NOTA INFORMATIVA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE CIRCA GLI ORDINARIATI PERSONALI PER ANGLICANI CHE ENTRANO NELLA CHIESA CATTOLICA
Con la preparazione di una Costituzione Apostolica, la Chiesa Cattolica risponde alle numerose richieste che sono state sottoposte alla Santa Sede da gruppi di chierici e fedeli anglicani provenienti da diverse parti del mondo, i quali desiderano entrare nella piena e visibile comunione.
In questa Costituzione Apostolica il Santo Padre ha introdotto una struttura canonica che provvede ad una tale riunione corporativa tramite l’istituzione di Ordinariati Personali, che permetteranno ai fedeli già anglicani di entrare nella piena comunione con la Chiesa Cattolica, conservando nel contempo elementi dello specifico patrimonio spirituale e liturgico anglicano. Secondo il tenore della Costituzione Apostolica la sorveglianza e guida pastorale per tali gruppi di fedeli già anglicani sarà assicurata da un Ordinariato Personale, di cui l’Ordinario sarà usualmente nominato dal clero già anglicano.
La Costituzione Apostolica che sarà presto pubblicata, rappresenta una risposta ragionevole e perfino necessaria ad un fenomeno globale, offrendo un unico modello canonico per la Chiesa universale adattabile a diverse situazioni locali e, nella sua applicazione universale, equo per i già anglicani. Tale modello prevede la possibilità dell’ordinazione di chierici sposati già anglicani, come sacerdoti cattolici. Ragioni storiche ed ecumeniche non permettono l’ordinazione di uomini sposati a vescovi sia nella Chiesa Cattolica come in quelle Ortodosse. Pertanto, la Costituzione determina che l’Ordinario possa essere o un sacerdote o un vescovo non coniugato. I seminaristi dell’Ordinariato vengono preparati accanto ad altri seminaristi cattolici, anche se l’Ordinariato potrà aprire una casa di formazione al fine di rispondere ai particolari bisogni di formazione nel patrimonio anglicano. In questo modo, la Costituzione Apostolica cerca di creare un equilibrio tra l’interesse di conservare il prezioso patrimonio anglicano liturgico e spirituale da una parte, e la preoccupazione che questi gruppi e il loro clero siano incorporati nella Chiesa cattolica.
Il Cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede che ha preparato tale provvedimento, ha affermato: "Abbiamo cercato di venire incontro in modo unitario ed equo, alle richieste per una piena unione che ci sono state sottoposte da parte di fedeli già anglicani provenienti da varie parti del mondo negli anni recenti. Con tale proposta la Chiesa intende rispondere alle legittime aspirazioni di questi gruppi anglicani per una comunione piena e visibile con il Vescovo di Roma, il successore di san Pietro."
Questi Ordinariati Personali saranno istituiti, secondo le necessità, previa consultazione con le Conferenze Episcopali locali, e le loro strutture saranno in qualche modo simili a quelle degli Ordinariati Militari, che sono stati eretti in tanti paesi per provvedere alla cura pastorale dei membri delle forze armate e dei loro dipendenti nel mondo intero. "Gli anglicani che si sono messi in contatto con la Santa Sede hanno espresso chiaramente il loro desiderio per una piena e visibile comunione nella Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. Nel contempo ci hanno parlato dell’importanza delle loro tradizioni anglicane relative alla spiritualità e al culto per il proprio cammino di fede", ha affermato il Cardinale Levada.
Il provvedimento di questa nuova struttura è in linea con l’impegno per il dialogo ecumenico, che continua ad essere una priorità per la Chiesa Cattolica, in particolare attraverso gli sforzi del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. "L’iniziativa proviene da vari gruppi di anglicani", ha aggiunto il Cardinale Levada. "Essi hanno dichiarato di condividere la comune fede cattolica, come espressa nel Catechismo della Chiesa Cattolica, e di accettare il ministero petrino come un elemento voluto da Cristo per la Chiesa. Per loro è venuto il tempo di esprimere tale unione implicita in una forma visibile di piena comunione."
Secondo il Cardinale Levada: "Il Santo Padre Benedetto XVI spera che i chierici e fedeli anglicani desiderosi dell’unione con la Chiesa Cattolica troveranno in questa struttura canonica l’opportunità di preservare quelle tradizioni anglicane che sono preziose per loro e conformi con la fede cattolica. In quanto esprimono in un modo distinto la fede professata comunemente, tali tradizioni sono un dono da condividere nella Chiesa universale. L’unione con la Chiesa non richiede l’uniformità che ignora le diversità culturali, come dimostra la storia del cristianesimo. Inoltre, le numerose e diverse tradizioni oggi presenti nella Chiesa Cattolica sono radicate tutte nel principio formulato da san Paolo nella sua Lettera agli Efesini: "Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo" (4, 5). La nostra comunione è quindi rafforzata da simili diversità legittime, e siamo pertanto felici che questi uomini e donne offrono i loro contributi particolari alla nostra comune vita di fede."
Informazioni contestuali
Sin dal secolo XVI, quando il Re Enrico VIII dichiarò l’indipendenza della Chiesa d’Inghilterra dall’autorità del Papa, la Chiesa d’Inghilterra creò le proprie confessioni dottrinali, usanze liturgiche e pratiche pastorali, incorporando spesso idee della Riforma avvenuta sul continente europeo. L’espansione del Regno Britannico, congiunta all’apostolato missionario anglicano, comportò poi la nascita di una Comunione Anglicana a livello mondiale.
Nel corso dei 450 e più anni della sua storia, la questione della riunione tra anglicani e cattolici non è stata mai messa da parte. Nella metà del XIX secolo, il Movimento di Oxford (in Inghilterra) mostrò un rinnovato interesse per gli aspetti cattolici dell’anglicanesimo. All’inizio del XX secolo, il Cardinale Mercier, del Belgio, intraprese colloqui pubblici con anglicani al fine di esplorare la possibilità di una unione con la Chiesa Cattolica sotto la bandiera di un anglicanesimo "riunito ma non assorbito".
Il Concilio Vaticano II nutrì ulteriormente la speranza per una unione, in particolare con il Decreto sull’ecumenismo (n. 13), il quale facendo riferimento alle Comunità separate dalla Chiesa Cattolica nel tempo della Riforma, ribadì: "Tra quelle [comunioni] nelle quali continuano a sussistere in parte le tradizioni e le strutture cattoliche, occupa un posto speciale la Comunione Anglicana."
Sin dal Concilio i rapporti tra anglicani e cattolici romani hanno creato un migliore clima di comprensione e mutua cooperazione. La Anglican-Roman Catholic International Commission (ARCIC) ha prodotto una serie di dichiarazioni dottrinali nel corso degli anni, nella speranza di creare la base per una piena e visibile unione. Per molti appartenenti alle due Comunioni, le dichiarazioni dell’ARCIC hanno messo a disposizione uno strumento nel quale la comune espressione della fede può essere riconosciuta. È in questa cornice che si deve inquadrare il nuovo provvedimento.
Negli anni successivi al Concilio, alcuni anglicani hanno abbandonato la tradizione di conferire gli Ordini Sacri soltanto agli uomini chiamando al presbiterato e all’episcopato anche donne. Più recentemente, alcuni segmenti della Comunione Anglicana si sono allontanati dal comune insegnamento biblico circa la sessualità umana – già chiaramente espresso nel documento dell’ARCIC "Vita in Cristo" – conferendo gli Ordini Sacri a chierici apertamente omosessuali e benedicendo le unioni tra persone dello stesso sesso. Nondimeno, mentre la Comunione Anglicana deve affrontare queste nuove e difficili sfide, la Chiesa Cattolica rimane pienamente impegnata nel suo dialogo ecumenico con la Comunione Anglicana, in particolare attraverso l’attività del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Nel frattempo molti anglicani sono entrati individualmente nella piena comunione con la Chiesa Cattolica. Talvolta sono entrati anche gruppi di anglicani, conservando una certa struttura "corporativa". Ciò è avvenuto, ad esempio, per la diocesi anglicana di Amritsar in India e per alcune singole parrocchie negli Stati Uniti che, pur mantenendo un’identità anglicana, sono entrate nella Chiesa Cattolica nel quadro di un cosiddetto "provvedimento pastorale" [pastoral provision], adottato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e approvato da Papa Giovanni Paolo II nel 1982. In questi casi, la Chiesa Cattolica ha frequentemente dispensato dal requisito del celibato ammettendo che quei chierici anglicani coniugati che desiderano continuare il servizio ministeriale come sacerdoti cattolici siano ordinati nella Chiesa Cattolica.
In questo contesto, gli Ordinariati Personali istituiti secondo la suddetta Costituzione Apostolica possono essere visti come un ulteriore passo verso la realizzazione dell’aspirazione per la piena e visibile unione nella unica Chiesa, che è uno dei fini principali del movimento ecumenico.
***
JOINT STATEMENT BY THE ARCHBISHOP OF WESTMINSTER AND THE ARCHBISHOP OF CANTERBURY
Today’s announcement of the Apostolic Constitution is a response by Pope Benedict XVI to a number of requests over the past few years to the Holy See from groups of Anglicans who wish to enter into full visible communion with the Roman Catholic Church, and are willing to declare that they share a common Catholic faith and accept the Petrine ministry as willed by Christ for his Church.
Pope Benedict XVI has approved, within the Apostolic Constitution, a canonical structure that provides for Personal Ordinariates, which will allow former Anglicans to enter full communion with the Catholic Church while preserving elements of distinctive Anglican spiritual patrimony.
The announcement of this Apostolic Constitution brings to an end a period of uncertainty for such groups who have nurtured hopes of new ways of embracing unity with the Catholic Church. It will now be up to those who have made requests to the Holy See to respond to the Apostolic Constitution.
The Apostolic Constitution is further recognition of the substantial overlap in faith, doctrine and spirituality between the Catholic Church and the Anglican tradition. Without the dialogues of the past forty years, this recognition would not have been possible, nor would hopes for full visible unity have been nurtured. In this sense, this Apostolic Constitution is one consequence of ecumenical dialogue between the Catholic Church and the Anglican Communion.
The on-going official dialogue between the Catholic Church and the Anglican Communion provides the basis for our continuing cooperation. The Anglican Roman Catholic International Commission (ARCIC) and International Anglican Roman Catholic Commission for Unity and Mission (IARCCUM) agreements make clear the path we will follow together.
With God’s grace and prayer we are determined that our on-going mutual commitment and consultation on these and other matters should continue to be strengthened. Locally, in the spirit of IARCCUM, we look forward to building on the pattern of shared meetings between the Catholic Bishops Conference of England and Wales and the Church of England’s House of Bishops with a focus on our common mission. Joint days of reflection and prayer were begun in Leeds in 2006 and continued in Lambeth in 2008, and further meetings are in preparation. This close cooperation will continue as we grow together in unity and mission, in witness to the Gospel in our country, and in the Church at large.
London, 20 October 2009
+ Vincent Gerard Nichols
+ Rowan Williams
Pope Benedict XVI has approved, within the Apostolic Constitution, a canonical structure that provides for Personal Ordinariates, which will allow former Anglicans to enter full communion with the Catholic Church while preserving elements of distinctive Anglican spiritual patrimony.
The announcement of this Apostolic Constitution brings to an end a period of uncertainty for such groups who have nurtured hopes of new ways of embracing unity with the Catholic Church. It will now be up to those who have made requests to the Holy See to respond to the Apostolic Constitution.
The Apostolic Constitution is further recognition of the substantial overlap in faith, doctrine and spirituality between the Catholic Church and the Anglican tradition. Without the dialogues of the past forty years, this recognition would not have been possible, nor would hopes for full visible unity have been nurtured. In this sense, this Apostolic Constitution is one consequence of ecumenical dialogue between the Catholic Church and the Anglican Communion.
The on-going official dialogue between the Catholic Church and the Anglican Communion provides the basis for our continuing cooperation. The Anglican Roman Catholic International Commission (ARCIC) and International Anglican Roman Catholic Commission for Unity and Mission (IARCCUM) agreements make clear the path we will follow together.
With God’s grace and prayer we are determined that our on-going mutual commitment and consultation on these and other matters should continue to be strengthened. Locally, in the spirit of IARCCUM, we look forward to building on the pattern of shared meetings between the Catholic Bishops Conference of England and Wales and the Church of England’s House of Bishops with a focus on our common mission. Joint days of reflection and prayer were begun in Leeds in 2006 and continued in Lambeth in 2008, and further meetings are in preparation. This close cooperation will continue as we grow together in unity and mission, in witness to the Gospel in our country, and in the Church at large.
London, 20 October 2009
+ Vincent Gerard Nichols
+ Rowan Williams
Per in non anglofoni: trovate una dichiarazione di questa joint declaration (dichiarazione congiunta) su Cantuale Antonianum
Due domande.
RispondiElimina1) Cosa di prezioso ha la tradizione anglicana che la Chiesa Cattolica non abbia già?
2) I chierici sposati, come da nota prassi, saranno dispensati dal celibato. Ma per gli attuali seminaristi che s'accingon a diventar preti, o una volta diventati preti, è prevista tale dispensa, oppure essi dovranno adeguarsi all'obbligo del celibato?
'Ragioni storiche ed ecumeniche non permettono l’ordinazione di uomini sposati a vescovi sia nella Chiesa Cattolica come in quelle Ortodosse.'
RispondiEliminaRagioni ecumeniche??
Sono esattamente le stesse domanda che mi pongo.
RispondiEliminaDunque se ho ben capito i chierici anglicani sposati poranno essere ordinati sacerdoti cattolici, dunque quelli che già sono chierici, ma per gli altri?
Un chierico celibe potrà sposarsi in seguito o dovrà rispettare il celibato essendo diventato sacerdote cattolico?
Un seminarista che si accinge a diventare sacerdote sarà tenuto al celibato, o potrà sposarsi in seguito?
Altro dubbio che mi viene leggendo:
RispondiElimina"Ragioni storiche ed ecumeniche - sottolinea una nota della Congregazione per la dottrina della fede - non permettono l'ordinazione di uomini sposati a vescovi sia nella Chiesa Cattolica come in quelle Ortodosse."
Ragioni storiche e ecumeniche?
Spiegatemi un pò perchè io non capisco!
Sbaglio o anche nella chiesa cattolica greco-melkita è consentito ad uomini già sposati di divenire sacerdoti, ma non vescovi?
RispondiEliminaAttendiamo le "note previae"
RispondiEliminaMatteo Dellanoce
PS intando incominciamo a vedere il frutti del passo indietro ( il rpimo9 di una chiesa protestante!
Matteo Dellanoce
Il celibato non è il problema più grave della Chiesa, anzi non tocca neanche la fede. Questo è il problema più cogente: LA FEDE!!!!
RispondiEliminaSiamo contenti di quest'opera del Papa, grazie a Lui!
Concordo con l' ultimo intervento.
RispondiEliminaRagioni ecumeniche significa che oramai dalla notte dei tempi la Chiesa Cattolica accetta che alcune chiesa in comunione con lei, nello specifico le orientali,influenzate molto dall' ortodossia, mantengano la loro tradizione di poter ordinare anche persone sposate che tuttavia al massimo possono essere sacerdoti.
Non possono fare carriera per dirla in breve.
Un tempo invece, sia nella chiesa cattolica che in quella ortodossa, facevano anche carriera.
Unità nel rispetto dell'unica ed autentica fede. Questa è la strada intrapresa da Benedetto XVI. Oggi i gruppi anglicani, domani i seguaci della FSPX E chissà se in un futuro non troppo lontano anche la chiesa ortodossa russa non possa seguire questa strada. I segnali che provengono da Mosca, dopo l'elezione del nuovo Patricarca, sono incoraggianti. Ma è meglio non sognare e per il momento ringraziare Dio per il Papa che ha voluto donarci.
RispondiEliminaIl celibato ecclesiastico è una grande ricchezza che la chiesa non deve perdere.
RispondiElimina"Il celibato ecclesiastico è una grande ricchezza che la chiesa non deve perdere."
RispondiEliminaQuoto, perciò con questo rientro non ci sto a capire molto e cosa c'è da festeggiare.
il celibato è una ricchezza ma non deve trasformarsi in una discriminante.
RispondiEliminaQui non si parla di discriminante ma di indebbolimento del celibato ecclesiastico che invece va protetto.
RispondiEliminaComunque dal documento sembra che solo chi è gia sacerdote ed è sposato potra diventare sacerdote nella chiesa cattolica.
Probabilmente per chi non è ancora sacerdote sarà richiesto il celibato.
Qui non si parla di discriminante ma di indebbolimento del celibato ecclesiastico che invece va protetto.
RispondiEliminaComunque dal documento sembra che solo chi è gia sacerdote ed è sposato potra diventare sacerdote nella chiesa cattolica.
Probabilmente per chi non è ancora sacerdote sarà richiesto il celibato.
Chi commenta negativamente non conosce che il celibato non sempre viene richiesto; come ho letto, questa procedura viene applicata dalla notte dei tempi. Detto questo, grazie al Papa per questa splendida mossa: nessuno si è accorto che ora abbiamo un nuovo blocco tradizionalista ;)?
RispondiEliminaAdesso ci sono dei nuovi tradizionalisti nella chiesa cattolica, questo è molto confortante.
RispondiEliminaA ragione chi dice che nel documento si dispensano dal celibato solo quelli che sono già sacerdote. Sicuramente per la seconda generazione sarà richiesto il celibato.
mi rallegro per questa decisione che rappresenta un autentico smacco per la "chiesa anglicana"! E'il collasso di un sistema che negli ultimi decenni e'letteralmente andato fuori di testa con l'"ordinazione" di donne,gay,trans e con la benedizione di unioni omosessuali e altri scandali innumerevoli...non poteva che finire cosi'!..e che questo serva come autentica lezione a coloro che,anche all'interno del Cattolicesimo sono su simli posizioni o quasi!! anch'io pero' non capisco la questione del celibato: vengono ammessi quei preti anglicani gia sposati precedentemente,ma quelli futuri? non e'chiaro ,perlomeno a me, cosa preveda Roma in questo caso. No perche' se si dispensassero anche questi si crea un precedente pericoloso..E' vero che anche per gli uniati d'Oriente e'cosi,pero'i siti d'informazione stanno in queste ore battendo notizie,credo per lo piu' incontrollate, secondo cui il Vaticano ha dato il via libera ai preti sposati..Non sara'cosi',ma la sensazione di un certo "cedimento" c'e'! Il celibato obbligatorio e',oltre che un immensa ricchezza anche una condizione secondo me irrinunciabile per compiere la propria missione di prete!
RispondiEliminaMa la notizia vera è un’altra ed è la svolta nei rapporti ecumenici che segna questa decisione di Benedetto XVI. Per la prima volta infatti non si tratterà più di passaggi individuali (un fedele, un prete, un vescovo), ma della possibiltà di passaggi di intere comunità di una Chiesa cristiana “sorella”.
RispondiEliminaQuest'affermazione, precisa, di Tornielli dimostra finalmente un atto di governo del Papa che provoca l'azzeramento del discutibile comportamento di Kasper dei giorni scorsi mirante a nessuna conversione, ma adesioni individuali; il che non aveva alcun senso...
In questo caso l'accezione di "Chiesa sorella" solitamente dedicata alla Chiese ortodosse è giustamente attribuita, dal momento che si cessa di essere una Confessione cristiana analoga a quelle della Riforma, per aderire alla comunione con Pietro, previa confessione di fede comune.
"nessuno si è accorto che ora abbiamo un nuovo blocco tradizionalista ;)?"
RispondiEliminaVolevo dire proprio (quasi) questo.
Il dato che emerge come veramente interessante è che l'ecumenismo ha prospettive solamente tornando alla radice e non scendendo sulle foglie (morte) delle attuali temperie.
Nel senso che le divisioni sono nate nello storico svolgersi delle società umane e di fatto nessuna questione teologica era alla base dello scisma con gli anglicani se non un rifiuto del papato per motivi appunto storico politici. Poi, lontani dal Papa, alcuni di loro son partiti per la tangente (proprio come molti che si reputano cattolici, apertis verbis: i modernisti).
Così l'ecumenismo ha un senso; ha un senso dire: "consideriamo ciò che ci unisce e non ciò che ci divide".
Se l'ecumenismo lo facciamo dando per partenza le degenerazioni delle posizioni ("cattoliche" e non)si va nella Geenna.
Loro avranno le loro tradizioni e le loro ritualità; ciò spinga i "romani" a rintracciare e riaffermare le loro.
AndreasHofer
Concordo con quanto Anonimo delle 14,02 ha stupendamente scritto " Il celibato non è il problema più grave della Chiesa, anzi non tocca neanche la fede. Questo è il problema più cogente: LA FEDE!!!!
RispondiEliminaSiamo contenti di quest'opera del Papa, grazie a Lui" !
Ho subito pensato che il Vescovi, o presunti tali, già anglicani se sposati non potranno ricevere il vero ordine episcopale.
Questo i vescovi ( chiamiamoli così) della TAC lo sapevano.
Rispondendo all'arguta domanda del Prof. Pastorelli posso dire che , al contrario della chiesa cattolica nella quale esiste un predominio clericale, che ha portato ai noti guai post conciliari, nella confessione anglicana i laici svolgono veramente un ruolo importante nella co-gestione soprattutto del patrimonio ecclesiale.
Come tradizione anglicana io metterei inoltre le forme liturgiche note come il Rito di Sarum ecc ecc
Io penso che questa soluzione sia interessante anche per la nostra amata Chiesa, l'unica Chiesa di Cristo.
A.C.
Certo almeno all'interno del mondo anglosassone si configura a questo punto una sorta di "concorrenza sleale": i seminari degli anglicani tornati alla comunione con Roma potrebbero attirare vocazioni anche dall'esterno offrendo, rispetto agli altri, la possibilità di essere ordinati e sposati... Ma non è un problema fondamentale. E' da rimarcare che questo ramo dell'anglicanesimo circa un secolo e mezzo fa, colpito dalla bellezza della liturgia cattolica, decise di appropriarsene, pur restando teologicamente protestante. Alla fine però la liturgia ha compiuto il miracolo e li ha riportati all'ovile. La liturgia, non tanti conciliaboli sull'ecumenismo, si badi. Qualcuno dovrebbe meditarci sopra un po'.
RispondiEliminaCome mai agli Anglicani non viene richiesto di approvare il concilio e i cattolici lefebvriani devono passare attraverso le forche caudine?
RispondiEliminaSi possono considerare quei ministri anglicani validamente sposati, nel senso cattolico del termine? O e' come se un cattolico sposato solo civilmente chiedesse di essere ordinato sacerdote?
RispondiEliminaFdS
i seminari degli anglicani tornati alla comunione con Roma potrebbero attirare vocazioni anche dall'esterno offrendo, rispetto agli altri, la possibilità di essere ordinati e sposati...
RispondiEliminanon credo. Sarebbe incoerente con il resto dell'Orbe cattolico
I seminaristi sposati potranno proseguire la loro formazione, ma sulla loro ordinazione - ha precisato il card.Levada - «si deciderà caso per caso».
RispondiEliminaCome vedete ai seminaristi non sposati verrà richiesto il celibato, per quelli sposati si deciderà caso per caso e questo ci fà capire che non tutti verranno ordinati.
Ovviamente per quelli che entreranno in seminario in seguito verrà richiesto il celibato.
La liturgia, non tanti conciliaboli sull'ecumenismo, si badi. Qualcuno dovrebbe meditarci sopra un po'.
RispondiEliminastupendamente vero: fede e liturgia simul stabunt, vel simul cadent
... la stessa custodia per l'Antico Rito (nel senso Latino di originario, dei primordi) vale per la FSSPX!
RispondiEliminaTranquilli, il celibato sarà mantenuto anche per loro, per il momento non potendolo imporre a chi ha contratto matrimonio e ha una famiglia, la Chiesa che è Madre, apre non una porta ma un portone. Dispiace tuttavia e fa molto riflettere questa sollecitudine abbastanza rapida per questi "cattolici-anglicani", mentre per tutta la Fraternità sacerdotale San Pio X solo ulteriori accuse, calunnie e "colloqui dottrinali".
RispondiEliminaAttendo l'esito di tali colloqui con l'amaro in bocca.
Dispiace tuttavia e fa molto riflettere questa sollecitudine abbastanza rapida per questi "cattolici-anglicani"
RispondiEliminaforse è stata accelerata dalla dichiarazione di Kasper dei giorni scorsi, che escludeva il rientro in massa, e forse prepare la via per analoga sollecitudine nei confronti della FSSPX
C'è differenza fra gli anglicani e i lefbriani.
RispondiEliminaGli anglicani sembrano aver accettato tutto della chiesa cattolica mentre i lefbriani, come sappiamo, non sono d'accordo su alcune questioni dottrinali.
Ma questi anglicani hanno accettato, credo, il magistero ecclesiastico posteriore al 1962, mentre con la San Pio X le cose stanno un po' diversamente.
RispondiEliminaDi fatto, molti seminaristi sposati saranno ordinati sacerdoti, come già accade anche presso gli ortodossi in comunione con Roma, questa situazione è ineludibile: nella grande Chiesa di Roma ci sono già due realtà, una che ammette i preti sposati e l'altra no. A questo si aggiunga l'estensione dell'istituto denominato "prelatura personale". Benedetto XVI e Kasper hanno trovato la "quadra" per rispondere a tutti.
RispondiEliminaMi sa che qualcuno m'abbia frainteso.
RispondiEliminaSon felicissimo per il ritorno alla piena comunione di una nutrita fetta di eretici e scismatici. Ma questo ritorno pone dei problemi. Da qui le mie domande, a cui si spera verrà data risposta con documenti ufficiali, perché si tratta di domande insite nella situazione nuova venutasi a creare.
Che nella Chiesa orientale ci sia la dispensa dal celibato per i preti, lo so benissimo e nel mio primo commento l'ho premesso. Ma io mi chiedo: siccome gli anglicani non sono orientali e non hanno una millenaria tradizione - preziosa? -
si concederà anche ai nuovi preti di contrar matrimonio? Anche in seguito, dopo la prima sanatoria, gli anglicani sposati potran diventar sacerdoti? Crediamo che questa soluzione non comporti conseguenze foriere di ulteriori tempeste in questo campo?
Quanto a quel che scrive A.C. sobbalzo sulla seggiola.
Nella Chiesa tutta il primato spetta alla gerarchia: è la gerarchia la Chiesa docente, sono i chierici che, se diaconi, sacerdoti o consacrati vescovi, han ricevuto l'ordine ministeriale e la facoltà, con l'autorità specifica dei singoli ordini, di celebrar l'eucaristia, rimettere i peccati, amministrare la Cresima ecc.
I laici se ne stiano al loro posto, che è importante: son la Chiesa discente che deve imparare e farsi portavoce dell'insegnamento della Chiesa docente nel mondo.
La confusione tra le due anime della Chiesa creata da Concilio e post-concilio ha portato a secolarizzare i chierici e a clericalizzare i laici. Una delle gravi cause della crisi della Chiesa Cattolica.
So bene anche ch la più importante base comune è la Fede: ma nella Chiesa ocidentale il celibaoto è una riccheza che nasce da ed esprime la fede, traendo origine da Cristo e dagli apostoli che, se sposati, non conobbero più donna. Una richezza, questa sì preziosa. La dispensa in occidente può esser temporanea, parziale, a sanatoria, ripeto e nient'altro.
In caso contrario sapete quanti diaconi sposati, spesso preti mancati per vari motivi, s'aggregheranno agli anglicani per raggiungere il posto del "potere"?
Ché purtroppo spesso tale è considerato il ministero sacerdotale. Femminismo clericale docet.
Non si chiede loro di approvare il Concilio, perchè hanno già approvato il "Catechismo della Chiesa Cattolica", che tutto comprende, compendia, riassume.
RispondiEliminaGuido
Una domanda:
RispondiEliminal'Ordinariato personale è in tutto e per tutto uguale alla Prelatura personale (tipo Opus Dei)? Se si, perchè allora non chiamarlo di nuovo Prelatura personale? Alessandro
Vedo un futuro in cui chi vorrà esser celibe sarà celibe e chi vorrà esser sposato sarà sposato. Inoltre, non è questo il fatto più importante, bensì è l'estensione della prelatura personale, estensione che comporta la diffusione di tante Chiese specifiche all'interno della grande Chiesa di Roma, ognuna con la sua determinata peculiarità.
RispondiEliminaAnonimo delle 14,26 ha scritto " il celibato è una ricchezza ma non deve trasformarsi in una discriminante".
RispondiEliminaLa Chiesa, che per curare le anime deve somministrare i Santi Sacramenti e annunciare il Vangelo di salvezza in questo periodo storicamente difficile potrebbe anche servirsi di sacerdoti, magari anziani, anche se sposati.
Non è lo status matrimoniale, che è santo e santificamente, che ostacola il sacerdozio ministeriale!
Certamente la tradizione del celibato sacerdotale va rispettata e onorata ma accanto ad esso potrebbero sorgere delle espressioni sacerdotali di sposati che possono annunciare la Parola e somministrare i Santi Sacramenti.
Io non me ne scandalizzerei !
Mi scandalizzo invece dei raduni ecumenici basati sul sincretismo, sul primato dato all'uomo, senza Dio, e di tutte le eresie informi che vediamo abbattersi sulla navicella di Pietro.
Sulla barca di Pietro, a proposito, ci sono alcuni che remano da una parte, altri dall'altra e la navigazione si ferma ... anzi la barca tracolla.
I più, poi, stanno a guardare pronti a mettersi dalla parte dei vincitori ...
Che il Signore salvi la Sua Chiesa !
A.C.
Scusate ma non ho capito bene o non ho letto tutto.
RispondiEliminaQusti nuovi chierici divranno essere nuovamente ordinati in base lalla famosa Enciclica di Leone XIII che dichiarava invalidi gli ordini anglicani oppure no?
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSan Giovanni di Kronstadt era un prete sposato e anche il più famoso sant'Agostino (che era pure VESCOVO di Ippona) era STATO sposato e scrive al suo amico Bonifacio: "...I doveri coniugali non t'impediscono comunque, o non debbono impedirti d'amare Dio e di non affezionarti al mondo, di mantenere la parola data, di cercare la pace perfino nelle guerre, se mai è necessario che tu vi prenda ancora parte, di servirti dei beni di questo mondo per fare opere buone e non fare del male a causa dei beni del mondo...".
RispondiEliminaNON MI SCANDALIZZANO I PRETI SPOSATI.
Se la prelatura personale è stata estesa agli anglicani, la dovranno estendere anche alla FSPX, e se la estenderanno alla FSPX allora la dovranno estendere a tutti quelli che la desiderano. Come è stato notato all'inizio, il principio guida di tutta l'operazione sono le "ragioni ecumeniche"; non è sbagliato parlare di "federalismo ecclesiale"
RispondiEliminaCerto che un po' triste osservare come il ritorno dall'ovile di alcune pecore smarrite venga sminuito da una discussione (seppur lecita) sul celibato....
RispondiEliminaHo parlato con amico in CEI. Si tratta di transizione. Quindi, Pastorelli ( condivido la sua riflessione) ma l'attuale problema è attuale. Da dopo CINGHIA!
RispondiEliminaPer ANONIMO 15,57: la Chiesa ci ha messo un po' a diventare Chiesa quindi all'epoca la transizine voleva che alcuni fossero ancora sposati. Il suo errore è lo stesso che compie il poligamo. Non può servire due mogli contemporaneamente! Il celibato è RENDER SACRO il sacerdote. Altrimenti non sarebbe un sacramento, ma più semplicemente un rito civile!
Matteo Dellanoce
Scusatemi mi sa che avete capito male.
RispondiEliminaLevada dice che ALCUNI ("SARà GIUDICATO CASO PER CASO") di quelli che GIA frequentavano il seminario per diventare sacerdoti diventeranno sacerdoti cattolici. Questo fà pensare che ai futuri seminaristi sarà richiesto il celibato.
In poche parole la futura generazione di preti di questa comunità sarà celibe.
Per favore non cadiamo nel solito discorso "la chiesa ha accettato i preti sposati".
"nella grande Chiesa di Roma ci sono già due realtà."
RispondiEliminaIl celibato è la realtà, i preti sposati l'eccezione ;). Il celibato è un patrimonio troppo prezioso per disfarsene.
Infine rielaboro la domanda già fatta da Alessandro: ma saranno in piena comunione come con una prelatura, o no?
Ovviamente i "preti" in questione dovranno essere riordinati, stavolta validamente.
RispondiEliminaMi domando però se questi anglicani in comunione con Roma , visto che conserveranno la propria Liturgia e Spiritualità, continueranno a chiedere, nelle loro preghiere , l'intercessione di "San" Thomas Cranmer "martire"della "Chiesa" Anglicana.
Signor Matteo non è " Il celibato è RENDER SACRO il sacerdote. Altrimenti non sarebbe un sacramento..." ( sue parole).
RispondiEliminaL'uomo viene RESO SACRO CIOE' SACERDOTE DI CRISTO SIGNORE IN ETERNO dalla somministrazione del Sacramento dell'Ordine mediante l'imposizione delle mani.
Una cosa comunque va sottolineata.
Come si pronunciò anche il Servo di Dio Giovanni Paolo II la Chiesa cattolica non riconosce come valide le ordinazioni degli Anglicani.
Debbono essere tutti ri-ordinati.
Questo è molto importante !
Questo aspetto andrebbe opportunamente sottolineato!
A.C.
complimenti! Nonostante questo sia un sito dove si difende la tradizione, siete già quasi tutti a favore dei preti sposati. Ritenete, cioè, il celibato ininfluente per la missione del sacerdote o, quantomeno, marginale.
RispondiEliminaIo, invece, come ha già detto qualcuno e mi pare recentemente qualche portavoce del papa,penso che il celibato sia essenziale per un "vero" prete che voglia dedicarsi completamente a Dio ed alla cura delle anime che gli sono affidate, compito gravoso che verrebbe ostacolato dai problemi famigliari.Non si può essere un buon prete ed anche un buon marito e padre, a meno che quella di prete non diventi una professione come tante. Spero non succeda così, sarebbe un' altra picconata per la nostra Chiesa.
gabri
Non mi pare che per gli ortodossi in comunione con Roma ci sia "cinghia" (che brutta espressione, quasi volgare), infatti CONTINUANO A SPOSARSI; il celibato è una condizione liberamente scelta e non un vanto. Anche secondo me il dibattito è sminuito da una discussione (seppur lecita) sul celibato. Ciò che è importante è la TENSIONE ECUMENICA ESPRESSA DAL MAGISTERO DI BENEDETTO XVI, con buona pace di chi fomenta inutili divisioni. Questa soluzione concilia unità e diversità.
RispondiEliminaFilippo ha detto...
RispondiEliminaOvviamente i "preti" in questione dovranno essere riordinati, stavolta validamente.
Mi domando però se questi anglicani in comunione con Roma , visto che conserveranno la propria Liturgia e Spiritualità, continueranno a chiedere, nelle loro preghiere , l'intercessione di "San" Thomas Cranmer "martire"della "Chiesa" Anglicana.
Bellissima riflessione.
Noi, a ragione, consideriamo Cramner apostato, spergiuro ed eretico.
Colui che fece trucidare migliaia di contadini, comprese donne e bambini, perchè fedeli alla Messa dei loro padri.
Porre domande sensate sul celibato NON è di certo sminuire la gioia del rientro all`ovile di di pecore che si erano allontanate.
RispondiEliminaSono domande molto giustifcate, basta andare a fare un giro sul web e vedrete come la notizia è data.
Vedo del resto anche su questo blog insinuarsi la banalizzazione del celibato dei sacerdoti, la sua relativizzazione.
È dunque più che importante che la Costituzione apostolica sia chiarisima, senza termini ambigui, senza breccie, senza aperture che saranno in seguito sfruttate .
Faccio fiducia a Benedetto XVI e sarò totalmente "rassicurata" quando leggerò il testo definitivo.
Tutto dipende da come intende gestirla il Vaticano.
RispondiEliminaCome Chiesa sui iuris con un patriarca che ha piena giurisdizione(anche canonica, ergo con un codice di diritto canonico che può essere anche diverso dal CIC) oppure no.
Nel primo caso, la mancanza di celibato non rappresenta un problema. Si prefigurerebbe una situazione come quella di tutte le chiese cattoliche orientali, che prevedono l' ordinazione anche per chi è sposato.
Nel secondo caso basterebbe una dispensa per chi è già sacerdote e magari per chi è già in seminario al momento del ritorno alla piena comunione.
HO PERSO UN PEZZO SCUSATE.
RispondiEliminaPatriarca che ha piena giurisdizione, NEL SUO TERRITORIO DI COMPETENZA.
Infatti un cattolico maronita sposato per esempio NON può essere ordinato sacerdote aldifuori dal Libano, ossia territorio in cui risiede il patriarca. Solo un non sposato può ed entrerà in ordini maroniti.
Anonimo ha detto...
RispondiEliminacomplimenti! Nonostante questo sia un sito dove si difende la tradizione, siete già quasi tutti a favore dei preti sposati. Ritenete, cioè, il celibato ininfluente per la missione del sacerdote o, quantomeno, marginale.
Ecco la solita sentenza!
Si rileggano bene le parole scritte : onore e rispetto al celibato sacerdotale.
Se, fin dagli anni '70 in piena crisi post conciliare, diversi Vescovi cercavano di far ordinare preti , che avessero superato i 60 anni, anche se sposati un motivo ci sarà stato.
Io parlo di degni uomini sposati che possono essere ammessi al Sacerdozio da anziani in questo particolare momento storico.
Parlo di un'evoluzione di alcuni ottimi padri di famiglia che, lasciati i figli grandi e le mogli, potrebbero occuparsi delle cose del Signore.
Non parlo dei giovani sacerdoti che vogliono prendere moglie : questo mi fa ribrezzo !
Comunque l'idea di un sacerdote sposato non mi scandalizza.
A.C.
@MIC su differenze FSSPX/ANGLICANI.
RispondiEliminaAldilà delle questioni politico-mediatiche che stanno dietro alla diatriba fsspx, per esser cattolici non bisogna fare richiesta scritta in cui si dice di accettare tutti i concili nominandoli uno per uno.
Basta la professione di Fede comune e la sottomissione al Papa.(se si è già battezzati validamente)
Signora Luisa la beccia c'è ed è larga, si chiama: "comunione nella diversità".
RispondiEliminaIn parte già oggi si verifica tra "neocatecumenali", "opusdei", "carismatici", "seguaci della FSPX", "ortodossi uniati", ecc...
TUTTI DIVERSISSIMI TRA LORO. Si può negare l'evidenza? Si può fermare il vento o uno "tzunami" con le mani della signora Luisa ???
Facendo una battuta che nasconde una verità,non c' è niente di più tradizionale in senso storico, di un sacerdote sposato.
RispondiEliminaOltretutto cosa è tradizione lo decide la Chiesa, non di certo il singolo.
Ma aldilà di questo chi ha scritto quella sentenza conosce poco di storia e di cattolicesimo. Tutte le chiese cattoliche orientali non prevedono il celibato.
Non esistono oltretutto, ortodossi in comunione con Roma.
RispondiEliminaChi è in comunione con Roma è Cattolico.
http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_sui_iuris
Si sposano perchè non è previsto il celibato dal loro codice canonico(come da Tradizione), approvato da Roma stessa.
http://it.wikipedia.org/wiki/Codice_dei_canoni_delle_Chiese_orientali
All'epoca di sant Agostino i preti potevano sposarsi.Egli incoraggiava il suo amico Bonifacio a dedicarsi alle cose del Signore e ad impedire che il matrimonio fosse un ostacolo (come probabilmente era per Bonifacio).
RispondiEliminaNoi sappiamo che sant'Agostino scelse il celibato e fù uno dei primi a sostenere che fosse meglio per i religiosi scegliere il celibato.
In parte già oggi si verifica tra "neocatecumenali", "opusdei", "carismatici", "seguaci della FSPX", "ortodossi uniati", ecc...
RispondiEliminanon si possono mettere i neocatecumenali insieme ad altre realtà acclesiali sullo stesso piano. Essi sono "altri" anche se nessuno sembra volerlo riconoscere: un conto è la diversità, che porta ricchezza, un conto è "alterità", che porta divisione.
La loro identità non è né di movimento né di Associazione, come dovrebbe [vedi]
Sottoscrivo in toto il magistrale commento del prof. Pastorelli delle 15:38
RispondiElimina(sobbalzando più volte con lui...)
sia riguardo ai laici "rampanti",
sia riguardo al valore sacrale
del celibato ecclesiastico,
sia riguardo al primato che spetta alla gerarchia e alla sua IRRINUNCIABILE funzione docente...
e insomma, su questa quarantennale
baraonda di laici straripanti dal loro giusto posto di discepoli, diciamolo una buona volta che
E' ORA DI FINIRLA !
Non se ne può più di tuttologi e tuttologhe tutto-dire-fare!
(con i neocat come punta di diamante, che hanno scavalcato completamente i preti, ma no..."presbiteri", manipolando e stravolgendo parecchi Sacramenti!)
Veramente ognuno dovrebbe tornare
al posto che gli compete, ma con queste famigerate "due anime" del post-concilio e con questo sommovimento "federalista", (sia pur temporaneo) non se ne vede l'ora prossima!
(pazientare è da santi...)
Carissimi amici sono davvero dispiaciuta nel notare che fra i tradizionalisti ci sono alcuni favorevoli ai preti sposati.
RispondiEliminaNoi sappiamo che l'idea dei preti sposati è il cavallo di battaglia dei progressisti i quali cercano di secolarizzare il sacerdozio e di renderlo un lavoro come tutti gli altri.
La Chiesa già prima del Concilio Vaticano II decise per il celibato sacerdotale e furono proprio i progressisti a battersi per farlo eliminare nel concilio, ma non ci riuscirono.
I tradizionalisti al contrario devono proteggere il celibato che è stato scelto dalla chiesa nel corso dei secoli.
Anche ai tempi di san Paolo, se è per questo.
RispondiEliminaL'opposizione al celibato è, se diventa una crociata, ingiustificata. Ha invece senso quando è opportunamente circostanziata, con tutto il corredo di precisazioni e distingua che deve accompagnarla. Affermare che il matrimonio inibisca in sé e per sé il corretto svolgimento del ministero sacerdotale da parte di un uomo sposato e successivamente ordinato non ha molto più senso che affermare tout court la compatibilità del duplice stato.
Gli "ortodossi che non esistono", cioè "i cattolici di oriente" si sposano perchè non è previsto il celibato dal loro codice canonico(come da Tradizione), approvato da Roma stessa. Quindi esistono codici canonici diversi tra oriente e occidente ? Qui potis est? che differenza c'è tra un "ortodosso che non è ortodosso" ma è "cattolico" perché "riconosce Roma" e un cattolico-cattolico romano? Mi sembrano tante pistilli versatio grottesche. Ringraziando Dio, forse stiamo giungendo alla fine di questa situazione paradossale con l'iniziativa di Benedetto XVI. è ineludibile il fatto che perfino molti vescovi siano stati sposati, e S.Agostino fu tra questi (al di là di quello che ha scritto). Io sono contrario ai vescovi sposati per una questione di ecumenismo.
RispondiEliminaAvevo posto alcune domande ad Andrea Tornielli sul suo blog, ecco la sua risposta:
RispondiElimina"Gentile Luisa, cari amici, rispondo a una domanda precisa, ma poi non potrò più farlo fino a stasera perché devo scrivere e raccogliere notizie precise: oggi infatti doveva essere presentata la Costituzione apostolica, che invece non è ancora pronta. C’è stata qualche confusione o comunque mancanza di chiarezza nelle risposte.
In ogni caso, a me risulta da fonte autorevolissima che la decisione del Papa è di rendere transitorio il clero uxorato per gli anglicani che rientrano in comunione con Roma. Vale a dire che non si dovrebbe ricreare la situazione degli orientali cattolici. I preti e i vescovi sposati potranno diventare preti cattolici. Ma in futuro anche per quelle comunità sarà fatta valere la regola del celibato.
passo e chiudo, abbiate pazienza"
at
Le nostre domande erano dunque sensate, l`impressione di confusione reale, ed è incredibile che ciò avvenga in circostanze così importanti.
Nel frattempo molte persone che si credono informate leggendo i titoloni dei giornali o delle agenzio stampa crederanno che la Chiesa sta aprendo ai preti sposati.
Così non è.
Benedetto XVI è sempre stato molto chiaro e son sicura che il suo testo dissiperà ogni dubbio.
Il tema dovrebbe essere l'ecumenismo vero e utile per chi accoglie e per chi si unisce più che questa lunga teoria di commenti sul celibato.
RispondiEliminaIo leggo questa notizia come il primo successo di un ecumenismo che va a rintracciare e ritrova nella tradizione l'unione col Papa.
AndreasHofer
Qui mi pare ci si stia perdendo in un bicchier d'acqua. Il celibato NON E' UNA SCELTA, MA LA REGOLA. Permetterne la dispensa E' UN'ECCEZIONE, riguardante casi particolari come questo. Così difficile da capire?
RispondiEliminaLe ho già spiegato come funziona, signor anonimo.
RispondiEliminaSe ha dubbi chieda pure, ma se non vuole comprendere, non so che dirle.
Esiste un codice orientale(del 1991,nato per colmare un vuoto "legislativo".) e il CIC.
Continuo a rimanere allibito da questo fantomatico scontro progressisti-tradizionalisti sul celibato.
Non c' entra un fico secco con chi non ha il celibato per propria tradizione ecclesiastica.
Gioiamo per questo nuovo dono del Santo Padre e non dedichiamo troppa attenzione alla questione dei preti sposati. Il clero uxorato già esiste nella Chiesa Cattolica di Rito Orientale nel grado nel diaconato e del presbiterato, non in quello dell'episcopato, come è nella Chiesa Ortodossa. A questo forse si allude quanto si citano le ragioni ecumeniche che impediscono la riconsacrazione a Vescovi di coloro che sono coniugati all'interno della Chiesa Anglicana Tradizionale. Non si tratta perciò della possibilità di far sposare i preti, ma esattamente del contrario, i coniugati possono diventare preti, pertanto la questione dei seminaristi non si pone. Del resto in tutta la Chiesa Cattolica gli uomini sposati possono accedere al diaconato, che è il primo grado del Sacramento dell'Ordine. Non esiste quindi incompatibilità tra il Sacramento del Matrimonio e il Sacramento dell'Ordine. Prima di scandalizzarci quindi, diamo una letturina al Catechismo della Chiesa Cattolica (cota solo 25 euro). Mi sfuggono invece le caratteristiche della spiritualità anglicana visto che tutte le ragioni storiche e politiche che hanno dato origine alla Chiesa Anglicana erano racchiuse nelle braghe di Enrico VIII.
RispondiEliminaMa la chiesa cattolica, Luisa, ha aperto da tempo ai preti sposati se con questo intendiamo la piena libertà di un soggetto sposato di andare nel luogo dove ha sede un patriarcato orientale, entrare in un ordine orientale e farsi sacerdote(senza possibilità tuttavia di salire di grado).
RispondiEliminaChe questa sia una tolleranza per consuetudine millenaria poco cambia nel concreto.
Il caso degli anglicani può essere diverso nel caso essi non fondino una chiesa sui iuris(con alcune dispense) così come spiega Tornielli.
Questa è anche la soluzione maggiormente possibile, trattandosi di una chiesa assolutamente non paragonabile, come tradizione a quelle orientali, quasi tutte entrate in comunione con Roma con l' avvento dei crociati.
Il celibato....
RispondiEliminanon è affatto questione di secondaria importanza, a mio avviso.
Avete dimenticato, forse, cari amici devoti alla Tradizione(?), che esso trae il suo valore MISTICO dalla stessa Verginità di Gesù Cristo Nostro Signore, a cui il Sacerdote deve conformarsi pienamente, unendosi a Lui in un legame di sposa (anima) a Sposo (Cristo), legame sacro e indissolubile, esclusivo, di amore MISTICO, appunto, e fecondo nell'ordine spirituale?
E come anche la Madonna è Vergine e consacrata al Signore, Madre dei figli di Dio in maternità spirituale, ai fini della vita eterna?
Che cosa ha da dirci la cosiddetta Tradizione su questo, qualcosa di "più moderno" rispetto ai sacerdoti del passato ?
Beh a leggere certi commenti, spero solo che la costituzione sia pubblicata al più presto alfine di dissolvere nel nulla le confusioni, le relativizzazioni e le banalizzazioni.
RispondiEliminaBoh! Non si sa più leggere!
RispondiEliminaTanto quanto la fedeltà (sacrificio) rende Sacro il matrimonio, allo stesso modo il celibato ( Sacrificio) rende Sacro il sacerdozio. poi l'imposizione delle mani ecc ecc va bene! Ma non si possono servire due padroni!
Io non ho letto voci favorevoli al matrimonio tra i sacerdoti. La Castità ed il celibato sono gli strumenti che esaltano l'umiltà ( essere attaccati, uso questa espressione) del Sacerdote. La stessa si traspone poi nella fedeltà matrimoniale. tanto quanto un matrimonio senza fedeltà è separazione da Dio alla stessa stregua il matrimonio per i sacerdoti è separazione da Dio. O uno o l'altro. I misturotti non funzionano!
Matteo Dellanoce
Le banalizzazioni le compie chi, da sè, decide cosa sia la Tradizione Cattolica, usandola come simulacro entro il quale far passare ogni cosa che si pensa e si sostiene.
RispondiEliminaNon è così che funziona.
Affermare che sia contrario all Tradizione che ci siano sacerdoti cattolici sposati è aandare contro la stessa tradizione, che li accetta da migliaia di anni come pienamente cattolici.
Questo non è difendere un' idea, bensì difendera l' autorità magisteriale del Pontefice.
Scusatemi l'espressione ma "che schifo".
RispondiEliminaVoi tradizionalisti fate riferimento al santo curato d'Ars, dite che il sacerdote aggisce in persona Cristi,volete rivalutare il sacerdozio dicendo che i laici devono stare al loro posto e poi aprite all'idea dei preti sposati,
Ingredibile!!
Andando contro il celibato acclesiastico voi andate contro tutto quello che avete sempre affermato. Il sacerdozio diventa non più uno stato di vita ma un lavoro come tutti gli altri.
I preti si secolarizzerebbero sempre di più.
Chissa perchè siete cosi favorevoli ai preti sposati.. Forse perchè alcuni di voi avrebbero voluto diventarlo.
Voi dite di essere fedeli al Papa e alla tradizione ma poi andate contro una scelta che la chiesa a fatto da molti secoli.
Dite di amare Pio x e i suoi insegnamenti e poi andate contro il celibato che anche egli accetto.
Invece di pregare affinche ci siano più giovani che scelgano il più alto grado di perfezione, quale è il celibato ecclesiastico, al contrario mettete dei dubbi.
E' vero che la Chiesa accetta da secoli i preti sposati ma solo come eccezione (come nel caso degli anglicani).
RispondiEliminaCc ho capito come la pensa....
RispondiEliminaMa io dò maggior peso, mi scusi, al Magistero petrino, e da ultimo a Papa Benedetto XVI che ci ha spiegato, rispiegato, ricordato benissimo il senso, il valore, l`importanza del celibato per un sacerdote cattolico.
E son sicura che il testo della Costituzione Apostolica sarà molto chiaro, senza se e senza ma.
A parte per il periodo transitotrio che ci sarà necessariamente, il celibato sacerdotale non è in discussione.
Questo deve essere ben chiaro ai cattolici, malgrado chi vorrebbe seminare confusione .
Anche la Messa tridentina è detta tradizionale ma sappiamo che essa si è sviluppata nel corso dei secoli.
RispondiEliminaNoi tradizionalisti dobbiamo promuovere il celibato ecclesiastico perchè esso è stato scelto dalla chiesa affermando cosi una sensibilità che si sentiva già dai primi secoli.
Anche la Messa tridentina è detta tradizionale ma sappiamo che essa si è sviluppata nel corso dei secoli.
RispondiEliminaNoi tradizionalisti dobbiamo promuovere il celibato ecclesiastico perchè esso è stato scelto dalla chiesa affermando cosi una sensibilità che si sentiva già dai primi secoli.
Sig.ra Luisa, qualunque cosa possano aggiungere o scrivere, ormai una BRECCIA già larga è stata allargata, di fatto c'era già con il codice canonico orientale "del 1991" e ad allargarla NON è SOLO la questione "celibatoSì/celibatoNO", bensì l'estensione della prelatura personale a più soggetti. A me sembra che Benedetto XVI, a piccoli passi, per non urtare la sensibilità di nessuno, si muova in un "ecumenismo federalista". Del resto, il suo modello è la lingua tedesca (lingua angelica) e la Germania è uno stato federale in cui ogni stato è diverso dall'altro, ancorché tutti parlino tedesco. Abbiate fiducia in questo papa, anche lui è un dono di Dio come tutti gli esseri umani.
RispondiEliminaCari fratelli, noi siamo per l'ET-ET, non l'aut-aut.
RispondiEliminaNulla di ciò che viene dalla TAC mi sembra eretico (che per l'appunto significa "scegliere una cosa ed escludere l'altra") o contro il vangelo. Accogliamo con gioia questo ET della chiesa universale.
Bravo Niccolò, in poche righe hai detto tutto.
RispondiEliminaIn futuro alla comunità degli Anglicani verra richiesto il celibato ecclesiastico.
RispondiEliminaNon c'è nessuna breccia che si allarga.
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica:
RispondiElimina1579 - Tutti i ministri ordinati della Chiesa latina, ad eccezione dei diaconi permanenti, sono normalmente scelti fra gli uomini credenti che vivono da celibi e che intendono conservare il celibato "per il regno dei cieli" (Mt 19,12). Chiamati a consacrarsi con cuore indiviso al Signore e alle "sue cose", essi si donano interamente a Dio e agli uomini. Il celibato è un segno di questa vita nuova al cui servizio il ministro della Chiesa viene consacrato; abbracciato con cuore gioioso, esso annuncia in modo radioso il regno di Dio:
1580 - Nelle Chiese Orientali, da secoli, è in vigore una disciplina diversa: mentre i Vescovi sono scelti unicamente fra coloro ch vivono nel celibato, uomini sposati possono essere ordinati diaconi e presbiteri. Tale prassi è da molto tempo considerata come legittima; questi presbiteri esercitano un ministero fruttuoso in seno alle loro comunità. D'altro canto il celibato dei presbiteri è in grande onore nelle Chiese Orientali, e numerosi sono i presbiteri che l'hanno scelto liberamente, per il regno di Dio. In Oriente come in Occidente, chi ha ricevuto il sacramento dell'Ordine non può più sposarsi.
Sì! Verrà chiesto! Molto probabilmente si faranno sposare in segreto dal loro vescovo "personale", senza la protesta dei loro fedeli (tutti appartenenti alla stessa prelatura) e Roma farà finta di non sapere; tra duecento anni Roma ("sapientemente") concluderà ciò che è ha cominciato oggi: una sanatoria che permetterà a tutti i presbiteri di scegliere tra matrimonio e celibato. Fratelli questo a Roma si chiama "prudenza" e la "prudenza" è una grande virtù cristiana!
RispondiEliminatutto sta a chiarire l'equivoco.
RispondiEliminaI "preti" anglicani sposati o meno per la Chiesa sono dei semplici laici. Chi tra gli sposati lo vorrà potrà essere ordinato sacerdote (cosa che avverrà non immediatamente ma dopo un periodo di seminario e di studi) e ovviamente dovrà comunque vivere il Sacerdozio COME SE NON FOSSE PIU'SPOSATO.
I non sposati faranno il seminario come tutti i candidati al sacerdozio e ovviamente saranno tenuti al celibato sacerdotale.
"1) Cosa di prezioso ha la tradizione anglicana che la Chiesa Cattolica non abbia già?"
Dante, credo che non si parli di materia di fede, o di cose che manchino alla Chiesa cattolica, ma di quelle diversità locali (preghiere, canti,spiritualità,devozioni o altro) che non intaccano il depositum fidei ma al quale il fedele anglicano è affezionato.
Questo è scritto nel Catechismo? In oriente solo i monaci che ricevono il sacramento dell'ordine non si sposano, INVECE coloro che non sono monaci possono sposarsi e ricevere il sacramento dell'ordine, in perfetta comunione con Roma (io vivo a Roma).
RispondiEliminaRiguardo alle domande del Prof., oso tentare di rispondere solo alla prima:
RispondiEliminahanno una tradizione liturgica e musicale eccellente. L'arcivescovo Cranmer era un eretico, ma sapeva l'inglese molto bene.
Il salterio di Myles Coverdale, il Book of Common Prayer, e la King James Bible sono pietre miliari delle letteratura inglese. Hanno pure una stupenda traduzione in inglese della Messa tridentina, l'English Missal. Dal punto di vista musicale, hanno le composizione del cattolico (!) William Byrd, di Henry Purcell, e tanti altri.
Inoltre, basta andare in un negozio di musica classica per rendersi conto della solidissima tradizione di scuole di canto inglesi.
Si puo` dire in un qualche modo pero` che quanto di buono hanno questi anglicani e` gia` cattolico, mentre il resto e` ciarpame protestante.
Il celibato comunque è essenziale per preservare la fede cattolica.
RispondiEliminaNon è un accessorio che si può prendere o lasciare a piacimento.
La perfezione del Sacerdozio è il sacerdozio cattolico celibatario (e infatti anche tra gli ortodossi il Vescovo, che ha la pienezza del Sacramento dell'Ordine, non deve essere sposato).
Caro anonimo delle 18.10 guarda che ti sbagli.
RispondiEliminaNella chiesa cattolica orientale non tutti i sacerdotis possono sposare.
I sacerdoti che sono stati ordinati da celibi non possono più sposarsi.
...Quelli ordinati "da sposati" invece Sì o sbaglio?
RispondiEliminaQuindi mi state dicendo che, presso i cattolici d'oriente, un uomo sposato può essere ordinato sacerdote, divorziare e sposarsi con un'altra donna, restando in "comunione con Roma" ?
RispondiEliminaPer i superschifati!
RispondiEliminaIl punto focale è che il piano su cui l'ecumenismo sta dando frutti è quello della tradizione e non quello del modernismo. Il fatto di essersi ricreduti e di essere accolti non può che mettere le persone nella condizione di dire "datemi il tempo di sistemarmi"! Qualcuno si rende conto dell'impatto che può avere sui fedeli? Si convertono intere parrocchie e diocesi. Non è un fatto singolare ma di comunità! La differenza è sostanziale. vedete succede quello che succedeva in America prima del concilio si convertivano a frotte! Questo è sintomatico. E so per certo che con i Battisti ci sono buoni abbocchi! Resta difficile con i Luterani e, più generalmente, con il mondo del protestantesimo germanico!
Matteo Dellanoce
NO anonimo,
RispondiEliminase uno era sposato PRIMA può essere ordinato sacerdote ma deve comunque vivere come se non fosse sposato. Nella Chiesa cattolica non esiste il sacerdote che fa sesso con la moglie tanto per intenderci.
Ovviamente il divorzio è impossibile.
Chi diventa sacerdote senza essere sposato non può più sposarsi DOPO l'ordinazione.
Cari Anonimi vari,
RispondiEliminaho riportato fedelmente i due articoli del Catechismo della Chiesa Cattolica che riguardano il celibato nella Chiesa latina e in quella orientale, se li leggete avrete le risposte della Chiesa, non la mie.
Caro Giovanni, invito anche Te a leggere il n. 1580 del Catechismo. Il prete cattolico di rito orientale usa tranquillamente del matrimonio e, se Dio vuole, ha anche figli, nè più nè meno come il pope ortodosso.
RispondiEliminaCari Andria e Giovanni io vivo a Roma e i sacerdoti di rito orientale CHE NON SONO ANCHE MONACI possono sposarsi, fare l'amore con le loro mogli e avere figli; bisogna dire che sono una minoranza rispetto alla maggioranza che invece, ESSENDO MONACI, non si sposano. Solo questi ultimi possono diventare vescovi, cioè solo i sacerdoti che sono anche monaci.
RispondiEliminaEsatto "la gioia cattolica".
RispondiEliminaSolo il già sposato può essere ordinato. L' ordinato non può sposarsi.
Per il resto noto con stupore che non si legge quanto gli altri scrivono, ma si presume tuttavia di sapere quello che hanno scritto.
Ma allora che problema c'è nell'accogliere sacerdoti che non scelgono il celibato? l'unica domanda che io mi pongo è questa: perché questa possibilità non è estesa anche in occidente? Anche gli anglicani mi pare che l'hanno prevista e adesso tornano in comunione con Roma, con le rispettive mogli, quindi...
RispondiElimina"1580 Nelle Chiese Orientali, da secoli, è in vigore una disciplina diversa: mentre i vescovi sono scelti unicamente fra coloro che vivono nel celibato, uomini sposati possono essere ordinati diaconi e presbiteri. Tale prassi è da molto tempo considerata come legittima; questi presbiteri esercitano un ministero fruttuoso in seno alle loro comunità [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Presbyterorum ordinis, 16]. D'altro canto il celibato dei presbiteri è in grande onore nelle Chiese Orientali, e numerosi sono i presbiteri che l'hanno scelto liberamente, per il Regno di Dio. In Oriente come in Occidente, chi ha ricevuto il sacramento dell'Ordine non può più sposarsi."
RispondiEliminail canone dice "uomini sposati" (prima dell'ordinazione), ma non dice affatto che dopo l'ordinazione possono continuare a usare del matrimonio.
G.Mandis
Caro Anonimo che vivi a Roma, mi dispiace contraddirTi ma evidentemente il Catechismo non è sufficentemente chiaro. Nessun prete o monaco latino o orientale, cattolico o ortodosso può sposarsi. Nella Chiesa d'Oriente, cattolici o ortodossi sposati, possono farsi preti. I monaci invece (e monaco deriva da monos, cioè solo, unico)sono celibi, e tra loro vengono scelti i Vescovi.
RispondiEliminaanonimo se vogliono entrare nella Chiesa cattolica come sacerdoti il celibato è obbligatorio. non è invece obbligatorio essere ordinati sacerdoti. si tratta di fare una scelta.
RispondiEliminail problema poi degli anglicani sposati non dovrebbe nemmeno porsi dal momento che quel matrimonio on è un sacramento e che quindi per la Chiesa questi signori non sono nemmeno sposati.
G. Mandis
Tornielli scrive nel suo articolo: "mentre per il futuro i nuovi preti di queste comunità saranno celibi"...ciò significa che morti questi poi il loro status tornerà "romano"! non dimentichiamoci cmq che il celibato è una questione disciplinare e che quindi permette deroghe, non è un problema dogmatico (come lo è ad es. l'ordinazione femminile), non vedo quindi quale sia il problema di ordinare questi preti sposati considerando la loro "anomala" carriera ecclesiastica, anche perché oggettivamente non sarebbe stato possibile chiedere altrimenti, le alternative quali sono: chiedergli un divorzio (cosa impensabile per ovvie ragioni dottrinali) o di accettare solo i preti non sposati (cioè lo 0,0% dei loro preti)?!
RispondiEliminaPiuttosto che perdere mezzo milione di cattolici, meglio fare questa concessione, questo è il vero ecumenismo!
Cmq secondo me, Benedetto XVI è destinato a diventare uno dei più grandi pontefici della storia!
Caro Giovanni Mandis (che dal cognome sembri, almeno di origine, mio conterraneo isolano) norma generale di tutti i codici, anche il Catechismo e il CIC, è che si specifichi ciò che è vietato, non ciò che è permesso, quindi siccome non c'è scritto da nessuna parte che è vietato usare del matrimonio ai chierici uxorati, vuol dire che è permesso. Se non mi credi, noi sardi siamo molto diffidenti, puoi chiedere a qualunque diacono permanente, dalle nostre parti molto più comune d un sacerdote cattolico di rito orientale.
RispondiEliminaCon la mia solita rudezza dico che a me sembra un gran casino!!!! Rimango inoltre stupefatto della ignoranza e della suggestione alle mode di tanti tradizionalisti che partecipano a questo blog. Mi sa che è proprio finita. Peter
RispondiEliminaPerò state a mischià le carte: possono "usare del matrimonio" ed è cosa normale, sono come i nostri diaconi. I monaci NO, come giustamente è stato scritto.
RispondiEliminaPerò -RIPETO- state a mischià le carte:
1) un uomo sposato, di rito orientale può diventare sacerdote e può avere figli, non può diventare vescovo.
2) il monaco non si sposa e può diventare vescovo.
Questo è quello che hanno visto i miei occhi e udito le mie orecchie, se poi il celibato è tenuto "in grande onore", questo non lo so, mi sembra che sia così, perché la maggior parte dei monaci cattolici di rito orientale sono tutti sacerdoti, ma questo non esclude il fatto che ci siano uomoni sposati che diventano sacerdoti e questo avviene -dicono- soprattutto nelle diocesi del sud
caro conterraneo, ma c'è una bella differenza tra diacono e sacerdote non trovi? il primo non può celebrare la Messa..
RispondiEliminami informerò in merito, ma resta il fatto che è o sarebbe una eccezione per le Chiese cattoliche orientali, un sacerdote cattolico latino sposatosi prima dell'ordinazione non può usare del matrimonio DOPO l'ordinazione.
G. Mandis
DANTE PASTORELLI ha detto...
RispondiEliminaDue domande.
1) Cosa di prezioso ha la tradizione anglicana che la Chiesa Cattolica non abbia già?
2) I chierici sposati, come da nota prassi, saranno dispensati dal celibato. Ma per gli attuali seminaristi che s'accingon a diventar preti, o una volta diventati preti, è prevista tale dispensa, oppure essi dovranno adeguarsi all'obbligo del celibato?
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da quel che dice la Nota si vedrà caso per caso... credo che la situazione sia al momento in tali termini visto l'alto numero di preti sposati... ma credo che in futuro, una volta ripristinate le normative valide in tutti i seminari della tradizione latina... il fenomeno sarà ridimensionato per sua natura, perchè Gesù non ha mentito sulla virtù del celibato!
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Credo che comunque sia si apra una nuova pagina per la Chiesa....e la leggo in modo positivo anche se si dovrà vigilare MOLTO sul passaggio dalla teoria alla pratica di queste scelte...
è presto per vedere e capire, ma è anche significativo che con ciò si è dato un segnale inequivocabilmente CATTOLICO E ROMANO, finalmente, contro le decisioni prese dagli anglicani (e da altri) in chiave modernista....
^__^
Tornando in tema anglico..
RispondiEliminaa meno che non abbiano invertito i punti cardinali...
GLI ANGLICANI NON SONO ORIENTALI.
E mi auguro anche che a quelli "sposati" si dica che per esserlo realmente davanti a Dio, nella Chiesa universale, devono contrarre IL MATRIMONIO SACRAMENTO CATTOLICO.
G.Mandis
Ha ragione Luigi, che bisognava fare ? chiedere divorzi ? o accettare solo i preti non sposati (cioè lo 0,0% dei loro preti)?!
RispondiEliminaPiuttosto che perdere mezzo milione di cattolici, meglio fare questa concessione, nel solco della tradizione della Chiesa, questo è vero ecumenismo! Grazie alla prelatura personale si sta andando verso un ECUMENISMO FEDERALISTA. Non è un caso che Benedetto XVI ha richiamato l'attenzione delle Chiese ricche nei riguardi delle Chiese più povere; se è vero per i soldi a maggior ragione sarà vero per la dottrina e la conoscenza della Bibbia. Benedetto XVI passerà alla storia per aver unificato la Chiesa
Qui si puo vedere parte di una messa dei tradizionalisti anglicani:
RispondiEliminahttp://de.gloria.tv/?media=30799
Angel
Caro Giovanni,
RispondiEliminanon esistono sacerdoti cattolici latini sposati prima dell'ordinazione,almeno che non siano rimasti vedovi, quindi il problema non esiste. Però ci stiamo incartando in una discussione secondaria. La grandezza dell'evento di oggi è che un bel pezzo di Chiesa Anglicana ha chiesto di rientrare nella Chiesa Cattolica, e per giunta questa porzione di anglicani ha una liturga molto simile a quella a noi carissima. Il Papa ha accettato questa richiesta mostrando, dopo decenni di chiacchere, come si concretizza l'ecumenismo. Tutto il resto è veramente molto, molto marginale. Preghiamo che il Signore ci conservi Papa Benedetto per molti anni.
Il NON celibato non è esteso anche in occidente anonimo poichè oramai è tempo immemore che la norma del celibato è entrata a far parte integrante del diritto canonico della chiesa cattolica occidentale.
RispondiEliminaIn oriente invece non ha mai smesso e per consuetudine il Papato accetta questa situazione.
caro Peter, condivido in pieno quanto hai detto a proposito del ,scusate il termine, casino :sembra proprio finita.
RispondiEliminaSecondo me, al di là delle note, proprio con questa storia della prelatura personale continueranno a fare come i cattolici orientali, si sposeranno in segreto e Roma farà finta di niente con buona pace di tutti, nel solco della tradizione, e tra duecento anni metteranno le cose a posto, dicendo che "avevano ragione gli uni e gli altri", e che non si è detto prima per non "urtare le anime sensibili". Non ci vedo niente di male, meglio questo che perdere l'unità con 500.000 cattolici. Questo è un papa pragmatico, un papa "del fare"!
RispondiElimina"Sì! Verrà chiesto! Molto probabilmente si faranno sposare in segreto dal loro vescovo "personale", senza la protesta dei loro fedeli (tutti appartenenti alla stessa prelatura) e Roma farà finta di non sapere; tra duecento anni Roma ("sapientemente") concluderà ciò che è ha cominciato oggi: una sanatoria che permetterà a tutti i presbiteri di scegliere tra matrimonio e celibato. Fratelli questo a Roma si chiama "prudenza" e la "prudenza" è una grande virtù cristiana!"
RispondiEliminaA me questo pare un grande delirio...
L`anonimo che fa grandi complimenti a Papa Benedetto gli attribuisce in realtà delle intenzioni e motivazioni che se il Papa le leggesse immagino lo farebbero sorridere, sì è meglio leggere quelle "profezie" con una buona dose di humour!
RispondiEliminaLa scelta del papa è stata la migliore. Si accettano al sacerdozio cattolico solo quei sacerdoti anglicani che sono già sposati. I futuri sacerdoti, invece, dovranno accettare il celibato ecclesiastico.
RispondiEliminaScusate ma perché i futuri sacerdoti anglicani dovrebbero tutti accettare il celibato se la loro tradizione non lo prevede ? Questa tradizione è ben radicata se il 100% dei sacerdoti anglicani, attualmente sono sposati ! Alcuni saranno celibi, altri no. In questo non c'è niente di male.
RispondiEliminaSe questi anglicani entrerano nella Chiesa Cattolica questo sara un colpo contro ala progressista. E chiaro che loro lasciano Chiesa anglicana perche sono contro "ordinazioni" di donne ,matrimoni gay ,abusi liturgici etc. Senza dubbio loro continueranno diffendere questi posizioni anche dentro la Chiesa Cattolica.I progressisti lo sanno molto bene e per questo vogliono creare confusione usando un dettaglio di carattere transitorio di quela Costituzione.
RispondiEliminaE significativo secondo me anche il silenzio di cardinale Kasper.
Angel
Essi ormai non sono più anglicani ma cattolici.
RispondiEliminaEssi dovranno diventare sacerdoti cattolici e in quando tali devono accettare il celibato ecclesiastico cattolico.
Certamente potranno conservare le loro tradizioni, ma solo quelle che non sono contrarie alle tradizioni e alle prassi cattoliche.
confesso che son rimasto colpito negativamente nel vedere tanti commentatori di questo blog(si presume tradizionalisti o comunque simpatizzanti) favorevoli o anche solo possibilisti nei confronti dell'abolizione dell'obbligo del celibato ecclesiastico!ma come! siamo o no tradizionalisti?..se si, perdonate la franchezza,dobbiamo esserlo in tutto e quindi anche in ambito disciplinare e morale e non solo in quello liturgico!...Io perlomeno la vedo cosi...
RispondiEliminaA quali commenti si riferisce signor insegnante?
RispondiEliminaPerchè io non ne vedo.
Oltretutto è lei che sta dando degli anti-tradizionali a milioni di cattolici orientali.
Lei confonde le cose. E tantissimi commenti lo hanno ampiamente spiegato, ma si fa finta di non leggere.
E' vero quello che dice il post precedente.
RispondiEliminaAnch'io sono rimasta colpita negativamente.
Abbiamo visto tradizionalisti parlare come i peggior progressisti. Si dice che non c'è incompatibilità fra matrimonio e sacerdozio e non ci si rende conto che in questo modo non si fà altro che dar ragione ai progressisti che vorebbero abolire il celibato.
Il concetto di progressismo è tipicamente occidentale.
RispondiEliminaNon applicabile dunque alle chiese orientali.
Ho già spiegato. Non si legge.
Ribadisco che quanto dite offende migliaia di sacerdoti cattolici.
A.C. ancora una volta mi fa sobbalzare. I sessantenni sì, possono farsi preti? Perché, a sessant'anni (ma anche a 70 ed oltre) non s'è più capaci di appagare i naturali istinti sessuali e vivere l'amore anche fisico, e far felice la moglie?
RispondiEliminaSuvvia, ma che siamo, nel regno delle zitelle? Comunque sull'assenza di... reazioni altrui non posso pronunciarmi.
Casi eccezionali possono verificarsi, è vero, ma la moglie dev'esser d'accordo. In genere in questi casi, la moglie, almeno una volta, entrava in convento. Francamenre queste posizioni mi sembran da diaconi permanenti che son preti mancati ed aspirano a diventarlo da vecchi.
Di frustrati il clero è zeppo, non zaffolliamolo ulteriormente.
Caro C.C i cattolici orientali sono un caso a parte. Essi hanno una tradizione diversa da quella occidentale.
RispondiEliminaComunque anche nelle chiese orientali il celibato viene tenuto in grande considerazione e questo sta a dimostrare che la più alta perfezione sacerdotale è proprio nel celibato ecclesiastico.
La nostra tradizione insegna questo è se noi siamo tradizionalisti dobbiamo attenerci a questa tradizione ma soprattutto a ciò che insegna il Magistero che ha sempre considerato il celibato fontamentale al sacerdozio.
Se si dice che il matrimonio non è incompatibile col sacerdozio (come scritto in alcuni commenti) si và contro la grande tradizione della chiesa d'occidente.
caro C.C. di commenti in questo senso ne ho letti piu' d'uno e,a quanto pare non sono stato l'unico!..poi io non do dell'anti tadizionale a nessuno ne voglio a nessuno mancar rispetto! dico solo la mia opinione, e credo di averne il diritto..come tutti!
RispondiEliminaBEDWERE
RispondiEliminaE queste sono tradizioni che la Chiesa Catolica non ha? Sono una specifica teologia e spiritualità anglicana? Non sono forse fresidui della Chiesa cattolica che essi han mantenuto in vita?
C C ha sapientemente scritto " Solo il già sposato può essere ordinato. L' ordinato non può sposarsi ".
RispondiEliminaQuesta è l'essenza del Sacerdozio cattolico e ortodosso di rito orientale.
Con buona pace di tutti coloro che gridano allo scandalo perchè nella chiesa cattolica, orientale ed ora occidentale di tradizione anglicana, esiste questa forma di sacerdozio.
Altra cosa sono gli ordinati che vorrebbero sposarsi.
Questo non mi piace.
Lasciamo perdere questa questione e facciamo festa per il ritorno dei fratelli separati nella nostra stessa casa !
Cattolico Ecumenico
Certo che sono residui cattolici, Prof. Considerando pero` che questi elementi sono quasi del tutto assenti nella Chiesa cattolica anglofona, questo reinnesto e` per me una buona notizia.
RispondiEliminaCaro C.C il primo ad andare contro il celibato ecclesiastico sei proprio tu.
RispondiEliminaQui non si tratta di chiesa orientale o occidentale, qui si parla della grande Tradizione della chiesa cattolica.
Gli ultimi dieci papi, o anche più, hanno insegnato l'importanza del celibato nel sacerdozio. Le chiese orientali sono un caso particolare, essi sono una specie di eccezione, essi infatti non si sono voluti adeguare alle norme sul celibato volute dal papa.
La chiesa ha accettato questa diversità imponendo che almeno i vescovi fossero scelti fra i non sposati. La regola principale però resta l'obbligo del celibato sacerdotale.
Caro C.C il primo ad andare contro il celibato ecclesiastico sei proprio tu.
RispondiEliminaQui non si tratta di chiesa orientale o occidentale, qui si parla della grande Tradizione della chiesa cattolica.
Gli ultimi dieci papi, o anche più, hanno insegnato l'importanza del celibato nel sacerdozio. Le chiese orientali sono un caso particolare, essi sono una specie di eccezione, essi infatti non si sono voluti adeguare alle norme sul celibato volute dal papa.
La chiesa ha accettato questa diversità imponendo che almeno i vescovi fossero scelti fra i non sposati. La regola principale però resta l'obbligo del celibato sacerdotale.
DANTE PASTORELLI ha detto...
RispondiEliminaA.C. ancora una volta mi fa sobbalzare. I sessantenni sì, possono farsi preti? Perché, a sessant'anni (ma anche a 70 ed oltre) non s'è più capaci di appagare i naturali istinti sessuali e vivere l'amore anche fisico, e far felice la moglie?
La "soluzione" addotta da diversi Vescovi di ordinare sacerdoti degli anziani e irreprensibili membri della comunità parrocchiale si basa, comìè facilmente intuibile,che un anziano dovrebbe avere una saggezza con la capacità di dimostrare fedeltà assoluta alla Chiesa dopo averla donata, in maniera irreprensibile, alla propria moglie nel corso della vita coniugale.
Comunque questa non è un mio sragionamento ma quello di un Arcivescovo , defunto da tempo, il quale davanti al proprio Seminario chiuso a causa della colpevole imbecillità post conciliare si domandava " dove troveremo tanto pane per sfamare tanta gente"?
Chi spezzerà il Pane della salvezza e chi annuncerà la Parola ?
Piuttosto che un prete neocatecumeno, giovane e celibe, con la barbetta, sono tutti uguali alla Kikko, preferirei un anziano canuto prete, sposato, che nel corso della sua vita ha dato tutto alla famiglia ed ora alla Chiesa.
La fede, e l'ortodossia, sono assai più importanti !
Qualcuno ha definito l'attuale momento come "in stato di necessità".
Alla necessità si contrappongono degli estremi rimedi.
A.C.
Come al solito i giornalisti diffondono non-notizie e sparano le solite cavolate, a causa della loro ignoranza sulle questioni religiose e per vendere di più.
RispondiEliminaChe "pastori" protestanti di varie confessioni, già sposati, fossero ammessi al Sacerdozio Cattolico( dopo essersi convertiti)senza dover abbandonare la moglie , è una prassi che sicuramente risale a prima del Concilio Vaticano II.
Questi Anglicani ( TAC), saranno pure Tradizionalisti ma lo sono sempre in relazione all'Anglicanesimo. Non posso dire che mi dispiacciano, anzi. Per quel che riguarda il Celibato, non credo che la prassi delle Chiese Cattoliche Orientali sia da porre al pari di quella delle Chiese di rito latino. Infatti gli Orientali vengono in larga parte da uno scisma e per favorirne il ritorno,la Santa Chiesa Romana decise di tollerare il matrimonio dei loro preti. Pertanto porre sullo stesso piano la Disciplina del Celibato con il Matrimonio dei preti ,come se il primo fosse legato ad un determinato periodo storico, una prassi revocabile in qualsiasi momento da qualunque Papa, perchè svincolata dalla Tradizione e dalle Sacre Scritture,
significa essere Protestanti e Modernisti. Significa pretende che la Chiesa si adatti ai tempi (come vogliono i modernisti).
Aspita che sfilza di commenti...
RispondiEliminaresto preso da uno dei primi:
Il celibato non è il problema più grave della Chiesa, anzi non tocca neanche la fede. Questo è il problema più cogente: LA FEDE!!!!
Siamo contenti di quest'opera del Papa, grazie a Lui!
In effetti il clero uxorato sarebbe una soluzione alla scarsità di clero...ma a patto che sia CLERO formato nei limiti del possibile. Funzionari e mercenari ve ne sono già, celibi!
La portata storica non so se è stata colta dai lettori del post. Mi pare che ci si sia fossilizzati sul celibato. Sarà l'elemento più tradizionale entrato in gioco rispetto all'ecumenismo, ma stiamo attenti all'inversione di tendeza operata dal Papa: è davvero "tradizionale". E il Card. Kasper starà certamente al...muro del pianto.
Questi Anglicani Tradizionalisti, mi stanno abbastanza simpatici, tuttavia non dobbiamo farci abbindolare dall'aggettivo "Tradizionalista". Non basta essere contro le donne-prete, contro i preti-omosessuali (dichiarati), contro i matrimoni omosessuali, per essere Cattolici.
RispondiEliminaIn ogni caso è possibile che a poco a poco, queste comunità ex scismatiche si avvicineranno sempre di più al Cattolicesimo ( vero, non Conciliare)e si renderanno conto che è più giusto sottostare alla legge del Celibato.
Tutto sommato sono contento di questa soluzione. D'altronde dubito che i "Tradizionalisti" Anglicani abbandonino la loro "chiesa" per aderire al modernismo della "chiesa conciliare" che vorrebbe condurci tutti verso la stessa meta degli Anglicani ufficiali.
Sbaglia cara/o gioia.
RispondiElimina1)è assolutamente falso che qualcuno si è rifiutato di sottomettersi.
Le chiese orientali sono in comunione con Roma dai primi secoli. Roma semplicemente tollera una situazione di prassi, come tollerava ampiamente la stessa situazione dei propri gerarchi latini fino a rinascimento inoltrato.
La tua fantomatica "grande tradizione" è solo tua. La Tradizione Cattolica è altro e il celibato è semplice norma canonica.
2)è assolutamente falso che io abbia attaccato il celibato ecclesiastico. Questa è pura infamia.
Io ho semplicemente affermato una banalità, ossia quello che la chiesa ha sempre fatto in tutta la sua storia, ossia l' utilizzo della prudenza in ogni cosa.
3)Nessuno ha detto qua dentro che il matrimonio del clero è superiore al celibato, al punto tale che non è possibile alcuna scalata gerarchica del sacerdote sposato.
Solo che è roba che rasenta il manicheismo puro questa condanna, oltretutto se poi è contraria a realtà pienamente cattoliche.
Arrivederci
beh mi sembra UN PO' ESAGERATO!
RispondiEliminaRagazzi ma questi simpatici ex anglicani, laici e futuri Sacerdoti Cattolici, celebrano la Messa di sempre !
RispondiEliminaCom'è possibile questo?
http://de.gloria.tv/?media=30799
Qualcuno mi spieghi per favore !
Mi meraviglio di lei don Luigi.
RispondiEliminaLei dovrebbe attenersi agli insegnamenti della Chiesa.
Semmai, in questo tempo di crisi,dovrebbe parlare dell'importanza e della bellezza del celibato.
Non si rende conto padre che lei parla proprio come i progressisti.
Se è per questo la chiesa tollera anche le prassi della messa neocatecumenale ma questo non vuol dire che sono uguali a quelle della messa tridentina.
RispondiEliminaper anonimo dell 22.23
RispondiEliminaChe gioia!
Lei è il primo che mi da del "progressista". Proprio questo mi mancava nella collezione di appellativi...ricevuti non certo per "meriti ecclesiali conciliari"!
Non volevo dare l'impressione di non apprezzare il celibato. Il celibato fa parte della DISCIPLINA ecclesiastica fin dai tempi apostolici come sostiene lo Stickler, affonda la sua ratio nella vita stessa di Nostro Signore, non c'è dubbio! Ma il fatto anglicano non credo avesse bisogno di tante battute sul celbato. Di fatto nella Chiesa Cattolica ci sono preti di "serie A" e preti di "serie B", celibi e uxorati. E non tocca la fede. Il celibato non va scelto per motivi funzionali o di convenienza...ma se vogliamo per motivi "teologici": il prete è chiamato alla via migliore e a ripresentare Cristo, in tutto.
Caro Signor Anonimo questo penso - ma se mi sbaglio mi illumini - sia il pensiero della Chiesa.
Guardate qui al minuto 6.50 (per i fancofoni)
RispondiEliminahttp://www.ina.fr/video/CAF97058400/vatican-ii-fin-de-la-deuxieme-session.fr.html
filmato d'epoca
visto...risalirà ai giorni del Concilio...Non so chi siano a parlare. In alcuni punti di vista sull'ecumenismo il ritorno di questi anglicani va nella direzione opposta alla loro.
RispondiEliminaDa buon progressista ho offerto dei suffragi! :-)
Caro don Luigi forse ci siamo fraintesi, lei ha ragione.
RispondiEliminaVorrei che lei spiegasse meglio il motivo teologico del celibato soprattutto per quelli come C.C che si ostinano a dire che il celibato non e legato alla tradizione e cioè agli apostoli.
beh, che leggessero Stickler, che non era un teologo ma canonista e non era certamente ignorante!
RispondiEliminaSul video di cui sopra...uno degli intervistati era Jean Guitton.
Non ho detto neppure questo, ma tanto oramai avete deciso voi.
RispondiEliminaUn saluto. E' inutile continuare.
Pensiero della buona notte:
RispondiEliminanella vita del celibe resta un...appetito (genitale) la cui mancata soddisfazione non comporta alcuna patologia, nè a livello fisico, né a livello affettivo. Ma guai se questo appetito non cresce genialmente, risalendo l'albero della vita fino a Colui che la genera. Cercando la propria felicità sull'altro versante del tempo - e non nello scimmiottare il mondo - l'essere umano-prete/religioso... finalmente si unisce all'infinito Presente. Questo diventato sublime credo sia all'origine della parola "coelibatus".
Seneca la impiegava per lo stato matrimoniale; Giulio Valeriano l'applicava alla vita celesta. Quest'ultimo, storico poco conosciuto, è andato più vicino alla verità di un moralista/teologo/canonista di fama: il cuore che rinuncia agli amori per l'Amore più grande è davvero Coeli beatus, beato di cielo già su questa terra!
Augurio per tutti, preti cattolici/catto-anglicani, religiosi, laici!
Caro C.C tu hai detto che il celibato è solo una prassi della CHIESA LATINA.
RispondiEliminaquesto è vero, ma questa prassi si basa sulla teologia e non può essere minimamente paragonata alla prassi orientale.
Anche se la chiesa tollera la prassi orientale non vuol dire che essa sia di uguale importanza alla prassi latina del celibato.
CC in molti commenti ribadisce che il celibato è una norma non tradizionale e quindi solamente disciplinare della chiesa catt. e distribuisce patenti di fedeltà alla vera tradizione che spetta a lui definire.
RispondiEliminaMi oppongo a questa visione meschina del celibato. Se solo avesse letto lo studio del card. Stickler, il nostro CC saprebbe che il celibato affonda le sue origini nella tradizione apostolica, che nei primi secoli prevedeva l'ammissione agli ordini sacri degli sposati, ma alla condizione di non usare più del matrimoniio, quindi con un sacrificio ancor più doloroso del celibato.
Quanto alla tradizione degli orientali: essa si allontanò dalla prassi tradizionale solo in un secondo tempo e per ragioni non proprio nobili.
Il celibato non può essere ridotto ad un aspetto marginale della disciplina, ma deve trovare le sue radici teologiche e storiche ed essere rivalutato, abolendo l'infelice trovata del diaconato agli sposati, a meno che vogliano vivere da fratello e sorella.
Sinceramente non so quali siano i vescovi che ordinano gli anziani uxorati di cui parla A:C. Non ne conosco neppure uno. Ma io non fo testo.
RispondiEliminaNon credo che oggi si sia in uno stato di necessità tale da rompere la legge sul celibato (e dico legge, non prassi) del clero latino. Il can. 277 parla di "obbligo".
Il can 599. parla del celibato compreso tra i consigli evangelici che la Chiesa ha voluto seguire e formalizzare in legge per rendere il sacerdote sposato solo alla Chiesa come Cristo.
Già Cristo fu vergine, nato da una vergine, gli Apostoli, anche uxorati, non conobbero più donna dopo la scelta di seguir Gesù.
I primi secoli riportan molte testimonianze della considerazione in cui era tenuto il celibato. All'inizio del III sec. vi sono Tertulliano e Origene che parlano di un gran numero di chierici continenti ed Eusebio all'inizio del IV sec. scriveva che è conveniente che il consacrato al ministero divino si astenga dall'uso del matrimonio.
Il Concilio di Nicea tollera (poi divenne prassi) l'ordinazione dei diaconi e preti uxorati nella Chiesa orientale. Nell''occidente già nel Concilio di Elvira (306) per la prima volta si stabiliscono le fondamenta della legge del celibato per vescovi, preti e diaconi: "Placuit in totum, prohibere episcopis, presbyteris et diaconis vel omnibus clericis positis in ministeriis, abstinere se a coniugibus suis et non generare filios; quicumque vero fecerit ab honore clericatus exterminabitur". Il celibato nella sua eccezionalità spirituale è trattato da de Maistre ne Il Papa. Pio XI ne tratta in Ad catholici sacerdotii, e lo definisce la gemma più preziosa del clero cattolico. Pio XII scrive Sacra Virginitas e su su sino ai nostri giorni la legge e l'esaltazione del contenuto vengono ribadite.
In casi eccezionali si può derogare, come accade per l'Oriente. Mi auguro che l'accettazione di preti anglo-cattolici sposati non sia il cavallo di Troia. Aspettiamo la parola definitiva prima di scandalizzarci troppo e inutilmente.
E' bene ed è bello, e per ormai vecchhiotto consolante, vedere che i frequentatoi di questo blog riconoscano la grandezza del celibato agli occhi di Dio e degli uomini. L'eccezione conferma la regola.
Se qualcuno, anche qui, vuol usare una deroga dettata da motivi contingenti come grimaldello per assurgere al livello di alter Martini, Barbero, Gallo, Farinella ecc., ha fatto male i suoi conti.
grazie prof.Pastorelli! condivido e sottoscrivo in pieno queste sue alte (come sempre!)considerazioni! La saluto cordialmente!
RispondiEliminaAnch'io la ringrazio prof. Pastorelli. Come sempre lei chiarisce, riportando la discussione sul giusto binario.
RispondiEliminagabri
Il Celibato Ecclesiastico non è solo una Prassi , è una Legge. Non riguarda solo i Preti, ma tutti gli Ecclesiastici (almeno fino al C. V. II).
RispondiEliminaGrazie a voi che mi siete di stimolo e mi scuso per gli errori di battitura, (ad es. alla fine dell'ultimo commento : "e per ormai", sta "e per me ormai vecchiotto" ecc.
RispondiEliminaGli occhi, l'ora e i caratteri minuscoli imposti dallo spazio fan brutti scherzi, come in altri momenti la fretta di concludere per uscire a far i miei lavoretti in chiesa (apertura, pulizie ad es.) o fare il nonno o qualche lunga passeggiata.
Il celibato per i presbiteri non è materia di fede, è in uso nella chiesa cattolica dal tempo delle lotte per le investture, esso dovrebbe essere non un obbligo, ma una scelta. Diverso è per i monaci che da sempre fanno i tre voti di obbedienza, castità e povertà
RispondiElimina