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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

giovedì 29 ottobre 2020

Ultim'ora: le dimissioni di Mons. Giovanni D'Ercole: "entrerò in un Monastero"!


Dimissioni annunciate. 
Dimissioni confermate. 
La notizia, leggi sotto, delle dimissioni del Vescovo di Ascoli Piceno ci dispiace anche perchè Mons. D'Ercole era stata una  poche voci episcopali ad ascoltare il grido sofferente dei cattolici italiani sopraffatti ed umiliati dalla politica nazionale: la grave ingerenza del governo nelle questioni religiose seppur con la motivazione dell'emergenza sanitaria provocata dalla pandemia del coronavirus. Evidentemente il video con le sacrosante  lagnanze episcopali di Mons.D'Ercole a difesa dell'autonomia della Chiesa Italiana (garantita dalla Costituzione) non era piaciuto nei palazzi dove si trovano gli attuali detentori dei poteri politici...  Pochi giorni dopo la pubblicazione del video del Vescovo (  poi ne ha prodotto un altro- più delicato nei toni- ) nel quale  "apertis verbis" attaccava il Governo attualmente in carica per le motivazioni succitate,
 

nel capoluogo piceno è stato arrestato un sacerdote, un "giuda"  caritatevolmente accolto "in prova" in diocesi di Ascoli,  sbattuto in carcere per delle squallide, criminali ed innominabili vicende legate all'uso e allo spaccio di droga pesante.  Una cosa terribile che ha squarciato e compromesso l'immagine del povero Vescovo D'Ercole sconvolgendo i tranquilli ascolani.

A seguito del grande scandalo  c'era stata l'immediata visita investigativa, predisposta dalla Santa Sede, di Mons. Stefano Manetti, Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, arrivato nella diocesi ascolana per "aiutare" il Vescovo Giovanni D’Ercole e fare luce sulla vicenda sul prete romagnolo, nel frattempo cacciato dalla Diocesi a seguito delle gravi indagini giudiziarie a suo carico. 
Conclusa la visita di Mons.Manetti la vicissitudine che aveva come vittima Mons. D'Ercole sembrava apparentemente risolta, anche se voci crescenti davano per certe le sue dimissioni nel mese di settembre scorso. 
Poi si è arrivati alle (annunciate) dimissioni di oggi.
Circola oggi  nella splendida Ascoli il motto latino "Unum castigabis, centum emendabis" che il dittatore comunista cinese Mao  fece suo con il celebre adattamento: "Colpirne uno per educarne cento".
Pregheremo per Mons. Giovanni D'Ercole e anche per la bellissima, antica e nobile diocesi di Ascoli Piceno che, dicitur, potrebbe essere unita in futuro, nella persona del vescovo a quella, asssai più vasta, di San Benedetto del Tronto, Montalto, Ripatransone. 
Mons. Domenico Pompili, Vescovo di Rieti, è stato nominato Amministratore Apostolico della Diocesi di Ascoli Piceno.

AC  
 

Notizia choc dalla diocesi ascolana

 

Una notizia arrivata questa mattina tramite un video messaggio, il vescovo di Ascoli Piceno, Mons. Giovanni D’Ercole, si è dimesso dalla sua carica. 

Una scelta sofferta ma profondamente libera – dice D’Ercole – entrerò in un monastero per accompagnare il cammino della Chiesa in maniera più intesa”. 

Giovanni D’Ercole era stato insignito del titolo di vescovo della diocesi ascolana dal 12 Aprile 2014, una carica che ha sempre diviso il popolo tra chi era a favore e chi contro una figura sicuramente innovativa come quella di un vescovo molto aperto alle nuove tecnologie e alla presenza importante, anche politica, nel territorio. 

Fonte: Youtvrs QUI

Il video delle dimissioni di Mons. D'Ercole
 
 

 

Dal Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede 

Rinuncia del Vescovo di Ascoli Piceno (Italia) e nomina dell’Amministratore Apostolico  

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Ascoli Piceno (Italia), presentata da S.E. Mons. Giovanni D’Ercole F.D.P. ed ha contestualmente nominato Amministratore Apostolico della medesima sede S.E. Mons. Domenico Pompili, Vescovo di Rieti. 

[01303-IT.01] 

 [B0560-XX.01] ( QUI )

 

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Il vaticanista e scrittore Aldo Maria Valli sulle dimissioni di Mons. D'Ercole QUI

 

Riccardo Cascioli su La Nuova Bussola Quotidiana QUI 

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AGGIORNAMENTO

Il messaggio di Mons. D'Ercole ai fedeli  QUI

16 commenti:

  1. padre Giovanni Lei rappresenta la figura sacerdotale della vera chiesa di Cristo - la sua umiltà e abnegazione - come tutto il suo esempio di vita ecclesiale e sociale - ne sono valide testimonianze - quella testimonianza di Cristo che lei già ha prefigurato nel suo nuovo cammino in un ambiente consono e che produce molti frutti spirituali per chi in esso si immerge ....omina omina...

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Un grande Sacerdote e vescovo mi dispiace se ha chiesto le dimissioni è la nostra voce.

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  4. Mi dispiace per questo grande sacerdote

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  5. se riusciste a scrivere meglio in italiano, forse si capirebbe qualcosa in più

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    1. " se riusciste a scrivere meglio in italiano, forse si capirebbe qualcosa in più " : ecco la solita maestrina di turno che boccheggia il suo godimento giornaliero scrivendo queste frasette , peccato che il sistema operativo non permette di inserire le faccette e le farfalline.

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  6. Sono sempre i migliori che se ne vanno... e lo scolion è che invece i peggiori restano, eccome se restano, e che carriere fanno !

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  7. Conti in rosso e festini a luci rosse dei seminaristi (leggere dalle cronache). Che sia stato "messo alla porta" con la scusa delle dimissioni mi pare ovvio...

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    1. Come si fanno a scrivere tali calunnie come ha fatto anonimo delle 17:36? "conti in rosso" ( le finanze diocesane sono integre) "festini a luci rosse dei seminaaristi" ( ??? ) quali seminaristi se non ce ne sono...Il vescovo dimissionato è un buon vescovo certamente lontano mille miglia dalle calunnie scritte dall'anonimo sciacallo per di più in una rispettabile pagina di un sito cattolico. "Calunniate... qualcosa resterà"

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    2. Ma scherziamo? Cosa è il film Eyes Wide Shut di Kubrick???

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    3. se non hai prove alla mano, sei un misero uomo.

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  8. "Don Giovanni D'Ercole ha compiuto in questi anni nella Diocesi di Ascoli Piceno come Vescovo un enorme quanità di bene. Le sue dimissioni da Vescovo della città di Ascoli Piceno sono emblematiche.
    Personalmente il nostro rapporto è andato oltre l'apparato amministrativo e religioso perché anche grazie a lui ho ritrovato la fede. Mai una confessione rimandata, mai un consiglio negato, don Giovanni, come ama farsi chiamare, è sempre disponibile per tutti, qualsiasi sia l'orario. Uno dei pochi (l'unico?) Vescovo della Cei ad aver tuonato contro la negazione della Santa Messa durante i pesanti e atei mesi del contagio relativo al Covid.
    I suoi punti principali sono stati sempre quelli della difesa della famiglia, come indicato dal magistero e l'ascolto verso i bisognosi.
    Mons. D'Ercole era un mediatore: da buon pastore del suo gregge cercava di rammendare situazioni delicate, sistemare problemi tra comunità e parroci, dare fiducia a chi nella vita era stato emarginato. La sua è una scelta di fede e di coraggio: In questo tempo dove tutto è confuso nelle menti e nei costumi, sintomo di una "rivoluzione della rivoluzione", solo la preghiera può rinsaldarci e salvarci, quella stessa che Egli farà adesso in Africa, il suo continente preferito, che lo ha formato come sacerdote.
    Il suo lascito in città è senza precedenti: con il sisma 2016 non solo ha amministrato la messa in sicurezza delle numerosissime chiese presenti, ma ha costruito e restaurato. Ascoli si ritroverà le sue opere: una piazza (l'unica in città!) dedicata a Sant'Emidio nostro patrono, un Palazzo Vescovile completamente restaurato con tanto di cappella, il museo diocesano più grande del centro Italia con molte opere salvate dal terremoto, un cinema ristrutturato, un ospizio per i poveri e tante altre opere di grande importanza, come il restauro del polittico del Crivelli, un nuovo organo per la cappella del Santissimo Sacramento in cattedrale e l'istituzione di un tribunale diocesano.
    Prima di alcune delusione umane che sicuramente lo hanno provato, aveva installato in cattedrale un coro efficiente che dava giusta dignità alla liturgia e senza paura, "perché era nostro diritto" ...
    Schivo in città, amava lavorare nel suo palazzo, perché le richieste erano sempre molte, ma lui sembrava davvero infaticabile.
    Come tutte le persone che creano ed edificano non è stato soggetto a critiche, ma se ne curava poco, poiché sapeva di essere nel giusto. Lascia un vuoto enorme." ( da Facebook )

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  9. Chissà cosa avrà combinato!

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    1. Si è comportato da Vescovo, da Successore degli Apostoli , da sentinella della fede e da pastore del gregge che gli è stato affidato.

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    2. D'Ercole, un'altra vittima della misericordia

      https://www.lanuovabq.it/it/dercole-unaltra-vittima-della-misericordia

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La Redazione