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lunedì 31 maggio 2021

Orrori architettonici… e dove trovarli #38 a Dobrzeń Wielki (Polonia)

Monastero delle suore di San Francesco dell’arch. Józef Franczok e dell’arch. Marcin Kolanus (anno 2019).

Lorenzo

Descrizione del progetto: «“Per me, è dove la terra incontra il cielo” (Suora, residente nel monastero).
Il progetto riflette la convinzione che l’architettura, pur rispondendo a tutti i bisogni pragmatici, influenzi il nostro benessere mentale e la nostra spiritualità. Uno spazio ben bilanciato potrebbe giovare all’introspezione, alla contemplazione e rafforza la vita spirituale ed emotiva.
Nonostante la prosperità, molte persone oggigiorno lottano con la mancanza di tempo, la fatica, il travolgimento e la complessità del mondo moderno. La mancanza di relazioni, il rumore visivo e la fretta costante distolgono la nostra attenzione da ciò che è veramente importante.
Sempre più spesso, per trovare un senso e la nostra strada, decidiamo deliberatamente di semplificare la nostra vita. Cerchiamo spesso asilo in montagna o al mare, per trovare calma e pace.
Seguendo la famosa frase “less is more” di Mies van der Rohe, questo movimento può essere ampiamente sostenuto e valorizzato dallo spazio che ci circonda. Fornisce uno sfondo, una cornice tranquilla per contemplare la natura e la luce.
Meno elementi e colori consentono di concentrarsi. Ci si può concentrare sui propri pensieri, sulla preghiera, sulla contemplazione e sulla contemplazione del paesaggio circostante o del mutare delle stagioni. L’architettura fa da sfondo alla luce, che nel cristianesimo simboleggia la vita, Dio e la bontà.
L’edificio è pieno di luce. È uno strumento, dove la luce suona la sua sinfonia, seguendo lo spazio secondo le stagioni e il ciclo della giornata. La croce proietta una luce vagante nell’atrio d’ingresso. Mentre la finestra della cappella e i lucernari cambiano continuamente l’atmosfera della stanza.
I materiali naturali utilizzati nel progetto, come pietra, acciaio inossidabile, vetro, legno, intonaco bianco e cemento, offrono tutti una trama specifica e assorbono la luce in modo diverso. Possono essere visti come eterni, poiché invecchiando acquisiscono nobiltà.» (trad. it.)

Foto esterni:





Foto interni:






6 commenti:

  1. Buon per lei ( per la suora )se lì vi incontra il cielo !
    A me da l'idea di essere una casa di cura (psichiatrica?), queste mura da camera operatoria mi danno un po' di angoscia e il forte desiderio di uscire all'aria aperta per respirare a pieni polmoni . L'interno uno lo trovo alquanto pericoloso con quella balaustra a vista ( metti che una suora scivola rischia di trovarsi due piani sotto); l'interno due e' appena sopportabile , nell'interno tre (così angusto) vedo una scala che porta ai piani superiori , a me personalmente da' un senso di costrizione di claustrofobìa . Preferisco lo speco di S.Francesco molto piu' caldo ,intimo .

    https://www.assisiofm.it/sacro-speco-narni-68-1.html
    E'bellissimo , il Santo Francesco entrava in questa lunga fenditura della roccia , si inoltrava come un verme della terra fino ai due grossi massi che quasi ostruiscono l'accesso dove trovava il buio completo , da lì voltandosi e guardando verso l'alto inquadrava lo spicchio di cielo esterno (perche' i due massi non ostruiscono completamente in altezza) e il suo cuore sospirava alla SS.Trinita'.
    Elle

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  2. Copio e incollo: L'architettura moderna concepisce l'aula liturgica in questo stile. La sobrietà di questa aula costituisce quanto di meglio gli architetti possano essere devoti alla religione modernista in maniera tale da realizzare queste formidabile opere. Non scandalizzatevi per queste opere che sono magnifiche per una religione che non è più quella cattolica, ma chiedetevi se voi che vi scandalizzate non dovreste aderire di più alla cosiddetta tradizione con maggiore consapevolezza. Tale consapevolezza di essere ancora cattolici dovrebbe impedirvi di subire lo scandalo. Purtroppo su questo sito trovo ancora commenti di persone che non per causa propria, vivono in una confusione religiosa. Magari vanno alla messa tridentina ma anche a quella nuova. Faticano a comprendere che le due messa non sono uguali. Non vi sono due modalità diverse per celebrare un unico rito. La prima cosa da fare è staccare la spina e seguire la fraternità di San Pio x. Anche la fraternità di San pio x potrebbe creare scandalo, poiché le S. Messe vengono celebrate in locali che tante volte non sono cappelle, ma lo spirito con cui si partecipa è quello della consapevolezza di essere testimoni degli ultimi tempi, in cui il pastore il Papa è colpito e le pecore disperse. Come si legge in questo blog la persecuzione è in atto ma solo per chi celebra il vero ed unico rito cattolico di sempre.

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  3. Finalmente un nuovo scatolone bianco e spoglio!
    Concordo con 13,18: sembra un ospedale psichiatrico. Incredibile come possano concepire queste patacche dopo secoli e secoli di splendore e meravigliosa arte cattolica. Però forse è tutta lì la chiave: la rottura totale col passato. Questi tristi manufatti sono la migliore testimonianza di come la nuova religione installatasi negli anni '60 del secolo scorso non ha niente a che vedere con il cattolicesimo. Non serve leggere grandi trattati, basta guardare guardare queste aree disastrate.

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  4. Sempre a criticare. Non vi va mai bene niente. Attendete un copiatore di affreschi cinqucenteschi. Poi direte ma è la brutta copia delle pitture del Rinascimento

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    1. Che acidità! E ce ne vuole per difendere questa sala da gabinetti autostradali! Non è che l'architetto è lei, per caso?

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  5. Acidità la mia? Uomini di dura cervice sto soltanto affermando che la cultura artistica attuale è questa, pertanto le chiese sono fatte a questa maniera he vi piaccia o no. Avere delle chiese che somigliano a chiese significa avere cultura cristiana ante concilio, avere sacerdoti e commissioni che approvano i progetti con mentalità cristiana cioè ante concilio. Quindi niente acidità. Solo verità. No sono geometra e anche a me non piacciono queste costruzioni ma io non frequento.

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La Redazione