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sabato 24 gennaio 2009

L'ancipite risposta di mons. Fellay alle esecrabili esternazioni di Williamson

Con la lettera che qui sopra pubblichiamo (in inglese: cliccate su di essa per ingrandirla), pubblicata da The Remnant, il Superiore della Fraternità S. Pio X mons. Fellay risponde al canale televisivo svedese che ha raccolto e trasmesso l'infelicissima intervista a Mons. Williamson, uno dei quattro vescovi della Fraternità irretiti da scomunica, nella quale questi nega l'esistenza delle camere a gas e del pianificato sterminio degli Ebrei.

Definiamo l'intervento di Fellay ancipite, ossia ambivalente, perché se da un lato chiaramente afferma che se il vescovo "tratta di questioni secolari [intende, cioè, non strettamente religiose] egli è responsabile personalmente per le sue private opinioni", con ciò prendendo le distanze dalle affermazioni controverse di Williamson; dall'altra però non entra nel merito di queste ultime, come avrebbe dovuto e potuto, rigettando ogni sospetto di antisemitismo gravante sulla Fraternità.

Un'occasione in parte persa, quindi, anche se certo la presa di distanza dalle "private opinioni" di Williamson è chiarissima. La lettera, peraltro, è anteriore alla trasmissione in onda dell'intervista, quindi è forse da sperare che mons. Fellay potesse avere in quel momento solo un'idea vaga del suo contenuto. Forse, diciamo forse, non si rendeva conto che il Times di Londra (che non è l'ultimo dei giornali, come si sa) avrebbe potuto titolare due giorni dopo: Il Papa potrebbe riaccogliere tra i suoi un negazionista dell'Olocausto.

L'accusa di neonazismo che a buon diritto, dopo tali frasi di Williamson, si potrebbe avanzare, è tanto più bruciante allorché si consideri che il padre di mons. Lefebvre, Réné, morì proprio in un campo di concentramento nazista, ove era stato internato per la sua attività nella Resistenza francese: si era schierato con De Gaulle, contro il governo collaborazionista di Vichy, fin dai primi momenti, dal 1940, quando la cosiddetta Francia libera era costituita da appena un pugno di irriducibili riparati a Londra (per riferimenti, v. questo sito).

Ben più apprezzabile dunque il comunicato emanato dal Distretto tedesco della Fraternità (fonte: The Remnant), che ha anche il pregio di ancorare su punti fermi della Fede il rifiuto di ogni antisemitismo:

"Nostro Signore Gesù Cristo è nella sua natura umana un ebreo, la Sua Santa Madre un'ebrea e così tutti gli Apostoli. Pertanto, nessun vero cristiano può essere un antisemita. Noi non conosciamo l'intervista fatta al vescovo Williamson dalla televisione svedese. Appena la vedremo, l'analizzeremo e chiederemo consiglio ad avvocati. E' chiaro che l'unico responsabile per le dichiarazioni fatte dal vescovo, è il vescovo stesso e che le affermazioni non riflettono le idee della Società S. Pio X. Inoltre, Papa Pio XI nella sua enciclica Mit Brennender Sorge [si poteva citare anche la dichiarazione conciliare Nostra Aetate... ma forse sarebbe chiedere troppo ai lefebvriani] mise in guardia contro il regime nazista senza Dio e i suoi crimini.


Analoga dichiarazione è stata fatta dal superiore del Distretto di Inghilterra (che ha competenza anche per la Svezia).

Come avevamo scritto qui, questo incidente a nostro giudizio è stato espressamente voluto da mons. Williamson per tentare di bloccare il riavvicinamento con Roma: è vero che l'intervista è stata raccolta tempo addietro, ma che il ritiro o revoca delle scomuniche fosse nell'aria, e ben noto ai vertici lefebvriani, è assai chiaro: dopo l'ultimatum di giugno, vi era stata un'accelerazione nei contatti e nelle trattative e l'autunno scorso la Fraternità ha lanciato la sua crociata di rosari per ottenere la revoca delle scomuniche; si potrebbe ripetere quanto alcuni avevano maliziosamente osservato in merito ad analoga campagna di preghiere per ottenere la liberazione della Messa tradizionale: che si chiedeva in tal modo qualcosa che si sapeva già sarebbe stato presto o tardi concesso.

Resta da vedere se il 'polverone' possa non diciamo impedire (la volontà del Papa in tal senso appare fermissima, e conosciamo ormai bene la sua paziente determinazione), ma ritardare l'atteso provvedimento. Ne Il Foglio del 23 si parla di "fonti autorevoli" che invitano a diffidare della notizia. Per contro l'agenzia Asca ha da poco diramato la seguente notizia:


ASCA) - Citta' del Vaticano, 23 gen - L'Osservatore Romano pubblichera' domani una ''nota esplicativa'' sulla decisione di papa Benedetto XVI di revocare la scomunica dei quattro vescovi scismatici ordinati dal tradizionalista mons. Marcel Lefebvre nel 1988. Lo scrive l'agenzia francese I.Media.L'atto di papa Ratzinger verra' presentato sul quotidiano della Santa Sede come ''un atto di misericordia del papa''. Le fonti dell'agenzia francese hanno anche commentato le parole antisemite di uno dei vescovi che sta per essere riaccolto nella Chiesa, l'inglese Richard Williamson, che in un'intervista tv ha negato l'esistenza delle camere a gas.''Se uno dei quattro vescovi vuol dire delle sciocchezze, e' un suo problema''.Questa anticipazione, se corretta, confermerebbe le voci secondo la quale domani verra' pubblicato il decreto di revoca della scomunica dei tradizionalisti da parte di papa Benedetto XVI.


Vedremo nelle prossime ore. Non perdetevi questi momenti di emozionante attesa.

Occam

3 commenti:

  1. Grazie per l'interessantissima notizia del sicuro antifascismo del padre di mons. Lefebvre confermato con il sangue.
    Concordo con la lettura "politica" delle esternazioni antisemitiche. Non è un mistero che Williamson cerchi di sabotare in ogni modo il ritorno. Un conto è essere uno dei 4 vescovi della sua fraternità, un altra storia è diventare uno dei 4.000 vescovi della chiesa cattolica.
    Saluti

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  2. Alleluia...Grazie Gesù.
    E' UFFICIALE LA SCOMUNICA AI 4 VESCOVI DELLA FRATERNITA' DI SAN PIO X è STATA UFFICIALMENTE REVOCATA.
    Lo ha comunicato la sala stampa vaticana stamane sabato 24 gennaio, nello splendido quadro della serrimana dell'Unità dei cristiani: fonte Radio Maria.

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  3. Sul sito The New Liturgical Movement c'è il testo ufficiale di revoca della scomunica della Congregazione dei Vescovi.
    Ringraziamo tutti il Signore per la magnanimità del Santo Padre e anche per le parole dei vescovi ex scomunicati: "Noi crediamo fermamente al Primato di Pietro e alle sue prerogative... Siamo sempre determinati nella volontà di rimanere cattolici e di mettere tutte le nostre forze al servizio della Chiesa di Nostro Signore gesù Cristo che è la Chiesa cattolica romana. Noi accettiamo i suoi insegnamenti con animo filiale".

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