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mercoledì 29 giugno 2022

Pelosi riceve la Comunione durante la Messa presieduta da Papa Francesco

Riportiamo – in nostra traduzione – l’articolo di Inés San Martín pubblicato oggi pomeriggio dal sito Crux.
Ricordiamo (QUI la notizia su MiL) che mons. Salvatore Joseph Cordileone, Arcivescovo metropolita di San Francisco e territorialmente competente a norma del diritto canonico, il 19 maggio 2022 aveva comunicato che la presidente della Camera Nancy Pelosi non poteva essere ammessa alla Santa Comunione nell’Arcidiocesi di San Francisco, né presentarsi a ricevere l’Eucaristia, finché non avesse ripudiato pubblicamente il suo sostegno all’aborto (evento che  per quanto a nostra conoscenza  non è avvenuto; anzi la stessa è stata tra i politici statunitensi che più violentemente hanno criticato la sentenza della Corte suprema in materia di aborto).
QUI la notizia data anche dal quotidiano capitolino Il Messaggero, in cui si aggiunge che "poco prima della messa Papa Francesco ha voluto salutare la Speaker e darle il benvenuto".
Pare che per alcuni sé dicenti Cattolici statunitensi lobbedienza al proprio Vescovo non sia più una virtù.

L.V.


ROMA - Nancy Pelosi ha ricevuto la Comunione durante la Messa presieduta da Papa Francesco mercoledì.

A maggio, l’arcivescovo Salvatore Cordileone di San Francisco, diocesi di residenza della Pelosi, aveva impedito alla presidente della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti di ricevere la comunione nell’arcidiocesi a causa del suo esplicito sostegno ai diritti dell’aborto.

La Pelosi, che si trova attualmente a Roma per una vacanza con la famiglia, ha partecipato alla liturgia per la festa dei Santi Pietro e Paolo nella Basilica di San Pietro e, secondo fonti presenti, ha ricevuto l’Eucaristia.

Non l’ha ricevuta dal Papa in persona, ma da uno dei sacerdoti presenti nella basilica, la cui nazionalità rimane sconosciuta. Non è nemmeno chiaro se il sacerdote sapesse chi fosse.

Cordileone ha annunciato la sua decisione di impedirle di ricevere la Comunione con una lettera ai fedeli il 20 maggio: “Dopo numerosi tentativi di parlare con lei per aiutarla a comprendere il grave male che sta perpetrando, lo scandalo che sta causando e il pericolo per la sua stessa anima che sta rischiando, ho determinato che è giunto il momento in cui devo dichiarare che non è ammessa alla Santa Comunione a meno che e fino a quando non ripudi pubblicamente il suo sostegno ai “diritti” dell’aborto e non si confessi e riceva l’assoluzione per la sua cooperazione in questo male nel sacramento della penitenza”.

La democratica californiana ha ribattuto all’epoca, affermando di provenire da una famiglia numerosa con molti membri contrari all’aborto.

“Rispetto le opinioni delle persone al riguardo. Ma non rispetto il fatto che noi lo imponiamo agli altri”. Pelosi ha detto. “Il nostro arcivescovo è stato veementemente contro i diritti LGBTQ. Di fatto, ha guidato un’iniziativa in votazione in California”.

Pelosi ha anche detto che le donne e le famiglie devono sapere che non si tratta solo di aborto: “Queste stesse persone sono contro la contraccezione, la pianificazione familiare, la fecondazione in vitro. È una cosa generalizzata e usano l’aborto come copertura”.

Papa Francesco ha fatto riferimento alla questione dei politici pro-aborto e della Comunione nel 2021, al suo ritorno a Roma dalla Slovacchia.

In quell’occasione, Francesco ha detto che l’Eucaristia è per coloro che sono “nella comunità” e i politici che sostengono l’aborto sono “fuori dalla comunità”.

Tuttavia, ha anche detto che in questi casi si tratta di una questione pastorale che deve essere affrontata dal pastore dell’individuo.

Papa Francesco ha iniziato la sua risposta dicendo che non ha mai negato la Comunione a nessuno, ma anche che “non so se qualcuno è venuto in questa condizione. Ma non sono mai stato consapevole di avere davanti a me una persona come quella che lei descrive”.

Quando Francesco era ancora il cardinale Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, tutti i politici cattolici argentini erano apertamente a favore della vita, con la spinta a legalizzare l’aborto nel Paese che ha preso piede negli anni successivi al suo insediamento.

L’anno scorso, il cardinale Luis Ladaria, capo dell’ufficio dottrinale vaticano, ha scritto alla Conferenza episcopale degli Stati Uniti, avvertendola che una politica nazionale contro la comunione ai politici pro-choice potrebbe diventare “una fonte di discordia piuttosto che di unità all’interno dell’episcopato e della Chiesa più ampia negli Stati Uniti”.

Durante l’omelia di mercoledì, Papa Francesco ha detto che la Chiesa cattolica deve essere un luogo dove “tutti possono sentirsi accolti e accompagnati, dove l’ascolto, il dialogo e la partecipazione sono coltivati sotto l’unica autorità dello Spirito Santo”.

Ma ha anche esortato i vescovi e i presenti a non “ritirarsi nei nostri circoli ecclesiali e rimanere inchiodati ad alcuni dei nostri dibattiti infruttuosi. Insieme possiamo e dobbiamo continuare a prenderci cura della vita umana, della salvaguardia del creato, della dignità del lavoro, delle famiglie, degli anziani, di tutti coloro che sono abbandonati o rifiutati”.

11 commenti:

  1. Non credo ci sia ancora molto da commentare. Santo Padre Benedetto XVI fatti sentire!!!

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  2. La lotta per far finire l’aborto deve essere prima di tutto culturale, non ripicche e controripicche legislative che non portano a nulla. La decisione americana non farà che inasprire ancora gli animi: da una parte gli integralisti cristiani si metteranno a sbraitare sempre di più, dall’altro i fanatici dell’aborto si incattiviranno ulteriormente contro la Chiesa rendendo, di fatto, impossibile ogni dialogo.
    Forse non vi è chiaro, ma la Chiesa deve destreggiarsi in situazioni simili, non è che basta sventolare un turibolo, dire un Oremus e fare venti prostrazioni per risolvere tutto.
    Ma tanto a voi che importa? Mica siete (per fortuna) in posizioni di responsabilità nelle gerarchie ecclesiastiche.

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    1. Quindi chi è contro l'aborto è un integralista cristiano?Eppure il v comandamento è chiaro:non uccidere.Oremus vuol dire preghiamo e non ci vedo niente di male.Il turibolo serve per incensare ,cosa c'è di sbagliato per lei nell'uso dell'incenso?

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    2. Ha ragione lei, caro signore. La Chiesa deve destreggiarsi tra le più varie situazioni. Deve dialogare, ascoltare, trovare un punto di incontro con le varie posizioni. Ha sbagliato lo stesso Gesù Cristo. Troppo rigida la sua posizione. Soprattutto quando insegna: "Il vostro parlare sia sì sì, no no". Avrebbe dovuto destreggiarsi pure lui. Avrebbe dovuto dire: "Il vostro parlare sia "sì sì" e anche "no no" come pure "ni" e anche"so".
      Ha ragione lei. La Chiesa deve destreggiarsi. E lo avrebbe dovuto fare anche Gesù. In tal modo non sarebbe morto sulla croce ma di vecchiaia.

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    3. Tesoro delle 19.33, Gesù andava dai peccatori, li amava e, con l’amore, li convertiva. Sai con chi era rigido ed impassibile? Con i farisei: i vostri antenati saputelli. Senz’altro, se fosse qui oggi, vi prenderebbe a schiaffoni…e farebbe bene.
      Quindi, prima di fare la morale agli altri, togliti i manipoli dagli occhi e guarda come agiva veramente Gesù.

      E pensi pure di fare il simpatico.
      Patetico!

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    4. Se vogliamo proprio andare a vedere, Gesù non è stato condannato da “gli ebrei”, anche se poi ha fatto molto comodo farlo credere, ma da un pugno di capi, sacerdoti e dottori della legge…in pratica, dai “tradizionalisti” dell’epoca. Gente ormai a cui Dio non interessava più, ma, chiusi nei loro rituali e precettini, usavano Dio per conservare il potere. Io ci farei una riflessione.

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    5. Oh però ,sembra quasi che la chiesa(minuscolo voluto) della misericordia voglia passare ai salutari ceffoni. Appioppati ovviamente senza manipoli.

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    6. Gesù era impassibile o inflessibile?

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  3. Guai a voi che ora ridete perchè sarete nel dolore e piangerete......

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  4. Per partecipare a quella messa, la Pelosi doveva avere un biglietto che le consentiva di entrare in basilica. Quindi, anche se il sacerdote che l'ha comunicata non sapeva chi fosse, qualcuno sapeva che lei fosse lì e che presumibilmente avrebbe voluto fare la comunione.
    Aggiungiamo a questo l'insistenza di papa Bergoglio nell'omelia sul "nella Chiesa ci sono tutti"... E' stata tutta una triste manfrina. La Pelosi sbandiererà: "Visto? Io sono una buona cattolica e faccio la comunione in Vaticano!", il papa balbetterà: "Io non so niente e poi Dio è buono, chi sono io per giudicare?" (dopo che anni fa aveva rivelato che lui non va a dare la comunione per evitare che qualche pezzo grosso si vanti di averla ricevuta dal Papa) e i cattolici americani seri si beccheranno l'ennesima sberla.

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    1. Infatti…io l’avrei marchiata a fuoco in fronte, giusto per essere sicuri!

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La Redazione