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giovedì 15 settembre 2022

Testimonianza / “Così ho scoperto la Messa tradizionale. E non la lascerò più” #traditioniscustodes

Una bella testimonianza di una signora toscana (che frequenta una Messa da noi ben conosciuta), pubblicata da Aldo Maria Valli.
Chissà se la "Chiesa delle periferie" si accorge di questi fedeli. Ma tanto si concentrano su Traditionis custodes per impedire la Messa Tridentina. 
Questi fedeli non hanno "l'odore delle pecore"?
Ricordiamo ai nostri vescovi che l'8 per mille se lo devono meritare.
Luigi

30-8-22
Carissimo Aldo Maria Valli,
alla mia testimonianza sulla Messa tridentina potrei dare questo titolo: “Vieni e vedi… da chi meno te lo aspetti”.
Con la mia famiglia vivo in un paese in provincia di Pisa. La mia storia con Gesù inizia all’età di ventisei anni. Il cammino di conversione personale è stato lungo e difficile, e sta continuando, per grazia, ancora oggi.

Sempre per grazia, riesco ad andare alla santa Messa ogni giorno, dopo essermi persa, per metà della mia vita, quel dono meraviglioso che è l’Eucaristia.

Sono sposata da quasi diciotto anni e mio marito, anche questo per grazia, condivide con me lo stesso cammino.

Abbiamo un figlio adolescente, che vive appieno questa fase della sua vita. Come dice una mia amica, l’adolescenza è come un brutto raffreddore, poi passa.

La nostra storia con la Messa antica ebbe inizio un giorno in cui mio padre, che si tiene alla larga dai sacramenti e di conseguenza evita di frequentare la Messa, mi disse che, se volevo andare alla vera Messa, dovevo andare con lui.

Può immaginare il mio stupore nel sentire questa sua affermazione.

Mi raccontò che in una piccola chiesetta del nostro paese veniva celebrata la Messa di quando lui era bambino e che erano diverse settimane che lui vi andava.

Quindi, per il desiderio di partecipare per la prima volta alla Messa con mio padre, mi recai con lui nella chiesa di San Domenico.

Fu così che assistetti per la prima volta alla Messa tridentina.

Naturalmente non capii nulla di quello che veniva detto, ma rimasi letteralmente rapita dalla bellezza di quella liturgia antica.

I paramenti del sacerdote, il silenzio sacro durante la consacrazione, la solennità nel ricevere Gesù Eucaristico in ginocchio: tutto fu per me così intenso da catapultarmi in un posto senza tempo, forse proprio su quel calvario dove Nostro Signore, insieme alla Sua Vergine Madre, mi stava aspettando da tutta l’eternità.

Da quel momento non mi sono più staccata dalla Messa antica e, con me, vi si sono avvicinati mio marito e mio figlio.

Mio padre, invece, dopo alcune settimane si è nuovamente allontanato e non frequenta più la Messa di quando era bambino né nessun’altra. Ho chiesto però al Signore di non imputare a mio padre di non avermi educata cristianamente quando ero bambina, e di considerare, invece, che mi ha fatto conoscere la bellezza della liturgia della Messa di sempre.

Un caro saluto

Monica


6 commenti:

  1. Scoprire la messa tradizionale è bellissimo…il problema inizierà quando scoprirà i tradizionalisti!

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  2. "IL silenzio sacro durante la consacrazione": il problema è che, quando c'era solo quella Messa e tutti ci andavano, durante la consacrazione per lo più pensavano ad altro: nel migliore dei casi dicevano il rosario, nel peggiore uscivano di chiesa a fumare o chiacchierare

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    1. Appunto. Tutti questi hanno idee distorte e pensano che prima del concilio ci fosse una mitica età dell’oro in cui tutti erano santi in chiesa e a capo chino.
      Mio papà mi racconta che era normale che i ragazzi stessero fuori dalla chiesa a farsi i fatti loro con uno di vedetta che li avvisava di entrare appena prima dello scoprimento del calice, così che, tecnicamente, non avrebbero “perso messa”.

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    2. Si caro mio era così. Perché all’epoca almeno i giovani sapevano cosa era una Messa, sapevano riconoscerne le parti ed entravano al momento giusto o un di non “perdere” la Messa. E si salvavano l’anima. Si può dire lo stesso oggi? No. Oggi i giovani non sanno più stare a messa (lo si vede ai matrimoni e ai funerali : non sanno quando leggere, quando alzarsi e sedersi ecc). E poi non vanno più a messa, nemmeno dopo “lo svelamento del calice”….

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    3. Una persona che entra espressamente al momento dello 'svelamento del calice ' per non 'perdere Messa' vede la celebrazione solo come un obbligo da soddisfare e non come una grazia a cui partecipare, e quindi assiste male o solo corporalmente

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    4. Infatti…evidentemente era prassi comune all’epoca. Si andava a messa perché “si deve”…voi guardate le foto e pensate che tutti fossero devoti come delle clarisse solo perché andavano alla messa tridentina.

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