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domenica 31 gennaio 2021

Bestiario clericale. Dedicato ad alcuni Gesuiti: Martin e Spadaro

Dopo otto mesi di assenza, ritorna sul sito Stilum Curiae l’appuntamento con il Bestiario clericale curato da Marco Tosatti: una rubrica che negli anni (quasi tre) non ha mai mancato di offrire ottimi e «gustosi» (nella loro terribile verità) spunti di riflessione ed un ritorno che – purtroppo – si è rivelato quanto mai necessario.
O tempora, o mores!

L.V.


Cari amici e nemici di Stilum Curiae, veramente sembra opportuno riprendere l’abitudine del Bestiario clericale, purtroppo caduta in desuetudine. E questa nuova puntata è dedicata a due Gesuiti: il mitico padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica, e al non meno famoso padre James Martin, l’alfiere della causa LGBT nella Chiesa, nonché «cappellano» della nuova amministrazione della Casa Bianca, le cui profonde radici cristiane si sono subito manifestate, con progetti come il finanziamento tramite le tasse dell’aborto, il disconoscimento del patto di Città del Messico, e cioè il finanziamento dell’aborto in tutto il mondo, e l’intenzione di dare forma di legge alla sentenza Roe versus Wade, che permetteva l’aborto volontario, in modo da impedire ai singoli Stati di non permettere l’aborto stesso, che, nel frattempo, potrebbe essere prorogato fino al nono mese…
Un bel programmino, no? E in tutto questo che cosa l’ineffabile gesuita James Martin? Commenta un articolo del National Catholic Reporter, il giornale catto-progressista USA, in cui si lancia in pratica la caccia alle streghe verso i preti in odore di tradizione, così: «Lettura essenziale: Questi non sono incidenti isolati e fanno parte di una tendenza crescente nella chiesa, lasciando i parrocchiani a sentirsi arrabbiati e isolati. Essenzialmente il rifiuto di gran parte del Vaticano II da parte dei preti più giovani, questo fenomeno è volato sotto il radar».


Scrive giustamente Infovaticana, in relazione all’articolo:
«Ma un aspetto comune sembra sempre più evidente: la caccia alle streghe scatenata contro i “dissidenti”. Dissidenti che, d’altra parte, non sono quelli che sono sempre stati dissidenti, non dissidenti contro il sistema, ma contro quelli che ieri erano essi stessi dissidenti, più una reazione che una rivoluzione.
Il titolo del reportage del Reporter è imperdibile: “Entrò il latino, l’incenso e il rogo di libri, uscì la metà dei fedeli”. Davvero? È divertente, perché chiunque può fare i conti e vedere quanti andavano a messa e frequentavano i sacramenti quando sono “partiti”, circa mezzo secolo fa, con il post-concilio, il latino e l’incenso, per usare la loro semplificazione, e quanti sono rimasti pochi anni dopo. Lasciate che ve lo dica: una fuga di massa come non è mai avvenuta nella storia della Chiesa, una vera “Chiesa in uscita”.
L’articolo è pieno di “perle” come questa: “dai seminari degli Stati Uniti continuano a laurearsi giovani sacerdoti per l’ordinazione che si ispirano, non a Francesco, ma a Giovanni Paolo II. È un tipo di scisma tranquillo, strano e inquietante nella pratica e nella disciplina della Chiesa”.
Si sa: ispirarsi a Giovanni Paolo II, che Francesco ha canonizzato, è una “specie di scisma”. Molto rivelatore.
Ma l’articolo, mentre cerca molto velatamente di attaccare i suoi nemici politici – che è quello che sono per loro, in realtà – citando media online e stazioni televisive come EWTN fondata da Madre Angelica, rivela invece una verità che li terrorizza: il nuovo gruppo di sacerdoti non è conforme al loro modello modernista, ma piuttosto cerca in buona misura di recuperare l’inesauribile ricchezza della tradizione perenne della nostra chiesa».

E veniamo al nostro impareggiabile Gesuita messinese, Antonio Spadaro. Non commentiamo, vi proponiamo solo un paio di schermate, per il resto fate voi…


«Sembra»… che sia una fake news?


Quanto ha potuto la Chiesa beneficiare dell’intenzione riformatrice di Lutero lo si vede. Una ferita tanto profonda che non appare rimarginabile, anche perché nel frattempo le Chiese storiche della Riforma si stanno dissolvendo in sacello, assimilate dalla mentalità del mondo, e fisicamente scomparendo.

1 commento:

  1. Io eviterei di chiamare padre questi signori. Sopratutto l'americano, ma anche il mio conterraneo non scherza.

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La Redazione