsi, mi sentirei ipocrita a scrivere quel che non sento. Ora come ora. Ma sono in cammino e questa parte mi manca TOTALMENTE. Nessuna ironia: TOTALMENTE.
RispondiEliminaDetto questo ecco il punto: capisce che uno come me (e ce ne sono tanti), se trova una Chiesa che dice (dal suo castello): "o con <span>Maria SS.ma Madre di Dio e della Chiesa, la Santissima Vergine, Madre Immacolata del Signore Gesù Nostro Salvatore o FUORI!" si trova un attimo spaesato?</span>
Vede, il mio padre spirituale mi dice: "calma Mauro, calma. Piuttosto come ti è sembrato il vangelo di domenica scorsa?"
Ed è in mare aperto con me in quel momento.
<span><span>Caro Mauro la Chiesa è grande è tanto grande, è vero, ma è anche il corpo mistico di Cristo, nel quale è per Grazia solo ciò che da Lui proviene... Ti invito a leggere la Storia della Chiesa di M. Davies sulla riforma liturgica anglicana. Sembra un deja vu di quel che abbiamo vissuto nell'ultimo cinquantennio...</span>
RispondiEliminaCon questo, non penso che il NO sia invalido; ma non è la "mia" messa e ringrazio il Signore che mi ha concesso di trovare il tesoro del campo.</span>
Forse il mio affondo un po' crudo sembra mancare di carità; ma credo che non ci sia carità senza verità.
Ma chi ha detto niente dei paramenti e della chiesa! Mi riferivo alla sfilata di vesti paonazze, non so se tutte portate a buon diritto, ed all'omblrello che non mi risulta essere prescritto per la distribuzione della Comunione. Ho anche fatto salvi eventuali usi locali che potrei ignorare.
RispondiElimina<span>....leggo il travaglio di uno che cammina a passi incerti verso la Fede, ancora dentro il tunnel dell'incredulità, in fondo al quale intravede un bagliore, ancora incerto.... e penso:
RispondiEliminasembrerebbe uno che nella Barca ci sta con un piede dentro ed uno fuori, come pronto a fuggire di nuovo.....chissà, ha paura che il Signore gli tolga la libertà, lo stacchi da se stesso e dalle sue idee a cui è affezionato ....(un po' come S. Agostino, quando diceva: "aspetta, Signore, ancora un poco.....tra poco verrò da Te con tutto il cuore, ma per ora...lasciami ancora cullare dai miei sogni di gloria effimera, umani, molto umani.....perchè Tu cancelli tutti i nostri sogni, Tu chiedi di perdere la propria vita per ritrovarla, ....è una parola...."....)
Una volta si diceva: ad Iesum per Mariam.
Ma questo forse non lo ricorda neanche il suo padre sprituale, in questi tempi d'oblio.....</span>
Perche' non si chiede a chi difende a spada tratta il NovusOrdo. di riconoscere il VetusOrdo? Perche' loro non devono esprimersi, anzi, perseguitano il VO.....E TUTTI COLORO CHE ASSISTONO E LO CELEBRANO VIETANDO CHIESE OD ADDIRITTURA evitando il SOLO AVERE A CHE FARE CON TRADIZIONALISTI accusandoli, calunniandoli e vessandoli??
RispondiEliminaE poi mi sembra che l'art.19 dice che I GRUPPI che vogliono richiedere il VO devono riconoscere il NO. Non chiede di riconoscerlo a priori !!!!! Il documento e' reltivo alla richiesta di celebrazione della Messa di Sempre .Io non lo chiedo e sto tranquillo...perche' farmi mentire?
SE I NOVUSORDISTI NON RICONOSCONO IL VETUS ORDO, PERCHE' IO DEVO RICONOSCERE IL NOVUS ORDO per essere Cattolico?
Finalmente comunque abbiamo compreso il pensiero della Redazione......ossia il sincretismo liturgico.
Perche' non si chiede a chi difende a spada tratta il NovusOrdo. di riconoscere il VetusOrdo? Perche' loro non devono esprimersi, anzi, perseguitano il VO.....E TUTTI COLORO CHE ASSISTONO E LO CELEBRANO VIETANDO CHIESE OD ADDIRITTURA evitando il SOLO AVERE A CHE FARE CON TRADIZIONALISTI accusandoli, calunniandoli e vessandoli??
RispondiEliminaE poi mi sembra che l'art.19 dice che I GRUPPI che vogliono richiedere il VO devono riconoscere il NO. Non chiede di riconoscerlo a priori !!!!! Il documento e' reltivo alla richiesta di celebrazione della Messa di Sempre .Io non lo chiedo e sto tranquillo...perche' farmi mentire?
SE I NOVUSORDISTI NON RICONOSCONO IL VETUS ORDO, PERCHE' IO DEVO RICONOSCERE IL NOVUS ORDO per essere Cattolico?
Finalmente comunque abbiamo compreso il pensiero della Redazione......ossia il sincretismo liturgico.
Perche' non si chiede a chi difende a spada tratta il NovusOrdo. di riconoscere il VetusOrdo? Perche' loro non devono esprimersi, anzi, perseguitano il VO.....E TUTTI COLORO CHE ASSISTONO E LO CELEBRANO VIETANDO CHIESE OD ADDIRITTURA evitando il SOLO AVERE A CHE FARE CON TRADIZIONALISTI accusandoli, calunniandoli e vessandoli??
RispondiEliminaE poi mi sembra che l'art.19 dice che I GRUPPI che vogliono richiedere il VO devono riconoscere il NO. Non chiede di riconoscerlo a priori !!!!! Il documento e' reltivo alla richiesta di celebrazione della Messa di Sempre .Io non lo chiedo e sto tranquillo...perche' farmi mentire?
SE I NOVUSORDISTI NON RICONOSCONO IL VETUS ORDO, PERCHE' IO DEVO RICONOSCERE IL NOVUS ORDO per essere Cattolico?
Finalmente comunque abbiamo compreso il pensiero della Redazione......ossia il sincretismo liturgico.
<p>Non si venga più a scrivere, perciò, che coloro i quali seguono la Messa in Rito Antico lo fanno perché amanti del vintage o perché, sotto sotto, spinti da un'indole spiccatamente retrò. Nè che la maggior parte di noi ritenga la forma ordinaria intrinsecamente una pagliacciata. Mai, personalmente, mi sognerei di definire tale qualunque celebrazione attraverso cui Nostro Signore assume le specie del Pane e del Vino! Una messa in scena diventa, semmai, ogni qualvolta un prete preferisce improvvisarsifenomeno da baraccone anziché degno ministro di Cristo.
RispondiElimina</p><p>
</p><p>Ecco il perché di certe uscite apparentemente "prive di carità". E poi perché si chiede così tanta comprensione per chi è fuori dalla Chiesa, mentre non si è disposti ad averne per quei cattolici che la pensano diversamente? Perché schernirli, offenderli e quant'altro? Specie se la loro posizione non rispecchia idee prese a caso, bensì la Santa Tradizione, che per un cattolico è fonte maestra insieme alla Sacra Scrittura, alla quale la Tradizione deve sempre rinviare.
</p><p>
</p><p>Un ultima, accorata, considerazione intendo rivolgerla a Mauro. Caro, io comprendo appieno la tua "resistenza". Siamo entrambi giovani, ed entrambi ci siamo dovuti sorbire tracotanti sicumere da parte di chi, forse non sempre in malafede, ha operato e opera il male. Te lo dice uno che in un periodo delicato della propria vita era a un passo dal farsi "ribatezzare" da una setta protestante evangelica. E il bello è che stavo per farlo senza nemmeno averli frequentati, quindi totalmente di mia sponte.
</p><p>
</p><p>Provo dolore a scriverlo, anche se di tempo ne è trascorso, ma ricordo di aver avuto una piccola statuetta della Madonna nella mia stanza, ed averla tolta perché la sua presenza non si conciliava con quanto andavo maturando. Se non me ne vergogno è solo perché è la verità, e ho già chiesto perdono per quell'episodio. Non a caso, quando "tornai a casa", ossia nella vera Chiesa Sposa di Cristo, uno degli aspetti che più mi misero in imbarazzo fu proprio la devozione alla Santissima Vergine, salvo capire, a distanza di non molto tempo, che fu proprio Lei a trarmi in salvo. Se fu il Figlio a richiamarmi all'ordine, fu la Madre ad indicarmi la strada. Non vedo perché non debba avvenire lo stesso anche per te. Abbi fede!
</p><p>
</p><p>Non c'è creatura, nè c'è stata, nè mai ci sarà, più vicina a Dio di quanto lo sia la Beata Maria Vergine. Come scrisse saggiamente qualcuno, la Mariologia altro non è che una "materia" interna alla Cristologia; la più importante, probabilmente. Chi afferma che la santa devozione alla Madonna non conduca a Cristo e sia per Cristo, semplicemente, non è cattolico!
</p>
Memory come te anch'io nutro parecchie perplessità circa ASSISI 3, quanto all'obbedienza all'esempio del Santo Padre mi riferivo all'obbedienza in materia liturgica......
RispondiElimina<span><span> il dubbio che la celebrazione con il nuovo rito possa essere invalida ( neppure Mons.Lefebvre disse mai tanto) o che possa essere nociva sono inaccettabili perchè, tralaltro, non giovano alla buona causa.</span></span>
RispondiEliminaEcco, detto così ha un senso.
E' un NON voler toccare il merito. Insomma prescindere dalla questione, perchè è una battaglia "perdente"
Ebbene, le battaglie "Vincenti" le lascio a voi. E poi, siamo proprio certi che la "buona causa", come la concepite voi, coincide con quella che concepisco io?
Le opinioni e i comportamenti dei commentatori qui sopra riflettono bene la situazione interna della chiesa,della gerarchia e dei fedeli: il caos. Mi pare che rendersi conto delle contraddizioni tra chi crede la messa un sacrificio e chi invece respinge l'idea del sacrificio e la considera un banchetto comunitario sia il primo passo per delimitare la discussione. Non chiedo chi abbia ragione,ma semplicemente come sia possibile la coesistenza nella stessa chiesa tra chi non crede alla Presenza Reale e chi loda l'Adorazione del Santissimo,tra chi dice Sacrificio e chi risponde Cena, tra chi consacra pane comune che,avanzato, si butta, e chi consacra particole azzime che poi ripone nel tabernacolo per il culto,ecc ecc ecc spero che tutti conoscano la situazione. Si discute di cotte,rocchetti e mozzette ma si sorvola sulla materia di fede,e chi lo fa viene definito un droghiere! Sono un droghiere ma ho la dignità di figlio di Dio e parlo descrivendo ciò che vedo e su cui rifletto. In campo ebraico sarebbe impossibile una risposta come quella superciliosa da uno gonfio del proprio orgoglio dottorale,pover'uomo!, che si rivolge ai propri contradditori chiamandoli droghieri o calzolai,sutor ne ultra crepidam! In campo ebraico ognuno ha diritto di esprimersi perché,viene affermato, " se non siamo profeti, siamo figli di profeti". Anche noi possiamo dire lo stesso: non siamo teologi con la patente,non siamo dio in terra,ma abbiamo la dignità di figli di Dio,e possiamo vedere storture,contraddizioni e perversioni dove ci sono. Che siano poi i teologi a spiegarci come conciliare il tutto o accettare il tutto E il suo contrario.
RispondiEliminaHo forse sa benissimo come farmi tenere i piedi in barca. :)
RispondiEliminaIntanto Grazie.
RispondiEliminaPerò, Mons. Lefebvre, e con lui tutta la FSSPX, ha sempre sostenuto che la nuova messa è nociva alla fede di chi vi assiste. L'idea che mi sono fatto io, in tanti anni di frequentazioni ecclesiali, è che la nuova liturgia a partire dalla messa, salvo particolari casi, sia decattoliccizante. La nuova liturgia e la nuova messa sono espressione di una nuova ecclesiologia. Un 'ecclesiologia più vicina a quella protestante di quanto non lo fosse l'ecclesiologia preconciliare ( sacerdozio dei fedeli, collegialità etc.). La nuova messa è espressione di una nuova concezione della Chiesa e del Cattolicesimo in generale. Questi, più che semplici opinioni, sono fatti.
RispondiEliminaSe la Messa Romana e quella Riformata si equivalgono dal punto di vista dei contenuti teologici e soprattutto degli effetti spirituali, allora tutto si riduce ad una questione di gusti estetici.
Io non ho fatto il seminario, non sono andato alla Lateranense od alla Gregoriana, ma mi sono ben accorto, da tempo, che tantissimi preti, per quel che concerne questioni dottrinali e liturgiche, ne sanno meno di me. Diversi anni orsono, un monsignore teologo, che conosco bene, disse che gli impedimenti all'ordinazione delle donne non erano di natura teologica, ma culturale. Ho letto i dichiarazioni di fior di cardinaloni, in ambito teologico, che mi aspettavo quasi di vedere Cristo scendere dalla croce e prenderli a schiaffi.
RispondiEliminaNon so se Ottaviani fosse figlio di droghiere, ma questo poca importa. So però che oggi, nella Nuova Chiesa, conta più l'opinione di un qualsiasi "droghiere" di quella dei cardinali Ottaviani e Bacci. E finisco col dire che bisognerebbe smetterla di classificare le persone in funzione del lavoro che fanno o che non fanno. Uno può fare anche il droghiere e studiare per proprio conto la filosofia, la teologia, la matematica etc., sapendone anche di più di uno laureato che magari fa l'insegnante.
RispondiEliminasiamo in molti a chiederci da anni quel che lei chiede , Sergio: e ritengo che a partire dal 7-07-2007, quando abbiamo iniziato a percepire sia le dimensioni della caotica situazione sia con crescente sgomento il dilemma da lei riproposto, cerchiamo di capire ......
RispondiElimina.....come sia possibile la coesistenza nella stessa Chiesa tra chi non crede alla Presenza Reale e chi loda l'Adorazione del Santissimo,tra chi dice Sacrificio e chi risponde Cena, ....
questa impossibile coesistenza è una inconcepibile realtà (che a tratti a me pare un incubo da svegli, o come vivere un mal di mare, per cui capisco l'espressione di Mauro, che si sente "in alto mare" e lì vi trova anche la Chiesa....) realtà impossibile, come una illusione ottica, resa possibile proprio dalla proclamata coesistenza di "due forme dell'unico rito": così ci hanno definito le due Messe, quella riformata e quella di sempre. Ma sono proprio quelle DUE FORME che sottendono due teologie diverse e conducono/educano -volere o non-volere- il credente a due fedi diverse, come vediamo ogni giorno, anzi DIVERGENTI tra loro.
A me pare che in realtà l'unica vera Santa Messa abbia subito la violenza di una duplicazione aritificiosa, forzata, impensabile fino al 1962, e che il duplicato, derivato dall'"aver fatto a pezzi l'antico Edificio" ci sia stato imposto dall'alto, con imposizione violenta (a colpi di silenzio e fatti compiuti) come l'unico rito d'obbligo, normale per legge, e che la Messa di sempre (ora detta Vetus. ancora ritenuta superata, quindi....) sia una specie di "bene voluttuario" , un tesoro straordinario, non essenziale alla sopravvivenza spirituale, (così viene fatto credere dagli oppositori) di cui viene concesso il godimento solo ad alcuni fortunati, che però (dopo aver superato mille draghi e traversie) dovranno passare sotto le forche caudine della logica, del buon senso e anche della Fede: l'art. 19.
Concordo.
RispondiEliminaperô non capisco una cosa: la foto mostra i "paonazzamenti" (che evidentemente non dispiacciono a don Bux).
Ma poi, in un'altra foto, lo vediamo in borghese.
Non vorrei essere fissato (qualcuno mì ha già rimproverato) ma sono assolutamente dell'idea che VO e uso regolare dell'abito talare vadano di pari passo.
Areki è un prete diocesano e non un officiale dell'Ecclesia Dei. Tempo fa, dopo la pubblicazione del motu proprio S.P., alcuni sacerdoti diocesani si erano illusi di poter liberamente ed incondizionatamente celebrare V.O.. Sappiamo tutti come è andata a finire. Una cosa è fare il prete in vaticano, un'altra in una parrocchia "ordinaria"
RispondiEliminaMemory,lei dice bene e definitivamente quello che è il punto centrale:"due teologie diverse che conducono il credente a due fedi diverse". La tragedia di tutto ciò è che certamente la gerarchia,o il magistero,come si preferisce chiamarla,si rende conto benissimo di questo monstrum,ma spera di risolvere il problema diluendolo,prolungandolo e sperando che passino le generazioni così che il mutamento avvenga per perdita della memoria. E del resto che dovrebbe ammettere? Che dopo il concilio si sono spalancate le porte ed è uscito il gregge impazzito ed ebbro di libertà che invece è licenza? E chiunque vede solo in se stesso il giudice del proprio agire,dimenticando duemila anni di pensiero,di santità e di preghiera? Sempre troppo zelanti questi preti: prima,per proibire; e ora per concedere.
RispondiEliminaSan Tommaso addirittura lo definisce Dominus meus et Deus meus...
RispondiEliminaAntonio con grande piacere questa volta devo dire che la sua riflessione mi trova toto corde... concorde.
RispondiElimina><span>presumibilmente camminante, avendo accertato l'ironica frase, si sarà sentito preso in giro circa il gregoriano.</span>
RispondiEliminaMa cerchi di entrare nella testa delle persone? Intendimi: non sono irritato, semplicemente l'ironia devi saperla spiegare. Se gli altri non la capiscono, non è per colpa loro. Tua l'ironia, tuo l'onere di far passare il messaggio.
Ma finiamola coi paroloni.
In questo spazio libero, ti sarai accorto di quanti disturbatori passano, lasciano la loro cacca e poi, dopo aver innervosito tutti quanti, se ne vanno ridendo (in gergo tecnico: debunkers). In un contesto in cui decidi finalmente di uscire allo scoperto intervenendo, non puoi iniziare con un linguaggio così "di-rompente" perché se fai il verso della quaglia è chiaro che il cacciatore ti impallina prima di aver scoperto se sei effettivamente una quaglia o solo un burlone.
Per quanto mi riguarda, scuse accettate.
<span>Dalle tue parole mi sembra di notare, Mauro, che tu stai passando il travaglio che anch'io passai: ero nervoso, contraddittorio, provocatore a prescindere dall'obiettivo effettivo, la figura di Maria la vedevo lontana, confondevo il tradizionalismo con quanto gli anticlericali scrivono sui libri di storia, cercavo Gesù Cristo in visioni religiose al limite del cattolicesimo (vangeli gnostici, altre religioni) per poi avvicinarmi al centro mediante i gruppi oggettivamente borderline (carismatici)...
RispondiEliminaInsomma: questa è l'impressione che le tue parole mi danno. Magari sbaglio.
Ma se non sbaglio, continua la ricerca della Verità, vedrai che per vie diverse la Verità -oggettiva, ma persona- si farà scoprire: il mio percorso di avvicinamento alla Tradizione è avvenuto per step successivi, e ci sono voluti 15 anni prima che approdassi alla messa di sempre e alla teologia di sempre. </span>
<span>"Serve davvero così poco a voi? Va bene, se ne parli se è tutta qui la Riforma che chiedete."</span>
RispondiEliminaNon è che a noi servano queste cose che Lei dice che valgono poco. Serve una liturgia celebrata secondo il volere di Colui che l'ha istituita. Serve che il rivolgersi a Dio sia in senso verticale, perché Lui è "Il Vertice" al quale dobbiamo tendere. Serve che la liturgia NON sia celebrata in senso orizzontale o circolare (come diceva il Card. Ratzinger), altrimenti celebriamo noi stessi, la nostra festa e quando la liturgia risponde a esigenze e voleri umani è sempre più lontana da Colui che l'ha istituita e il pericolo di adorare il vitello d'oro è sempre più grande. Questo è quello che serve, non una croce posta al centro dell'altare tanto per accontentare quattro ratzingeriani nostalgici e poi violentare la liturgia (mi riferisco a quella conciliare) in base alle creazioni soggettive dell'eretico di turno, in ultima analisi e per concludere, serve una vera dottrina cattolica!!!
Mi piace... con distinguo: non credo che la Redazione voglia il sincretismo liturgico: semplicemente, come me e molti altri, vivono in se stessi una sorta di "schizofrenia spirituale" dovuta da una parte alla giusta fedeltà dovuta alla Sede Petrina, dall'altra all'evidenza che tale Sede usa strategie francamente incerte e contraddittorie.
RispondiEliminama il singolo fedele non ha responsabilità di mantenere la propria fede? il catechismo non basta a capire che certe cose diminuiscono, per esempio, il rispetto per l'ostia consacrata, quando non lo annullano?
RispondiEliminase per don Carusi il NOM comunque non è radicalmente contestabile o illecito, mi chiedo perché si rifiuti di celebrarlo. Solo per motivi superficiali tipo una preferenza sensibile? Ci sono tante parrocchie francesi senza prete intorno al seminario di Courtalain, se dice la nuova Messa il Vescovo locale gli permetterà di andare a santificare queste anime con una Messa valida e legittima e fondamentalmente buona (secondo lui). Per quale egoismo quindi non va a celebrare in NOM? perché rifiuta di cooperare con il Vescovo locale quando lo potrebbe, e il bene delle anime altrimenti senza Messa lo richiederebbe? A un certo punto questa gente deve essere stanata dalle proprie posizioni insostenibili
RispondiEliminaGentile Luisa,
RispondiEliminaho letto più volte del disagio che Lei prova quando assiste alla Messa celebrata secondo il NO, scrivendo poi che si trova bene nella Sua Messa "di sempre".
Vede, non mi sembra corretto definire la liturgia ante Vaticano II come "messa di sempre". Quella era la messa celebrata dal Concilio di Trento in poi.
E prima?
Io no so se - angraficamente - Lei ha vissuto il periodo preconciliare (immagino di no, ma non Le chiedo di rispondermi).
Io non l'ho vissuto.
Io mi torvo male con il NO (o meglio con le sue aberrazioni/manipolazioni), ma anche il VO - lo ammetto - non mi coinvolge appieno. Ne ammiro (e rispetto) la sacralità, ma non riesco a sentrilo del tutto mio.
Caterina scriveva in questo blog che si sente a suo agio con il NO solo quando esso è celbrato da Benedetto XVI. Penso di poter far mia sostanzialmente questa affermazione, con qualche ulteriore distinguo (non mi piacciono, ad esempio, le letture proclamate dai laici).
Direi pertanto che il NO celebrato ocorrettamente (in latino però), senza chierichette, senza comunione nella mano, senza chitarre ecc, sarebbe una buona soluzione.
Insomma una riforma della riforma, come si sente dire da più parti.
Ovviamente non ho gli elementi per giudicare se determinati gesti o determinate formule del NO contengano delle potenziali eresie o siano teologicamente inaccettbili.
Che ne pensa di questi miei pensieri?
A proposito di abolizione dei seminari minori, don Mazzi nell'articolo in questione asserisce che lui non ha frequentato il seminario. Su questo non c'erano dubbi, l'asserzione era superflua...!!!
RispondiEliminaDecattolicizzante? Nociva alla fede? Dopo aver partecipato per 25 anni al N.O., sono andato per curiosità a partecipare ad una Messa in rito straordinario. Facendo un confronto del V.O. con il N.O., ho visto che sono entrambi riti cattolici. Cosa vuol dire? Che il N.O. è cattolicissimo, altrimenti avrei avuto un'altra impressione del V.O. (forse la stessa cosa che hai affermato tu).
RispondiEliminaLegga il CCC. Se poi c'è qualcuno che dice che la dimensione sacrificale è assente nel N.O., questi non sa quel che dice. Se c'è qualcuno che non crede alla presenza reale o ad altre cose che lei ha scritto, questi non appartiene alla comunione ecclesiale.
RispondiEliminaAd maiora
Ma mi trovate d'accordo se mi dite che con molto simbolismo post-conciliare sembra una cena dove Gesù è l'ultimo degli invitati, come sono d'accordo con chi esplica che nel VO l'aspetto totalmente verticale pare dimenticare che alla cena non c'è solo il padrone di casa, ma che egli è presente per guidarli nel cammino.
RispondiEliminaInoltre una mediazione fra le due "correnti" potrebbe benissimo essere vista come melting-pot che scontenta entrambi. Ed effettivamente servirebbe, forse anche prima della dottrina, una teologia che sia talmente flessibile da incorporare le esigenze del mondo contemporaneo e innalzare a vertice, a meta finale, Dio. Una sorta di costruzione di un sentiero scosceso che non si accontenta di passare nel mondo, ma che SI SPORCA LE MANI (e la faccia) della terra del mondo e che punta in alto!
Sono fumose immagini poetiche lo so, spero non sia totalmente incomprensibili.
Alcune piccole precisazioni: levesti paonazze non le ha chieste don Bux. Eviterei pertanto di fare della inutile ironia su una personalità che tanto bene sta facendo alla causa della Tradizione. Il Servizio liturgico, come spiegavo, è stato effettuato dai ministranti di Biancavilla (in talare nera) coordinati dal collegio liturgico di Catania, che vestono solitamente in talare paonazza. Ecco spiegata la presenza dei paonazzamenti. Inoltre, in Basilica vi sono due cerimonieri che vestono la talare paonazza in tutte le celebrazioni solenni.
RispondiEliminainfine, per quanto riguarda l'ombrellino: non è stato utilizzato per la distribuzione della Comunione ma solo per prelevare le particole dal tabernacolo e per poi riporle. Lo scatto è relativo proprio a questo momento.
Al di là di tutto, vi confermo che è stata una grande occasione di grazia.
"ho usato l'ironia, ammetto di bassa lega (son musicista, mica comico),"
RispondiEliminaSe l'ironia "fine" fosse appannaggio dei soli comici si starebbe freschi! Anzi purtroppo moltissimi dei comici che passa il conv... il mercato sono assai triviali.
A un buon musicista non può mancare l'ironia: sarebbe un grave limite anche per il proprio lavoro che poi non è altro che quello di dar anima alla partitura infondendo nell'esecuzione sensibilità che comprende un ventaglio di emozioni e sensazioni tra cui c'è anche l'ironia. Son pedante stamattina... chiedo scusa anch'io.
Eh, esatto. So benissimo che i tempi saranno "immani", ma che non saranno "inumani". ;)
RispondiEliminaVorrei solo far notare che non sarò stato e non sarò l'ultimo "ricercatore" che passa di qui. Forse non tutti si "mostreranno" in molte sfaccettature come faccio io, ma chi entra in un sito come questo (e ci resta più di 2 messaggi), qualcosa di "buono" starà pur cercando.
Non dovete essere certo voi a "camminare" per lui, ma sicuramente cogliere - come in questo caso! - la sua difficoltà e spornarlo a continuare, a persistere, in quella difficoltà, anche se non sarà certo facile per voi. Grazie a tutti.
Difatti l'ironia raramente mi difetta. L'alta ironia certo è arte a sé stante, mi contento di inserire momenti "ironici" nelle esecuzioni proprio come Costano diceva :)
RispondiEliminachi non ha la Madonna per madre non ha Dio per padre.
RispondiEliminaLa Madonna è colei che fu concepita senza peccato e che mai ne commise uno, benedetta fra le donne, in lei ha operato lo Spirito Santo.
Dispensatrice di grazie che sola trattiene la mano del Figlio.
Grsù è passato attraverso Maria per farsi uomo e noi peccatori per Maria possiamo passare per arrivare a Gesù.
forse vi sfugge che la messa non è del tutto vostra ed è giusto che non la sentiate tale.
RispondiEliminaDunque, o attraverso Maria verso Gesù o nada mas? Inutile nemmeno tentarci?
RispondiEliminaDunque nemmeno vostra.
RispondiEliminaSi, sto dando del voi.
La conferenza ha seguito la Messa. Dopo i 40 gradi della chies eravamo tutti in un bagno di sudore.
RispondiEliminaAbbiamo espressamente dispensato don Bux dall'indossare la talare...!
perchè, secondo lei, la teologia di 2000 anni, derivata dal Magistero inalterabile, aderente al Vangelo, non era adatta ad
RispondiElimina<span>incorporare (...=?...) le esigenze del mondo contemporaneo ?</span>
Mi dispiace che non capisca quanto scrivo; mi dica dove avrei imputato a don Nicola l'uso delle vesti paonazze? Ho scritto da subito il contrario. Se le vesti e le fasce sono un uso locale, come già scritto, bene così.
RispondiEliminaGuardando meglio avevo anche avuto l'impressione che l'utilizzo dell'ombrello fosse avvenuto per il tragitto dal tabernacolo.
Meglio così
Gentile Alessandro,
RispondiEliminagrazie per la risposta, molto razionale, ma solo in parte condivisibile.
Se ne facciamo una questione di temperatura non se ne viene fuori, e l'uso della talare sarebbe del tutto soggettivo.
In Sicilia non la indosserebbe nessuno e in Alto Adige la porterebbero tutti i sacerdoti?
E d'estate le suore sarebbero legittimate a non portrare il velo?
Dal libro "Rapporto sulla Fede" (conversazione fra il card Ratzinger e Vittorio Messori - 1985): il teologo della liberazione Leonardo Boff, fu convocato a Roma e si presentò al card. Ratzinger con il saio da francescano. Ratzinger gli disse: "come sta bene con il saio". Boff rispsose: "da noi in Brasile fa caldo, impossibile portarlo sui mezzi pubblici ecc". Ratzinger replicò: " la gente penserebbe che quel sacrificio viene offerto a Dio"
Con questo non voglio passare per fondamentalista. Tutt'altro. Però ritengo che se anche i "tradiziponalisti" iniziano ad aprire un criterio soggettivo sull'uso della talare, il suo utilizzo, invece di essere ripristinato, andrà definitivamente dimenticato
Filosofia Kantiana, scienze naturali e cosmologiche che avanzano, nuove pretese laicali di stato. Non dico che non è adatta, dico che va probabilmente in certi punti ripensata, senza arrivare a relativizzarla o abbandonarla totalmente allo spirito del tempo della modernità.
RispondiEliminaRingrazio di cuore Don Stefano Carusi che continua: L'UNICO a porre in evidenza la "questione Liturgica". GRAZIE!
RispondiEliminaL'ho detto più e più volte, il Motu Proprio è, dal punto di vista canonico, una porcheria, ma la nota esplicativa e na' porcheria anche dal punto di vista liturgico: cfr. art 19 & Co.
Chi ha aperto gli occhi, utilizzando la retta ragione, l'ha capito gli altri: la maggioranza continuate a ringraziare adorando un rito (del 1962) che è NON conforme alla Tradizione! una sorta di "vitello d'oro" tradizionalista.
Tutti gli "esperti" liturgisti e cerimonieri lo sanno ma tutti fanno finta di niente! Per cui ogniuno degli Istituti con il bollino e/o parroci e frati "tradizionalisti"con la Messa Tridentina fanno un po' quel che vogliono: chi dice il Confiteor prima della Comunione dei fedeli chi no, chi all'Oremus fa l'inchino alla Croce, chi al Messale, ecc. ecc.
Ripeto, è legittimo il Messale del 1969? Ma vorrei porre avanti la questione: è legittima la RIFORMA DELLA SETTIMANA SANTA di Bugnini di Pio XII, è legittima la riforma del calendario di G23??, legittime sono state le mutilazioni delle antichissime "Vigilie" così come delle "odiatissime" ottave?
Coerente fu Lefebvre che disse da subito che il Messale del 1962 faceva assai pena, ma l'abbracciò per compromesso PER COMPROMESSO, concentrando tutta la lotta dal punto di vista teologico-ecclesiologico, e gli altri: LA SAN PIETRO???? che fanno? fanno quel che vogliono (poi vi lamentate degli abusi del messale di P6) e nessuno dice niente... solo Carusi del Buon Pastore per il momento pone la questione EVVIA...
<span>per me le difficoltà sono fatte per uscirne non per trovare qualcuno che sproni a rimanervi, a meno che non si pensi di aver trovato il campo in cui c'è il tesoro e lo si sia 'comprato', nel senso che si è già sposata qualche realtà ritenuta il non plus ultra... </span>
RispondiEliminaIl fatto che si resti più di due messaggi su un sito come questo (cos'è: uno spauracchio questo sito?) può dipendere da una grande capacità di 'mimetizzazione'.
Non dico che sia il suo caso. Ho fatto semplici ipotesi.
<span>Ebbene, Mauro, chi "gesta" il cristiano, per usare un termine gergale abbastanza di moda, è la Madre che ha già dato alla luce il Figlio, intesa sia come Chiesa (Mater et Magistra) che come LA CORREDENTRICE, Madre di Dio e Madre nostra.</span>
RispondiEliminaDa qualche parte si dice che è "la comunità", fatto molto "orizzontale", per nulla Soprannaturale...
Dire la "mia" messa, non indica un "possesso" personale, ma un qualcosa in cui il mio spirito riconosce il Suo Signore e quanto ci ha consegnato fino alla fine dei tempi...
RispondiEliminaSe c'è qualcuno..,lei dice. Ma si rende conto di quel che scrive? Ma dove vive? Ma dove vivo io,allora? Qualcuno? Non qualcuno,ma tanti,e mi vien da dire quasi tutti! Sono stato personalmente testimone di fatti e affermazioni che farebbero cadere lei da quelle nuvole in cui dimostra di vivere! Vuole nomi precisi? Vuole testimonianze certe? Sono pronto a tutto,ma a che servirebbe? Tutto correrebbe come prima: sono realista e guardo sbigottito questa realtà tragica, si vede che sono più informato di lei,che suppongo ottimista. Proprio ieri alla radio diocesana locale un monsignore criticava il culto mariano con il fatto che Maria era una creatura e quindi non degna di venerazione. Lo so,lei dirà che mento e che il codice di diritto canonico bla bla bla
RispondiEliminaUna sera a Radio Maria un abate benedettino,rispondendo a un ascoltatore che gli poneva la questione della messa come sacrificio o come pasto conviviale, se la cavò più da gesuita che da benedettino:" La messa è un pasto...però sacrificale,un banchetto sacrificale". Ma,chiedo io, il sacrificio dov'è? Se la messa è una santa cena in cui si consuma il sacrificio,allora mi dica dove e quando è avvenuto il sacrificio? Sul Golgota, quella volta? E quindi tutto è solo una commemorazione? Se non è luteranesimo questo...
RispondiElimina"comunità": molto qui e ora, adatto al tempo moderno per far ritrovare un cammino. Non è questione di precludere Maria dal cammino, è questione di non inserirla nel principio del cammino.
RispondiEliminaA me si disse: "vuoi camminare? allora prima guarda tua moglie, poi continuità nella vita liturgica, poi cercare di abitare in senso attivo la comunità cristiana e poi, se serve, anche un padre spirituale". Che poi un cammino simile porti anche a Maria è sicuro, è giusto. E magari accorgersi poi che Maria c'è sempre stata può anche essere, ma i cammini non sono tutti uguali e con essi gli incipit dei cammini stessi.
<span> si sorvola sulla materia di fede,e chi lo fa viene definito un droghiere!</span>
RispondiEliminaC'è però qualcosa di inspiegabile.
Da ieri cerco di capire perché abbia messo un droghiere con la III media al bar al posto dei lavoratori citati da San Girolamo nell'Epistula LIII ad Paulinum presbyterum, 7, ripresa quasi integralmente che però si riferiva non alla teologia della S.Messa ma alla scienza che tutti attribuiscono a se stessi, quella delle Scritture: contadini, muratori, fabbri, lavoranti in metallo e in legno, tessitori, gualcherai e in genere quelli che forniscono articoli vari e cose di poco valore, perché la 'nonnetta chiacchierona' sia diventata la zia Pina (anche se santa donna) e siano spariti il 'vecchio rimbambito' (a meno che con questa omissione non intendesse rimarcare che riteneva tale la persona alla quale si rivolgeva) e il 'cavillatore parolaio'.
Qual è la ragione per cui Maria non dovrebbe essere inserita nel principio di qualunque cammino?
RispondiEliminaNon trovo né la logica né la difficoltà. E mi sembra un fatto non solo NON CATTOLICO, ma anche irrazionale, nel senso che è privo del Logos, della ragion d'essere...
<span>Qual è la ragione per cui Maria, la Vergina Santa Madre di Gesù e nostra, non dovrebbe essere inserita nel principio di qualunque cammino?
RispondiEliminaNon trovo né la logica né la difficoltà. E mi sembra un fatto non solo NON CATTOLICO, ma anche irrazionale, nel senso che è privo del Logos, della ragion d'essere...</span>
Si può anche credere di "camminare" ma non sapere dove si sta andando, se mancano i fondamenti Apostolici, che vengono da Cristo. Se lei non li conosce, o qualcuno gliene sta indicando di falsi, prego il Signore e la nostra Madre che glieli facciano trovare.
<span>Caro Mauro, non possiamo trascurare che la Storia della Salvezza ha iniziato il suo compimento dal "fiat" di Maria, cui è seguito quello di Gesù nel Getsemani, ai quali preghiamo di aver la Grazia di unire il nostro.
RispondiEliminaSe non si parte da qui, si può anche tanto parlare di "mistero pasquale" e di Risurrezione, ma saltandone i presupposti, i prodromi indispensabili, non siamo nel "Christus totus" che è la Sua Chiesa (Capo e corpo)...</span>
Caro don Camillo, invece di fare proclami, la prego gentilmente di dimostrarci con argomenti inconfutabili che il rito del 1962 non è conforme alla tradizione. Ci spieghi, grazie.
RispondiElimina<span>mauro</span><span></span><img></img>
RispondiElimina<span>Dunque, o attraverso Maria verso Gesù o nada mas? Inutile nemmeno tentarci?</span>
In un certo senso si perchè da come la stai mettendo giù te(spero di sbagliarmi)neghi delle verità di fede e negarne una equivale a negarle tutte perchè comunque nella tua piccola eresia personale sei fuori dalla Chiesa......
Un "cantante" professionista non è quasi mai un buon cantore di gregoriano (anche se avesse condotto studi specialistici che liturgicamente han poco senso in quanto in genere sono orientati alla filologia, alle ipotesi e alla prassi esecutiva non solesmensi). Brutto affare!
RispondiElimina...è parresìa!
RispondiEliminaCamminante la prego di leggere con attenzione dell'ottimo La riforma della settimana santa negli anni 1951-1956 di don Stefano Carusi sulle modifiche pedestri del Triduo Santo. Lo stesso G23, che editò il suo Messale non celebrò MAI la Settimana Santa imposta da Pio XII in Sa Pietro.
RispondiEliminaCirca poi il resto... spero di poter mettere le mutilazioni operate da Bignini nel Messale del '62 nel dettaglio, ma pregherei don Stefano, certamente più preparato di me, di poterle porgere con più competenza.
Gesta? Mai sentito. Che significa?
RispondiElimina<span>spero di poter mettere le mutilazioni operate da Bignini nel Messale del '62 nel dettaglio</span>
RispondiEliminaSono elencate nel Messale festivo edito nel 2007 da Fede & Cultura.
nemmeno vostra....
RispondiEliminaogni opinione va bene.....la mia come la tua ecc.....
questi sono tipici discorsi da relativista, che rigetta continuamente contro l'interlocutore ogni sua affermazione, ritenendo REVERSIBILE ogni verità, ogni evidenza dei fatti, e guardando tutto come giano bifronte:una doppiezza persistente da cui non solo non vuole uscire, ma a cui vuole condurre tutti, avvolgendo e offuscando tutti i discorsi con il DUBBIO SISTEMATICO, come gli scettici di sempre, che sono sottili nemici della Verità, pronti a impugnarla e rinnegarla ad ogni pie' sospinto.....soprattutto quando si parla di DOGMI DI FEDE !
E a quel punto significa solo una cosa: sono fuori perché non sento interiormente per ragioni che esulano da me (vuoi per educazione mancata, vuoi per devozione mancata, vuoi per tutto quello che vuoi e che presumibilmente non riuscite a cogliere; emi sembra pure giusto...) io mi devo sentire fuori? Dunque non sono cattolico? Lascio tutto? Vado di discesa? Caspita, ditelo prima che davvero la religione è un test come un vecchio vostro post! E anche un test inumano: o 100% o nada mas! FUORI!
RispondiEliminaScusate, ma così non c'è solo incomprensione, ma proprio assenza di voler dialogare.
Per lo meno con chi, ecco, come si dice, è PRATICAMENTE FUORI!
Osservatore, se dico che ho ritrovato la "mia"(pregasi notare le virgolette) Messa di sempre è perchè era la Messa con cui sono stata formata, ero giovane ma era la "mia" Messa prima che mi fosse tolta in modo molto violento, quando l`ho ritrovata ho solo ripreso il filo che mi era stato strappato, mic ha perfettamente descritto il senso del "mia", non sento il bisogno di aggiungere alcunchè, anzi, la ringrazio, e sì, la considero la "Messa di sempre" , quella che trae le sue origini ben prima del Concilio di Trento, ma altri ben più competenti di me potrebbero spiegarglielo, lo ha riconosciuto anche l`allora card. Ratzinger.
RispondiEliminaHo partecipato a diverse Liturgie celebrate da Papa Benedetto, con mons. Guido Marini come cerimoniere, situazione e ricordi particolari e particolarmente forti, ma, "il n y a rien à faire" ..... non sento quella liturgia "mia", e la sentivo veramente estranea quando facevo il mio turismo parrocchiale alla ricerca di una Messa degnamente celebrata, come ho già detto più sopra, <span>forse, dico forse, avrei meno difficoltà con una Messa celebrata in modo strettamente fedele e conforme alla Sacrosanctum Concilium, ma non mi pongo problemi inutili perchè ho ritrovato la "mia" Messa di sempre!
</span>
Dimenticavo...se mi legge ancora oggi...buona notte!
RispondiEliminaNo, non dico che mente. Dico solo che se il mons in questione dice cose contrarie all'insegnamento della Chiesa (sintetizzate nel CCC), questi esprime una sua opinione personale che non ha niente a che vedere con la fede.
RispondiEliminaAd maiora
Legga il n. 1362-1370 del CCC e avrà le risposte che vuole. Preciso che l'abate in questione, Padre I. Scicolone, non ha mai negato o sminuito il sacrificio di Cristo e la risposta che ha dato è corretta.
RispondiEliminaLei ha scritto: "<span> E quindi tutto è solo una commemorazione? Se non è luteranesimo questo...</span>" Sì è luterana la sua domanda, ma è solo la sua domanda ad esserlo, non la risposta del'abate.
Ad maiora
<span> Caspita, ditelo prima che davvero la religione è un test come un vecchio vostro post! Da quello che mi risulta, nessuno dei blogger ha detto che la religione è un test: quello, lo sta' dicendo lei! </span><span>Scusate, ma così non c'è solo incomprensione, ma proprio assenza di voler dialogare. Penso che se c'è incomprensione, ci sia più da parte sua, visto che lei è un sordo che non vuol sentire le spiegazioni e i consigli altrui e mi dica anche come si può "dialogare" con uno come lei che continua a spararne davvero grosse! Spiegare le cose a lei e quindi, "dialogare", a mio avviso, è tempo sprecato. ...</span><span><span>ma proprio assenza di voler dialogare.</span></span><span><span> Per forza: con certe sue uscite cosa si aspetta? </span></span><span>Per lo meno con chi, ecco, come si dice, è PRATICAMENTE FUORI!</span> Bravo, ben detto: lei è PRATICAMENTE FUORI, in tutti i sensi!
RispondiEliminaBravissimo Sic, sono d'accordo con te! Hai fatto un'ottima descrizione di Mauro.
RispondiEliminaQui c'è chi direbbe leggendo una simile frase: "come si permette di dire come sono io, chi sono io ecc ecc"
RispondiEliminaMa non sono io questo, pertanto prendo atto di questa mia buona descrizione. :)
Cara Luisa,
RispondiEliminagrazie per la sua risposta, che accetto e rispetto "toto corde". Sia nel contenuto (avevo comunque percepito il signifcato che lei dà all'espressione "sua messa") sia nella sua dimensione umana (che apprezzo ancora di più). Di questo le dico GRAZIE.
Io qui dentro - lo ammetto - mi sento meno definito di altri.
Spesso valuto con il mio "sentire", con quanto il cuore e la pancia mi suggeriscono, più che con conoscenze approfondite (che non ho) in teologia, in storia della liturgia ecc.
E mi chiedo chi sono io per giudicare Papi, Cardinali, concili, ecc.
Ora vado di fretta, ma appena avrò più tempo scriverò qualche altra mia riflessione e vedremo cosa ne pensa.
Magari in occasione della prossima - speriamo imminente - nomina del successore di mons Génoud.
Cordialità.
Benissimo Mauro, grazie per avermi citato il blog dove è stato fatto questo test! Di molte cose da lei riportate, sono d'accordo, ma non sono d'accordo su questa: <span>"mettere la verità prima della persona è l'essenza della bestemmia". Secondo me, invece, sarebbe bene mettere la verita' prima della persona, perchè Dio (che è al PRIMO posto) è la VERITA'. Anche in tante cose che lei ha scritto, non c'è VERITA', perciò, quello che lei ha riportato sopra, vale in primis per lei.</span>
RispondiEliminaBuon cammino anche a lei.
Spero per lei, che non sia veramente così come è stato descritto, ma dai discorsi che ha fatto, non si direbbe...
RispondiEliminaHa ragione. A volte penso che "Dio è amore", scordandomi che sia anche Verità. Ma "la verità... che cos'è la verità?"
RispondiEliminaPerò vede che ci ricasca? Va beh dai.
RispondiElimina"io sono come sono"
"e cerca di cambiare"
"ecco sono cambiato"
"ecco che non sei più quello di una voltaaaa!"
si, è ironia ed è pure cantata :) a presto!
<span>Mauro, cerca il Signore con cuore sincero e, se vuoi, appropriati del Rosario oppure solo dell'Ave Maria, dove c'è tutta la Storia della Salvezza, senza aspettare tempi procrastinati non si sa da chi e vedrai che non sei FUORI da niente...
RispondiEliminaMi permetti di donarti qualche indicazione? Perdona la lunghezza, ma cerca di andare fino il fondo e che il Signore ti accompagni.
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Dopo il saluto dell’angelo: “Rallegrati (il verbo della gioia messianica), o piena di grazia, il Signore è con te”, a differenza di Mosè, Maria non discute, non mostra dubbi o perplessità; rimane “turbata”, entra cioè in un profondo atteggiamento di “timore” nel senso di venerazione e rispetto alla Presenza di Dio e con semplicità “si domanda che significato abbia tale saluto”.
La fanciulla figlia di Sion sa già che la stessa formula “il Signore è con te” è densa di implicazioni forti e coinvolgenti. Quando l’angelo le rivela “Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo Regno non avrà fine”, Maria sa bene cosa significa quel che le viene detto e, dimostrando di essere in dialogo con il suo Signore nel quale ha da sempre riposto tutta la sua fiducia, dialogo pieno di intelligenza e di confidenza, chiede soltanto il “come” il Signore avrebbe operato.
È, insieme, un segno di grande consapevolezza e disponibilità a collaborare al meglio, in totale fiducia, sapendo che alla sua povertà di creatura supplisce la Grazia immensa del Signore. Ed ecco la sua risposta attraverso la quale inizia l'introduzione dell’umanità nel Regno, nella “creazione nuova”, che troverà il suo compimento nell’ottavo giorno, il primo dopo il sabato (Giovanni 20,19), il giorno della Risurrezione: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”, che ribalta per sempre un tragico antico “non serviam”...
Il fatto che l'Ave Maria sia in gran parte composta da brani della Scrittura la rende ancor più solenne e radicata della Tradizione. Ma non è certo questo il suo pregio principale. Recitando, facendo nostre, immergendoci nelle parole di questa preghiera e nel loro significato, non facciamo altro che 'entrare' in uno dei casi esemplari di 'chiamata' contenuti della S. Scrittura e raccoglierne i frutti. Vi sono presenti tutti gli elementi: Annuncio, dialogo, promessa divina, risposta, evento salvifico corrispondente alla chiamata.
Ovvio che quando si tratta di preghiere, escludiamo la loro 'ripetizione' meccanica, che non è altro che guscio vuoto di parole al vento, che può sfociare nel devozionismo o nella superstizione; degenerazioni o pecche dalle quali la Chiesa ha sempre insegnato a guardarsi e, nel pregare l'Ave Maria, pensa che ti stai rivolgendo ad una persona viva reale, che non vedi, ma che ti guarda e ti accoglie con occhi e cuore di Madre, a cui il Signore sulla Croce ha detto: "Donna ecco il tuo figlio". E al discepolo: "Ecco la tua madre" e che quel che pronunci è parola viva, piena di un senso meraviglioso che piano piano ti si aprirà in tutta la sua Bellezza, perché nel corso della Storia è accaduto nel momento dellAnnunciazione e dell'Incarnazione e accade di nuovo ogni istante per ogni anima credente.</span>
<span>Questa è Tradizione e qui c'è la Verità, che è una Persona, il Signore per noi Nato Morto Risorto, Asceso al cielo da dove continua a donarci il Suo Spirito, che rende viva e Una e Santa e Cattolica e Apostolica la Sua Chiesa, che è anche Romana...</span>
RispondiEliminaLetto, Grazie. Solo una cosa:
RispondiElimina<span><span>pensa che ti stai rivolgendo ad una persona viva reale, che non vedi, ma che ti guarda e ti accoglie</span></span>
ecco, io penso questo di Gesù... intanto grazie ancora.
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RispondiEliminapoi non capisco perché non hai detto che lo pensi anche della Sua e nostra Madre...
RispondiEliminaCaro Mauro, non basta pensare questo di Gesù, potrebbe essere solo 'sentimentalismo'. Quello che devi pensare di Gesù, ma soprattutto SAPERE e decidere di conseguenza, è il fatto che Gesù è Colui che continuamente ti dà la vita perché ha già dato la sua in espiazione dei tuoi peccati e per questo, se Lui accoglie te, tu per essere salvato devi accogliere Lui. Accogliere Lui significa lasciarsi perdonare, ma soprattutto trasformare dalla sua Grazia e poter rispondere con la vita perché, se è vero che siamo peccatori non lo siamo inesorabilmente e nessuna appartenenza ci può salvare se, in Cristo Signore, non realizziamo il Progetto che il Padre ha per ognuno di noi, osservando i suoi comandamenti. Potremmo sforzarci di farlo come “opere della Legge”, ma non ne saremmo mai capaci da soli. Invece noi cristiani compiamo le "opere della Fede" - cioè sempre l'osservanza dei comandamenti - però non per senso del dovere, ma come conseguenza dell’accogliere Cristo, il che gli consente di scrivere indelebilmente nel nostro cuore e nella nostra anima ciò che Lui è... il resto è tutto conseguenza e avviene nella Chiesa, che Lui ha voluto e costituito per questo, attraverso i Sacramenti (quelli autentici, non quelli annacquati).
RispondiEliminaProbabilmente ha ragione, ma Palestrina vola alla grande con i miei amici! ;)
RispondiEliminaConcordo con Antonello; personalmente non ho mai messo in dubbio la validita' della Messa NO (tranne nei casi limite in cui il Sacerdote celebra ai limiti dell'eresia, spesso cadendoci dentro); nemmeno i sacerdoti della FSSPX, che entrando in una chiesa modernista fanno genuflessione al Tabernacolo (quando e se lo trovano).
RispondiEliminaIl nocciolo della questione e' proprio il sapore squisitamente PROTESTANTE della Messa NO, del quale nessuno puo' accusare di buona fede i loro inventori; e' stata comprovata l'intenzione di PROTESTANTIZZARE la Messa, e le conseguenze sono state la protestantizzazione della Dottrina Cattolica postconciliare.
Questo e' il male che il Santo Padre vuole rimuovere cercando di "tridentinizzare" la Messa NO; la vedo come una tappa "intermedia" propedeutica alla comprensione della Messa Tridentina, anche se sarebbe meglio passare direttamente alla Messa Antica senza Messe di Paolo VI "travestite" da Messe Tridentine, ma tant'e'...
Perche non analizzare il nom sulla base del concilio di Trento?questo concilio non e stato mai abrogato.e' ancora valido ma ignorato.Qualche furbacchione specie tra il clero afferma che sarebbe' stato abrogato o emendato dal vat 2 ma niente di piu' falso .SI ricorda a rigor del vero la sostanziale differenza tra i 2 concili;il primo dogmatico dottrinale il secondo pastorale.Paolo sesto stesso nei suoi documenti e atti durante e dopo il concilio VAT2 rimanda spesso al concilio di Trento.Questo concilio commina la scomunica a:chi pronuncia il canone consacratorio a voce alta(si ogni volta che un prete consacra avoce alta incorre nella scomunicama tanto loro minimizzano)a chi nega ilvalore del Sacrificio Eucaristico COME espiatorio e propiziatorio(art 7 IGMR 1969 anche se emendato i suoi orrori sono sotto gli occhi di tutti)a chi introduce nuove preci consacratorie e specialmente vieta ai laici di toccare l' Eucarestia .Si pensi ad accoliti e ministri straordinari e comunione sulla mano per capire SI LEGGANO BENE I CANONI DEL CONCILIO DI TRENTO
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