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mercoledì 29 marzo 2023

Manifesti a Roma per la Messa tradizionale #10 Catholic News Agency: gli articoli integrali #perlalibertadellamessatradizionale #mtl #tlm

Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo di Hannah Brockhaus, pubblicato mercoledì 29 marzo da Catholic News Agency, sulla campagna di affissione in Vaticano dei manifesti dedicati alla liturgia tradizionale.
QUI la rassegna stampa, italiana ed estera, completa.

L.V.


Un gruppo di sostenitori della Santa Messa tradizionale in Italia ha sponsorizzato una campagna di affissioni in un quartiere vicino al Vaticano.

La campagna comprende circa una dozzina di cartelloni in quattro diversi disegni. Sono stati affissi il 28 marzo e resteranno al loro posto per 15 giorni, secondo gli organizzatori.

Ciascun cartellone riporta una citazione a sostegno della Santa Messa tradizionale di Papa Benedetto XVI, San Giovanni Paolo II o San Pio V.

In alto, i cartelloni dicono: “Per amore del Papa. Per la pace e l’unità della Chiesa. Per la libertà della Messa tradizionale latina”.

Un codice QR sui cartelloni porta i lettori a un articolo sulla Santa Messa tradizionale dal sito SummorumPontificum.org.


La campagna di affissioni segue le recenti restrizioni alla celebrazione della Santa Messa tradizionale, come stabilito nella lettera apostolica Traditionis custodes di Papa Francesco del 2021 e in altri documenti vaticani.

Secondo un comunicato stampa, i membri del comitato organizzatore partecipano alla campagna a titolo personale. Provengono da diversi gruppi e blog cattolici, tra cui MiL-Messainlatino.it, l’Associazione San Michele Arcangelo ed il Coordinamento Nazionale Summorum Pontificum.

Gli organizzatori della campagna hanno “voluto rendere pubblico il profondo attaccamento alla Messa tradizionale proprio quando ne sembra programmata l’estinzione”, si legge nel comunicato stampa.

Lo fanno “per amore del Papa, affinché sia paternamente aperto alla comprensione di quelle periferie liturgiche che da qualche mese non si sentono più ben accette nella Chiesa, perché trovano nella liturgia tradizionale la piena e compiuta espressione della fede cattolica tutta intera”.

“Nella Chiesa dei nostri giorni”, prosegue il documento, “in cui l’ascolto, l’accoglienza e l’inclusione ispirano ogni azione pastorale, e si vuol costruire la comunione ecclesiale “con metodo sinodale”, questo popolo di fedeli comuni, di giovani famiglie, di ferventi sacerdoti, ha la fiduciosa speranza che la sua voce non venga soffocata, ma accolta, ascoltata e tenuta nella giusta considerazione”.

“Chi va alla “Messa in latino” non è un fedele di serie B, né un deviante da rieducare o una zavorra di cui liberarsi”, si legge nel comunicato stampa.

Uno dei due cartelloni raffiguranti Benedetto XVI include una citazione della lettera apostolica Summorum Pontificum del 2007, che riconosceva il diritto dei sacerdoti di offrire la Santa Messa tradizionale secondo il Messale Romano del 1962.

L’altra mostra una citazione dalla lettera di accompagnamento di Benedetto ai vescovi: “Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, considerato dannoso”.

La citazione dal Summorum Pontificum proviene dall’articolo 1: “I Messale Romano promulgato da San Pio V e nuovamente edito dal Beato Giovanni XXIII [deve venir considerato come espressione straordinaria della stessa “lex orandi” e] deve essere tenuto nel debito onore per il suo uso venerabile e antico”.

La citazione di San Giovanni Paolo II è tratta dal suo messaggio del 2001 alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti: “Nel Messale Romano, detto di San Pio V, come in diverse Liturgie orientali, vi sono bellissime preghiere con le quali il sacerdote esprime il più profondo senso di umiltà e di riverenza davanti ai santi misteri: esse rivelano la sostanza stessa di qualsiasi Liturgia”.

Il quarto disegno del cartellone cita la costituzione apostolica Quo Primum Tempore di San Pio V del 1570, che promulgava l’allora nuovo Messale Romano: “Decretiamo e dichiariamo che le presenti Lettere in nessun tempo potranno venir revocate o diminuite, ma sempre stabili e valide dovranno perseverare nel loro vigore”.

Un saggio degli organizzatori ha spiegato il motivo dei cartelloni.

“Questa campagna è ispirata dall’amore che tutti i cattolici portano al Papa, e desidera esserne espressione”, si legge.

“L’amore del Papa non è un amore servile, ma filiale”, continuava, lamentando il predominio di un amore servile “stucchevolmente eccessivo” per il Papa in alcuni ambienti della Chiesa di oggi.

“Come tutti i figli devoti, anche chi vive la propria fede cattolica al ritmo della liturgia tradizionale desidera intensamente che chi nella Chiesa gli è padre gli mostri affetto, comprensione, vicinanza, e gli dia fiducia, ossia ne abbia un’autentica cura pastorale”.

Il saggio sosteneva inoltre che “la serena accettazione della liturgia tradizionale come pienamente cattolica, qual essa è e non ha mai cessato di essere, è indissolubilmente legata alla pace e all’unità della Chiesa”.

2 commenti:

  1. Undici post su questo tema. Si è perso un po' il senso della misura...

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  2. PREGHIAMO PER IL PAPA!!!.
    MAX 75

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