Speriamo che contribuisca ad aprire gli occhi a certi diehard di casa nostra. Nel composito mondo del tradizionalismo cattolico c'è anche chi nei riguardi degli ortodossi tiene un atteggiamento sussiegoso e saccente - speculare a quello che molti ortodossi hanno nei riguardi dei cattolici. Non è davvero il caso, speice per quanto attiene alla liturgia.
Disperiamo che contribuisca ad aprire gli occhi a certi diehard di casa "nostra". Nel composito mondo del progressismo cattolico c'è anche chi nei riguardi degli ortodossi tiene un atteggiamento sussiegoso e saccente - speculare a quello che molti ortodossi hanno nei riguardi dei cattolici. Non è davvero il caso, specie per quanto attiene alla liturgia.
Quanta differenza, con la scialba celebrazione "Inizio del Ministero petrino".
Paolo VI ( mesto) come lo chiamano taluni, fuggi come un disperato dal rito dell'incoronazione, . I suoi successori, da Luciani in poi si vergognarono di utilizzare la tiara.Con grande gioia di Noè e buona pace dei progressisti. Si ebbe, ingiustamente la fine del papa RE. Così la stamap massonica e anticlericale mise alla berlina il buon Pio XII, definendolo l'ultimo papa Re e proclamò i nuovi Pontefici, da Giovanni XXIII in poi come dei veri condottieri nell'aver rifiutato i simboli del potere.
Così , scomparsi i segni , oggi siamo davanti all'impotenza di essere governati da vescovi autocefali , in cui il papa di roma rappresenta solo il simbolo e non più lìautorità.
Con gioia di Alberigo, Dossetti, Lercaro, martini e Melloni. Con benedetto XVI, si rischia di tornare indietro e allora meglio andarci sotto e fare in modo di conficcare una volta per tute una bella spina nel fianco, in modo da non risicare i frutti del Concilio. Melloni, invoca una rinascita di Giovanni XXIII.
E' vero: un tempo le grandi liturgie avevano una certa dose di confusione...ricordiamoci che non c'erano i grandi mezzi di comunicazione cosicché il disordine si evidenziava di meno. Comunque erano celebrazioni più coinvolgenti...il razionalistico asetticismo dei riformatori precisini (Noè, Marini I)e quasi fastidioso.
La diretta tv ha rivoluzionato il modo di vivere le cerimonie.Pensate al Papa,poveraccio,che tensione vive:gli ingrandiscono pure un pedicello.Dev'essere terribile.Le cerimonie di prima erano vive piu' di quanto si creda (e c'era lo spazio pure per lo scherzo,anche pesante!).A Santa Maria Maggiore(un secolo fa')mi improvvisai caudatario (del Card.Confalonieri,arciprete della Basilica).Il pontificale (al trono) inizio' in sacrestia allorche' un monsignorino disse con voce squillante "i ministri si parino".Fini',dopo molto,sempre in sacrestia,col solito monsignorino che proclamo' "i ministri si sparino",al che un protonotario,con forte accento marchigiano,l'apostrofa"statte zitto,brutto fr....".Era una Roma che non c'e' piu'.Eugenio
Speriamo che contribuisca ad aprire gli occhi a certi diehard di casa nostra. Nel composito mondo del tradizionalismo cattolico c'è anche chi nei riguardi degli ortodossi tiene un atteggiamento sussiegoso e saccente - speculare a quello che molti ortodossi hanno nei riguardi dei cattolici. Non è davvero il caso, speice per quanto attiene alla liturgia.
RispondiElimina...mi ricorda il rito di incoronazione di Giovanni XXIII...
RispondiEliminaquanta confusione!
Per fortuna che c'è stata una riforma...e un concilio....
Disperiamo che contribuisca ad aprire gli occhi a certi diehard di casa "nostra". Nel composito mondo del progressismo cattolico c'è anche chi nei riguardi degli ortodossi tiene un atteggiamento sussiegoso e saccente - speculare a quello che molti ortodossi hanno nei riguardi dei cattolici. Non è davvero il caso, specie per quanto attiene alla liturgia.
RispondiEliminaQuanta differenza, con la scialba celebrazione "Inizio del Ministero petrino".
RispondiEliminaPaolo VI ( mesto) come lo chiamano taluni, fuggi come un disperato dal rito dell'incoronazione, . I suoi successori, da Luciani in poi si vergognarono di utilizzare la tiara.Con grande gioia di Noè e buona pace dei progressisti. Si ebbe, ingiustamente la fine del papa RE. Così la stamap massonica e anticlericale mise alla berlina il buon Pio XII, definendolo l'ultimo papa Re e proclamò i nuovi Pontefici, da Giovanni XXIII in poi come dei veri condottieri nell'aver rifiutato i simboli del potere.
Così , scomparsi i segni , oggi siamo davanti all'impotenza di essere governati da vescovi autocefali , in cui il papa di roma rappresenta solo il simbolo e non più lìautorità.
Con gioia di Alberigo, Dossetti, Lercaro, martini e Melloni.
Con benedetto XVI, si rischia di tornare indietro e allora meglio andarci sotto e fare in modo di conficcare una volta per tute una bella spina nel fianco, in modo da non risicare i frutti del Concilio.
Melloni, invoca una rinascita di Giovanni XXIII.
Così , scomparsi i segni...... del potere, grazie a Dio possiamo concentrarci sul potere dei Segni (Sacramenti)
RispondiEliminafrase fatta, ormai molto vecchia!
RispondiEliminaIl potere dei segni dove ci sta portando? A chi diamo questo potere dei segni - i sacramenti?
Aggiornati!
Non credo proprio che Gesu' Cristo non sia morto in Croce per lasciare il mondo cosi' come era e come e' oggi.
RispondiEliminaNon credo sia morto per contribuire al dialogo, o alle societa' multietniche, o ad avvalorare la societa' laica.
E' venuto ed e morto per segnare un confine tra la Verita' e la non verita'.
La Corona, indicava questa triplice regalita', sul mondo, sui sovrani, sul cosmo.
Era un segno chiaro. Regalita' e Autorita'.
Toglierla ai miei occhi non costituisce un passo avanti, ma un segno inutile ossequi ad un mondo incapace di salvarsi da solo.
Nella liturgia non vi e' anche la Festa di Cristo Re.
E allora dove e' lo scandalo.
Il cattolicesimo e' fatto per regnare nelle anime e nella societa'. Quello e' il suo compito
Non dimentichiamoci però che -ahimè!- sono scismatici ed eretici.
RispondiEliminaSenza la sana dottrina, la liturgia è svalorata.
Secondario. Specialmente nel caso dei fratelli ortodossi.
RispondiEliminaE' vero: un tempo le grandi liturgie avevano una certa dose di confusione...ricordiamoci che non c'erano i grandi mezzi di comunicazione cosicché il disordine si evidenziava di meno. Comunque erano celebrazioni più coinvolgenti...il razionalistico asetticismo dei riformatori precisini (Noè, Marini I)e quasi fastidioso.
RispondiEliminaLa diretta tv ha rivoluzionato il modo di vivere le cerimonie.Pensate al Papa,poveraccio,che tensione vive:gli ingrandiscono pure un pedicello.Dev'essere terribile.Le cerimonie di prima erano vive piu' di quanto si creda (e c'era lo spazio pure per lo scherzo,anche pesante!).A Santa Maria Maggiore(un secolo fa')mi improvvisai caudatario (del Card.Confalonieri,arciprete della Basilica).Il pontificale (al trono) inizio' in sacrestia allorche' un monsignorino disse con voce squillante "i ministri si parino".Fini',dopo molto,sempre in sacrestia,col solito monsignorino che proclamo' "i ministri si sparino",al che un protonotario,con forte accento marchigiano,l'apostrofa"statte zitto,brutto fr....".Era una Roma che non c'e' piu'.Eugenio
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