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sabato 31 ottobre 2020

P. Suitbert Mollinger e la Saint Anthony’s Chapel a Pittsburgh con 5000 Reliquie: una storia straordinaria!

Storia di ordinaria Provvidenza. Nell'Italia unitaria a seguito delle leggi eversive  che hanno provocato la distruzione di conventi e  monasteri,  moltissime insigni Reliquie dei Santi andarono perdute finendo nei banchi dei pegni e nei mercatini vari (come accadde in modo impressionante anche subito dopo il Concilio Vaticano II). Anche in Germania per effetto del
Kulturkampf o "lotta culturale" innescata dai liberali nel XIX secolo,  molti  preziosi reliquiari   in pericolo - come nel tempo funesto dell'espansione sanguinosa dell'eresia protestante - furono inviati all'estero. 
Padre Suitbert Mollinger (Kampenhout 19 aprile 1828/Pittsburgh 15 giugno 1892) un Sacerdote-medico, originario del Belgio, che  aveva studiato medicina a Napoli, Roma e Genova, per diventare poi il primo parroco a Troy Hill (Pittsburgh) in Pennsylvania, ha avuto il santo merito di salvare tantissime Reliquie da solo o avvalendosi talvolta dell'aiuto di Padre Hyacinth Epp un  francescano che aveva viaggiato molto in Europa.
Ringraziamo la Prof.ssa Nicoletta De Matthaeis per il sito Reliquiosamente che ha creato e da cui abbiamo tratto questo articolo. 
AC

 La cappella dalle 5.000 reliquie
di Nicoletta De Matthaeis 

Non si trova in Italia e neanche in Europa. La Saint Anthony’s Chapel si trova in Pennsylvania, a Pittsburgh, e vanta di avere la più grande collezione di reliquie del mondo dopo il Vaticano: circa 5.000. Io aggiungerei anche dopo il Monastero dell’Escorial, Spagna. 
Il numero è sbalorditivo se pensiamo che si tratta di una sola cappella. 
Ma come sono arrivate tutte queste reliquie in America??


La Saint Anthony Chapel fu costruita dal padre Suitbert Mollinger nel 1880. 

Era belga e di famiglia benestante. Studiò medicina a Napoli e Genova, diventò medico e all’età di 24 anni entrò nel seminario di Gand
Lì conobbe un vescovo americano in cerca di missionari volontari per andar in America. 
Sbarcò quindi nel nuovo continente nel 1854 e fu ordinato sacerdote nel 1857. 
Nel 1865 divenne il primo parroco della parrocchia del ‘Santissimo Nome di Gesù’, a Troy Hill (Pittsburgh), a cui appartiene la cappella, e nonostante il suo lavoro pastorale non smise mai di praticare la medicina. 
Presto la sua fama varcò i confini e sviluppò anche una serie di rimedi, che ancora si vendono.

 

Il padre Mollinger fece alcuni viaggi in Europa dove lui stesso comprò la gran parte delle reliquie, con il suo denaro, o le fece comprare da persone inviate da lui che avevano il compito di cercarle. 

A quell’epoca non era difficile trovare reliquie in vendita a conseguenza degli sconvolgimenti politici nel vecchio continente e soprattutto quelli che riguardavano la supremazia della Stato rispetto alla Chiesa. 
La Kulturkampf (battaglia culturale) iniziata in Prussia e propugnata da Bismarck, dal 1871 al 1878, che si estese poi in tutto l’impero germanico, fu una campagna anticlericale che determinò, fra le altre cose, l’espulsione di molti ordini religiosi, fra cui Gesuiti, Francescani e Domenicani; molti esponenti del clero che non si vollero piegare alle nuove norme vennero rimossi dalle loro posizioni, o incarcerati, o esiliati. 
Molti monasteri quindi furono chiusi e abbandonati. 
In Francia, succedeva qualcosa di simile nella Terza Repubblica (1870-1940), e anche in Spagna con la ‘Desamortización de Mendizábal’. 
Anche in Italia ci fu una serie di provvedimenti contro la Chiesa Cattolica durante il processo di unificazione, come la legge Siccardi (1850) che aboliva i privilegi del clero, o la legge Rattazzi (1855) che inoltre aboliva molti ordini religiosi che erano considerati privi di utilità sociale espropriandone i conventi. 
Questi provvedimenti venivano successivamente anche applicati a tutti i territori che man mano venivano annessi al Regno d’Italia. 
Quindi non c’è da meravigliarsi se molti oggetti che erano custoditi nei monasteri, e fra questi molte reliquie, cominciarono ad invadere mercatini, antiquari, monti di pietà, ecc..
 
Per albergare la collezione di reliquie il padre Mollinger fece costruire la cappella a spese proprie, con il denaro della sua eredità, perché la parrocchia si rifiutò di sostenere i costi. Dopo una prima consacrazione si fecero successivamente delle opere di ampliamento; fu definitivamente riconsacrata il 13 giugno 1892 e dedicata a Sant’Antonio da Padova, santo a cui il padre Mollinger era particolarmente devoto.

 
 
 
 
Molte delle reliquie custodite nella Saint Anthony Chapel hanno il certificato di autenticità e fra queste possiamo annoverare lo scheletro completo di San Demetrio, i teschi di San Macario o delle compagne martiri di Sant’Orsola, una spina della corona di Cristo proveniente da quella della Sainte-Chapelle di Parigi, reliquie di Santa Teodora ed un dente di Antonio da Padova. Le reliquie furono fatte sistemare dallo stesso padre Mollinger in reliquiari da lui commissionati. 
Ci sono anche reliquiari-calendario che contengono una reliquia per ogni giorno dell’anno.
 
La fama del padre Mollinger e della Saint Anthony Chapel ebbero un ulteriore impulso  con la Messa di Guarigione (Healing Mass) che si celebrava nelle festività del Corpus Domini e di Sant’Antonio da Padova. 
Migliaia di fedeli arrivavano da ogni parte, e  molte erano persone che cercavano una guarigione attraverso una grazia ottenuta dal ‘santo dei miracoli’ o dallo stesso padre Mollinger, che da medico era passato ad essere considerato un guaritore. 
Gli vengono infatti attribuite molte guarigioni miracolose. 
L’affluenza di fedeli in questi due giorni si aggirava intorno alle 15.000 persone e la tradizione ancora persiste. 
Dopo la morte del padre Mollinger (1892), la ricerca e collezione di reliquie non solo non si è fermata ma ne sono state aggiunte altre, di santi più moderni. 
I fedeli adesso sperano di ottenerne una di Santa Madre Teresa di Calcutta.

 

Fonte: Reliquiosamente QUI 

 


La storia di Padre padre Suitbert Mollinger e della Cappella di Sant'Antonio da Padova QUI