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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

martedì 4 agosto 2020

Gruppo stabile di Parma scrive alla Congregazione per il Culto Divino: "Vizio di forma - manca la recognitio - del protocollo CEI sulla modalità della S. Comunione in mano"


Pubblichiamo, per gentile concessione degli amici di Parma, questa lettera del 16 luglio scorso (2020) che il gruppo stabile parmense ha inviato alla Congregazione per la Dottrina della Fede per sollevare eccezioni sulla invalidità canonica (e sulla consequenziale carenza di forza obbligante) del famoso protocollo CEI - Governo Italiano 7.5.2020.
Molte sono le considerazioni svolte ma la più rilevante, dirimente e assorbente, è quella che stigmatizza la mancata recognitio del protocollo CEI da parte della Congregazione per il Culto Divino a mente del n. 28 della Redemptionis Sacramentum che così recita e prescrive:

"28. Tutte le norme attinenti alla materia liturgica, stabilite a norma del diritto da una Conferenza dei Vescovi per il proprio territorio, vanno sottoposte alla recognitio della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, senza la quale non posseggono alcuna forza obbligante".


Dal combinato disposto quindi del n. 28 della Redemptionis Sacramentum e del can. 838
CIC si può dire che il protocollo CEI, che impone più o meno implicitamente la Comunione solo in mano ai fedeli è illegittimo per vizi di forma, non obbligante per espressa previsiona normativa, oltre che annullabile per incompetenza, forse anche assoluta, di legge (il soggetto che ha siglato il protocollo non aveva l'autorità nè la competenza in materia per siglarlo). 

Discorso chiuso.  
Complimenti ai fedeli di Parma per questa arguta analisi che, per quel che ne sappiamo, rappresenta un unicum e che assorbe tutte le altri eccezioni pur ottime formluate da più parti (come ex plurimus il riferimento al n. 91 Redemptionis Sacramentum, diritto dei fedeli a ricevere la Comunione in bocca o in mano). 
Roberto

 Qui il testo della lettera. 



COMPAGNIA DI SANTA GIOVANNA D'ARCO
Associazione privata di fedeli laici, eretta in Soragna PR, in data 30.5.2018

RACCOMANDATA                                                          S.Em. Rev.ma
e a mezzo e-mail                                                            Card. ROBERT SARAH
cultodiv@ccdds.va                                                    CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO
                                                                                          E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI
                                                                                          Piazza Papa PIO XII, 10
                                                                                          00193 ROMA

p.c. POSTA ORDINARIA                                                 S.E. Rev.ma
e a mezzo e-mail                                                       Card. LUIS FRANCISCO LADARIA FERRER
cdf@cfaith.va                                                                 CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA
                                                                                          DELLA FEDE
                                                                                          Piazza del Sant'Uffizio, 11
                                                                                          00193 ROMA

p.c. POSTA ORDINARIA                                              S.E. Rev.ma
e a mezzo e-mail                                                            Mons. ENRICO SOLMI
vescovoenrico@diocesi.parma.it                                Piazza Duomo, 1
                                                                                          43121 PARMA

Oggetto: considerazioni circa il Protocollo per le celebrazioni liturgiche con il popolo in vigore dal 18 maggio 2020
IL BENE PIU' PREZIOSO NELLA CHIESA E' LA SANTISSIMA EUCARESTIA
Facciamo seguito alla lettera raccomandata a.r. 21.5.2020, inviata a S.E. Rev.ma Mons. Enrico Solmi, Vescovo di Parma e, per conoscenza, a codesta Congregazione, nella quale denunciavamo i vizi riscontrati nel cosiddetto "Protocollo per le celebrazioni liturgiche con il popolo invigore dal 18 maggio 2020", siglato di intesa tra il Governo della Repubblica italiana e la Conferenza Episcopale Italiana in data 7.5.2020, nonchè le relative incongruenze rilevate nelle "Indicazioni per l'attuazione delle misure previste dal Protocollo per le celebrazioni liturgiche col popolo in vigore dal 18.05.2020", pubblicato sul sito della Diocesi di Parma, a firma del Vicario Generale Don Luigi Valentini, datato 15 maggio 2020.
Dopo avere riletto l'Istruzione Redemptionis Sacramentum pubblicata da codesta Congregazione in data 25 marzo 2004, non possiamo fare a meno di
OSSERVARE QUANTO SEGUE
1. Nella lettera raccomandata inviata al Vescovo di Parma, avevamo denunciato l'irrilevanza canonica del predetto Protocollo 7.5.2020 e i profili di nullità che a nostro parere lo viziavano (Codice di Diritto Canonico, can. 455).
L'Istruzione Redemptoris Sacramentum al n. 28 afferma inequivocabilmente che "Tutte le norme attinenti alla materia liturgica, stabilite a norma del diritto da una Conferenza dei vescovi per il proprio territorio, vanno sottoposte alla recognitio della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, senza la quale non posseggono alcuna forza obbligante".
Va da sé che detto Protocollo, non essendo stato sottoposto alla recognitio di codesta Congregazione, allo stato è da considerarsi quantomeno privo di forza obbligante, vale a dire che esso è, sul piano del diritto, privo di qualsivoglia effetto.
2. Sul piano della prassi, al contrario, esso è applicato dai Vescovi d'Italia con scrupolosità e modalità che attentano alla sacralità della Liturgia: vedere sacerdoti sull'altare che indossano la mascherina e utilizzano saponi igienizzanti deturpa gravemente la sacralità della Liturgia, essendo le mani dei sacerdoti sante per definizione e santissime dopo che hanno consacrato il pane e il vino.
3. Si ribadisce che l'obbligo di ricevere la Comunione sulla mano è un'insopportabile imposizione che deroga inammissibilmente al diritto dei fedeli di riceverla sulla lingua, anche stando in ginocchio: "Non è lecito, quindi, negare ad un fedele la santa Comunione per la semplice ragione, ad esempio, che egli voglia rivere l'Eucarestia in ginocchio, oppure in piedi(Istruzione Redemptionis Sacramentum n. 91); "benchè ogni fedele abbia sempre diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca... etc..." (ibidem, n. 92 e relativa nota al testo).
Si ricorda che lo stesso Protocollo di Intesa non parla di obbligo di distribuzione della santa Comunione sulla mano: "abbiano cura di offire l'ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli" (punto 3.4), quindi si denuncia la distorsione applicativa operata durante le celebrazioni, non solo in spregio ai punti richiamati dell'Istruzione Redemptionis Sacramentum, ma anche conseguenti a un'errata e non obiettiva lettura del punto 3.4 del Protocollo di Intesa, operata dagli Ordinari.
4. E' principio generale del diritto quello secondo il quale nel caso di promulgazione di leggi speciali dettate da qualsiasi tipo di emergenza, venuta meno l'emergenza esse debbano essere abrogate: nel momento in cui scriviamo il numero dei ricoverati con sintomi covid negli ospedali italiani è inferiore a mille e quello dei ricoverati in terapia intensiva è inferiore a cento (dati ufficiali ISS, facilmente reperibili sul sito del Dipartimento della Protezione Civile), su una popolazione di circa sessanta milioni di abitanti; questi dati confermano senza ombra di dubbio che l'emergenza Covid19 è finita; quando autorevoli membri di area governativa e dei media affermano il contrario, mentono, contribuendo solo ad alimentare un clima di terrore già ampiamente diffuso nel nostro Paese; e la Chiesa italiana, nel dar loro ascolto per porre in essere i Suoi protocolli, anziché fare affidamento sui predetti dati statistici oggettivi, cade gravemente in errore.
CONCLUSIONI.
Il Protocollo di Intesa scalfisce gravemente uno dei principi fondamentali nella vita della Chiesa, ovvero la Libertas Ecclesiae: il contingentamento dei fedeli nelle chiese, il rispetto delle distanze di sicurezza (specie al momento della distribuzione della SS. Comunione) che, come abbiamo visto e documentalmente dimostrato al n. 4, non hanno più ragione d'essere, attentano alla Libertas Ecclesiae; con la sottoscrizione di questo Protocollo lo Stato-Cesare ha sottoposto la Chiesa italiana al suo giogo, e la Chiesa italiana, occorre rilevarlo con dolore, ha piegato il collo senza opporre resistenza al giogo di Cesare, rinunciando a onorare e liberamente celebrare il bene più prezioso che Essa ha il dovere di custodire, la Santissima Eucarestia, poichè ECCLESIA DE EUCHARESTIA VIVIT.
Deferenti saluti.
Parma, 16 luglio 2020, B.V. del Monte Carmelo                                   
I MEMBRI FONDATORI DELLA COMPAGNIA

F.to Francesco Agnetti, Luca Ghirardi, Emanuele Ghirardi, Uberto Mondino.


3 commenti:

  1. Quanto più un'argomentazione è stringente e inconfutabile, tanto più l'interloquito si chiude a riccio, considerando una iattura da esorcizzare l'ammissione del proprio errore.
    Cari vescovi della CEI (com'è impersonale e anonima codesta CEI - P), non vi chiedo di auto-smentirvi pubblicamente, non vi chiedo di ]ammettervi in errore: Scrivete semplicemente due righe : "Si distribuisca la Santa Eucarestia sulla lingua o sulla mano del fedele, a sua scelta".
    Tanto basterebbe per molti sacerdoti che rifuggono dalle fatiche dell'argomentare, e si acquietano nelle parole dei superiori [etiam discoli..., ma non diciamolo]

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  2. ammiro il vostro coraggio, ma temo che la scure dei misericordiosi calerà su di voi

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  3. Si consiglia di contattare la Fraternità S. Pio X.

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione