Cattive notizie, apparentemente, per il card. Ravasi, la coqueluche degli intellettuali ateo/agnostici italiani. A quanto pare dovrà restare più a lungo del previsto nel suo Cortile dei Gentili. di Marco Tosatti Ubi est, maneat: con questa frase latina Benedetto XVI avrebbe risposto al suo segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, che in una conversazione faceva emergere il nome dell’illustre biblista come successore del card. Tettamanzi alla diocesi ambrosiana. Il presidente del pontificio Consiglio per la Cultura, che ha ricevuto la berretta cardinalizia nell’ultimo Concistoro, continuerà nel suo lavoro in Curia, che svolge dal settembre 2007. Il Papa avrebbe infatti escluso anche un trasferimento a Venezia, nel caso che si rendesse libero il seggio patriarcale. Che potrebbe, eventualmente, rendersi disponibile se il Pontefice decidesse di chiedere al Patriarca, il card. Angelo Scola, di assumere il non facile compito di gestire la diocesi ambrosiana. L’esclusione di Ravasi, che sembrava un candidato “naturale” sotto la Madonnina, e che godeva appunto della simpatia del braccio destro di Benedetto XVI, rende più complicato il puzzle della sostituzione. In un’intervista al Corriere della Sera così si esprimeva il presidente del pontificio Consiglio: «Quando cammino per Milano in molti, anche persone che non conosco, mi salutano, fermandomi, facendo domande. Resta una metropoli con molte potenzialità che però non sono sviluppate pienamente». È un accenno molto più indiretto e se è vero che lascia aperta la possibilità di un trasferimento nella diocesi più importante d’Europa e forse del mondo, è anche vero che Ravasi andava dicendo questo della sua città ancor prima di essere chiamato a Roma da Benedetto XVI. L’intervista rivelava che Ravasi ha ricevuto 5.300 email e un migliaio di lettere cartacee di congratulazioni, per la porpora, anche da insospettabili “atei e agnostici”. Una battuta di Umberto Eco alla notizia della porpora per Ravasi chiudeva l’articolo: “Se lo senti, ricordagli che tifo per lui. Se diventa Papa, finalmente darò del tu al Pontefice. Per la prima e ultima volta”. | |
Fonte: La Stampa, via Papa Ratzinger blog
<p><span><span>un migliaio di lettere cartacee di congratulazioni, per la porpora, anche da insospettabili “atei e agnostici”</span></span><span></span>
RispondiElimina</p><p><span>ora, immaginando che a qualcuno potrò sembrare un po' maligna, mi chiedo: se questo plauso di atei e agnostici dipendesse dal fatto che ha spiegato (in una delle sue mille bizzarre esegesi su FC) che l'inferno è "freddo, perchè lì manca il calore dell'amore (?.....), luogo di solituidine ecc..." , che valore dovremmo dare a tante felicitazioni ?</span>
</p><p><span>allora forse esse dipenderanno da questa attenuazione "rassicurante" e riduzione della gravità della pena eterna, fatta anche di<span> </span>fuoco<span> </span>che brucia inestinguibile sull'anima e sul corpo dei dannati ?</span>
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RispondiElimina<span><span>un migliaio di lettere cartacee di congratulazioni, per la porpora, anche da insospettabili “atei e agnostici”</span></span><span></span>
<span>ora, immaginando che a qualcuno potrò sembrare un po' maligna, mi chiedo: se questo plauso di atei e agnostici dipendesse dal fatto che ha spiegato (in una delle sue millebizzarre esegesi su FC) che l'inferno è "freddo, perchè lì manca il calore dell'amore (?.....), luogo di solituidine ecc..." , che valore dovremmo dare a tante felicitazioni ?</span>
<span>allora forse esse dipenderanno da questa attenuazione "rassicurante" e riduzione della gravità della pena eterna, fatta anche di<span> </span>fuoco<span> </span>che brucia inestinguibile sull'anima e sul corpo dei dannati ?</span>
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Ne ha dette anche di peggio....sembra abbia strane teorie sulla Resurrezione di Cristo
RispondiEliminahttp://disputationes-theologicae.blogspot.com/2010/05/ascensione-il-dogma-negato.html
oppure leggendo altre simili esegesi "critiche" di episodi famosi del Vangelo, come quello della resurrezione di Lazzaro, che viene reinterpretato come "probabile guarigione di un moribondo" ? (riportato nell'nchiesta-shock di pontifex.roma)
RispondiEliminanon vi pare che certe idee interpretative comincino a collimare, in modo strano e preoccupante con gli atteggiamenti mentali di agnostici ed atei alla Odifreddi, idee che sembrano elaborate proprio per andar incontro a coloro che vedono in tanti FATTI reali narrati dagli evangelisti solo RACCONTI SIMBOLICI ?
allora secondo me, non c'è proprio da stare allegri per siffatti rallegramenti alla porpora del neo cardinale....
:(
fuori uno...speriamo che il Papa continui su questa strada
RispondiElimina<span>oppure leggendo altre simili esegesi "critiche" di episodi famosi del Vangelo, come quello della resurrezione di Lazzaro, che viene reinterpretato come "probabile guarigione di un moribondo" ? (riportato nell'inchiesta-shock di pontifex.roma) </span>
RispondiElimina<span>non vi pare che certe idee interpretative comincino a collimare, in modo strano e preoccupante, con gli atteggiamenti mentali di agnostici ed atei alla Odifreddi, idee che sembrano elaborate proprio per andar incontro a coloro che vedono in tanti FATTI reali narrati dagli evangelisti solo RACCONTI SIMBOLICI ?
allora secondo me, non c'è proprio da stare allegri per siffatti rallegramenti alla porpora del neo cardinale....
:( </span>
Padre Santo lascia perdere i tuoi untuosi "consiglieri".
RispondiEliminaUna volta tali decisioni delicate si maturavano nel silenzio, nella preghiera (come Gesù la notte prima di scegliere i 12 apostoli) e anche nella penitenza.
Invito gli amici del blog (sapendo che molti già lo fanno) a pregare per questa delicata nomina e ad offrire sacrifici, anche per lo stato attuale della Chiesa. Chissà che non ne segua una rivoluzione dell'amore, una rivoluzione della fede e si convertano questi opportunisti massoni, questi modernisti vanesii, questi arrampicatori senza anima.......
Che lo lasci pure in vaticano. Lì almeno non fa danni. Giochi finchè vuole nel suo bel cortile con i suoi amici atei, tanto i cattolici veri girano al largo.
RispondiElimina"Per la prima e ultima volta". Nel senso che dopo Ravasi non ci sarebbe più un altro Papa.
RispondiEliminaCerto che se Scola viene spostato a Milano, sai che bocciatura per Venezia? Praticamente relegata al rango di una merdina, la sede che diede negli ultimi cento anni tre papi alla storia diventerebbe una succursale di serie b.
RispondiElimina....si è vista l'auto del Presidente Della C.E.I. sotto la " Madonnina"............come mai ???????
RispondiEliminaSi parla di mandarci Piacenza a governare gli ambrosiani.
RispondiEliminaDio lo voglia!
Un vescovo milanese sensibile alla tradizione, potrebbe, vista la libertà della liturgia autonoma ambrosiana, fare cose buone per la liturgia.
RispondiElimina"diocesi più importante d’Europa e forse del mondo, "
RispondiEliminanon me ne vogliano male gli ambrosiani, ma questa affermazione mi pare molto azzardata, soprattutto rispetto a Venezia-Aquileia (che sono comunque la stessa cosa) e a Ravenna che, oltre a Roma, sono le tre sedi più importanti della penisola. infatti per tutto il medioevo era consuetudine che i patriarchi di Aquileia, e poi di Venezia, consacrassero gli arcivescovi di Milano e viceversa.
inoltre un trasferimento del patriarca a Milano è una cosa che non si è mai vista, come è vero l'esatto contrario. speriamo che queste voci siano false.
Tutto ciò che è contrario all'umiltà e chiaramente borioso mi fa venire il mal di stomaco.
RispondiEliminaOttimo Benedetto XVI, e ancora una volta soprprendente!
RispondiEliminaNon sorprende invece la frasetta di Eco, in linea con il tipo del pennifero d'accademia, vanesio e vuoto. Se il suo problema è quello di dare del tu al Papa, può imitare il bambinetto che qualche settimana fa irruppe sul proscenio di Sala (costruita con un gusto architettonico che dà sui) Nervi e si mise a conversare con il Benedetto XVI, anche se probabilmente il piccolo non lo ha fatto per poi menare gran vanto dell'intimità raggiunta con il Sommo Pontefice.
vedi mai che il fatto che il suo tri-"corno" proprio il giorno dell'imposizione della berretta cardinlazia (nella foto) fosse indossato male (il "corno" mancante deve stare a sinistra) fosse un messagio profetico e premonitore sul fatto che ravasi dovessere rimanere "scornato" per quanto riguarda la sua non-nomina a Milano? ihihihi lo voglia il Cielo.. e il Papa! :)
RispondiEliminaVeramente anche Dante ( che comunque non è un autore ispirato ) presenta Lucifero come confitto nel ghiaccio. Io mi sono dato questa spiegazione: il dannato soffre nel fuoco d'amore di Dio perchè è lui che vuole rimanere freddo; se fosse acceso dall'amore ne godrebbe.
RispondiEliminaDal punto di vista psicologico-apologetico il problema è grave perchè, senza adeguate spiegazioni, ssi può avere l'impressione che un Dio crudele voglia tenere acceso un rogo eterno.
Se sbaglio correggetemi pure.
A riprova del primato dell'arcivescovo milanese su quello ravennate gli ambrosiani più colti e sciovinisti amano menzionare un (per loro) celebre episodio d'epoca comunale in cui il Papa scelse di collocare alla sua destra l'ambrosiano e alla sua sinistra il ravennate, dando chiara indicazione di primazia. I milanesi, si sa, sono ganassoni e amano autoesaltarsi, atteggiandosi come se il mondo non potesse andare avanti senza di loro. La diocesi di Milano è la più grande? E con ciò? Se il più grande fosse anche il più importante, la Siberia sarebbe molto più importante della Toscana. Milanesi, sveglia! Dalla vostra diocesi spira, e da decenni, un lezzo mefitico e velenoso. Capacitatevene!
RispondiElimina:) L'uomo propone....ma Dio dispone.....
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<p><span><span><span>PIACENZA a Milano?</span></span></span>
</p><p><span><span><span>http://dalvaticano.blogspot.com/2011/02/il-siriano-card-piacenza-nuovo.html</span></span></span>
</p></span>
Ogni tanto una buona notizia, perseveriamo nella preghiera!
RispondiEliminaOgni tanto una buona notizia, perseveriamo nella preghiera!
RispondiEliminaOgni tanto una buona notizia, perseveriamo nella preghiera!
RispondiEliminaHo l'impressione che l'incredulità o semiincredulità di fronte a certi miracoli narrati dalle scritture derivi non tanto da questioni esegetiche, quanto da una mancanza di categorie scientifiche atte a superare il muro delle concezioni paleopositivistiche, basate su un meccanicismo rozzo, escludente, per esempio, l'elettrologia, la teoria delle onde, la fisica atomica.
RispondiEliminaQualche mese fa, il giorno di Pentecoste, partecipai a una messa celebrata da un sacerdote molto comunicativo, ma chiaramente "aperturista" ( alla fine pretese di stringere la mano a tutti, cone atto essenziale ). Nell'omelia fece capire che non era obbligatorio, anzi non conveniva credere che vere lingue di fuoco fossero scese sulla testa degli apostoli e di Maria.
Siccome era lasciato un lasso di tempo per gli interventi dei fedeli ( è previsto o è un arbitrio ?) dissi a chiare lettere che era inopportuno scuotere la fede dei semplici, visto che oltretutto nell'ambito delle ricerche parapsicologiche si riscontrano fenomeni di diffusione energetica, come quello di un ragazzo di cui venne riferito anni fa che con la sua presenza faceva saltare i circuiti elettrici. Successivamente, quando io nella separata sede della sagrestia gli chiesi scusa per la sgradevolezza dell'obiezione, ribadendo però di averla fatta per senso del dovere, il sacerdote mi disse sorridendo che lui era un biblista competente e chiuse di netto il confronto.
Ci vorrebbero scienziati credenti interessati a superare il paleopositivismo come fu a suo tempo Enrico Medi. Attualmente ci sono le opere di Frank Tipler sulla "fisica di Dio" e sulla "fisica della Resurrezione", che aprono prospettive stupefacenti, ma di cui non sono in grado per mia incompetenza di valutare l'effettivo valore scientifico. Anche nel libro di Antonio Socci "Il segreto di padre Pio" c'è un capitolo dedicato ai riferimenti scientifici della bilocazione ( il "teletrasporto" ).
Personalmente credo che l'attuale generazione abbia bisogno anche di questo.
Viva il Papa! :)
RispondiEliminaNon è nemmeno un anno che è Prefetto della Congregazione del Clero, mi pare illogico...
RispondiEliminaio credo che sia giusto, man mano che la scienza progredisce, prendere atto e formulare possibili spiegazioni scientifiche di eventi miracolosi.
RispondiEliminaTuttavia, fermo restando che fede e ragione non vanno mai separate, c'è un 'salto' che la Fede dovrà sempre comunque fare perché non dobbiamo dimenticare che abbiamo a che fare col Soprannaturale che, attraverso il miracolo, irrompe nella natura ed opera in essa. Così come soprannaturale è la Rivelazione Apostolica e Azione teandrica la Redenzione operata dal Signore Gesù. Se perdiamo la consapevolezza ed il contatto col Soprannaturale, rischiamo di rimanere confinati in uno scientismo positivista.
Milano è la capitale culturale d'Italia, tranne che per il cinema. Quello che si fa a Milano ha una risonanza grandissima in tutta l'Italia. Nei tempi antichi era la capitale dell'Impero Romano d'Occcidente. E' un caso che qui siano stati arcivescovi sant'Ambrogio, a cui si deve la spallata decisiva per la conversione di san'Agostino, il più grande dei Padri Latini, e san Carlo, il capofila della Controriforma?
RispondiElimina"avrebbe"
RispondiElimina...............
e se fosse ..........Mons Monari vescvovo di Brescia.....
RispondiElimina<p><span><span>Il Signore dice: "Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. </span></span><span><span>Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti." (Lc. 6,26)</span></span></p>
RispondiEliminaGiustissimo, la fede implica un "salto"; però una cosa è un salto di tre o quattro metri, un'altra un salto di cento o duecento. Spesso non si crede perchè gli schemi mentali di cui siamo dotati lo impediscono assolutamente, specie in persone dotate di cultura cosiddetta "superiore". Esemplifico: la possessione diabolica, di cui si parla nei Vangeli, sembra un assurdo ( molti esegeti dichiarano trattarsi di malattie psichiche gravi ). Questo perchè non appare logico che un essere si insinui e prenda alloggio all'interno di un altro essere: per che farci? La cosa sembra molto più credibile se si pensa all'infezione virale, in cui una entità biologica esterna si insinua nel nucleo cellulare.
RispondiEliminaAltro esempio: la verginità di Maria prima, DURANTE e dopo il parto. L'affermazione dogmatica non sembra così assurda se si considera il passaggio della luce attraverso il solido vetro, il concetto fantascientifico del "teletrasporto" ( che potrebbe essere meno "fantasioso" di quanto sembra a prima vista ) e anche il fatto che secondo le visioni di una mistica come Teresa Neumann
( ovviamente da prendere con le molle ) Maria partorì in stato di levitazione ( fenomeno pienamente documentato, come nel caso di san Giuseppe da Copertino ). Anni fa incontrai una spiegazione della "comunione dei santi" con la metafora della rete elettrica: la preghiera delle suore di clausura come energia chge viene immessa in circolo. La trovai molto utile.
Ai tempi dell'"antiquato" Pio XII c'erano parecchi tentativi in questo senso. Non nuocevano, anzi...!
Rimane il fatto che c'è "abbastanza luce per credere e abbastanza oscurità per non credere". Bisognerebbe ristampare "Fenomeni fisici del misticismo" di padre Thurstone.
Nel caso del card. Ravasi penso che ci sia una preparazione letteraria STREPITOSA; di quella scientifica non so, non mi pare.
Umberto Eco non mi sembra vuoto e nemmeno troppo vanesio: ha una notevole ironia e autoironia. In ogni caso guadagnare miliardi di lire con un romanzo non è da tutti: la sostanza c'è.
RispondiEliminaIl fatto è che a suo tempo fu uno dei massimi dirigenti dell'Azione Cattolica giovanile, come il filosofo Gianni Vattimo: entrambi allievi a Torino di Luigi Pareyson, un filosofo che molto meditò sul problema del male, ad esempio in Dostojewski. Entrambi si dimisero, o furono dimissionati, credo nel 1956, perchè a Pio XII le loro posizioni sembrarono troppo spostate a sinistra: una tendenza che, io ipotizzo, serve spesso a surrogare la crisi di fede.
Eco, che si laureò con una tesi sul problema del bello in san Tommaso d'Aquino, sembra essere approdato a posizioni definitivamente agnostiche, pur con una struttira logica largamente mutuata dal pensiero medievale. "Il nome della rosa" si conclude con il richiamo a una specie di "buco nero" che rappresenterebbe il fondo e la matrice dell'universo.
Caro Franco,
RispondiEliminaio capisco e condivido la tua esigenza di approfondimento e di cercare la spiegazione razionale e scientifica del miracolo.
Io credo che sono molte le frontiere che la scienza deve ancora varcare ma non so quanto le spiegazioni razionali per quanto più evolute, potrebbero venirci incontro per in nostri approfondimenti e rendere ragione in senso fenomenico dei miracoli.
Il miracolo è tale proprio in quanto infrange e supera l'ordine naturale. Non credo che potremo mai spiegare la guarigione del cieco nato o la Risurrezione con dati scientifici. Non a caso ho richiamato prima la necessità di fare i conti col Soprannaturale, perché il miracolo è opera del Divino che irrompe nella natura e ne ricostituisce l'originaria o ne prelude la finale (in senso teleologico) perfezione.
Quanto al card Ravasi non mi pare che la sua cultura (che non so quanto strepitosa o quanto ostentata) gli sia d'aiuto in tema di fede; per lo meno per come certe sue espressioni che per spiegare riducono e banalizzano l'indicibile, dimostrano di quanto si sia allontanato dalla Verità in cui tutti noi siamo fondati.
Mi vengono in mente le arreta remata di S. Paolo, se non sbaglio: ci sono parole (e quindi fatti) indicibili e non racchiudibili nelle gabbie definitorie del linguaggio che si sforza di esprimere ciò che la ragione comprende... c'è un 'comprendere' che è afferrare e catturare, ma c'è un comprendere che è più simile alla sapienza-->sapore -->assaporare e all'intuizione -->intus legere che richiede anche un penetrare che alla fine è una compenetrazione...
mi sono un po' spiegata?
"avrebbe risposto"
RispondiElimina...........................
(c'è poi da capire come la sottolineatura di quanto scritto nell'articolo riportatato, possa dare fastidio alla redazione, che precedentemente ha censurato)
....ET MANEAT SEMPER. AMEN!
RispondiEliminaAnche a me pare poco logico
RispondiEliminaNessun fastidio e nessuna censura: il commento è stato erroneamente identificato come spam dal sistema.
RispondiEliminaFZ
il papa ha sbagliato ad imporre la berretta a tutti i cardinali all'ultimo concistoro.
RispondiEliminaBrixia fidelis
RispondiEliminatene Monari
Montini misisti
iam Mediolani!
Anche Dan Brown ha guadagnato miliardi con un romanzo! Sono i successi del "mondo"!
RispondiEliminaC'è chi per Milano parla di un outsider come il francescano Padre Pierbattista Pizzaballa custode di Terrasanta...si sa qualcosa di lui?
RispondiElimina..ha la berretta al rovescio...
RispondiEliminaMANEAT, MANEAT in seculorum saecula, altrimenti continuerà a rovesciar anche la diocesi!
Qualche veronese sa dire qualcosa su Pellegrini, neo-vescovo di Concordia-Pordenone?
RispondiEliminaIl caso citato da Ospite è quello dell'arcivescovo milanese Olrico al Concilio lateranense I (1123), in occasione del quale l'arcivescovo di Ravenna rivendicò il diritto di sedere alla destra del Papa, privilegio tradizionale del metropolita ambrosiano. Il Papa, Callisto II, non si pronunciò subito, non perché la consuetudine favorevole al vescovo di Milano non fosse assodata, ma perché Olrico e i suoi immediati predecessori avevano preso a comportarsi come se quel privilegio fosse un diritto spettante alla chiesa di Milano in quanto tale. Papa Callisto volle chiarire all'arcivescovo e ai fedeli ambrosiani che tutti i privilegi accordati alla chiesa milanese venivano dal romano Pontefice. E non sarebbe male che Benedetto XVI ricorresse al linguaggio performativo di Callisto II per ricordare ai cattolici milanesi quali siano i retti rapporti gerarchici.
RispondiEliminaChe Milano sia la capitale culturale d'Italia è alquanto opinabile. Allo stato attuale appare piuttosto come una città in crisi di identità, incapace di produrre grandi idee e di trainare l'Italia verso la ricossa morale, civica e intellettuale di cui avrebbe bisogno. Milano resta casomai la capitale finanziaria ed economica d'Italia, ma ciò ben poco dovrebbe rilevare ai fini del primato religioso. La boria ambrosiana cui qualcuno più sopra fa riferimento è un dato di fatto, purtroppo sempre meno suffragato da valide ragioni.
RispondiEliminaE anche personaggi come Faletti guadagnano miliardi per quella via. Chi una persona abbia avuto per maestro non rileva: dopotutto Giuda era discepolo di Gesù. Pareyson, comunque, era uno gnostico di taglio protestantizzante. Né rileva su quale autore o su quale argomento una persona si sia laureata: ci sono fior d'eretici che si sono laureati su fior di santi.
RispondiEliminaI due casi sono diversi. Umberto Eco è ricco di una problematica importante e ha conquistato una autentica "chiara fama"nei suoi saggi filosofici e semiotici, molto prima che si mettesse scrivere romanzi. Un intellettuale di vaglia che la Chiesa ha perduto, non sono in grado di dire se per colpa sua o di altri. Lei saprebbe dirmi quanti sono gli scrittori e i registi espressamente cattolici e cattolici DOC?
RispondiEliminaCon quali mezzi si può riconquistare la presa sulla società e contrastare l'apparentemente ineluttabile "secolarizzazione"?
Temo nulla di buono per i tradizionalisti, pur moderati. Preghiamo perché la cattedra gli faccia del bene, così che lui possa farne alla sua nuova diocesi.
RispondiEliminaConcordo pienamente con Franco.
RispondiEliminaEnrico
Accetto senz'altro il suggerimento. San Tommaso d'Aquino, prima di morire, ebbe una visione delle realtà soprannaturali così intensa ed esaltante da fargli dire che quanto aveva scritto era "sicut palea", come paglia. Io però mi riferivo a un fenomeno di sociologia e psicologia della conoscenza, per il quale le persone acculturate ( e oggi lo sono quasi tutte, dato il gran numero di diplomati ) a causa della "mezza cultura" ritengono che il Cristianesimo si basi su miti insostenibili e costruzioni dottrinarie del tutto arbitrarie ( "Credenti = credini e iddioti" di Odifreddi; "credono a Babbo Natale" ). Si aggiunga il fatto che la Bibbia (VT e NT ) sembra far riferimento a un mondo pastorale-agricolo ormai superato dalla tecnologia. La gente in città non vede le stelle, ma la luce dei lampioni. Occorre inserire nella comunicazione anche elementi linguistici e mataforici tratti dal "tecnologichese". Ricordo che san Paolo, considerato da alcuni critici i fondatore del Cristianesimo ( tesi discutibile ma importante ) era dotato della più raffinata formazione rabbinica.
RispondiEliminaLa mente dell'uomo certo non può andare a fondo del mistero; tuttavia le esigenze apologetiche possono spingere a una ricerca più raffinata, non per orgoglio ma per rispondere alle sfide odierne.
Ai vari Dawkins, Odifreddi, Onfray e darwinisti-scientisti vari bisogna saper rispondere punto per punto.
io no
RispondiEliminaIl genio della liturgia non sa nemmeno mettere dritte le berrette ai sui cardinali. Ma sicuramente lo avranno costretto a metterla così i cattivi che lo tengono prigioniero!
RispondiEliminaEco ha ripudiato la Fede deridendola;ha negato la metafisiche dell'Angelico Dottore ed ha sposato tesi radical-chic .Motivi suoi,ma esempio sgradevole!
RispondiElimina"Il nome della rosa "è la scommessa ,dell'autore con se stesso ,di costruire una scatola ben fatta ,ma vuota ,usando tutte le malizie del romanzo-feuilleton.
I due casi non sono diversi,hanno un unico obiettivo.......!
Il mondo è pieno di simili intellettuali,la Chiesa non ne ha bisogno!!
Non rileva che sia stato sant'Ambrogio a togliere le più grosse pietre d'inciampo a sant'Agostino? Non rileva che san Tommaso sia stato allievo di sant'Alberto Magno? Certo Pareyson era affetto da influssi gnostici, come credo quasi tutti quelli che meditano sul problema del male ( in particolare i teologi russi, inzuppati di Schelling ); però la sua era comunque una riflessione metafisico-esistenziale, nettamente superiore a certe rozze analisi marxistoidi in voga per parecchi anni ( tutta colpa del Capitalismo! ). La tiratura dei romanzi può significare solo "ottimo prodotto artigianale", ma comunque è indice di una certa qualità."I Promessi Sposi" o "Il Gattopardo" sono mediocri solo perchè sono stati stampati a non finire?
RispondiEliminaMilano è la capitale culturale ( decaduta ) di una nazione culturalmente decaduta; però vi si trova la maggior concentrazione di case editrici, giornali, riviste, case di incisione discografica, case di moda. Questo va detto senza alcun particolare orgoglio. E' un dato di fatto, come quello che l'influsso culturale di Firenze, un tempo molto forte si è assai ridotto; quello di Venezia, poi... La cultura religiosa non è senza legami con quella laica.
PS. I PS sono stati scritti a Milano, via Morone.
Per valutare il pensiero di san Tommaso leggiamo anzitutto san Tommaso, non Alberto Magno. Su Pareyson meglio non infierire più di quanto abbia già fatto il tempo. La tiratura di un romanzo, così come il successo di un autore non sono in sé né garanzia di qualità né, viceversa, segno di scarso valore. La quantità è un indicatore insufficiente. Se vogliamo aprire una quérelle su Milano, apriamola, a partire dal numero dei grandi pensatori dati all'Italia dal capoluogo lombardo: quanti e quali filosofi? Mario Vittorino? In termini culturali Roma, Firenze o Venezia hanno dato all'Italia incomparabilmente di più. Non si tratta di argomentare la marginalità culturale di Milano, che sotto questo aspetto fu ed è indubbiamente città importante, ma di chiarire che il presunto primato della capitale longobarda è un'illusione. Milano vive nell'illusione di essere ancora la capitale (decaduta) di un'intera nazione (decaduta), ma non è così. La concentrazione di case editrici, giornali, riviste, case discografiche e... case di moda... non è un parametro decisivo, perché lo spessore culturale di questi soggetti va accertato caso per caso. Si potrebbe obiettare che in molti altri settori il primato numerico è altrove (a Roma, ad esempio, per le mostre), ma ancora una volta: il criterio quantitativo non è in sé dirimente. Il legame tra cultura religiosa e cultura laica, infine, è in verità piuttosto labile. Ad attestarlo città come Londra, Parigi o New York.
RispondiEliminaP.S. La Divina Commedia è stata scritta qua e là per l'Italia centrosettentrionale, ma Dante era e rimase fino alla fine dei suoi giorni un fiorentino.
MA CHE CI RIMANGA!
RispondiEliminaConfermo. Brava persona, ma la Tradizione è un'altra cosa. A Verona il problema è il seminario, e di conseguenza chi ne esce, salvo rare eccezioni. In realtà si stanno facendo meno rare...a Dio piacendo. Pregate per i seminaristi di Verona e per tutti i seminaristi.
RispondiEliminaRibadisco quanto già scritto più volte: l'unico nominativo degno di succedere sulla Cattedra di Ambrogio è il CARD GIANFRANCO RAVASI. Punto e basta.
RispondiEliminaSe non verrà nominato verranno tempi in cui si rimpiangerà il grande Card. Dionigi (del quale ho sempre apprezzato la serietà, la bontà, l'apertura verso i fratelli tutti, la costanza, l'impegno, la carità e così via; se soltanto la salute lo avesse sorretto un poco do più!!?
ve va de scherzà?
RispondiEliminaLe chiese ambrosiane, più che in altre diocesi, languono in un progressivo svuotamento di fedeli; ancor peggio dicasi per le presenze di nuove vocazioni nei seminari e nelle case di noviziato. Una ragione ci sarà!
RispondiEliminaNella diocesi ambrosiana si tende a parlare sempre più di diritti sociali, di politica e di cose del mondo, ma sempre meno di escatologia e di salvezza.
Personalmente credo che urga un segno di discontinuità con l'impronta pastorale che da decenni ha caratterizzato questa diocesi.
Che belle litanie.......
RispondiEliminaCanta, canta,
Intanto il buon Tetta è fuori gioco e questo già è tanto. "Laudato sie mi Signore per sora nostra morte corporale dalla quale nullo omo vivente puote skappare....."
Questo qui continua a provocare. Già adesso il Card. Dionigi non lo rimpiange nessuno, se non forse qualche esponente della gauche caviar e i tardi epigoni di un multiculturalismo che sta passando di moda in tutta Europa. Dimenticavo: forse lo rimpiangeranno le migliaia di musulmani che sfregiarono con la loro "preghiera" Piazza del Duomo, nel silenzio complice del "buon" Dionigi. Ma troveranno un sicuro asilo ad Assisi...
RispondiEliminaNon sono milanese ma non amo i milanesi in generale MA AVREBBERO SICURAMENTE BISOGNO DI UN II Borromeo che mettesse in riga tutti : dal clero ai fedeli . Ravasi continui a fare quello che faceva e fa.
RispondiElimina<span>che comunque non è un autore ispirato</span>
RispondiEliminaSbagli e ti correggiamo: Dante è autore ispiratissimo, come tutti i saggi ben sanno. Il fatto che non abbia la patente di Dottore della Chiesa conta meno del proverbiale fico secco.
:( be, è vero che da qui partì "mani pulite" per fare piazza pulita dei partiti escluso il Pci..è vero che da un po' di anni i cardinali che arrivano sarebbe stato meglio non fossero mai arrivati...ma è anche vero che da mIlano sono sempre partite rivoluzioni positive di reazione al lassismo. Non voglio dare esempi che a qualcuno farebbero torcere il naso, ma attenzione che i milanesi da eredi longobardi, non si fanno pregare due volte quando c'è da menar le mani per rimetter giustizia. Ricordo ancora con perfido piacere quando la ministra Rosa Russo Jervolino arrivò a Milano per sedare la rivolta contro la devastazione extracomunitaria; non potè scendere dalla macchina perchè l'avrebbero pestata e se ne andò in Comune con le pive nel sacco...
RispondiElimina:-D :-D :-D intellettuale di vaglia che la Chiesa ha perduto :-D :-D ...fortuna per la chiesa !!!!!!!
RispondiEliminaRavasi è degnissimo ! E' dei nostri fratelli...
RispondiElimina:( purtroppo è vero!
RispondiEliminaTettamanzi da buon piacione-pacioso e panzoso piace molto ai musulmani che lo rimpiangeranno di cuore. Peccato che non sappia, lui come gli altri calabraghe che lo circondano, che ai musulmani piacciono ancor più gli uomini di polso che si fanno sentire e comandare, in tutta la loro storia ! :-P
RispondiElimina;) insomma intendi dire uno che non faccia come fa il papa :-D
RispondiEliminadi vaglia postali...
RispondiEliminaProvocazione? Diciamo che esprime un suo legittimo parere.
RispondiEliminaFZ
ma che dici? alcuni se la meritavano eccome!!
RispondiEliminaCredo che il Papa abbia già deciso chi sarà il prossimo Vescovo di Milano. Facciamo un pò di nomi. Cominciamo con chi ormai sempre fuori dai giochi. Cominciamo con Ravasi visto l'articolo del vaticanista della Stampa sembra out. Si parla di Scola. No scherziamo Scola è nato nel 1941 ha settantanni e il papa non vuole ritrovarsi nella situazione di Tettamanzi che addirittura dopo due anni di bonus ne aveva chiesti altri due che il papa gli ha gentilmente negato. Altri "papabili" sono il Vescovo di Piacenza Ambrosio, quello di Brescia Monari. CL spinge per Negri ma anche lui è ultrasettantenne. Io credo che il prossimo Arcivescovo di Milano sarà Mons. Bruno Forte. Milano ha bisogno di un grande teologo di un personaggio di alta levatura spirituale che sferzi la città degli affari, della moda e del denaro.
RispondiEliminaSanto Padre siamo nelle sue mani
chi, l'immaginifico?
RispondiEliminaIl Cadrinal Scola sarebbe un dono del Cielo. Un sacrificio per Venezia, e per lo stesso Scola, che da Patriarca della Porta Orientalis dovrebbe scendere nella fanghiglia milanese per cercare, impresa disperata!, di porre fine alla sedizione ambrosiana. Ma conoscendo un po' il Patriarca, si può essere certi che per il bene della Chiesa sarebbe disposto a scendere qualche gradino e farsi metropolita della città delle metropolitane.
RispondiElimina<span>"E' un caso che qui sia stato arcivescovo sant'Ambrogio?" Somiglia all'argomentazione di chi sostiene il primato morale e civile della Calabria sulla scorta della scuola pitagorica di Locri.
RispondiElimina</span>
Sì,quello degli "orizzonti di senso" e del "far fermentare la massa del tempo"!!
RispondiEliminaFaletti paragonato a Eco? Io, ideologicamente, non amo Eco, ma non confondiamo la lana con la seta!
RispondiEliminaintendevo nel modo di imporla.....................................
RispondiElimina<p><span>Rimango davvero molto scettico sul fronte Scola. Davvero non per questioni dottrinali o politiche ma per una questione d’età. Scola è del 1941 e quindi ha settant’anni nella migliore delle ipotesi avrebbe un governo dell’arcidiocesi di Milano di soli sette anni. Quello che trapela d’ambienti vaticani è che Ratzinger voglia una persona che possa garantire un episcopato più lungo vedi Martini. Per questo Forte è in questo momento come <span> </span>il più plausibile per la successione a Milano. Secondo fattore da evidenziare. Orami sono troppi gli organi di stampa che danno Forte vicino alla cattedra ambrosiana. Prima Repubblica, poi il Foglio e poi il quotidiano <span>Il Messaggero</span>. Hanno in questi giorni accostato il presule della Diocesi abruzzese come il meglio posizionato per la successione a Milano mettendo dietro i nomi di Gianfranco Ravasi, del vescovo di Piacenza, Gianni Ambrosio, e del patriarca di Venezia, Angelo Scola, tutti comunque possibili successori di Dionigi Tettamanzi. </span>
RispondiElimina</p><p><span>Già nel recente passato si era parlato di monsignor Forte - da sette anni a capo della Curia teatina –come <span> </span>successore del cardinale Poletto a Torino. Poi Papa Benedetto XVI ha scelto Cesare Nosiglia, ma pare da i ben informati perché per Forte aveva in mente una posizione ancora più importante. Ora, il nunzio vaticano in Italia, Giuseppe Bertello, ha scritto una lettera ai vescovi lombardi e alle Conferenze episcopali regionali, chiedendo a ognuno indicare tre nomi. Tra i più gettonati per ricoprire il prestigioso ruolo che fu di Sant'Ambrogio c'è l'arcivescovo di Chieti-Vasto. Se i vescovi lombardi approvano la sua nomina credo che per lui sia fatta.</span>
</p><p><span>Non commento le battute sugli orizzonti di senso, visto che ne parlava un filosofo dilettante come Martin Heidegger in Sein und Zeit, battute che qualificano ampiamente la preparazione teologica di chi le fa….</span>
</p><p><span>Certo per CL <span> and Company </span>l’arrivo di Forte a Milano sarebbe una disdetta ma staremo a vedere. </span>
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</p><p><span>Un saluto al Card. Tettamanzi ormai prossimo a salutarci con le parole di un grande Papa brianzolo Pio XI di cui - mi sembra - il buon Dionigi sia stato prosecutore</span>
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</p><p><span><span>Chi avrà dei beni di questo mondo, e vedrà il suo fratello in necessità, e gli chiuderà le sue viscere, come la carità di Dio potrà <span> </span>dimorare <span> </span>in lui?</span><span> » </span></span><span></span></p>
<p><span>Ormai tutti sparano nomi sul possibile successore di Dionigi Tettamanzi, ancora per poco tempo arcivescovo di Milano. Ne sparo uno anch’io. Prima però mi sento in dovere di ringraziare, benché in anticipo, Tettamanzi per aver dato una certa impronta direi umano-sociale alla Diocesi, in nome di quell’incarnazione di Cristo che non è venuto per restaurare una nuova religione, ma per ridare all’Umanità il suo volto originario. </span>
RispondiElimina</p><p><span>Tettamanzi sapeva di aprire solo piccole fessure in un contesto, come quello ambrosiano, tipicamente pragmatistico, legato ancora ad una tradizione religiosa che, pur sterile, pur fallimentare, talora dissennata, tuttavia tiene ancora, o è mantenuta tale, per la comodità di una struttura gerarchica (a iniziare da quella delle comunità o pastorali parrocchiali) e per la immobilità del popolo di Dio, sempre restio alle Novità evangeliche.<span></span></span>
</p><p><span>Chi ha tentato qualcosa di Nuovo, pensiamo al cardinal Martini, ha dovuto scontrarsi con la stessa Diocesi, a iniziare dalla Curia, intesa non tanto nei suoi organismi strutturali, che eseguono gli ordini, quanto invece nel collaboratori più diretti che, pur scelti in tutta buona fede, si rivelano poi come agenti frenanti, per non dire come ostacoli.<span></span></span>
</p><p><span>E non parliamo dei preti ambrosiani che sono i primi a lasciar “solo” il loro Vescovo, quando questi deve prendere decisioni di una certa importanza per non mettere a rischio lo stesso Vangelo. Ma i preti sono bravi nel maltrattare Vangelo e Cristo, offrendone solo dei surrogati. <span></span></span>
</p><p><span>Il cerchio si completa con un popolo praticante che si limita a scaldare la sedia in chiesa. Mi ha colpito l’indagine che è stata fatta ai cristiani che vanno a Messa a proposito delle vicende personali di Berlusconi. Si sono rivelati indulgenti (!) verso le porcate del Premier, mentre i credenti non praticanti hanno espresso giudizi più duri. Forse perché i praticanti credono di più nel perdono di Dio! Ma credo che la ragione sia un’altra: i praticanti sono più falsi, ipocriti, facili a ricevere la Comunione, e pronti, subito fuori chiesa, a vendere Cristo per un piatto di lenticchie. Sono bravi, bravissimi nel far convivere il Decalogo di Dio con il Decalogo di una cultura che manipola Dio stesso. Figli bastardi! Sì, la parola “bastardo” ci sta tutta. <span></span></span>
</p><p><span>Non si vuole aprire gli occhi. E gli occhi sono già spenti proprio nei giovani preti, figli di un berlusconismo pauroso, di una mentalità borghese che pretende di far convivere il Cristianesimo con una religione chiusa all’Umanità. Non li capisco questi giovani preti, ammiro di più preti di una certa età che sono più combattivi, rivoluzionari. E questo non fa riflettere anche sulla formazione in seminario dei nuovi preti? <span></span></span>
</p><p><span>Siamo qui in attesa di un nuovo Vescovo. Chi sarà? Non è una domanda solo curiosa, ma che ha un suo peso, nel senso che basta poco, un cardinale di corte vedute o appartenente a qualche Movimento ecclesiale di cui noi lombardi ben conosciamo anche gli intrallazzi più vergognosi, per rimettere la Diocesi su binari morti. <span></span></span>
</p><p><span>Non faccio un nome a caso. Uno tra quelli che ritengo in linea con una pastorale fortemente evangelica. Lo vedo anche come futuro Papa con buon pace di Ciellini e Tradizionalisti alla [...]
Lei si qualifica invece per la scelta dei filosofi!Complimenti! E poi,se si parla di filosofi(discutibili) cosa c'entra la preparazione teologica?
RispondiEliminaInoltre,approfitto della mia scarsa preparazione "teologica" per rilanciare con un'altra chicca :"L'eterno si è anzi destinato alla sua creatura". S'impari ad esser chiari,invece di lanciare fumo negli occhi!!
<p><span>Guardi mi sembra che lei abbia dei leggeri problemi con la sintassi italiana, non credo possa giudicare e nemmeno avere i mezzi celebrali per comprendere la teologia di Mons. Bruno Forte, quindi lasci perdere, se poi va su siti stile unavox figuriamoci. Uno che parla di Martin Heidegger come di un filosofo discutibile si qualifica da solo. Per fortuna lei non dirige alcuna facoltà di filosofia altrimenti si discuterebbero delle tesi su Lando Buzzanca.</span>
RispondiElimina</p><p><span>A proposito Complimenti per il s’impari…ma di dov’è lei della foresta umbra, un bel cialtrone complimenti </span>
</p><p><span>Meno male che a Milano non abbiamo gente come lei</span>
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Grazie per gli insulti,sono sempre ben accetti. Ma cos'è,lo sponsor di Forte!
RispondiEliminaLe "chicche" potrei continuare a raccoglierle dalla SIMBOLICA ECCLESIALE ,opera letta intervallata da colpi di sonno.
Per fortuna c'è San Tommaso a tenermi sveglio!
Con lei non discuterei nemmeno la tesi su Bombolo!
Un consiglio :IMPARI a leggere bene uno scritto,altrimenti il suo "cialtrone"se lo ritroverà tra i piedi ,rovinando in una figura meschina !!
Le assicuro che Forte si troverà bene a lungo in quel di chieti.
Meno male che dovunque sono io non abbiamo gente come lei .
Si rilassi.Salute
<p><span>Guardi lanciare insulti non è nel mio stile visto che sono un giornalista professionista e scrivo per un quotidiano nazionale, questo blog mi è servito molto - almeno spero - per cercare di capire il mondo dei cattolici tradizionalisti, a me fino ad ora totalmente sconosciuto. Quindi assolutamente niente di personale, sono entrato in questo blog per rendermi conto delle reazioni che un nome come Forte poteva suscitare per una sua elezione a Milano ed ho trovato degli spunti interessanti per il mio articolo nulla più.</span>
RispondiElimina</p><p><span>se si è sentito offeso mi spiace. Cordialità</span>
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