Post in evidenza

Elenchi dei Vescovi (e non solo) pro e contro Fiducia Supplicans #fiduciasupplicans #fernández

Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

domenica 19 settembre 2021

Rep. Ceca: al festival di musica barocca anche ... la Messa tradizionale


Dal nostro corrispondente in loco, il caro NV.
Ottimo esempio di sinergia sana e produttiva tra la Conferenza Episcopale Ceca e le autorità civili, tutto all'insegna della Messa tradizionale.
AZ




Festival barocco a Litomyšl …
con messe tradizionali

 

In Cechia la passione e l’interesse per il barocco declinato nelle varie arti è piuttosto diffuso, e non mancano certo occasioni di concerti, festival e spettacoli teatrali; qui però ci si occupa di un

festival particolare, perché comprende anche messe secondo l’Usus Antiquior, e quindi può interessare i nostri lettori.

Litomyšl è una ridente antica cittadina boema di circa diecimila abitanti della Boemia Orientale, prossima al confine storico con la Moravia. Nel 1145 vi venne fondato un monastero premostratense e nel 1344 venne elevata a sede vescovile, suffraganea della allora neocostituita arcidiocesi pragense, anche se nel secolo successivo venne poi travolta dalle guerre hussite ed oramai sopravvive solo come sede titolare.


Dal 2016 vi si svolge il Festival delle Giornate Litomyslensi della Tradizione Barocca QUI e QUI, per presentarlo penso sia sufficiente tradurre quanto gli stessi organizzatori scrivono sul loro sito
: “Il Festival delle Giornate Litomyslensi della Tradizione Barocca, organizzato ogni anno dal 2016 dalla Parrocchia Cattolica Romana - prevostura di Litomyšl, è un progetto unico il cui obiettivo principale è quello di ricordare l'influenza positiva del periodo barocco sulla cultura ceca e sull'esperienza religiosa individuale e collettiva. Enfatizzare l'eredità barocca, aggiornarla e sottoscriverne l'eredità a livello spirituale e culturale è l'idea principale dell'intero progetto.


Il festival unisce una componente spirituale, che si rivolge principalmente al pubblico cattolico, e una componente culturale, che mira a rivolgersi ai non cattolici, cioè cristiani di altre confessioni, ma anche a coloro che non professano alcuna religione. È la connessione di queste due sfere che è assolutamente unica nel panorama dei festival che si tengono nella Repubblica Ceca e di questo si può esserne orgogliosi.

In un'Ottava simbolica (cioè nel tempo di otto giorni da domenica a domenica) vengono approntati per i visitatori eventi religiosi e puramente culturali - messe, devozioni e processioni con testi d'epoca, abiti e utensili liturgici e accompagnamento musicale barocco, concerti di musica barocca di qualità, conferenze o rappresentazioni teatrali.


Vítek Večeře, ideatore e direttore del festival, ha inoltre ulteriormente chiarito al cronista che:”Tengo a precisare che le Giornate Litomyslensi della Tradizione Barocca sono un evento ufficiale organizzato dalla prevostura di Litomyšl con il patrocinio della Conferenza Episcopale Ceca e non abbiamo nulla contro la nuova forma di liturgia. Quella vecchia la includiamo nel programma perché si adatta perfettamente al concetto di festival, meglio si adatta all'esecuzione liturgica delle messe musicate ed è anche davvero bella.”

Queste citazioni aiutano a comprendere e a contestualizzare bene la natura dell’evento, che vede coinvolti tra gli organizzatori ed i partecipanti molti giovani. Il prevosto, A.R.D. Mons. Zdeněk Mach, svolge inoltre il ruolo di garante spirituale del progetto.  Si prosegue ricordando che l’Edizione del 2021 si è svolta dal 15 al 22 agosto con il patrocinio della Conferenza Episcopale Ceca, del Ministero della Cultura della Repubblica Ceca, della Provincia di Pardubice, del Comune di Litomyšl e in collaborazione con la Galleria Cittadina di Litomyšl, del Museo Statale del Castello di Litomyšl, e dell’Associazione Ecumenica delle Chiese Cristiane di Litomyšl.

È ora chiaro quindi che il programma del festival non sia semplicemente musicale. Quest’anno è iniziato domenica 15 agosto, presso la chiesa piarista dell’Invenzione della Santa Croce,  con la Santa Messa Pontificale (Usus Recentior), seguita da processione per la città, esprimendo la devozione mariana fino alla Colonna Mariana in piazza in occasione della Festa dell'Assunzione della Beata Vergine Maria. Ha celebrato S.E.R. Mons. Pavel Konzbul, vescovo titolare litomyslense e si è esibito il gruppo musicale La Bilancetta (direttore artistico Vít Mišoň) che ha eseguito la Missa Quinis Vocibus di Kryštof Harant z Polžic a Bezdružic.


Nei giorni successivi si sono susseguite esecuzioni musicali, composizioni drammatiche, conferenze storiche, religiose, artistiche, con pure una visita in situ alla nuova campana, replica della barocca Mikuláš (Nicola) – la maggiore campana fusa in quelle contrade negli ultimi decenni, nel villaggio di Čistá u Litomyšle.

A concludere l’Ottava, domenica 22 agosto, sempre nella chiesa piarista dell’Invenzione della Santa Croce, la messa di tabella della XIII Dominica post Pentecosten, celebrata dal R.D. Stanislav Přibyl, veterano a  Litomyšl dal 2017, rettore della chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria a Karlov, Praga, coadiuvato da alcuni ministranti della rettoria medesima (Karlov è la rettoria dedicata all’Usus Antiquior nell’Arcidiocesi di Praga). È stata eseguita la Messa a Quattro Voci da Cappella di Claudio Monteverdi dalla Literátské bratrstvo DNES, con  Jiří Churáček come direttore artistico. Si segnala che i paramenti erano originali della metà del XVIII sec. e provenienti dalla locale sagrestia. Matyáš Berdych oltre a suonare il contrabbasso ha anche curato la liturgia e pure negli anni scorsi si è occupato dell’organizzazione della santa messa Usus Antiquior al festival. Al Sacro Rito hanno partecipato 140 persone, non poche per un evento particolare in una cittadina di provincia.  La chiesa (1716-1726), è opera dell’architetto comasco Giovanni Battista Alliprandi, morto nel 1720 proprio a Litomyšl. Non è questa la sede per trattare il tema ma l’influenza italiana nel barocco boemo è notevole.


Interrogato dal cronista, il R.D. Stanislav Přibyl ha spiegato che non ha mai provato disagio a celebrare la santa messa al Festival perché non si è mai trattato di un concerto ma di una messa musicata celebrata in una chiesa, per giunta barocca, quindi “la cosa giusta al posto giusto” e pure con le persone giuste, perché per quanto i fedeli siano indubbiamente fedeli del Novus Ordo, senza esperienza e frequentazione di Vetus Ordo, è chiaro che abbiano comunque ricevuto una formazione cattolica e fin dalla prima messa si sono comportati in modo consono al rito tradizionale.

L’iniziativa è degna di menzione perché permette di far conoscere la Santa Messa Usus Antiquior in un ambiente insolito, senza per questo minimamente allontanarsi dal suo scopo e dall’intrinseco decoro che deve mantenere il Sacro Rito Pubblico gradito a Dio. In Italia sarebbero innumerevoli le chiese adatte all’uopo…

In conclusione, godiamoci intanto le fotografie di questa splendida messa scattate da Jeroným Pelikovský e magari per il prossimo agosto programmiamo un viaggio a Litomyšl.

NV


6 commenti:

  1. "non abbiamo nulla contro la nuova forma di liturgia". Insomma sono degli esteti che non hanno capito nulla dell'inevitabile contrasto, che oggi è una vera e propria guerra, tra il Vetus Ordo cattolico e il novus ordo semi-anglicano. Un vero peccato, il problema è che non risolveranno nulla, o ben poco, dei problemi della crisi nella Chiesa.
    don Andrea Mancinella

    RispondiElimina
  2. Vedo che non avete pubblicato nemmeno questo mio commento al post. Bene, non perderò più tempo a scrivervi. Saluti.
    don Andrea Mancinella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chiedo scusa, vedo che li avete appena pubblicati. Come non detto, dunque.
      don Andrea Mancinella

      Elimina
  3. Caro don Andrea io non so se lei sia un sacerdote validamente ordinato, se sia in una situazione di regolarità o meno nella Chiesa Cattolica ma dal profondo del cuore la supplico di pregare tanto e lasciare che la tempesta si plachi senza eccessi che, mi creda, non fanno bene all'anima di nessuno né rendono gloria al Signore. Preghi anche per me. Saluti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro anonimo delle 13.13, sono un sacerdote eremita della Diocesi di Albano, dunque in situazione di 'regolarità', come dice lei. U
      I miei non sono eccessi, non mi sembrano proprio tali. Quelli di Santa Caterina da Siena, ad esempio, per lei sarebbero stati degli "eccessi", ma non lo erano, erano frasi anche durissime a volte, ma mosse dall'amore per la povera Santa Chiesa e per le povere anime che si perdevano per colpa di chierici infingardi.
      "Lasciare che la tempesta si plachi senza eccessi", dunque, è un atteggiamento assai dissimile da quello dei Santi. Sant'Atanasio di Alessandria (in Egitto) nel IV secolo non agì certo così, ma intervenne attivamente così come poteva farlo. Il Signore ci ha messo su questa Terra per combattere per Lui. Certo alla fine sarà Lui ad intervenire per darci la vittoria, ma Egli vuole che ognuno di noi faccia adesso la sua parte anche attivamente, oltre che con la preghiera. Spero di essermi spiegato.
      don Andrea Mancinella

      Elimina
  4. Sono contentissimo che lei sia regolarmente incardinato perché, anche se molte cose sembrano o forse sono (solo Dio vede le cose come realmente sono) fuori posto però tutti abbiamo bisogno della Chiesa e fuori all'Ovile Santo Corte Celeste di Cristo in terra (come disse la Vergine a Cornacchiola) non c'è Salvezza. Purtroppo dei validi sacerdoti che tanto bene potrebbero fare alla Chiesa ed alle anime, per i tristi tempi che viviamo, questa verità la stanno perdendo. La santa indignazione esiste e lei stesso citava due che spesso si sono santamente indignati. L'importante è non scadere nella faziosità, non finire a combattere per il proprio ego pensando di combattere per Dio. Io le cito San Francesco d'Assisi il quale, lungi dall'essere il personaggio da fiabetta che ci hanno propinato, capiva benissimo le cose che non andavano ma cercava di partire da lui, dal suo piccolo, senza eccessi ed attacchi frontali... e quali fiori e quali frutti sono sbocciati dall'albero di Francesco. Basti pensare a San Pio da Pietrelcina che anche lui maltrattato, calunniato, perseguitato mai pensò di poter fare a meno della Chiesa e con le lacrime ed il sangue riscattò le anime, non attaccando questo o quell'altro. Non mi offendo del fatto che mi abbia definito un pusillanime perché per certi versi lo sono come tutti: la vita è difficile per ogni cristiano, la Santa Fede in certi momenti e per certe situazioni vacilla e solo la convinzione che Dio non abbandona nessuno dà la gioia umile di riconoscersi peccatori e quindi perdonati dal Santo Tribunale della Confessione. Le auguro tanto bene e le chiedo con tutto il cuore una preghiera. Saluti.

    RispondiElimina

AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione