tag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post3314723718513490367..comments2024-03-28T23:51:48.296+01:00Comments on MiL - Messainlatino.it: Diagnosi e prognosi della catastrofe liturgica postconciliareUnknownnoreply@blogger.comBlogger63125tag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-51169717208610472582009-07-19T08:51:36.357+02:002009-07-19T08:51:36.357+02:00Carissimo Dante Pastorelli,con vibrati accenti di ...Carissimo Dante Pastorelli,con vibrati accenti di verita' hai scritto il tuo piu' bell'intervento.Che il Signore ti dia,anche a nostra gioia,lunghi anni di vita.Ti vogliamo,in Cristo,un gran bene!EugenioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-4208343301538488652009-07-18T23:53:22.365+02:002009-07-18T23:53:22.365+02:00Nessuna esperienza personale posso riportar di riu...Nessuna esperienza personale posso riportar di riunioni o funzioni dei neocat. La lettura della loro "dottrina" mi basta. Quel che riferite sulle loro kermesse o sui loro riti è abominevole.<br /><br />Quando s'imbocca la via della distruzione - talvolta in buona fede con intenzioni di crear qualcosa di più solido dell'antico - è pressoché impossibile ricostruire, se non scende una MANO dal cielo: ve lo ricordate il Natale manzoniano? "Qual masso che dal vertice / di lunga erta montna...".<br />A questa speranza dobbiamo restar fedeli. "Senza di me on potete far nulla".<br />Ci sono stati, mentre si accumulavano macerie su macerie, tante sante menti lungimiranti, ma erano i profeti di sventura; ci sono state tante anime che si son logorate sino alla morte per mantenr salda la fede, ma erano i ciechi che non vedevano la nuova primavera; ci sono stati gruppetti di laici che, nella loro povertà e marginalità, han combattuto la buona battaglia ma erano i passatisti incapaci di riconoscer i segni dei tempi ecc.<br />Oggi queste sofferenze, queste resistenze, questi moniti derisi, han cominciato a raggiungere i vertici della Chiesa per troppo tempo esaltati da un entusiasmo senza giustificazione. La realtà si dipana senza più veli sotto i loro occhi. La consapevolezza che siamo di fronte ad un a crisi che non ha precedenti se non in quella ariana si manifesta in atti concreti, per quanto ancor non particolarmente incisivi.<br />Ma il dolore, la preghiera, le ansie del piccolo gregge non possono restar inascoltati.<br />Voi giovani potrete assistere e partecipare alla rinascita. Io, ormai, no. <br />Ma potrò accommiatarmi con la coscienza di aver portato, non senza qualche scoramento, la mia infinitesimale tessera dell'edificio che si ri-innalzerà ab imis per la glori di Cristo e felice che voi, e tanti come voi, potrete ritrovare nella Chiesa la sicura, anche visibilmente, arca di salvezza.DANTE PASTORELLInoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-74432462860984029532009-07-18T21:33:29.164+02:002009-07-18T21:33:29.164+02:00Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-67997142999228431322009-07-18T21:25:49.451+02:002009-07-18T21:25:49.451+02:00Dante caro,diciamocela una buona volta la verita&#...Dante caro,diciamocela una buona volta la verita':la nuova messa e' brutta,ma talmente brutta che se detta in latino con qualche nota di gregoriano diventa pure mostruosamente indecente,esattamente come sentire dei versi danteschi nel corso di un'assemblea condominiale.Chi non coglie questo o non conosce la Messa di una volta o e' sprovvisto del piu' elementare gusto estetico.Lo sai chi gioisce al sommo dello squacquero contemporaneo?Quelli che stanno in baracche cogli infissi metallizzati finto-oro e coi nanetti di gesso sul muretto di confine.La nuova Messa non poteva che essere varata in questo contesto.Se la godano pure!Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-44251308504682186132009-07-18T20:50:44.111+02:002009-07-18T20:50:44.111+02:00Il fatto che il Papa e tanti ottimi alti prelati v...Il fatto che il Papa e tanti ottimi alti prelati voglian modificar il NOM è il segno indiscutibile d'una liturgia povera, arida, in alcuni tratti ambigua e priva della sacralità necessaria e, pertanto, fonte, per chi non abbia sufficiente cultura specifica, di deviazioni dottrinali per l'errata ecclesiologia che la sottende e le omissioni sulla natura sacrificale dell'Offertorio e di alcuni canoni.DANTE PASTORELLInoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-12880378278693498092009-07-18T20:27:41.656+02:002009-07-18T20:27:41.656+02:00@ P. Augè...
Dico sinceramente che mi sforzo di es...@ P. Augè...<br />Dico sinceramente che mi sforzo di essere gentile, ma non sono per nulla daccordo con la "sentenza" data:<br />Che cioè "il Motu Proprio sta creando divisione nella Chiesa e che è stato un passo falso riconoscere la perenne validità del rito Gregoriano o tridentino".<br />Questa affermazione di Padre Augè è in primo luogo una stoccata velenosa contro il Santo Padre Benedetto XVI e indirettamente contro tutti quei leali cattolici che gli vogliono obbedire sinceramente....<br />devo aggiungere che da quando conosco il rito tridentino mi si sono aperti gli occhi sui criteri discutibili che hanno guidato il "Consilium" che ha inteso riformare in chiave "protestante" la Messa.<br />Capisco che Liturgisti come Padre Augè che hanno dedicato una vita alle loro opinioni discutibili, si sentano frustrati e scontenti, ma non c'è niente da fare se una cosa è sbagliata è sbagliata, certi liturgisti somigliano ai comunisti attuali che dopo la caduta del muro di berlino continuano a dire che il comunismo è buono che vuole la liberazione dei popoli oppressi dall'oscurantismo ecc... ecc...<br />ormai la riforma di Bugnini l'ha condannata la storia.... se noi stessimo zitti parlerebbero le pietre....<br />Pregherò per Padre Augè perchè una persona intelliggente come Lui e spero anche umile possa comprendere quello che lo Spirito Santo sta cercando in tutti i modi diu farci capire....<br />Col Comunismo e col protestantesimo è impossibile andare daccordo... l'unica cosa da fare è rimanere cattolici.<br />Chiedo scusa per la veemenza, ma è una vita che penso queste cose.<br />P.S. grazie a don Gianluigi, a Scipione al Prof Pastorelli per i loro interventi.Athanasiusnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-46904709688310314092009-07-18T17:27:27.542+02:002009-07-18T17:27:27.542+02:00ANONIMO delle 16,50(ma datti un nome!), l'arti...ANONIMO delle 16,50(ma datti un nome!), l'articolo che contesti - giustamente - è però significativo anche dall'altra sponda si cominci ad aprir gli occhi sullo sfacelo della liturgia e sulla necessità di renderla più sobria ed intima. Non è da sottovalutare, dunque, se è sincero sintomo di ripensamento. <br />E' uno spiraglio.<br />Andrà avanti questa ricerca? Non credo. La mia opinione, meglio, il mio timore, è che la ricerca di una maggiore interiorizzazione, da raggiungere eliminando abusi e "spettacoli", miri ad un fine diverso del nostro: una liturgia povera e umanizzata, relativizzata, espressione di una religiosità orizzontale che non ha più il senso del trascendente.<br />Insomma, migliorar la forma "apparente" lasciando intatto un contenuto corrosivo.DANTE PASTORELLInoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-38745600429805713282009-07-18T16:50:35.082+02:002009-07-18T16:50:35.082+02:00E' strano trovare su questo sito un articolo d...E' strano trovare su questo sito un articolo di un "monaco" seguace di una comunità di un signore che si è auto proclamato abate, senz'alcun riconoscimento di Santa Madre Chiesa e all'avanguardia della più sottile contestazione ad essa, fatta di melliflue quanto velenosissime "riflessioni" e "meditazioni". <br />E' vero che occorre "esaminare tutto e ritenere ciò che è buono", ma mi pare un pò troppo !Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-49711779003804763742009-07-18T15:43:00.058+02:002009-07-18T15:43:00.058+02:00A volte i commenti si sovrappongono
(ad es. io non...A volte i commenti si sovrappongono<br />(ad es. io non avevo letto don GIANLUIGI) ma le diverse angolazioni degli interventi, come in questo caso, caro SCIPIONE, si fondono e meglio esprimono quel che intendiamo.<br />ATHANASIUS: mi associo anch'io cattolicamente all'augurio di un lavoro sempre più proficuo.DANTE PASTORELLInoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-59618090911302891612009-07-18T14:40:57.359+02:002009-07-18T14:40:57.359+02:00GRAZIE SCIPIONE!!!!!
E' un grande piacere legg...GRAZIE SCIPIONE!!!!!<br />E' un grande piacere leggere i tuoi commenti!<br />Per favore continua così!!!<br />PaoloDAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-57986449007456124112009-07-18T12:36:28.906+02:002009-07-18T12:36:28.906+02:00DANTE PASTORELLI con un decimo delle parole usate ...DANTE PASTORELLI con un decimo delle parole usate da me ha centrato perfettamente la questione e mi ha pure preceduto... l'avessi letto prima vi avrei risparmiato la mia filippica.<br />Ad Athanasius voglio dire che non solo pregherò volentieri per lui, ma che - bonariamente però sinceramente - invidio i suoi parrocchiani che possono avere un parroco come lui! <br />E' certo un bene che noi laici si sia fedeli alla tradizione ecc. ma che lo siano i sacerdoti, che - con buona pace dei conciliolatri - da tanti punti di vista sono più importanti più di noi, è fondamentale.Scipionehttps://www.blogger.com/profile/12292256184484001875noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-3051410946109172562009-07-18T12:17:32.000+02:002009-07-18T12:17:32.000+02:00non siamo d'accordo anzitutto e soprattutto su...non siamo d'accordo anzitutto e soprattutto sul metodo adoperato per portare serenità e correttezza in campo liturgico. Due forme rituali creano - di fatto - due Chiese. L'esperienza di due anni dimostra che invece di unire, dividono.<br /><br /><br />Mi ha colpito questa frase di P. Augè - che poi di fatto è una sottile accusa che assieme ad altre (tutte presenti nell'articolo di Boselli... evidentemente il catechismo progressista è studiato a memoria dai suoi adepti) anche molti sacerdoti della mia diocesi mi hanno mosso quando ho richiesto la celebrazione della Messa tridentina - non perchè la trovi falsa nella sostanza ma di sicuro nella distribuzione delle colpe che sottende.<br />Mi spiego. L'accusa, grave, è quella di far correre il rischio di ritrovarsi con due Chiese contrapposte e ovviamente, per P. Augè la rsponsabilità sarebbe tutta della liberalizzazione della Messa tridentina e quindi dei "tradizionalisti". <br />Ora questo argomento potrebbe essere paragonato a quello di chi pretendesse di attribuire alla Polonia la responsabilità dello scoppio della II guerra mondiale. A rigor di termini infatti se i Polacchi non avessero risposto all'attacco nazista ma avessero accettato di buon grado l'annessione di parte del loro territorio al terzo reich e all'URSS, non ci sarebbe stata formale aggressione dei tedeschi ma semplice accordo tra i due stati così le clausole del trattato con la Francia e la Gran Bretagna - che si impegnavano a intervenire in caso di guerra alla Polonia - non sarebbero scattate e quindi non sarebbe iniziata la guerra mondiale.<br />Nella forma il discoso è ineccepibile - come diceva Von Clauswitz... la guerra la scatena formalmente sempre l'attaccato non l'attaccante... perchè è l'attaccato che resistendo invece che piegandosi di buon grado all'attaccante trasforma l'attacco unilaterale, che potrebbe pure essere pacifico (e infatti i nazisti all'inizio non fecero altro che passar un confine) in guerra. <br />Ma chi se la sentirebbe di sostenere anche dal punto di vista morale una simile tesi? <br />Chi ha deciso di creare una "nuova Chiesa" (e non mi si dica che sono pochi i conciliolatri che nei fatti lo sostengono) a colpi di "interpretazioni" progressiste del CVII? Chi ha voluto proprio con la fuga in avanti - rispetto alle disposizioni dello stesso CVII sulla liturgia - creare una nuova messa che potesse essere un segno di rottura e la degna liturgia di una nuova Chiesa? <br />A questo punto la volontà di azzerare la Chiesa di sempre era ed è palese... Ovviamente se l'azzeramento fosse riuscito perfettamente non dovremmo ora rischiare di trovarci con due Chiese e certamente la presenza di questo rischio nella forma è imputabile a quegli "ottusi e caparbi" tridentini che non hanno di buon grado accettato - un po' come i Polacchi - di farsi azzerare... <br />Ma con che faccia si può stigmatizzare il "rischio" di avere due Chiese e passare sotto silenzio la causa che lo determina ossia il CRIMINE - commesso non certo dai... "tridentini" - di aver voluto annientare una - quella vera! - delle "due" Chiese?<br />Insomma chi ha infranto questa serenità? Noi... "polacchi" tradizionalisti o voi "....." pregressisti?Scipionehttps://www.blogger.com/profile/12292256184484001875noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-71380825979699568992009-07-18T11:43:52.430+02:002009-07-18T11:43:52.430+02:00Se, come dice p. AUGE', le due forme dell'...Se, come dice p. AUGE', le due forme dell'unico (?) rito romano crean divisioni - ma queste c'eran già prima del Motu Proprio - e "la riforma della riforma" che dovrebbe essere, secondo la volontà del pontefice, una soluzione razionale del problema liturgico che implica gravissime motivazioni teologiche circa l'essenza della S. Messa, è soltanto un'utopia, allora non resta altro da fare che eliminare la causa della divisione: il NOM. Infelicemente detto forma ordinaria, perché in realtà forma ordinaria avrebbe dovuto e dovrebbe esser considerato e definito l'antico rito mai abrogato, mentre il nuovo avrebbe dovuto e dovrebbe esser considerato e definito straordinario, perché ha interrotto una venerabile tradizione con ripudio di quest'ultima, creando una rottura inaudita nella storia liturgica <br />della Chiesa, com'ebbe a scrivere Ratzinger a Waldestein.<br /><br />Ma io son fiducioso. Altre volte ho indicato le possibili soluzioni ch sono allo studio. E non mi ripeto. <br />La varietà dei riti non è apportatrice di confusione e di divisioni: queste son provocate dalla tracotante chiusura e dalla miopia degli sventurati novatori.<br /><br />Ho letto diversi interventi sentiti ed interessanti soprattutto di SCIPIONE, MIC e della Redazione.DANTE PASTORELLInoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-62390890860563848472009-07-18T11:15:06.331+02:002009-07-18T11:15:06.331+02:00caro P. Augé, Lei si dice contrario alla coesisten...caro P. Augé, Lei si dice contrario alla coesistenza delle due forme del rito romano, poiché ciò porterebbe a una divisione ancora più netta nella chiesa tra "tradizionalisti" e "progressisti". Io sono convinto, invece, che la decisione del Papa sia l'unica chance per un recupero dello spirito autenticamente cattolico della liturgia. Mi spiego: se il Papa non avesse dato la possibilità a noi sacerdoti di celebrare secondo l'antico rito, nessuno avrebbe potuto conoscere quale sia lo spirito della vera liturgia, che si conserva nella forma straordinaria. L'averlo fatto, il poter celebrare "liberamente" pur con tutti i freni possibili e immaginabili dell'intellighenzia ecclesiastica, illuminata, liberale, dialogante dei fan del NOM, ha messo davanti agli occhi dei semplici ciò che era stato buttato alle Gemonie.<br /><br />Solo così Lei e molti suoi colleghi hanno iniziato ad ammettere che forse la riforma liturgica non è figlia del movimento liturgico e del concilio, ma è andata oltre alle intenzioni dei padri conciliari.<br /><br />Questo confronto che aumenta ogni giorno, porterà inevitabilmente ad una riforma della riforma e speriamo un giorno al recupero pieno della liturgia di sempre con i pochi aggiustamenti che sono necessari e che in ogni epoca sono stati apportati senza stravolgere l'impianto stesso della Messa e dei Sacramenti.don gianluiginoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-17661089258519206042009-07-18T10:38:22.161+02:002009-07-18T10:38:22.161+02:00Grazie FdS!
Per P. Augé. Grazie della risposta, m...Grazie FdS!<br /><br />Per P. Augé. Grazie della risposta, ma veramente le domande erano altre e cioè:<br /><br />1) Quali sono, nella sua prospettiva, le cause della crisi attuale(che c'è eccome, anche e soprattutto all'estero, quanto meno in tutta Europa e in Sudamerica; in Nordamerica va meglio ma solo grazie all'immmigrazione).<br /><br />2) In che cosa la ricetta proposta da Boselli (e dai vescovi, par di capire) si discosta da un recupero di elementi tradizionali, da una "tridentinizzazione", poca o tanta, della liturgia ordinaria. Ed è proprio in vista di quello che il Papa ha emanato il motu proprio, più ancora che per soddisfare noi 'tradizionalisti'.<br /><br />Lei solleva un'altra questione: la 'divisività' della convivenza dei due riti. Qui siamo in totale disaccordo. I problemi ci sono, ma son causati dalla chiusura e dall'esclusione praticata dai vescovi (la maggior parte) che la pensano proprio come Lei. Noti che nei pochi posti dove non è così (ad es., in diocesi di Albenga o in molte diocesi americane), non c'è proprio nessun problema, ma anzi quel mutuo arricchimento in cui non crede.<br /><br />Se in una parrocchia alle 10 c'è la Messa dei fanciulli, alle 11 quella 'normale' e alle 18 quella in forma straordinaria, ce lo spiega dov'è il problema e il rischio?Redazione di Messainlatino.ithttp://www.messainlatino.itnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-32462680794963922722009-07-18T08:01:24.894+02:002009-07-18T08:01:24.894+02:00Caro Padre Auge',
La ringrazio di cuore per l&...Caro Padre Auge',<br />La ringrazio di cuore per l'argomentata e pacata risposta ad un mio intervento volutamente provocatorio. La Sua buona volonta' e' meritevole di ogni encomio.<br /><br /><br />"Sarebbe sempre meglio evitare i giudizi sulle persone..."<br />Concordo con Lei, ma non era questa l'intenzione. Lei e' uno dei pochi liturgisti che mi ha dato l'impressione di sapere esattamente di cosa parla sia per le conseguenze dogmatiche che liturgiche. Cio' aumenta la Sua responsabilita'.<br /><br />"La mia posizione sulla liturgia non è astuta né disperata né pericolosa per la fede,"<br /> <br />Questa era la parte piu' emotiva del mio discorso, per il resto vedremo l'evolversi degli eventi.<br /><br />"ma coerente con i miei studi e con lunghi anni d'insegnamento,"<br /><br />Spero che i sacerdoti da Lei formati siano consapevoli delle loro resonsabilita' nel tradurre in pratica gli insegnamenti ricevuti.<br /><br />"nonché con una certa esperienza internazionale che mi aiuta a guardare l'insieme della Chiesa con occhi meno catastrofisti..."<br /><br />Per varie ragioni ho maturato anch'io una certa esperienza internazionale - ovviamente in ambito diverso - che mi spinge a condividere il Suo giudizio. Purtroppo e' proprio la situazione italiana a riempirmi di tristezza.<br /><br />"Ascolto volentieri anche le vostre opinioni, ma le valuto e cerco di confrontarmi."<br /><br />La ringrazio e aggiungo che non cerco il conflitto dogmatico ma mi limito, dolorosamente, a registrarlo.<br /><br />Mi dispiace aver creato disappunto alla Redazione e comunque mi riconosco nelle considerazioni finali di Messainlatino.<br /><br />Cordialmente, FdSAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-66255679910235257152009-07-18T07:57:08.697+02:002009-07-18T07:57:08.697+02:00La Redazione di "Messainlatino" mi doman...La Redazione di "Messainlatino" mi domanda su che cosa non siamo d'accordo? L'ho detto tante volte con chiarezza e semplicità. Io (e altri molti...) non siamo d'accordo anzitutto e soprattutto sul metodo adoperato per portare serenità e correttezza in campo liturgico. Due forme rituali creano - di fatto - due Chiese. L'esperienza di due anni dimostra che invece di unire, dividono. Alla lunga, la situazione potrebbe diventare grave. Il prospettato traguardo dell'incontro delle due forme rituali sembra a molti (sia ai devoti della forma straordinaria che ai devoti della forma ordinaria) una vera e propria utopia. Historia docet...<br />Matias AugéAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-53895576008131048732009-07-18T00:41:32.034+02:002009-07-18T00:41:32.034+02:00Ho i miei dubbi che si possa dialogare fruttuosame...Ho i miei dubbi che si possa dialogare fruttuosamente con i liturgisti postconciliari. Anche quelli colti ed affabili, se potessero, non esiterebbero neanche un istante a mettere di nuovo al bando la Messa tridentina. P. Auge` non ha mai fatto mistero di questo.bedwerehttps://www.blogger.com/profile/08339741971886945010noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-56924055078927998482009-07-18T00:08:18.570+02:002009-07-18T00:08:18.570+02:00A FdS: ormai P. Augé ha risposto riportando il tuo...A FdS: ormai P. Augé ha risposto riportando il tuo intervento, per cui la censura - che ci sarebbe voluta - è inutile. Ma vorremmo richiamare tutti alla necessità della pacatezza ed evitare, in particolare, commenti graffianti ad personam.<br /><br />A P. Augé. Questo interessante articolo ripreso dal Suo blog mostra che forse è finito anche per i "progressisti" o riformatori o novatori (come possiamo chiamarvi?) il trionfalismo che, ammetterà, è stata la vostra cifra costante almeno fino all'altro ieri. Quante volte si è sentito il discorso: meno praticanti, ma migliori perché lo sono per scelta e non per abitudine; meno messe ma più Messa; cristiani attenti e maturi e non vecchiette a biascicar rosari; Popolo di Dio entusiasta di riappropriarsi, ecc.<br /><br />Questa 'presa di coscienza' è un'ottima cosa. Per cominciare a tentar di risolvere i problemi, bisogna prima accorgersi della loro esistenza. Abbiamo, quindi, un punto che possiamo condividere (l'esistenza di una crisi, se non catastrofe).<br /><br />Su cause e rimedi, divergiamo, dice. Sulle cause, sarebbe istruttivo se ci dicesse in breve quali sono, secondo Lei. Scusi se uso l'artificio retorico dell'occupazione (prevenire e confutare le argomentazioni altrui), ma se una di queste cause è la secolarizzazione dell'ambiente, debbo contraddirla in anticipo: ci sono religioni, contrarie ad ogni 'apertura al mondo', che anche nello stesso tessuto sociale non conoscono crisi ma espansione, come musulmani e pentecostali.<br /><br />Sui rimedi, a me par di cogliere nell'articolo qui in commento una conclusione che non è poi lontana da quel che sostengono i tradizionalisti: meno spettacolini, meno convivialità festaiola, meno sentimentalismo emotivo, meno comunitarismo, più interiorità e contemplazione, più adorazione, liturgia al primo posto (anziché... tutto il resto). Ammetterà che sembra una "professione di fede tridentina".<br /><br />E allora, su che cosa non siam d'accordo?Redazione di Messainlatino.ithttp://www.messainlatino.itnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-30621213336634319402009-07-17T23:49:27.414+02:002009-07-17T23:49:27.414+02:00l'analisi e la sottile ironia di Scipione può ...l'analisi e la sottile ironia di Scipione può essere molto più utile a far forse vacillare qualche granitica certezza nei mini-luteri conciliolatrici, piuttosto che il richiamo ai fondamenti della nostra Fede e a quel che ha fatto per noi il Signore Gesù, del quale si è persa persino l'abitudine di fare il Nome<br /><br />Ne è di esempio il testo dei vescovi citato nell'articolo.<br />Piccolo commento:<br /><br /><i>Nonostante <b>i tantissimi benefici apportati dalla riforma liturgica</b> del concilio Vaticano II,</i> <br /><br />vogliamo scherzare? giammai prendere in considerazione che le cause della crisi possano derivare dalla nefasta riforma della liturgia, che neppure possiamo chiamare conciliare perché non sancita direttamente dalla costituzione dogmatica!<br /><br /><i>spesso uno dei problemi più difficili oggi è proprio la trasmissione del vero senso della liturgia cristiana.</i><br /><br />affermazione grave che rispecchia il nocciolo del problema e non può non lasciare sullo sfondo i "tantissimi benefici"<br /><br /><i>Si costata qua e là una certa stanchezza e anche la tentazione di tornare a vecchi formalismi o di avventurarsi alla ricerca ingenua dello spettacolare.</i><br /><br />il richiamo ai "vecchi formalismi" denota il disprezzo congenito verso la Liturgia di sempre ma anche la completa IGNORANZA dei suoi significati; <br />nella "ricerca ingenua dello spettacolare" viene riconosciuto l'indulgere alla sensazionalità in luogo che alla 'sostanza', all'apparire invece che all'essere. Andrebbe rispolverato il discorso delle 'essenze'!<br /><br /><i>Pare, talvolta, che l’evento sacramentale non venga colto. Di qui l’urgenza di esplicitare la rilevanza della liturgia quale luogo educativo e rivelativo, facendone emergere la dignità e l’orientamento verso l’edificazione del Regno.</i><br /><br />che discorso squisitamente 'tecnico'! Sembra la relazione per un consiglio di Amministrazione, più che un fatto di fede che ha bisogno di essere 'accesa' da qualcuno che l'ha scoperta e la vive in un evento come la Liturgia che lo soprassa, ma che gli è familiare!<br /><br /><i>La celebrazione eucaristica chiede molto al sacerdote che presiede l’assemblea e va sostenuta con una robusta formazione liturgica dei fedeli.</i><br /><br />'formazione liturgica' che significa? Non è che sia il sacerdote Presidente dell'Assemblea che non celebra, ma accoglie e vive, devono conoscere chi è il vero Celebrante e cosa fa e cosa ACCADE e quali sono le indicibili conseguenze?<br /><br /><i>Serve una liturgia insieme seria, semplice e bella, che sia veicolo del mistero, rimanendo al tempo stesso intelligibile, <b>capace di narrare</b> la perenne alleanza di Dio con gli uomini”(n. 49).</i><br /><br />Esprimono sorpresa e meraviglia per la "tentazione di tornare a vecchi formalismi", ma non si accorgono che quello che propongono è qualcosa di nuovo ancora, diverso dall'attuale, citando elementi che appartengono alla 'forma' dell'Antico Rito, che nulla ha a che fare con il formalismo ma è esperienza di Fede viva sedimentata nei secoli. Invece, il loro, sempre "formalismo" è, perché la "perenne Alleanza di Dio con gli uomini" non deve essere 'narrata' ma lasciata operare quello che significa. E come possono l'invocata bellezza e semplicità, essere veicolo del mistero, se ne sono stati diluiti o cancellati segni e significati fondamentali, uno a caso: il Sacrificio di Cristo sulla Croce?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-57452881539973816042009-07-17T23:11:03.166+02:002009-07-17T23:11:03.166+02:00Ho letto l'intervento articolato di Scipione e...Ho letto l'intervento articolato di Scipione e concordo con l'analisi approfondita e veritiere.<br />La riforma liturgica parlando fuori dei denti è stata una grande castroneria figlia della mentalità neomodernista e sessantottina. Oggi piangiamo tutti sui cocci cerchiamo di fare qualcosa almeno per salvare il salvabile:<br />comunione in ginocchio e sulla lingua<br />celebrazione ad orientem o almeno con la croce ben visibile al centro dell'altare,<br />usare paramenti più decenti <br />ripristinare il manipolo, la borsa e il velo<br />curare i canti inserendo il gregoriano e canti più dignitosi possibili rivalutando le corali<br />celebrare di tanto in tanto secondo il rito tridentino o meglio gregoriano e riabituare il più possibile ad esso i fedeli.<br />Nella parrocchia dove sono parroco sto facendo questo, in diocesi finalmente qualcosa si sta muovendo, anche in altre due parrocchie, preghiamo, lottiamo e soffrimo per togliere questo cancro neo modernista, massonico e <br />iconoclasta dalla Chiesa...<br />Pregate anche per meAthanasiusnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-20323728301540168162009-07-17T22:32:44.952+02:002009-07-17T22:32:44.952+02:00Ma forse pure se avesse dato fuoco alle chiese non...Ma forse pure se avesse dato fuoco alle chiese non sarebbe bastato a convincere i soloni progressisti. Il guaio è che quella genia è vittima di quella sorta di auto esaltazione presuntuosa che assale ogni buon rivoluzionario moderno e di sinistra e che gli fa credere con certezza assoluta di sapere più e meglio del popolo quello che il popolo vuole. Mi viene in mente un famoso e sinirto episodio storico accaduto durante la tragica e funesta rivoluzione napoletana 8figlia di quella ancora più tragica francese) del 1799. Ricorda un noto storico contemporaneo:<br />“Eleonora de Fonseca Pimentel, [una delle annoiate e ricche pasionarie che giocavano alla rivoluzione per conto e anome del popolo di Napoli] stretta d'assedio [nel Maschio Angioino] dai Lazzari, scrive allo Championnet [generale francese]: sbrigati a venire a Napoli, perché questi ci ammazzano tutti. La sua lettera si chiude con queste parole: non la nazione, ma il popolo è contro i francesi. È una frase impressionante, perché equivaleva a dire: noi trenta, chiusi qui dentro, siamo tutta la nazione, i quattro milioni che stanno fuori sono il popolo e non valgono niente".<br />Ecco come si spiega questa frase aberrante per accecamento fanatico e presunzione:<br /><br />Forse sono stati rinnovati i riti, ma il modo di vivere e di comprendere la liturgia è rimasto quello del preconcilio. In tal caso, si dovrebbe applicare alla riforma liturgica un detto della tradizione rabbinica: “Per Dio è stato più facile far uscire gli ebrei dall’Egitto che l’Egitto dagli ebrei”<br /><br />Mi vengono in mente certi politici (quasi sempre anche loro dei vetero-sessantottini, come bene ha osservato Luisa parlando dei mini-luteri conciliolatrici, la matrice è sempre quella!!!) che quando perdono le elezioni invece di fare umile autocritica e valutare se effettivamente il proprio programma democraticamente e palesemente rifiutato non abbia dei difetti e vada abbandonato o cambiato… commentano stizziti e boriosi affermando che la massa - idiota... – non l’ha capito, che si è lasciata abbindolare e che dovrà essere adeguatamente indottrinata perché capisca ciò che DEVE volere!Scipionehttps://www.blogger.com/profile/12292256184484001875noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-43085761414335951462009-07-17T22:32:14.088+02:002009-07-17T22:32:14.088+02:00Spesso i giovani, e tra questi quelli che hanno pi...Spesso i giovani, e tra questi quelli che hanno più attenzione e passione per la liturgia (in particolare i seminaristi e i novizi) sembrano avere nostalgia di un passato che in realtà essi neppure conoscono, in quanto non lo hanno mai vissuto.<br /><br />Comincio con questa affermazione. In poche parole si lascia intendere che quei giovani che oggi si rivolgono alla Messa di sempre (tridentina) fanno qualche cosa di assurdo dal moneto che dimostrano nostalgia per qualche cosa che nemmeno hanno mai conosciuto. A parte la speciosità dell’argomento (che significa parlare di nostalgia? Che significa mettere la questione sulla base del diritto di desiderare qualche cosa solo se questo qualche cosa è stato in precedenza sperimentato di persona?) mi sembra davvero poco onesto che i fautori di una “riforma” della Chiesa spesso giustificata – per renderla accettata di buon grado – come ritorno ad una fantomatica Chiesa delle origini… ora tirino in ballo questa eccezione. Se i giovani di oggi sbagliano a desiderare il ritorno ad una liturgia che loro, per una manciata di anni, non hanno potuto vivere (anche se possono facilmente conoscere e interrogare quanti in oprima persona l’hanno vissuta) che dire di quei mini-luteri conciliari che hanno sempre in bocca le forme – presunte – di una Chiesa di oltre 19 secoli fa??? Loro l’hanno vissuta quella chiesa che vagheggiano tanto? Hanno conosciuto qualcuno che l’abbia vissuta? No… però loro possono.<br /><br />Hanno nostalgia di quella liturgia che i loro padri e le loro madri subivano perché del tutto incomprensibile, lontana dalle loro attese e dalle loro esigenze e che, con il sopraggiungere della riforma liturgica conciliare, hanno salutato senza il minimo rimpianto. <br /><br />Sulla base di quale accurata indagine statistica si può affermare tutto ciò? Non mi risulta che la riforma liturgica sia stata decretata tramite referendum… ma, come è giusto, decisa dalla gerarchia sotto consiglio dei vari teologi ecc. Quanto ai fedeli… beh non hanno subito la nuova meno di quanto avessero subito la vecchia. Del resto – scusate il paragone blasfemo – da un certo punto di vista le due liturgie sono come due “prodotti” messi sul mercato, diciamo due opere d’arte… (così divine meno duro il paragone) nessuna delle due opere è decisa o voluta dal popolo, dal pubblico, sono frutto di scelte ispirate di un artista… come dire che una è stata subita l’altra no? Come dre che una è voluta e un’altra no? Certo ci sarebbero due vie per valutare il gradimento delle due opere: una è quella dell’indagine statistico-demoscopica accurata e scientifica… ma non è stata mai fatta che mi risulti. L’altra più semplice meno scientifica ma certamente più vicina alla realtà: contare anche a spanne quante persone vanno a vedre un’opera e quante l’altra… fuor di metafora.. quante persone c’erano nelle chiese al tempo della antica liturgia e quante ce ne sono oggi a seguire la nuova… Insomma mi pare davvero azzardato valutando anche ad occhio la situazione, che si possa dire che “il popolo” abbia salutato festosamente e senza rimpianti il cambiamento!!! Per far capire la disapprovazione il “popolo di Dio” che avrebbe dovuto fare… dar fuoco alle chiese in cui si celebrava il nuovo rito??? Disertarle non basta???<br /><br />[continua]Scipionehttps://www.blogger.com/profile/12292256184484001875noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-26227641662444198992009-07-17T19:46:11.863+02:002009-07-17T19:46:11.863+02:00Grazie a chi vorrà rispondermi.
senza dilungarmi ...<i>Grazie a chi vorrà rispondermi.</i><br /><br />senza dilungarmi nei tagli selvaggi operati alla Messa di Sempre - che ne hanno snaturato senso e significato - che lei non ha saputo o voluto vedere non so perché,<br /><br />e senza neppure soffermarmi sull'abolizione della lingua sacra, dai termini spesso INTRADUCIBILI ma assimilabili in tutto il loro spessore semantico, per sostituirla - DAVANTI al nostro Dio - con quella che usiamo tutti i giorni anche al supermercato,<br /><br />può bastare che si rilegga quel che hanno detto i vescovi italiani (mi sembrano parole loro e non del monaco che ha scritto l'articolo oggetto di questo thread)<br /><br />hanno scritto "meno parole e più Parola"<br /><br />c'è da rimanere basiti. <br />A parte che sembra uno slogan, ma il Signore, il Figlio di Dio Vivente, morto e risorto per noi, che attende le nostre risposte e il nostro sì di tutta la vita e di ogni momento, che nell'Eucaristia si fa Presente e che è una Persona Viva che entra nel nostro essere e nelle nostre vite <br /><br />viene riduttivamente identificato con la Parola, che è sempre Lui - su questo siamo d'accordo - ma non rende la concretezza e la realtà dell'incontro vivo e vero con Lui come Persona, ma soprattutto di quello CHE ACCADE durante l'Eucaristia!<br /><br />Ci rendiamo conto?<br /><br />E si rilegga il post precedente riguardo alla conclusione dell'articolista, forse potrà dedurne qualcosaAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2235752662493900408.post-30743607971529888222009-07-17T19:40:51.034+02:002009-07-17T19:40:51.034+02:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.Anonymousnoreply@blogger.com