Post in evidenza

Card. Müller: i sette peccati contro lo Spirito Santo: una tragedia sinodale

Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’autorevolissima riflessione  del card. Gerhard Ludwig Müller, Prefetto emerito della Congregazione ...

mercoledì 20 aprile 2011

I tradizionalisti? Devono essere più proficui.

"Ecco, io ti servo da tanti anni, non ho mai trasgredito ad un tuo comando e tu non mi hai mai dato neppure un capretto per fare festa con i miei amici" (Lc 15:29). E' di certo umanamente comprensibile la reazione stizzita del fratello maggiore nella parabola evangelica del figliol prodigo. Ma non tutto ciò che è umano risulta accettabile per chi si professa cristiano. Ed è indubbio, se non è così vorrei essere smentito, che parecchio di tale spirito trapela, non sempre soltanto tra le righe, in molti interventi di taluni esponenti delle congregazioni "Ecclesia Dei" quando si cimentano ad analizzare la tematica dei colloqui teologici fra la FSSPX e le autorità romane. Si respira infatti spesso un malcelato fastidio per l'importanza attribuita dal S. Padre a tali colloqui, una mal dissimulata speranza che essi falliscano e un senso di scavalcamento "a destra" reperibile anche in taluni movimenti laicali di antica osservanza lefebvriana. E pensare che, a differenza del personaggio evangelico, anche alcuni istituti come il Buon Pastore, secondo il loro attuale orientamento ecclesiale, sono stati anch'essi dei "figliuoli prodighi" per circa diciassette anni! Viene allora ancor più spontanea la similitudine con la nota favola esopica della "volpe e l'uva". Già; visto che a noi un tale onore non è stato concesso, è meglio delegittimare lo strumento ed auspicarne l'inutilità. Tutto ciò però, oltre che poco edificante, presenta indubbiamente un retrogusto di "piccola bega da condominio" di insignificante lite di orizzonte ristretto e, in fin dei conti, attrae poco i fedeli tradizionalisti. E' ben vero che anche la FSSPX, specialmente in Francia, spesso non si dimostra tenera nei confronti degli "Ecclesia Dei". Gli argomenti addotti dai lefebvriani duri e puri però, seppur a volte esagerati, si riferiscono ad argomenti di portata generale: la Fede, la morale, la liturgia, questioni, in altre parole, assai meno di bottega. Ma perchè, in fin dei conti, agli istituti "Ecclesia Dei" è stata negata, fino ad oggi, la possibilità di accedere ai colloqui teologici? Perchè inoltre, e la qual cosa affligge molto tali congregazioni, non è stato loro concesso di avere vescovi propri? Alla prima domanda è relativamente facile rispondere. Visto che lo scopo dei colloqui è quello di trovare un accordo dottrinale fra la FSSPX e Roma, non ha senso che vi prenda parte chi un accordo lo ha già raggiunto a suo tempo. La seconda questione risulta più complessa. L'idea che si ricava da alcune indiscrezioni ed impressioni personali è che il mondo "Ecclesia Dei" appaia, almeno agli occhi della Curia romana, eccessivamente frammentato, poco coeso al proprio interno ed animato da troppe rivalità di carattere personalistico. In altre parole, inaffidabile. Non so se tali impressioni siano giustificate e fino a che punto. Certo si tende assai più di frequente a porre l'accento degli osservatori sulle supposte divisioni interne della FSSPX ma tale struttura, al di là dei desideri malevoli, in fin dei conti, si dimostra assai più solida e disciplinata di altre realtà. In conclusione di queste mie semplici considerazioni vorrei precisare che non mi sento avversario degli Istituti "Ecclesia Dei". Comprendo le ragioni, senz'altro nobili, per cui alcuni di essi sono nati. Non ho difficoltà a riconoscere loro alcuni meriti come quello di essere, tranne poche eccezioni, riusciti a difendere la Liturgia Tradizionale quando molti prevedevano un loro graduale "assorbimento" nella cosiddetta forma ordinaria. E' innegabile tuttavia che la loro battaglia, ammesso che ci sia, può essere portata avanti con armi spuntate e sostanzialmente poco efficaci. Sono infatti completamente soggetti all'autorità dei Vescovi e, chi si azzarda a dissentire, rischia di essere cacciato o quanto meno emarginato. Noto altresì una difficoltà ad emanciparsi completamente dal proprio passato ed a pensarsi a prescindere dalla questione FSSPX. La cosiddetta sindrome del transfuga condiziona ancora troppo tali congregazioni. Sembra che molti loro esponenti, anche a distanza di decenni, si sentano ancora preoccupati soprattutto di giustificare, di fronte a sè stessi ed ai fedeli, le scelte che li portarono a separarsi, a suo tempo, dalla Fraternità. Il tempo probabilmente rimarginerà anche queste ferite dolorose. Bisognerebbe però fare uno sforzo già da adesso. La S. Chiesa ha infatti bisogno di tutti ed i tradizionalisti hanno il dovere di usare le proprie energie in modo più proficuo. .

Marco BONGI

36 commenti:

  1. La parabola del figliol prodigo non c'entra un fico!

    RispondiElimina
  2. Sul blog di Tornielli stamattina:

    Le resistenze al motu proprio Summorum Pontificum, con il quale nel 2007 Benedetto XVI volle liberalizzare la messa antica, concedendo ai parroci di celebrarla in presenza di un gruppo stabile di fedeli, senza il bisogno di una speciale autorizzazione del vescovo, raggiungono livelli di guardia. ....

    per continuare a leggere

    http://2.andreatornielli.it/?p=1374

    RispondiElimina
  3. La diversità e il gran numero di congregazioni Ecclesia Dei rappresentano una ricchezza per la Tradizione e per la Chiesa, altro che storie. Gli istituti Ecclesia Dei sono e devono sentirsi fratelli tra loro, accomunati dall'unico obiettivo di riportare la Chiesa sull'alveo della tradizione. Tutto il resto sono mere speculazioni e tentativi di seminare zizzania. L'assenza di vescovi nelle congregazioni Ecclesia Dei è da considerarsi una carenza, a cui si spera che in futuro il Papa ponga rimedio. La non necessità di colloqui dottrinali tra Roma e questi istituti è giustificata dal fatto che la Dottrina ufficiale della Chiesa non è mutata sostanzialmente dopo il concilio, per cui essi possono legittimamente e coerentemente continuare a professare la teologia tradizionale di sempre.

    RispondiElimina
  4. la fsspx non se n'é andata per "dilapidare i suoi beni con le prostitute"  cio' che fanno da anni molti progressisit da dentro, ma per preservare la purezza dottrinale e liturgica dall'ambiente malsano che in francia prima (un po' ovunque poi, per ultimo anche in italia) erode la chiesa.

    RispondiElimina
  5. Ahinoi, ahinoi , misere me, povero fedele che cerca di riallacciarsi alla Tradizione, vedere queste cose umane, troppo umane, laddove la buona battaglia necessiterebbe di uno slancio a prescindere da ogni cosa, che proviene solo dal cuore.
    Ma va bene così, mi e spero ci aiuta a non inorgoglirci troppo, visto che noto che spesso più che una giustificata felicità nell'essere umili servi della Tradizione, si tende ad insuperbirsi al motteggio "NOI SI CHE SIAMO ecc. ecc. ecc."

    Il mio modesto sogno e desiderio? Che gli Ecclesia Dei siano i veri traghettatori della FSSP all'interno della Chiesa e non spettatori arrivati in ritardo che si mettono in fondo al cinema perchè non hanno trovato posto a sedere.

    RispondiElimina
  6. "Gli istituti Ecclesia Dei sono e devono sentirsi fratelli tra loro, accomunati dall'unico obiettivo di riportare la Chiesa sull'alveo della tradizione. " Anch'io la penso così, ma spesso si deve tristemente constatare che i fratelli son coltelli....
    Personalmente ho avuto modo di conoscere sacerdoti della FSSPX pur frequentando costantemente altri che sono ED (ma non derivati per scissione dalla fraternità) e posso sinceramente dire che non si notano differenze sostanziali a livello di liturgia, nello stile di vita né nella dottrina.
    Credo che ognuno in questa storia abbia un ruolo; come nella grande battaglia di Lepanto la flotta è composita -e a volte vittima di tensioni, incomprensioni o addirittura accenni d'insubordinazione- e le forze sono impari, ma....

    RispondiElimina
  7. In pratica per il signor Marco Bongi i mali nel mondo della Tradizione vengono da quei cattivoni degli istituti Ecclesia Dei, falsi tradizionalisti scampati per miracolo alle reti dei Vescovi normalizzatori, che non fanno altro che rodersi di invidia delle speciali cure che il Papa ha per la FSSPX: veramente obiettivo ed oggettivo! 
    Ci si portino le prove di questo "malcelato fastidio da fratello maggiore del figliol prodigo",  Se qualche sacerdote Ecclesia Dei si rode di qualcosa, forse piuttosto è a causa di tristi episodi come i consigli ai fedeli della San Pio X di non frequentare le messe "indultiste". 
    Forse è duro da ammettere, ma c'è chi lavora sodo già da tempo cum petro e sub petro, mentre qualcun altro vorrebbe l'esclusiva della Tradizione e intanto fa come gli pare. Cominciamo a tenere un po più in alta stima quei tantissimi sacerdoti che si fanno in quattro <span>nonostante i vescovi ma in obbedienza ad essi</span>. Scusate lo sfogo, sono un assiduo lettore che raramente commenta ma che non riesce a capire come non si parli mai abbastanza qui dentro di chi la Tradizione, <span>nella</span> Chiesa, la stà già salvando.

    RispondiElimina
  8. <span>la Tradizione,<span>nella</span> Chiesa, la stà già salvando.</span>
    Sta salvando<span> FORSE</span>  (fino a quando sarà concesso) qualche mera FORMA  liturgica, ma ridotta ad articolo sullo scaffale del supermarket modernista. 
    Quando lasceranno questa valle di lacrime, temo che le sorperse che troverete, saranno ben maggiori di quelle che troverò io.

    RispondiElimina
  9. Ecco ancora un articolo del Sig Bongi senza senso perchè partendo da presupposti falsi e da processi di intenzione basati sul nulla arriva ad una problematica inesistente e a delel conclusioni false.
    Il presupposto di base totalmente sballato è il fatto di assumere che avere i "colloqui" dottrinali coll'ex-Sant'Uffizio sia un onore, mentre invece è una vergogna, visto che vuol dire che ci sono dubbi seri sull'ortodossia degli insegnamenti e delle prese di posizione di chi vi è sottomesso, in questo caso della FSSPX. A comprova v'è il discorso del Santo Padre che ha ben precisato che asseconda del risultato di questo scrutinio dalla CDF la FSSPX avrà o non avrà una posizione canonica nella Chiesa.
    Gli Istituti Ecclesia Dei sono assolutamente, completamente e perfettamente cattolici: non hanno quindi bisogno di farsi guardare le pulci in testa dalla legittima Autorità come accade con la FSSPX.
    Il processo di intenzione del Sig Bongi è poi completamente gratuito affermando una gelosia da parte di questi istituti: personalmente non ho <span>mai</span> letto niente di tutto ciò mentre INVECE ho letto molte procherie contro questi istituti da parte della FSSPX.
    Quale è il fine del Sig Bongi con questo articolo senza capo ne coda? A me sembra solo quello di portare ancora una volta altri elementi di divisione, come il diabolos che va a seminare loglio nei campi.
    Ormai è chiaro per tutti quanto la FSSPX sia di nuovo in una dinamica di autoesclusione dalla Chiesa non avendo passato il "test" delle "discussioni" dottrinali, come lo provano le sue rinnovate bestemmie contro le Sante Cose della Chiesa che sono i Beati ed il Santo Magistero, come lo provano le differenti affermazioni ereticoidi ormai sparate su quasi ogni loro pubblicazione od omelia pubblicata in rete.
    Tocca a me fare un processo di intenzione ( spero che mi si scuserà): non sarà che il Sig Bongi vuole dividere i cattolici fedeli alla Tradizione alfine di cercare di ingrossare il numero dei simpatizzanti FSSPX cercando di mettere gli istituti Ecclesia Dei in cattiva luce con argumenti di basso conio come presunte invidie? 
    Eppoi una domanda alla Redazione di MIL: perchè date corda a chi divide invece di unire? a chi cerca la critica negativa invece di chi cerca metodi costruttivi?
    In Pace

    RispondiElimina
  10. <span>Eppoi una domanda alla Redazione di MIL: perchè date corda a chi divide invece di unire? a chi cerca la critica negativa invece di chi cerca metodi costruttivi?  </span>

    senti chi parla!

    RispondiElimina
  11. Attenzione, ci  sono, grosso modo, tre tipi di clero che celebra iuxta traditionem: a.FSSPX, b.ED, c.Diocesani indultisti o motupropristi.
    Per quanto riguarda le categorie sub a. e b. la formazione è tradizionale (anche se talvolta qualche sbavatura è ravvisabile); il clero diocesano che si avvale individualmente della "liberalizzazione" più recente è veramente eroico: in quanto si trova a fare i conti con una realtà avversa e quasi sempre in solitudine, deve fare i conti con una liturgia o di lontana memoria personale o da imparare di sana pianta; si trova al contempo costretto a cercare appoggio -anche "liturgico" - tra i fedeli che devono impegnarsi pure loro con sforzo e serietà. Purtroppo tra questa eroica categoria di sacerdoti talvolta è spuntato qualche doppiogiochista, magari piazzato a spregio dalla Curia avversa... In questo caso la FSSPX fa bene a non mostrar fiducia; negli altri casi, magari con assoluta discrezione, è bene che i contatti si tengano e si curino nello spirito di cristiana fratellanza. 

    RispondiElimina
  12. Simon, 

    MIL ha sposato questa linea e c'è poco da fare. O si accetta di combattere la buona battaglia consci di questo fatto o è inutile lamentarsi. Venire qua non è obbligatorio. Ho appena bisogno di dire che considero la FSSPX una vera iattura da ormai 30 anni. Il buone cose che Lefevbvre aveva fatto vivono negli istituti Ecclesia Dei, e comunque ci sono realtà che con Lefevbre non c'entrano nulla, come i Francescanni d. Immacolata (e speriamo che non si facciano trascinare fuorii strada dai "grandi teologi della scuola romana" e dai professorini tuttologhi).

    Per colpa della FSPPX siamo inchiodati all'immagine dei settari passatisti tutti quanti, per colpa loro siamo inchiodati al Messale menomato del 1962 - ma Lefebvre era pronto ad accettare persino quello del '65 - per colpa della FSPPX e di qualche anima nera di Curia siamo inchiodati a questi inuitili "colloqui" che non porteranno a un tubo mentre le tante comunità ED languiscono in disparte come figliastri che che stanno tra le scatole ma se ne farebbe volentieri a meno. E per cosa? Per dare una ribalta alla vanità di 4 incompetenti che ce l'hanno fatta a vestirsi da vescovi intortando un vecchio leone che meritava ben più gloriosa fine che quella dello scismatico. Per dare a questi irresponsabili l'aura della "vera Chiesa" contro "Roma" e a noialtri quella dei "collaborazionisti" minorati. Per continuare a tagliare le gambe all'ED che non si sa che debba fare perchè tutto sembra appeso alla soluzione di questi "colloqui" inutili e alla lunga dannosi, perchè finiranno per irrigidire sia i matti di Econe che i modernisti in Curia, e chi ci rimetterà saremo noi che non pensiamo che il Papa sia peggio di Lutero come dice de Gallareta.

    Ma lo sentite come parla questo povero scismatico? La battaglia dei tradizionalisti fedeli al Papa ha "le armi spuntate" perchè accettiamo l'autorità dei vescovi? Noi ci siamo "separati" dall Fraternità???? Semmai voi vi siete separati dall Chiesa - e quindi da Cristo - e noi abbiamo scelto di restarle uniti! Econe è tutta bella compatta e noi invece siamo divisi? Anche la folla del Crucifige era bella compatta, basta qualche mestatore e a dire peste e corna di chiunque ci vuole poco. E' il sacrificio quotidiano per amore della Chiesa e non di se stessi che è difficile. 

    Altro che figliol prodigo che sciupa il tesoro nei postriboli: quelli siamo noi, semmai! Loro sono il postribolo!

    RispondiElimina
  13. <span>Simon,   
     
    MIL ha sposato questa linea e c'è poco da fare. O si accetta di combattere la buona battaglia consci di questo fatto o è inutile lamentarsi. Venire qua non è obbligatorio. Ho appena bisogno di dire che considero la FSSPX una vera iattura da ormai 30 anni. Il buone cose che Lefevbvre aveva fatto vivono negli istituti Ecclesia Dei, e comunque ci sono realtà che con Lefevbre non c'entrano nulla, come i Francescani d. Immacolata (e speriamo che non si facciano trascinare fuorii strada dai "grandi teologi della scuola romana" e dai professorini tuttologhi).  
     
    Per colpa della FSPPX siamo inchiodati all'immagine dei settari passatisti tutti quanti, per colpa loro siamo inchiodati al Messale menomato del 1962 - ma Lefebvre era pronto ad accettare persino quello del '65 - per colpa della FSPPX e di qualche anima nera di Curia siamo inchiodati a questi inutili "colloqui" che non porteranno a un tubo mentre le tante comunità ED languiscono in disparte come figliastri che che stanno tra le scatole ma dei quali si farebbe volentieri a meno. E per cosa? Per dare una ribalta alla vanità di 4 incompetenti che ce l'hanno fatta a vestirsi da vescovi intortando un vecchio leone che meritava ben più gloriosa fine che quella dello scismatico? Per dare a questi irresponsabili l'aura della "vera Chiesa" contro "Roma" e a noialtri quella dei "collaborazionisti" minorati? Per continuare a tagliare le gambe all'ED che non si sa che debba fare perchè tutto sembra appeso alla soluzione di questi "colloqui" inutili e alla lunga dannosi, perchè finiranno per irrigidire sia i matti di Econe che i modernisti in Curia, e chi ci rimetterà saremo noi che non pensiamo che il Papa sia peggio di Lutero come dice il gran dottore della Chiesa de Gallareta.  </span>
    <span>
    Ma lo sentite come parla questo povero scismatico? La battaglia dei tradizionalisti fedeli al Papa ha "le armi spuntate" perchè accettiamo l'autorità dei vescovi? Noi ci siamo "separati" dall Fraternità???? Semmai voi vi siete separati dall Chiesa - e quindi da Cristo - e noi abbiamo scelto di restarle uniti! Econe è tutta bella compatta e noi invece siamo divisi? Anche la folla del Crucifige era bella compatta, basta qualche mestatore e a dire peste e corna di chiunque ci vuole poco. E' il sacrificio quotidiano per amore della Chiesa e non di se stessi che è difficile.   
     
    Altro che figliol prodigo che sciupa il tesoro nel postribolo: I figli ritornati - e in molti casi mai andati via - siamo noi che amiamo e obbediamo al Papa come ogni cattolico degno del nome, semmai! Loro sono il postribolo! Attraente, scintillante, molto glamour. Poi c'è da pagare il conto.</span>

    RispondiElimina
  14. veramente sofista questa requisitoria!

    RispondiElimina
  15. Il Papa non abita ad Econe.

    RispondiElimina
  16. Concordo pienamente!

    Così disse un certo Gesù di Narareth:

    <span> "Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare".
    </span>

    RispondiElimina
  17. "Concittadino" + ospite senza nick ...però che bella coppia! Attraente, simpatica, glamour, elegante, serena, pacata, un vero esempio di equilibrio, edificante!

    RispondiElimina
  18. Il mio "concittadino" molto in verve ha scritto:
    <span> "Ormai è chiaro per tutti quanto la FSSPX sia di nuovo in una dinamica di autoesclusione dalla Chiesa non avendo passato il "test" </span><span></span> =-O :-D dell<span>e "discussioni" dottrinali,  </span> =-O <span> come lo provano le sue rinnovate bestemmie </span> =-O co<span>ntro le Sante Cose della Chiesa che sono i Beati ed il Santo Magistero, come lo provano le differenti affermazioni ereticoidi  </span> =-O orma<span>i sparate su quasi ogni loro pubblicazione od omelia pubblicata in rete." </span>
    Altro suo alto pensiero: i colloqui sarebbero una vergogna! =-O Una vergogna?
    Chissà che cosa ne pensa il Santo Padre, che da sempre, anche da cardinale, non ha mai cessato di conservare, alimentare e coltivare le relazioni con la FSSPX, che ha ricevuto da subito Mons. Fellay nell`agosto 2005, che ha concesso quei colloqui , che ha tenuto ad arrogarsi la decisione finale.
    Una vergogna!?! Ma fammi il piacere!

    RispondiElimina
  19. <span>Il mio "concittadino" molto in verve ha scritto:  
    <span> "Ormai è chiaro per tutti quanto la FSSPX sia di nuovo in una dinamica di autoesclusione dalla Chiesa non avendo passato il "test" </span><span></span> =-O :-D dell<span>e "discussioni" dottrinali,  </span> =-O <span> come lo provano le sue rinnovate bestemmie </span> =-O co<span>ntro le Sante Cose della Chiesa che sono i Beati ed il Santo Magistero, come lo provano le differenti affermazioni ereticoidi  </span> =-O orma<span>i sparate su quasi ogni loro pubblicazione od omelia pubblicata in rete." </span>  
    Altro suo alto pensiero: i colloqui sarebbero una vergogna! =-O Una vergogna?  
    Chissà che cosa ne pensa il Santo Padre, che da sempre, anche da cardinale, non ha mai cessato di conservare, alimentare e coltivare le relazioni con la FSSPX, che ha ricevuto da subito Mons. Fellay nell`agosto 2005, che ha concesso quei colloqui , che ha tenuto ad arrogarsi la decisione finale.  
    Una vergogna!?! Ma mi faccia  il piacere!</span>

    RispondiElimina
  20. Belli questo dotti e profondi commenti della nostra pariglia femminina.

    RispondiElimina
  21. ma tu infatti non combatti la stessa battaglia della FSSPX, saranno proprio loro a distinguersi da te, Ospite. Chi ti vuole???

    RispondiElimina
  22. Tirando per i capelli tutto c'entra con tutto...

    RispondiElimina
  23. Gli agli istituti ED puzzano di gomitata alla concorrenza.

    RispondiElimina
  24. E chi vuole te, Ospite che crede di combattere la "battaglia della FSSPX". Sei ridicolo, vattene alla curva sud con il bandierone, povero beota!

    RispondiElimina
  25. da brava dimostra il sofismo mic invece di scrivere scempiaggini :-D

    RispondiElimina
  26. FORSE HO TROVATO L'ARTICOLO CHE HA FATTO ARRABBIARE Il SIG. BONGI.....

    "Trattare la Fraternità da "figliol prodigo" è offensivo della fraternità" secondo Disputationes theologicae, ma la Fraternità cambi strada....


    <span>"Non abbiamo affatto scordato la parabola del “figliol prodigo”, cui il padre riserva la più festosa accoglienza, tant’è che avevamo scritto che <span>se la FSSPX farà onestamente l’accordo tutti l’aspettiamo a braccia aperte</span>: vien da chiedersi se i nostri critici hanno letto quello che criticano, oppure se alcuni ad arte gettano fumo negli occhi. </span><span><span>Semmai questa parabola ci sembra offensiva della Fraternità</span>, poiché essa non è uscita dalla Chiesa né deve scusarsi – il linciaggio subito da Mons. Lefebvre non fu giusto – per ogni sofferenza patita quando era relegata “fuori casa”. Abbiamo sempre sostenuto infatti che questo stato di cose, per un certo tempo, fosse giustificato; esso era realmente coperto dallo “stato di necessità”, il quale - per definizione - non dura all’infinito. <span>Del figliol prodigo invece dovrebbe assumere almeno l’atteggiamento umile e filiale verso il Papa e sconfessare pubblicamente alcune affermazioni, soprattutto le aberranti teorie eucaristiche dell’abbé de Caqueray e le accuse violente al Santo Padre di Mons. Tissier</span>. Ci si obietterà che la maggior parte dei sacerdoti della Fraternità non condivide questi deliri. Benissimo. Allora <span>che la parte romana della Fraternità trovi il coraggio d’esprimersi</span> <span>e di smentire tali farneticanti affermazioni</span>. Finora nessuna voce pubblica si è levata contro <span>l’inconcepibile dottrina che nega, ipso facto, la “communicatio in sacris” con gli Istituti Ecclesia Dei</span> (<span>link</span> all'articolo). Il punto è che l’eventuale ritorno, per così dire, l’eventuale accordo, avvenga nella verità. Se realmente si crede al suo primato.</span>
    http://disputationes-theologicae.blogspot.com/

    RispondiElimina
  27. Di solito al rilievo di Ridiculus il fanatico fondamentalista risponde: carità è colpire l'errore a costo di essere duri con l'errante. E' una posizione farisaica, ça va sans dire, ma è molto in voga tra i fondamentalisti di tutte le religioni, maomettani, indù, cristiani, ebrei. In questo modo ci si concede il lusso di picchiar duro, anche sotto la cintola, nella presunzione di assolvere a chissà quale missione salvifica. E' la mentalità che portò Cristo sulla croce.

    RispondiElimina
  28. Redazione di Messainlatino.it21 aprile 2011 alle ore 11:55

    L'ho già detto in passato: vi prego di astenervi dallo scrivere attacchi ad personam come quelli qui sopra. Lasciamo spazio agli argomenti.

    FZ

    RispondiElimina
  29. Caro Ospite delle 14:06,
    concordo in modo eminentissimo con il suo intervento che esprime esattamente il disagio che io, e tanti altri come me, provano ad essere assimilati a questi settari. Come lei penso che la FSSPX è una vera iattatura per chi ama la Santa Messa di sempre a causa dell'aura, o piuttosto dovrei dire, dell'ombra negativa che irradia e che fa passare presso vescovati interi il messaggio che saremmo dei cattolici eretici, scismatoidi nel cuore e blasfemi nelle parole.
    Mi è anche molto piaciuta questa sua retorica domanda che schizza graficamente la problematica umana che sottende tutto questo disastro, tutto ciò "<span> Per dare una ribalta alla vanità di 4 incompetenti che ce l'hanno fatta a vestirsi da vescovi intortando un vecchio leone che meritava ben più gloriosa fine che quella dello scismatico?"</span>
    Per un cattolico vero è ALLUCINANTE vedere come questo gruppetto settario si concepisce come essendo la Chiesa di Cristo stesso, propagando eresie come quelle di Caquerait o blasfemie come quelle di Gallareta e di Fellay.
    Sì, noi veri cattolici, siamo stufi di questo sguardo negativo e peccaminoso della FSSPX sulla Santa Chiesa de Cristo e di essere assimilati a questa.
    Vogliamo lottare con tutti gli instituti Ecclesia Dei e gli altri istituti amanti la Messa Tradizionale e con tutti i blogs che hanno lo stesso fine di aiutare il Santo Padre a rimettere l'insieme delle pastorali locali e delle loro celebrazioni liturgiche nella linea dell'ermeneutica della continuità, espressa da S.S. Benedetto XVI, ma sempre realizzata nel Magistero Autentico della Chiesa Docente anche se sovente disapplicata nei fatti a causa del peccato degli uomini e degli uomini di Chiesa.
    Ma, alla vista della forza centrifuga che da sei mesi, satanicamente, sta agitando di nuovo la FSSPX dopo appena un paio di anni di tranquillità e constatando che le condizioni espresse dal Santo Padre per la loro reintegrazione non sono state realizzate, appare ormai chiaro che è dovere del cattolico genuino per il quale c'è una sola Verità e una sola Chiesa che bisogna distanziarsi chiaramente e definitivamente dalla FSSPX, laquale sguazza piacevolmente nell'ambiguità da lei ardamente ricercata, al costo di così tante anime.
    Speriamo che chi ama la Messa di sempre nella fedeltà senza se e senza ma alla Chiesa Docente, ed in primis il mondo del web, capisca questa necessità e agisca in consequenza. I.P.

    RispondiElimina
  30. <span>Sì, noi veri cattolici,.....</span> =-O :-D 8-)
    Il mo "concittadino", almeno dice di esserlo, che dice di amare la Santa Messa di sempre, così la chiama da un pò di commenti in qua, prima era la messa nella forma straordinaria, ma a quella Messa non ci va,  che ama con un profondo affetto la Communauté de Saint Martin, che celebra rigorosamente NO e che considera il suo modello, che ha fatto sue, come un pappagallo, certe etichette,  che ha perso per strada  la sua maschera di pseudo-tradizionalsita, che è incapace di dialogare, perchè per chi non condivide le sue opinioni ha solo, qui e altrove, insulti vari, da  il meglio-peggio di sè stesso quando "parla", dovrei dire urla, grida, sputa  sulla FSSPX.
    Appena vede la parola FSSPX diventa rosso paonazzo, le dita, dovrei dire gil artigli, si scatenano sulla tastiera  e il risultato lo vediamo, inutile commentarlo.
    Reazione viscerale, compulsiva, che non ha NIENTE da che vedere con una "santa collera", è solo astio, odio, agressività, in tutto c`è eccesso, un eccesso di che rende poco credibile " l`argomentario" di colui che scrive "noi cattolici" e scarica una nuova dose di veleno un Giovedì Santo.

    RispondiElimina
  31. <span><span>"Sì, noi veri cattolici".....</span> =-O :-D 8-)  
    Il mo "concittadino", almeno dice di esserlo, che dice di amare la Santa Messa di sempre, così la chiama da un pò di commenti in qua, prima era la messa nella forma straordinaria, ma a quella Messa non ci va,  che ama con un profondo affetto la Communauté Saint Martin, che celebra rigorosamente NO e che considera il suo modello, che ha fatto sue, come un pappagallo, certe etichette,  che ha perso per strada  la sua maschera di pseudo-tradizionalsita, che è incapace di dialogare perchè, per chi non condivide le sue opinioni, ha solo, qui e altrove, insulti vari, dà in realtà  il meglio-peggio di sè stesso quando "parla", dovrei dire urla, grida, sputa  sulla FSSPX.  
    Appena vede la parola FSSPX diventa rosso paonazzo, le dita, dovrei dire gli artigli, si scatenano sulla tastiera  e il risultato lo vediamo, inutile commentarlo.  
    Reazione viscerale, compulsiva, che non ha NIENTE da che vedere con una "santa collera", è solo astio, odio, agressività, in tutto c`è eccesso, un eccesso  che rende poco credibile " l`argomentario" di colui che scrive "noi cattolici" e scarica una nuova dose di veleno un Giovedì Santo. 
    </span>

    RispondiElimina
  32. <span><span><span>"Sì, noi veri cattolici".....</span> =-O :-D 8-)    
    Il mio "concittadino", almeno dice di esserlo, che dice di amare la Santa Messa di sempre, così la chiama da un pò di commenti in qua, prima era la messa nella forma straordinaria, ma a quella Messa non ci va,  che ama con un profondo affetto la Communauté Saint Martin, che celebra rigorosamente NO e che considera il suo modello, che ha fatto sue, come un pappagallo, certe etichette,  che ha perso per strada  la sua maschera di pseudo-tradizionalista, che è incapace di dialogare perchè, per chi non condivide le sue opinioni, ha solo, qui e altrove, insulti vari, dà in realtà  il meglio-peggio di sè stesso quando "parla", dovrei dire urla, grida, sputa  sulla FSSPX.    
    Appena vede la parola FSSPX diventa rosso paonazzo, le dita, dovrei dire gli artigli, si scatenano sulla tastiera  e il risultato lo vediamo, inutile commentarlo.    
    Reazione viscerale, compulsiva, che non ha NIENTE da che vedere con una "santa collera", è solo astio, odio, agressività, in tutto c`è eccesso, un eccesso  che rende poco credibile " l`argomentario" di colui che scrive "noi cattolici" e scarica una nuova dose di veleno un Giovedì Santo.  
    </span></span>

    RispondiElimina
  33. Cara Luisa, la menzogna più grande da parte di questi pseudo-tradizionalisti è quella di definire, con consapevole perfidia, "scrutini" quelli che invece sono colloqui teologici su un piano di assoluta parità e dignità (l'uso dell'espressione "non avendo passato il test" è semplicemente comica e preoccupante segnale di infantilismo intellettuale). In nessun documento della Chiesa si usa l'espressione "scrutinio". Nonostante il doveroso riserbo, nulla, ma proprio nulla fa pensare a un "processo": non c'è alcun processo, alcun accusato, alcun accusatore. Costoro, accecati dal loro astio contro la FSSPX, non capiscono come, più in generale, un tradizionalista "normale" non percepica alcuna discontinuità tra i fedeli della FSSPX e le altre "entità" Tradizionaliste, ovviamente se in buona fede (lo sono tutte? lo sono tutti i loro aderenti? veramente non c'è invidia? Veramente difendono la tradizione, non solo su un piano liturgico, ma soprattutto, il che è molto più importante, su un piano dottrinale?). Personalmente, non ho contatti diretti con la FSSPX: leggo le loro pubblicazioni, che trovo interessanti. Se, forse per grazia della Provvidenza, non avessi avuto una Messa di sempre quasi (beh, molto quasi, grazie all'ostilità del Vescovo), sotto casa, non avrei avuto comunque problemi ad andare a una Messa della Fraternità, se esistesse dalle mie parti. Questo, senza togliermi il diritto di criticare, in foro interno (e questo è essenziale) certe "rigidità" della Fraternità. In sostanza, sia pure da lontano, mi sento molto più in comunione con i Sacerdoti della Fraternità, che non conosco, che con certi parroci, purtroppo vicini, che conosco, propugnatori di messe dubbie sul piano dell'ortodossia e orribili su un piano estetico (ma sappiamo che il Bello e il Vero ontologicamente coincidono), dediti ad attività di propaganda politica di sinistra, conformisticamente proni alla vulgata dell' "accoglienza", anche dei nemici della nostra cultura e della nostra civiltà (tradendo così la loro funzione di pastori, che hanno il dovere di tenere i lupi lontani dal gregge, non di introdurli nel gregge), e pronti a insultare le nostre identità e le nostre radici religiose, storiche, etniche e culturali. La non comprensione, da parte di questi pseudo-tradizionalisti, di questa continuità e di questo idem sentire, al di là delle diverse denominazioni e appartenenze, fa di loro dei trinariciuti "utili idioti" (mi si passi questa espressione guareschiana) dei modernisti. E questo dimostra che, appunto, sono solo degli pseudo-tradizionalisti, con i quali il dialogo è inutile, data la loro palese malafede.

    RispondiElimina
  34. Grazie, Silente, per il suo intervento nel quale mi riconosco, è vero, è un dialogo impossibile, perchè di fronte c`è un muro di gomma fatto di astio viscerale e malafede evidente.

    RispondiElimina