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lunedì 29 giugno 2020

"Pizzi e merletti": MiL apre un confronto e dà spazio a chi volesse intervenire pro o contro.

Cari lettori, 

abbiamo notato, anche con sorpresa, un grande interesse riguardante il post del 27 giugno scorso qui, sul richiamo ad una maggior sobrietà dei pizzi-e-merletti nei camici (albe). 

Abbiamo anche notato sui social (qui) un altissimo numero di commenti  sull'argomento anche di tipo tecnico. 
Da una parte ci siamo un po' stupiti che un tema così di nicchia e abbastanza marginale abbia suscitato un elevatissimo numero di entrate sul post e sulle pagine facebook (numero ben maggiore rispetto ad altri temi di dottrina, di morale e di attualità ben più importanti), dall'altra abbiamo letto anche  alcune risposte molto "tecniche". 
Saremmo disponibili, per aprire un confronto, a pubblicare eventuali vostri interventi, parimenti documentati, sull'argomento pro o contro i "pizzi". 
A disposizione la mail della redazione@messainlatino.it per ogni chiarimento o invio di contributi da pubblicare (a discrezione ovviamente della Redazione).  
Roberto


16 commenti:

  1. Chiedo scusa, ma siete certi che l’indirizzo mail segnalato riceva correttamente la posta elettronica?
    Io - parecchio tempo fa - avevo mandato una piccola segnalazione ma non ho mai ricevuto risposta da parte vostra

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  2. Riscuote successo l'argomento perché tutti abbiamo nostalgia della bellezza degli abiti per gloria a Dio ed elevazione dello spirito umano ma di certo non deve essere un vanto, non deve fare diventare i preti delle star da altare, ierofantiche e costantiane, presuntuose ed egocentriche e soprattutto devono rispettare l' invito e lo stile di nostro Signore che è pastore ( vedere il versetto di Luca 15,4), un pastore semplice come re Davide che si denuda e danza per compiacere Dio, un pastore che si sporca che è umile. I preti preconciliari non sono umili, su questo ha ragione il Papa sono più attratti dal potere che dal servizio. Rischiano il materialismo, nonostante il tesoro della Messa antica che va assolutamente preservato. Cristo non aveva bisogno di pizzi e merletti era bello per la verità e la carità

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    1. Mah, io le star da altare, pardon, "da tavola" le identifico più nei pretini fighetti coi capelli impomatati e la barbetta alla moda che brandiscono il microfono come a un talent show ed infarciscono le "prediche" di barzellette e canzoncine mentre celebrano con un saccone bianco sintetico e sopra lo stolone (perché fa caldo). Nella Messa cattolica, il sacerdote non si vede quasi mai di faccia, ma se ne possono ammirare le posture ieratiche e sempre uguali a prescindere da chi stia offrendo il Sacrificio. In un contesto del genere, posso assicurare che quanto pizzo c'è sul camice o quanto ricchi sono i paramenti passa non in secondo, ma in quarto o quinto piano, tanto la persona del sacerdote si annulla in quello che sta facendo.
      Certo che se si è abituati ad andare in chiese circensi dove "va in scena" l'assemblea eucaristica...beh, si pensa che tutto sia uno spettacolo. Poi basta con questa storia di "Cristo non aveva bisogno di pizzi e merletti"! Basta con questa bolsa retorica pauperista da epoca hippy! Ma ti credi che Nostro Signore fosse uno straccione? Non mi pare...anzi, mi pare che la sua tunica fosse di così bella fattura che se la giocarono i soldati, per non parlare delle vesti preziose usate durante le celebrazioni liturgiche già in epoca apostolica (così come testimoniato dalle prove archeologiche più recenti). Quante scuse inutili per cercare di nascondere l'odio verso tutto ciò che è cattolico.

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    2. Ha ragione il commentatore delle 06:43. Ma il problema a monte è che i perdenti vorrebbero un Cristo a loro immagine e somiglianza. Tentano di compensare il loro non riuscire nella vita con la raffigurazione di un Cristo brutto, sconfitto, timoroso, debole, ecc. Con chi ha questi complessi è inutile confrontarsi.

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  3. Io so che il lino veniva usato perché respinge determinate radiazioni e non per la preziosità. I sacerdoti dovrebbero avere solo candide vesti bianche semplici. Il nero mi ricorda i pipistrelli, mi spaventa. In generale il barocco è sinonimo di ricchezza, ricchezza condannata ampiamente da Cristo se uno il vangelo lo vuole rispettare. Il pauperismo è condizione necessaria per il consacrato a Dio e la moderazione vale anche per i laici. Pensiamo al versetto dove si separano le strade tra la ricchezza, mammona e Dio, il ricco che non entra nel regno dei cieli. La semplicità, la pulizia sono gradite, la bellezza certamente ma pizzi e merletti sono ridicoli tipici della Chiesa principato

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    1. I pizzi però non c'entrano niente con la ricchezza, possono essere realizzati da suore o pie donne che non si fanno pagare. Poi nelle sacrestie ci sono già. Piuttosto sono certi paramenti moderni brutti in vendita sui cataloghi a costare migliaia di euro. Poi il pauperismo non è evangelico, è un'ideologia come tutti gli ismi. La povertà è evangelica, ma intesa in srnso buino. Una volta la gente era povera, erano contadini, ma per la messa della domenica avevano il vestito bello. Cristo non era un morto di fame, era un benestante per i criteri dell'epoca, partecipava a feste e banchetti e per l'Ultima Cena volle una sala grande al secondo piano adorna di tappeti. E riproverò Giuda che se la prendeva con la donna che versava l'olio profumato e costoso sui piedi di Gesù invece di venderlo per dare i soldi ai poveri. Anche san Francesco di Assisi voleva che gli oggetti liturgici fossero preziosi. La ricchezza della liturgia non toglie niente ai poveri. I papi Pacelli, Roncalli e Ratzinger erano persone molto semplici in privato, ma per la Messa indossavano gli abiti più solenni, perché la liturgia è per la gloria di Dio, non del celebrante.

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    2. Ma che stai a ddi'? Ma a Messa ci sei mai andato? E che Cristo condanni la ricchezza dove l'hai letto? Che Vangelo hai in casa? Quello di Topolino?

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    3. Mt 19,23-24; cf. Mc 10,23-25; Lc 18,24-25)

      La ricchezza crea attaccamento. Se si è circondati dai lussi si inganna se stessi. Non le permetto di paragonare Cristo a Topolino visto che sono passi del vangelo. Si vergogni

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    4. Cristo non condanna la ricchezza in sè, ma l'attaccamento del cuore ad essa e il suo non uso per le necessità dei fratelli più bisognosi
      il ricco epulone non viene condannato perchè è ricco, ma perchè è indifferente alle necessità del povero Lazzaro che gli stava vicino per non aver fatto nulla per aiutarlo, avendone la possibilità
      idem il giovane ricco, che mostra di amare i suoi beni più di Cristo

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    5. Nel 2020 parlate ancora di ricchi e di poveri? Siete proprio rimasti indietro! Disprezzare i soldi è da presuntuosi chic, i soldi servono e le persone devono impegnarsi, lavorare e risparmiare: così fa un buon cristiano. L'importante è non prevaricare gli altri e ricordarsi sempre che il denaro è solo un mezzo, non uno scopo (del resto non si può ritornare al baratto...).

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    6. Chi si esibisce come "povero" ha sempre qualcosa da nascondere.

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    7. D'accordo con gsimy che ha centrato il punto.
      Nostro Signore era amico di Lazzaro e Giuseppe d'Arimatea, notoriamente benestanti, non mi pare che li abbia maledetti, ma, anzi, ne apprezzava l'ospitalità e le attenzioni. Lo stesso dicasi per il nardo prezioso della Maddalena. Chi vuole un Cristo povero che condanna la ricchezza, sta dalla parte di Giuda che voleva "dare ai poveri" (leggi: intascarsi) i soldi usati per Gesù. Ma di cosa stiamo parlando? 8:49 vergognati tu, che pontifichi e giudichi il prossimo senza sapere nemmeno di cosa stai parlando! Mi sa che il tuo Vangelo è di Novella2000, nemmeno di Topolino!
      Va' a scopare il mare, come si dice a Milano!

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    8. Concordo con Anonimo delle 16:58. Ricordiamo poi che Re Salomone, che era l'uomo più ricco della Terra, siede alla destra del Padre. "Povero" va soprattutto inteso come "povero di Dio", cioè affamato di Dio, colui che non è sazio di Dio e ne vuole ancora di più; quindi povero è chi *sente la mancanza* dell'amore di Dio, chi capisce che ha bisogno di Lui, non potendone fare a meno.

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  4. ho letto anche io delle proprietà del lino quale isolante elettrico che proteggeva i sacerdoti dalle scariche elettriche mortali dell'arca dell'alleanza che secondo le indicazioni per la sua costruzione che si travano nella bibbia altro non è che un condensatore, un arma con scariche elettriche

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    1. Esatto proprio così. Inoltre certe vesti erano per il sommo sacerdote non per tutti, non è che tutti i ministri debbano vestirsi come principi. Il vitello d'oro è simbolo di ricchezza e avidità non piace a Dio. L'abbondanza è una benedizione quando è condivisa con la carità ed è sobria. La bellezza spirituale e il lusso volgare sono incompatibili

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La Redazione