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giovedì 19 gennaio 2023

Difesa della Messa tradizionale: 68ª settimana. Nuove manifestazioni di preghiera davanti agli uffici dell'Arcidiocesi di Parigi #traditioniscustodes

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi

68ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA PREGHIERA IN DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI AGI UFFICI DELL'ARCIDIOCESI DI PARIGI

Dopo i funerali di Benedetto XVI si è subito sparsa la voce – confermata da alcune fonti, smentita da altre – secondo la quale sulla liturgia tradizionale si starebbe per abbattere ancora un’altra costituzione apostolica, con il particolare effetto di escludere da essa i sacerdoti diocesani e le parrocchie. Se ciò accadesse, l'effetto sarebbe soprattutto quello di aumentare il caos ancor di più. I vescovi diocesani sarebbero ancora più sconcertati dai segnali contraddittori venuti da Roma, e quella voce è già di per sé uno di questi segnali. Per noi, però, non vi è alcun dubbio: a lungo termine, questo strano episodio aperto da Traditionis Custodes si chiuderà, mentre la messa tradizionale rimarrà, prosperando le vocazioni che essa genera, e di conseguenza, facendo diminuire l'autorità del papa e dei vescovi che sosterranno quelle ingiustizie.
Ma per il momento, in Francia, siamo sotto il giogo di vessazioni e divieti vari. A Grenoble, tra l'altro, da dove la FSSP fu cacciata da Mons. de Kérimel prima di essere trasferito a Tolosa, la vita tradizionale si riduce a una messa domenicale nella chiesa della collegiata di Saint-André, sostituita una volta al mese da una nuova messa per "creare unità" – il che obbliga i fedeli a trovare altre soluzioni, per esempio quella di assistere alla messa della FSSPX. In certa diocesi tale vescovo ha fatto sapere che non avrebbe più conferito le cresime secondo il rito tradizionale (anche qui i fedeli troveranno altre soluzioni), in un'altra un altro ha vietato i matrimoni tradizionali in parrocchia (e anche qui i futuri sposi pensano già semplicemente di andare alla diocesi vicina), eccetera.

E a Parigi, nonostante un piccolo premio di consolazione concesso a un sacerdote della FSSP, al quale è concesso di celebrare nella cappella di ND du Lys, quello che abbiamo è lo status quo di Michel Aupetit, con l'abolizione di sette messe settimanali e due messe domenicali parrocchiali, seguito poi dal silenzio completo e assordante del vescovo Ulrich, che non risponde ad alcuna richiesta di appuntamenti da parte dei vari gruppi di fedeli tradizionali della diocesi (vedi sotto il comunicato stampa del Collectif Sainte-Geneviève, della cui formazione abbiamo parlato in precedenza).

Per questo continuiamo la nostra protesta: i fedeli privati ​​della Messa di Saint-Georges de La Villette recitano un rosario di veglia, nella loro chiesa, ogni mercoledì alle 17, così come quelli del collettivo Paris Tradition 14, che lo recitano ogni domenica alle 18:15, davanti a Notre-Dame du Travail. E dal lunedì al venerdì, dalle 13:00 alle 13:30, le sentinelle lo recitano al 10 di rue du Cloître-Notre-Dame, davanti agli uffici dell'arcidiocesi.

Sarà dunque necessario arrivare a organizzare altre messe “fuori le mura", come quella che viene celebrata ogni domenica, a Saint-Germain-en-Laye, alle 11, davanti alla porta chiusa della cappella vuota dell'ospedale, 20 Rue Armagis, per cento fedeli (Paix Liturgique France), o pensare a intraprendere altre azioni?

In unione di preghiera e di amicizia.


Comunicato stampa del Collettivo Sainte-Geneviève

La liturgia tradizionale e l'accoglienza delle comunità legate ai libri liturgici anteriori alla riforma del 1969 erano però presentate come una delle questioni importanti che il nuovo arcivescovo avrebbe dovuto affrontare. La sua nomina nell'aprile 2022 aveva suscitato speranze al riguardo, soprattutto tra coloro che avevano visto abbattersi i divieti sulle proprie comunità. Tuttavi, l'ottimismo, ahimè, ha lasciato il posto allo sconcerto.

A otto mesi dall'intronizzazione dell'arcivescovo Laurent Ulrich nella diocesi di Parigi, nessuna delle varie lettere e richieste di appuntamenti inviate all'arcivescovo da gruppi stabili di fedeli ha ricevuto fino a oggi alcuna risposta.

È in questo contesto di assoluto silenzio da parte delle autorità diocesane che lo scorso autunno è nato il Collectivo Sainte-Geneviève. Il collettivo riunisce rappresentanti di gruppi stabili di fedeli parigini legati alla liturgia tradizionale della Chiesa cattolica. Si è già riunito più volte e informerà regolarmente i fedeli delle misure filiali prese presso l'Arcivescovo di Parigi, padre e pastore di tutti i fedeli parigini.