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venerdì 16 luglio 2021

Per i frati minori, riuniti nel capitolo generale, “la sfida è la diversità etero/gay

Una dolente riflessione di Aldo Maria Valli.
Luigi

6-7-21
Cari amici di Duc in altum, è in corso a Roma, al Collegio internazionale San Lorenzo da Brindisi, il capitolo generale dell’Ordine dei frati minori.

Per apprezzarne il tono, sono sufficienti queste parole, pronunciate dal ministro generale fr. Michael Perry circa il «significato profondo» del capitolo stesso: «La realtà dell’Ordine non è molto diversa dalla situazione delle comunità cristiane di Efeso. Anche noi viviamo molte sfide, conseguenze della grande diversità presente nella vita dell’Ordine: ideologica, spirituale, socioeconomica, clericale, laica, etero/gay, culturale, geografica, razziale, di casta, di paese, eccetera».
Mi scrive un lettore che (evidentemente dotato di stomaco forte) sta seguendo i lavori del capitolo: «Caro Valli, se la immagina la chiesa di Efeso che viveva la “sfida della diversità etero/gay?”».

No, qualunque cosa si voglia intendere con «sfida della diversità etero/gay» (tipico esempio di neolingua amata dai politicamente corretti), proprio non me la immagino la comunità di Efeso alle prese con tali questioni.

Fr. Michael nel suo intervento ha aggiunto: «La chiamata alla conversione che Paolo annuncia ai credenti… si ha solo quando riconosciamo e accettiamo la nostra debolezza, la nostra incompletezza, quando ci svegliamo alla necessità di aprire la nostra vita alla diversità di esperienze presenti all’interno della comunità credente, all’interno delle nostre fraternità locali nell’Ordine, e di permettere a questa diversità di arricchire la nostra vita umana e spirituale».

E noi che pensavamo che la chiamata alla conversione si ha solo quando facciamo nostra la Parola di Dio… No, in realtà si risponde alla chiamata quando si «apre la vita alla diversità».

Auguri ai frati minori e buon capitolo.

A.M.V.

1 commento:

  1. Mi basterebbe condividere i luoghi dove si segue passivamente il dettato post conciliare, certamente letto in modo erroneo e non comprendendo pienamente la grandezza dello Spirito dei Padri, per vedere la differenza sostanziale tra i conventi cattolici e quelli eretici, perchè così io li divido, non tra ismi e scismi ma tra persone che sanno cosa sia la fede di sempre e chi è in chiesa senza avere una storia familiare cristiana ed è quindi manovrabile da studi truccati per insegnare errori e cafonate. Che un nobile, uno che ha santi e perchè no Papi Vescovi e Cardinali nella propria stirpe o peggio martiri della rivoluzione non accetterebbe mai.

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