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giovedì 30 giugno 2022

Alla scoperta dei membri del Coetus internationalis Summorum Pontificum (CISP) #6 Notre Dame de Chrétienté #sumpont2022

La preparazione dell’11º Pellegrinaggio internazionale Populus Summorum Pontificum (QUI l’annuncio su MiL) continua e speriamo di vedervi in molti a Roma il 28, 29 e 30 ottobre 2022.
Dopo aver conosciuto l’associazione Nuestra Señora de la Cristiandad - España (QUI), la Fœderatio Internationalis Una Voce (FIUV) (QUI), il blog Senza Pagare (QUI), l’associazione Una Voce France (QUI) e l’associazione Latin Mass Society (QUI), continuiamo la presentazione dei membri del Coetus internationalis Summorum Pontificum (CISP) e oggi – con l’intervista di Christian Marquant, presidente del CISP – diamo la parola a Jean de Tauriers, presidente dell’associazione Notre Dame de Chrétienté, che organizza ogni anno il famoso pellegrinaggio di Pentecoste da Parigi a Chartres.

L.V.

1 - Chi siete?

Siamo un’associazione francese, Notre-Dame de Chrétienté, che da 40 anni organizza il pellegrinaggio da Parigi a Chartres a Pentecoste. Questa associazione si basa su tre assi principali: Tradizione, Cristianità e Missione. Tradizione implicata nel nostro attaccamento alla trasmissione della fede cattolica nei tempi difficili che la Chiesa sta attraversando oggi, in particolare per quanto riguarda l'uso esclusivo del rito tridentino. Nostra Signora della Cristianità insiste sul regno sociale di nostro Signore Gesù Cristo, con la sua vocazione di regnare sulle anime e anche sulle società (Cristianità). Infine, Nostra Signora della Cristianità è un movimento missionario come dimostrano il pellegrinaggio a Chartres (20.000 pellegrini nel 2022) e tutte le sue altre attività (formazione, università di autunno, ritiro spirituale, pellegrinaggi, ecc.) durante tutto l’anno.


2 - Perché il legame alla liturgia tradizionale?

Per preservare la fede cattolica e trasmetterla ai nostri figli e a coloro che ci stanno attorno. La liturgia tradizionale riesce a esprime in modo perfetto le verità della fede cattolica. Il cardinale Ratzinger riassumeva bene questa posizione quando scriveva: “Sono convinto che la crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal crollo della liturgia”.


3 - Perché vi siete uniti al Coetus?

È molto importante che i cattolici legati alla Tradizione di tutti i paesi si possano incontrare, conoscere, condividere le loro opinioni sui grandi temi di attualità, e anche organizzare eventi comuni.


4 - Come guardate il futuro?

Delicato a breve termine, radioso a lungo termine. In Francia la situazione della Chiesa è catastrofica (chiese e seminari vuoti, catechismi senza sostanza, scuole cattoliche poco cattoliche, ecc.). Le famiglie cattoliche ancora praticanti si stanno organizzando di fronte a questo disastro. Tra le reazioni esistenti, il tradizionalismo ha ovviamente un posto importante, con la forza dell'insegnamento dei secoli passati. Tutto questo richiederà ancora qualche anno, ma le comunità tradizionali troveranno il loro posto nelle diocesi e nella Chiesa. La fedeltà e la resistenza di tanti ferventi e devoti cattolici, chierici e laici, troveranno così infine il loro giusto compenso.

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La Redazione