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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

sabato 25 luglio 2020

Il Covid19 ha messo a nudo la nostra mancanza di fede.

I fatti degli ultimi mesi, le notizie sulle Ostie "take-away" (USA e Svizzera), la giusta crociata indetta da Mons. Schneider per riparare le conseguenti profanazioni della Ss.ma Eucarestia, l'asservimento dei vescovi ai Governi (che hanno accettato senza batter ciglio disposizioni illegittime su materie liturgiche) ecc, ci hanno mostrato quanto la nostra (di laici e di clero) fede sia debole e quanto preferiamo una vita comoda e senza fastidii a scapito del culto e dei diritti di Dio.
Salvo rare (e troppo poche) eccezioni, i preti non hanno fatto una bella figura, i vescovi l'hanno fatta pessima: la Chiesa Cattolica ne uscirà malissimo, con ferite che sarà difficile curare.  
Riproponiamo a tal proposito un articolo de La Nuova Bussola Quotidiana quale commento dei fatti di cui ai nostri ultimi post. 
Roberto


Il Covid 19 ha messo a nudo la nostra mancanza di fede 

Il periodo del Covid-19 sarà ricordato come uno dei più difficili per le libertà individuali e in particolare per la libertà religiosa. In una modalità senza precedenti, i fedeli di tutto il mondo hanno dovuto affrontare l'impossibilità di avere accesso ai luoghi di culto; tutto ciò è accaduto senza neanche il tentativo di trovare un compromesso tra le precauzioni necessarie per limitare la diffusione della nuova influenza e la difesa del diritto fondamentale alla pratica della religione. Ovunque nel mondo le chiese e altri luoghi di culto sono stati tra gli ultimi luoghi a riaprire le porte al pubblico.

Ancora oggi in Malaysia, mentre la vita è tornata quasi completamente alla normalità, il culto ancora sta affrontando dei limiti; tra questi, il divieto per gli stranieri di accedere ai luoghi di culto, come se gli stranieri fossero automaticamente portatori di virus. Per le chiese cattoliche, il numero di persone ammesse è ancora soggetto a limitazioni e il numero di messe drasticamente ridotto.

Mentre non sorprende che i governi di tutto il mondo abbiano sfruttato ogni tipo di occasione per frenare le libertà individuali, è piuttosto sorprendente come nessuna autorità religiosa si sia opposta all'imposizione di misure molto restrittive; se si è trovato un modo per accedere regolarmente ai supermercati (bisogni fisici), perché non si sarebbe potuto fare lo stesso per i luoghi di culto (bisogni spirituali)?

Il punto comunque che vorrei sottolineare qui, è di natura più generale e riguarda la corresponsabilità di tutta la comunità cattolica nell'accettare le circostanze come se fossero inevitabili o non valesse la pena di lottare per cambiarle. Per quanto riguarda l'accesso degli stranieri ai luoghi di culto in Malaysia, ad esempio, è spesso ripetuto il mantra che dipende dalle Procedure Operative Standard governative (SOP, nell’acronimo inglese).

Si fa qui confusione tra l'accettazione della croce "ad imitatio Christi" e l'obbligo di seguire gli ordini statali. Dobbiamo ricordare che grandi santi come Maximilian Kolbe ed Edith Stein sono morti nei campi di concentramento nazisti in cui i loro persecutori stavano "solo" seguendo gli ordini del governo ...

Il punto qui è legato al mantra delle SOP. Chiediamoci, come reagiremmo se ci venisse detto che non potremmo vedere i nostri figli per un periodo di tempo indefinito a causa di qualche motivo deciso dal governo? Non reagiremmo? Non ci sentiremmo ingiustamente privati ​​del nostro diritto di vivere con la nostra famiglia? Non saremmo devastati dal dolore?

Bene. La risposta naturale che tutti noi abbiamo nei nostri cuori rivela quanto abbiamo bisogno di misericordia; la nostra fede è così povera che non riusciamo a riconoscere che l'Eucaristia è veramente ciò che abbiamo di più caro. Non è forse l'Eucaristia il vero fondamento della nostra fede? Non è forse il sacrificio del Dio vivente - che riaccade in ogni Eucaristia - l'unica fonte di significato per i nostri affetti e le nostre azioni? Non è forse la possibilità di nutrirci misticamente con il Corpo di Cristo l'unica e vera fonte di vita per noi?

Ci siamo arresi senza combattere per ciò che abbiamo di più caro. Abbiamo permesso che la più grande interruzione della catena di rifornimento della nostra vita spirituale ed essenziale avvenisse senza alzare la voce.

Se qualcosa di buono ha mai fatto questo lockdown, è stato, speriamo, renderci consapevoli di quanto siamo miserabili e decrepiti, così che possiamo renderci conto di quanto piccola e incerta sia la nostra fede, così debole che abbiamo permesso al mondo di violentarci senza nemmeno renderci conto che ci stavano violentando.
Riconoscere la nostra miserabile condizione, tuttavia, è la grande grazia necessaria per abbracciare la conversione e diventare più innamorati del Dio vivente e affamati del Suo corpo mistico.
Possa una nuova coscienza aumentare la nostra fede.

* Director, Petersime Southeast Asia Sdn Bhd, Petaling Jaya, Malaysia.

10 commenti:

  1. Su dai...tanti l'avevano capito già da decenni eh. Con questa "emergenza" si è solo esplicitato ciò che era già un dato di fatto. O credete che i preti che dicono messa nelle parrocchie professino, in maggioranza, la Fede cattolica? Basta guardare il deserto che hanno creato attorno a loro.
    Mia mamma è nata in campagna negli anni '40...eppure nel suo piccolo paesino c'era la Messa alle 5 di mattina per chi doveva andare a lavorare nei campi...e se la facevano, vuol dire che c'era chi vi assisteva.
    Oggi le messe in settimana sono, se ci sono, non prima delle 7.30...e chi ci va? Se va bene una decina di nonne. Questa situazione è migliorativa, secondo voi? E va avanti così da molto prima del covid. Anzi, non conosco la Malesia, ma in quanto a solerzia di chiudere e proibire, i vescovi italiani sono stati spesso più zelanti del governo.

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  2. dove sono i generali (chierici) che si fregiarono con cimiteri di croci sul petto? Ci hanno abbandonato, ma coloro che tolgono l'acqua benedetta all'ingresso della chiesa che valore possono dare alle benedizioni date attraverso le loro mani? E' oppio dei popoli? Durante le loro omelie ormai penso a altro o guardo il crocefisso, salvo che pubblicamente chiedano perdono per essersi avvicinati un po' troppo a Giuda. Eppure sappiamo che l'Apostasia ormai dilaga col buonismo oggi poi salutare.

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  3. Signor parroco,
    credo ci sa un errore nello smistamento della posta.
    Ho ricevuto infatti tre bollettini parrocchiali con titoli come “Rispettiamo la natura”, “Il problema dell’acqua”, “Perdita della biodiversità”. Si tratta certo di uno scambio involontario con i bollettini dell’ETRA (*) . E sono altrettanto certo che i "veri" bollettini parrocchiali titolavano invece "Rispettiamo Dio", Il problema della fede", "Perdita della purezza". Le sarei grato se volesse controllare.
    SLGC
    Franco Damiani

    (*) Etra : Energia Territorio Risorse Ambientali è una multiutility a totale proprietà pubblica, cioè una società soggetta alla direzione e al coordinamento dei Comuni soci in base all'art. 30 del TUEL (Conferenza dei Servizi), che svolge una serie di servizi di rilevanza pubblica

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    1. pur tenendo conto che un cristiano deve essere contro gli abomini dell'aborto, della pornografia, della bestemmia etc è sbagliato interessarsi alle tematiche ambientali dandone un punto di vista basato sulla Fede? p vogliamo sottrarci al dibattito su queste questioni lasciando che decidano gli altri?

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    2. D'accordo con gsimy, però un conto è una visione cattolica della cosa, altro è fare da sponda all'ambientalismo modaiolo con un martellamento continuo su questi temi che va avanto dall'uscita di una certa enciclica. Capisco che la custodia del creato è dovere di ogni cattolico, ma da qui a fare prediche sulla raccolta differenziata o bollettini parrocchiali sull'uso dell'aria condizionata ce ne passa.

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    3. le alte sfere generalmente parlano abbastanza spesso di temi ecologici, a livello parrocchiale lo fanno poco, e analogamente ai temi etici (aborto, matrimonio etc) preferiscono predicare su questi argomenti, se lo fanno, a fedeli catechizzati e non alla domenica, per il rischio di reazioni avverse da parte della massa
      per esempio io ho sentito dall'uscita di Laudato solo una predica sull'ambiente fatta di domenica, e sinceramente il prete poteva anche risparmiarsela per come l'ha fatta... anche la giornata di preghiera per la cura del creato è celebrata molto epidermicamente nella parrocchie
      fanno eccezione iniziativa sporadiche come il mantenimento/ripristino delle rogazioni unito a iniziative di sensibilizzazione sull'ambiente... ma sono casi rari

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  4. concordo in pieno, siamo nel periodo più buio in venti secoli di Chiesa. Speriamo che dopo la notte più buia sorga una nuova aurora

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  5. È assolutamente vero, se credessimo in Dio approfitteremmo di ogni occasione per incontrarlo. Ma un conto è la pigrizia, sia pur inescusabile del fedele, un conto sono le prese di posizione dei responsabili.

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    1. Conordo...io faccio già fatica ad essere responsabile della mia anima, ma mi tremano i polsi pensando che questi signori saranno giudicati anche per le anime affidate alla loro cura...e più si va in alto, più la responsabilità aumenta. Chissà se ci pensano mai?

      Comunque, nella nostra chiesa ho visto un grande aumento di fedeli da quando si è riaperto. Un nostro prete mi ha detto che tanti hanno iniziato a frequentare la Messa tradizionale perché si rifiutavano di prendere la comunione coi guanti! Proprio stamattina ho sentito un anziano, mai visto, estasiato fuori dalla chiesa dopo la Messa a dire "erano cinquant'anni che non vedevo una messa così...in latino". Mi sono commosso a constatare come la Fede attira ancora le anime che cercano Dio, nonostante l'accecamento modernista che dura da decenni.
      Io personalmente ho sofferto molto la mancanza dei sacramenti per questi mesi...da quando ho lasciato la parrocchia ed ho iniziato a frequentare la Messa tradizionale non mi era mai capitato di stare senza confessione per mesi! Ormai la pigrizia non è più giustificabile.

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  6. Oggi i deboli non si definiscono deboli ma "buoni". (Nietzsche)

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La Redazione