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mercoledì 27 aprile 2022

Palermo: la popolare Processione di San Francesco di Paola con camionetta e agenti antisommossa

Palermo. E’ stata bellissima, anche agli occhi dei numerosi turisti presenti, la Processione per la festa esterna di San Francesco di Paola, Compatrono della Città. 
Dopo le ben note vicende sanitarie, nell'entusiasmo di poter riprendere finalmente le processioni , quella di San Francesco di Paola, assai cara ai palermitani,   è stata quest'anno anticipata nella Domenica in Albis o della Divina Misericordia. 
Alcuni fedeli e Sacerdoti presenti ci hanno raccontato anche di alcune "novità" con dei particolari  che non fanno parte della tradizione delle gloriose processioni palermitane.
Per saperne di più ci siamo rivolti a Christian Pancaro, studioso di tradizioni popolari, che ringraziamo tantissimo. 
AC 
 
Per la processione palermitana della festa esterna di San Francesco di Paola, la prima “gioiosa” dopo quelle della Settimana Santa, la Confraternita e i Frati Minimi avevano , a norma di legge, depositato in Questura il percorso dettagliato.
Gli agenti della Polizia hanno poi modificato il tragitto originale che aveva privilegiato i quartieri più popolari della Città dov' è più significativa la devozione verso il Santo. 
Durante il percorso processionale sono state poi impedite quelle “soste” tecniche, del tutto "casuali", che  permettono di alternarsi  a portare  il pesante fercolo agli affaticati Confratelli.
Una cosa  “normalissima” per una qualsiasi processione : i Confratelli (anche se di giovane età) non sono dei superman e debbono darsi il cambio per sostenere la fatica di sostenere il grande fercolo che sorregge l’artistica statua d’argento del Santo . (leggi sotto le notizie storiche)
Va doverosamente sottolineato l’impegno esemplarmente  ecclesiale che i Confratelli della Confraternita di San Francesco di Paola svolgono durante l’anno  e non solo per l’organizzazione della festa. 
I Confratelli seguono infatti un percorso formativo secondo le indicazioni generali della CEI partecipando attivamente alle iniziative di preghiera e pastorali della parrocchia secondo la spiritualità di San Francesco di Paola. 
Una Confraternita che non è stata MAI contaminata dal virus della natura ambigua disgiunta dalle finalità spirituali : ha sempre resistito, immunizzata, alle tentazioni politiche e agli interessi vari mondani. 
Si tratta dei semplici “bravi ragazzi” che impreziosiscono una qualsiasi “normale” comunità parrocchiale. 
Tutti hanno notato ed apprezzato la meticolosa cura che la Polizia  ha riservato all'intero percorso della Processione non riuscendo però a comprendere il divieto, lo ripetiamo, del tutto normale, di darsi il cambio per il trasporto del fercolo. 
E’ sembrata eccessiva soprattutto la camionetta con gli agenti anti-sommossa come se si fosse trattato di una qualsiasi manifestazione facinorosa e non la festa del popolo festante, con tante famiglie con bambini, che finalmente potevano festeggiare il Santo Compatrono della Città nel clima mite e sereno della meravigliosa primavera palermitana.
 

Il culto di San Francesco di Paola a Palermo è molto antico
, risale al tempo del Vicerè Ettore Pignatelli d’Aragona intorno al 1516. 
I Frati Minimi arrivarono a Palermo erigendo il convento che poi fu prescelto come sede della provincia dell’ordine per la Sicilia occidentale. 
Un Convento, con il noviziato, che fino alla soppressione degli ordini religiosi ha rappresentato in modo mirabile la spiritualità del Santo compatrono di Palermo. 
A causa delle soppressioni del nuovo stato unitario il Convento fu trasformato in caserma mentre la chiesa, sede parrocchiale, restò sempre aperta al culto. 
Anticamente la festa di San Francesco di Paola prevedeva due processioni solenni di cui la prima avveniva nella seconda domenica dopo Pasqua quando la statua d’argento del santo, della metà sec.XVIII opus dei maestri argentieri palermitani, veniva portata in processione dalla sua chiesa fino alla Cattedrale Metropolitana e Primaziale dove rimaneva per sette giorni per la venerazione dei fedeli. 
Nell’ottava usciva in processione percorrendo il Cassero (attualmente corso Vittorio Emanuele) passando sotto le logge dei monasteri di clausura per fare sosta in piazza San Domenico dove c’era il Palazzo dei Duchi di Monteleone, discendenti del Vicerè Pignatelli, per offrire degli aiuti ai frati e poi ritornare nella sua chiesa. 
Degno di nota pure il significativo, delicato gesto devozionale dei giardinieri di Palermo che portavano la statua del Santo nei giardini della Città per propiziare il raccolto ed allontanare il pericolo del vento di scirocco che avrebbe potuto compromettere il raccolto dei campi. 
Poi il martedì la statua del Santo veniva poi risposta nell’armadio sito nella sagrestia monumentale della chiesa. 
La festa del Santo è ancor oggi preceduta anche ora dai tredici venerdì devozionali con pellegrinaggi, Sante Messe e la Benedizione Eucaristica. 

Dopo il 1860 la festa è stata ridotta nella sola prima domenica anche se, fino agli anni ’50, era rimasto l’uso di portare la statua del Santo in processione per le “campagne” ovverosia i giardini
Attualmente, dopo un periodo di decadenza,  grazie al prezioso fervore del Provinciale dei Frati Minimi Padre Saverio Cento, dal alcuni anni la festa è ripresa in forma solenne valorizzando le antiche usanze fra cui la processione che si snoda per il Centro Storico palermitano avendo la sosta più significativa nella celebre piazza dei Quattro Canti, privilegio riservato ai Santi Compatroni della Città, per la benedizione alla Città. 
Assieme alla statua d’argento viene portata anche la Reliquia del bastone del Santo donata da Monsignor Giuseppe Gash, Arcivescovo di Palermo, nella prima metà del secolo XVIII, alle monache Minime del monastero dei Sette Angeli
La reliquia fu definitivamente destinata alla parrocchia di San Francesco di Paola dal Cardinale Arcivescovo Ernesto Ruffini dopo che era rimasta nella Cattedrale Metropolitana e Primaziale, salvata dalle confische a seguito delle soppressioni degli ordini religiosi. 
Dopo la sosta in piazza dei Quattro Canti e l’omaggio delle Autorità Cittadine la processione si dirige poi al Porto dove il Provinciale reca una Reliquia del Santo a bordo di una motovedetta, assieme all’Ammiraglio della Capitaneria di Porto e alle altre Autorità, per la benedizione del mare mentre si depone nelle acque una corona di alloro in memoria di coloro che hanno perso la vita in mare. 
Questo commovente omaggio alle vittime del mare è stato aggiunto da quando Papa Pio XII il 27 marzo 1943 aveva proclamato San Francesco di Paola “Patrono della gente di mare”. 
 
 
Nella pagina Facebook della Confraternita di San Francesco di Paola di Palermo altre foto e video della processione.